Allora, onorevole Santanchè, il sovrano sta per abdicare? “Ma che ha, è impazzito, forse? Abbiamo eletto un segretario politico. Ma l’unico leader del Pdl era, è e rimane Sil-vio Ber-lus-co-ni!”.
Daniela Santanchè è andata a prendere il figlio che arrivava dall’Inghilterra, poi lo ha portato in Versilia, poi è andata a fare la spesa al supermercato, con la gente che le chiedeva: “Ma è proprio lei?”. E lei che rispondeva: “No, sono la mia domestica”. A sentirla parlare, la pasionaria del Pdl è felice come una Pasqua: “Abbiamo sentito gli elettori, fatto tesoro della sconfitta, adesso ripartiamo: Bersani ha fatto malissimo a insultare. Pensi ai suoi tangentari del Pd”. Insomma, un’intervista che suona come un ruggito, soprattutto per Il Fatto: “Non so perché ci parlo, con voi, dovrei solo sommergervi di querele per come avete spiattellato le mie intercettazioni…”.
Onorevole Santanchè, in fondo siamo il suo quotidiano preferito.
Come no? Lo leggo sempre per ultimo, così se devo farmi venire il mal di pancia…
Invece noi chiamiamo lei per sapere chi sono i vincitori e i vinti del Pdl…
Quali vinti? C’era un clima bellissimo, un voto appassionato.
Più che appassionato bulgaro. Il 999 per mille è roba da comitato centrale del Pcus.
È quello che succede in tutti i partiti carismatici d’Europa.
Sono voti che segnano la fine dell’era Berlusconi?
Ma cosa dice? Berlusconi conta come prima più di prima.
Ma allora perché nominare un segretario?
Perché era il partito che aveva bisogno di riprendere smalto intorno a lui!
Quindi non c’è il rischio di una congiura di palazzo?
Vi piacerebbe… Angelino, invece, è assolutamente leale. Un ragazzo intelligente, un grande oratore. Ma è chiaro, e lo sa anche lui che Berlusconi è insostituibile.
Chissà quanti ipocriti ci sono in quell’unanimità.
Lei dice?
Sapevo che Scajola aveva annunciato opposizione, o no?
(Ride) Io però la sua manina sollevarsi per dire no non l’ho vista, eh eh, eh…
Lei fa sarcasmo.
Se volevano votare contro non glielo impediva nessuno.
No?
Come lei sa, non c’è nessuno più liberale di Berlusconi.
Veramente io non lo so.
Allora glielo sto spiegando.
Ma con questa mossa saliranno al potere i falchi come lei, o le colombe?
A lei pare che Alfano sia stato una colomba in questi anni?
Non si risponde a una domanda con una domanda.
Allora diciamo che di certo non vinceranno i piccioni.
Adesso vanno in fumo le ambizioni di premiership di Tremonti?
Sa che io parlo di politica, non di persone.
Tremonti è una linea politica. Il rigore.
Guardi, il rigore è giustissimo. Ma noi abbiamo pagato perché non siamo riusciti ad aiutare le famiglie, gli imprenditori, gli artigiani, quelli che ci avevano votato. Se dire rigore significa sacrificare lo sviluppo…
Lei non parla di uomini, però sta già criticando Tremonti.
Non solo lui.
Avete annunciato grandi tagli ai costi della politica. Salvo poi rimandarli alle calende greche.
Lei mi conosce abbastanza per sapere che io con la politica ci rimetto. Sarei per abolire le province domani, personalmente.
Allora il Pdl ha scontentato pure lei?
La logica è stata quella di dare tempo a chi aveva già contratto mutui o impegni.
Poverini. Lo sa che Dagospia vi ha definito “il partito della gnocca”?
Bene.
Bene?
Meglio quello della gnocca che della cozza, no? E poi io sono antiplatoniana.
Dice?
Nel senso che non ritengo che il corpo sia la prigione dell’anima. La bellezza è una fortuna, ma anche un valore.
Ma lei è alfaniana?
Io, da sempre, ho un ottimo rapporto con Angelino.
Quindi il candidato premier dovrebbe essere lui?
Qui tutti si preoccupano di chi deve fare il premier, io mi preoccupo di chi deve prendere i voti.
E intanto Bersani vi piazza una battutaccia.
Se la poteva risparmiare.
Alfano non è il segretario di Berlusconi?
No. E se fossi Bersani mi preoccuperei di quelli che raccattano tangenti nel suo partito.
Però anche stavolta non ha risposto.
A Bersani? Ma Bersani dicendo queste cose si rivela un poveretto. Proprio lui…
Lui ha vinto le primarie.
Dice? E allora come mai è commissariato da Vendola, teleguidato da D’Alema e minacciato da Di Pietro. Sarà pure segretario, ma, poveretto, non ha deciso nemmeno un candidato sindaco.
Addirittura?
Ma sono i fatti! Napoli, Milano. E ogni giorno mettono dentro uno del Pd. Se è contento lui…
di Luca Telese
Rispondi