Luca Telese

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Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

“Mi candido anche io”

Onorevole Di Pietro, è vero che sta pensando di scendere in campo alle primarie? “È possibile”. Allora è di questo che parlava con Berlusconi, a Montecitorio? (ride) “Ma sei impazzito? Guarda che l’intervista finisce qui!”. Ma non l’abbiamo nemmeno incominciata… “Appunto”. Antonio Di Pietro è in un momento particolare. Ha sfruttato la dichiarazione di voto, nel dibattito alla Camera, per mandare un messaggio in bottiglia a Pier Luigi Bersani e agli altri leader del centrosinistra. E sta riposizionando la sua immagine con un cambio di passo dichiarato, e poi messo in pratica, dalla protesta alla proposta. Ha perso qualche consenso, ma ha conquistato con l’Italia dei Valori la guida della più importante città del Sud grazie al miracolo di De Magistris. Adesso stupisce ancora, lanciando un allarme alla sua stessa coalizione. 
Allora, la spieghiamo bene, questa cosa della foto con il premier?
Ecco, il bello è questo. Non c’è nulla da spiegare. Io ero al telefono, in aula. Lui si è avvicinato.
Forse per intercettarti…
Macché! Si è avvicinato e ha iniziato a ripetermi, paro paro, quello che aveva già detto in aula. Che questo governo ha fatto tante cose, ha fatto miracoli…
E Di Pietro cosa ha risposto?
Risposto? Era un monologo. Ho aspettato che finisse, rispettosamente, perché eravamo in Parlamento e poi gli ho detto che già che c’era poteva fare un’altra cosa importante per il Paese. 
Quale?
Dimettersi.
E lui?
Non ha risposto. 
Caspita. Troppo poco per ricevere migliaia di messaggi di protesta. 
Ma santoddio, io a volte la gente non la capisco. Che cosa diamine dovevo fare, secondo loro? Picchiarlo, sodomizzarlo? Mettergli due dita negli occhi per provare ad accecarlo?
Qualcuno dei suoi elettori avrebbe sofferto meno. 
Eh, ma io allora non ci posso fare nulla. Se c’è qualcuno che non capisce cosa sia il dovere istituzionale di un leader, io non posso fare nulla per convincerlo.
Quindi nessuna abiura. 
Ma ci mancherebbe! È parte del nostro percorso di crescita spiegare alla gente che c’è un galateo istituzionale che va rispettato. 
È il nuovo Di Pietro, che spesso stupisce.
Guarda, noi l’opposizione dura in questi anni l’abbiamo fatta davvero. Adesso che ci arrivano anche gli altri, con grande ritardo, aggiungo, possiamo permetterci di chiederci: ma possiamo chiedere di tornare al governo solo con l’antiberlusconismo?
Detto così sembra una critica velata a Bersani. 
Ma per l’amor di dio! È una critica esplicita a lui, e a tutti quelli che nel centrosinistra ancora non capiscono che dobbiamo iniziare a dire quello che vogliamo fare. 
Non è un po’ irrituale fare questo discorso agli alleati durante un voto di fiducia?
(ride) Non è un po’ irrituale fare questo discorso agli alleati per mesi e non ricevere nessuna risposta? Sono mesi che dico a Bersani: e riuniscici, santa pazienza!, facciamola questa coalizione! 
Ovvero?
Mettiamoci intorno a un tavolo, io, lui e Vendola, e iniziamo a parlare del programma e di come ci presentiamo agli elettori, no?
Ma se l’invito non lo fa Bersani, lo può fare anche lei, no?
Mica è la fidanzata, che gli telefono e gli dico: ‘Andiamoci a mangiare una pizza!” Io sto chiedendo di parlare di contenuti.
Vendola chiede da un anno le primarie. 
In parte ha ragione, in parte no.
Ovvero?
Se non decidiamo chi fa parte della coalizione e quale dovrebbe essere il programma, a che serve scegliere un leader?
Il leader sceglie il programma e poi si candida, o no?
Io non sono d’accordo nemmeno su questo cesarismo. Il programma si decide insieme. Sull’acqua pubblica che cosa dobbiamo fare lo hanno già detto gli elettori. È possibile che ora Bersani dice: metà pubblico e metà privato? La gente ha già detto, 27 milioni di volte, acqua pubblica!
Lei aveva detto che avrebbe veduto di buon occhio la candidatura di Bersani, ha cambiato idea?
No, io non ho cambiato idea. È lui che non mi ha ancora detto quale sarebbe la sua idea. 
Lei ha detto che avrebbe rinunciato a correre e avrebbe fatto squadra dietro le quinte. 
Ho provato a farlo fino a ieri. Visto che non succede nulla sai qual è la novità? Mi candido pure io, così dovremo parlare dei programmi che l’Idv vuole portare al governo del Paese. 
Non teme che diventi una candidatura di bandiera?
(ride) Allora: se Tonino Di Pietro si candida da qualche parte è solo per un motivo: gioca per vincere. 
Lei ha detto anche che non vuole essere considerato “opposizione di sinistra”.
Ma qui non c’è nulla di nuovo: noi apparteniamo a una famiglia europea che si definisce liberale, e non intendiamo ghettizzarci nell’opposizione di sinistra. 
Sta aumentando il suo tasso polemico contro il Pd?
Veramente sono loro che devono decidere che fare da grandi: un giorno Pier Luigi vuole parlare alla Lega, un giorno corteggia l’Udc. Se scegliesse che fare sarebbe meglio per tutti. 
E con Vendola come va?
Vendola sa parlare bene, e fa dei bei discorsi. Ma che programma abbia ancora non l’ho capito. 
Cosa sta accadendo fra di voi? Dovreste essere più uniti.
Semplice: il Pd non vuole fidanzarsi in casa. Non vuole dire con chi sta fino a un minuto prima delle elezioni per tenere le mani libere. Ma se si fa così si perde. 
La sua ricetta, invece?
È finito il tempo di stare seduto sull’antiberlusconismo e vedere che succede. L’abbiamo fatto noi, meglio di tutti. Adesso bisogna proporre programmi al Paese. Io propongo di fare questo. 
Intanto c’è una Finanziaria da 40 miliardi che incombe, e si parlerà di unità nazionale…
Nooo!
No?
Io lavoro per mandare questo governo a casa e votare. Con me non c’è spazio per nessuna maggioranza inciucista. Zero spazio.

di Luca Telese


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61 risposte a ““Mi candido anche io””

  1. Avatar Guidoriccio
    Guidoriccio

    Zanzara,Tenna,Gianluc,date retta a un coglione (il sottoscritto),andiamo sul sito a giocare a Dama,ci troveremo anche Xenofobo e lì ci sfidiamo senza che nessuno ci dispensi fette di bischero. Meditiamo ragazzi…..

  2. Avatar DeadMan87

    Ah poi per tornare in topic, per conoscere il programma di Sel penso che basti chiedere. Ma persino seguire i suoi stati su Facebook ne rivela un pezzo ogni tanto.

    stralcio di programma Sel sul lavoro/economia:

    “Via la legge Biagi, sì alla riforma del contratto di lavoro, tassazione sulle rendite e reddito di cittadinanza”.

    Più chiaro di così si muore. Sarà che non piace Tonino, allora discutetene e arrivate al compromesso. Inoltre, Bersani con questa uscita allineata ad Alfano sulle intercettazioni ha fatto una brutta brutta mossa. Pessima, na fetecchia, na merda totale.

  3. Avatar DeadMan87

    Vendola sulle intercettazioni:

    “Il fango che sta tracimando dall’esplosione del caso Bisignani non è soltanto l’impietosa radiografia della spregiudicatezza del centrodestra. Non è solo un campionario delle volgarità del ceto berlusconiano. Ma è anche uno spaccato verminoso delle classi dirigenti italiane.”

    Sarà che è tutto un blablabla, ma almeno a parole non si offre al servizio degli affaristi come il Pd:

    Pierluigi Bersani, al termine della Direzione del partito, ha commentato con favore la rinuncia da parte del ministro Alfano a un decreto in favore di un disegno di legge: «Questo è nella logica delle cose» ha chiosato sulle parole del ministro.
    «La nostra posizione, a firma Finocchiaro-Casson, porta il problema alla fonte» ha continuato il segretario Pd, «e determina meccanismi per cui non vengano divulgate intercettazioni che non ha senso divulgare. Su questa impostazione noi siamo pronti a qualsiasi confronto».
    E ha aggiunge: «Non potremmo invece mai accedere a soluzioni che incidono sulla formazione della prova, e neppure su un bavaglio ai divulgatori, ai giornalisti. Per noi ci deve essere un discrimine tra le intercettazioni che possono essere utilizzate e altre che vanno distrutte». [pezzo estratto da Lettera43]

    Posso fare una sintesi personale? “ci abbiamo anche noi le palle al vento in sti casini, ci siamo salvati a malapena perché a parte D’Alema è da un po che non facciamo minchiate inter nos. Facciamo sta trombata bipartisan e votiamo sto cazzo di bavaglio. Ma senza fare troppo rumore”.

    Ovviamente il tanto criticato Di Pietro ha messo chiaro e tondo da subito il suo niet a una qualsiasi forma di azione contro le intercettazioni in qualsiasi salsa. Inutili, utili, gossipare, semifredde, con ghiaccio, agrodolci… A Pierluì, ccà nisciuno è fesso.

  4. Avatar Angelo

    A proposito sul FATTO QUOTIDIANO
    c’è una sorta di sondaggio su chi votereste come leader di coalizione tra Vendola, Di Pietro. Bersani ,un sondaggio che mesi fa avevo inserito pure io sul mio blog ,ma ovviamente ,eessendo poco frequentato , sarebbe piu’ indicativo vederne il risultato sul Fatto, a chi interessasse partecipare puo’ indicarlo qui:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/24/primarie-bersani-di-pietro-e-vendola-chi-deve-guidare-il-centrosinistra/124140/comment-page-19/#comment-2135315

    questo quel che ho scritto io:

    Era ora che si cominciasse a parlare sui media della sinistra e di cose serie.
    …Intanto è già assurdo che sia Civati a dover organizzare l’incontro tra i tre che avrebbe gia’ da tempo dovuto avvenire. Vendola e Di pPetro hanno perfettamente ragione :Godot Bersani ,prigioniero delle caste interne e degli apparati PD, ha tergiversato troppo a lungo.
    Chi dei tre?
    Dipenderà dai programmi che ognuno presenterà.
    Quelli che saranno piu’ innovativi ed aderenti a una radicale riforma del parlamento e che comprenderanno il meglio di quanto emerso dal risveglio popolare avra’ la mia preferenza.
    Dovessi giudicare dalle azioni concrete , metterei al primo posto indubbiamente DI Pietro vero motore con Vendola del cambiamento.
    Al secondo Vendola per via di una certa tendenza al personalismo a volte un po’ astratto . Al terzo Bersani a meno che non rinnovi prima veramente il suo partito eliminando le caste interne speculari per anni al berlusconismo.
    Attualmente il piu’ affidabile è per me Di Pietro anche se vedrei bene unas diarchia tra lui e Vendola.
    Quelche conta è che ritrovino unità e sappiano costruire insieme una strategia e coordinasmento migliore anche nella comunicazione con i cittadini e non a distanza.

  5. Avatar GIAN LUCA
    GIAN LUCA

    Dead.. non è che non fate minchiate è che queste difficilmente escono.
    Gli affaristi, e i bisignani ci sono anche negli ambienti rossi eccome . Il pd è al livello del pdl perchè è sietema come il pdl, gestisce regioni e provincie insomma governa.
    Quando governi gioco forza certe cose ci sono.

    La sinistra antagonista e comunista invece è fuori e non è meta di questi personaggi perchè non ha contato nulla. Ma le cose potrebbero cambiere, ed alora tu vedrai certi figuri in certi uffici….per adesso fate demagogia perchè è facile. Ma lo dirò fino alla noia che su l’affare delle società che gestiscono i giochi leciti in modo illecito, multate dalla corte dei conti per 120 MILIARDI, ci sono dentro tutti…e fu un deputato di rifondazione a salvaguardare in parlamento certi interessi.
    Se c’è una cosa di buono che i cazzoni della lega hanno espresso è un giornalista come Cainarca, il solo che ha avuto il coraggio di raccontare veramente come stanno le cose. E’ stato minacciato. Perfino la Gabanelli lo ha fatto parzialmente senza fare nomi…
    Se volete seguire le sue inchieste per farvi un’idea, i files audio li trovate in quel porcaio che è il sito di radio padania….turatevi il naso però scaricateli e viva l’Italia…

  6. Avatar la zanzara
    la zanzara

    tenna

    chi ha pensioni veramente da fame e’ perche’ non ha mai versato i contributi .
    moltissimi commercianti anni 70-80-90 tempi di vacche grassissime dichiaravano cosa gli pareva in basso ( ho anche dei parenti), compravano case barche , macchine; oggi hanno pensioni da fame e CHI SE NE FREGA……………………………………………………..

    io piuttosto vorrei sapere i programmi di tonino soprattutto sulla giustizia in italia (non quella di b), visto che palesemente la giustizia civile, quella di tutti i giorni, non funziona per i comuni mortali , qui non servono le intercettazioni ed allora? a parte che le intercettazioni non servono neanche alla giustizia penale………………….tutti i delitti in italia restano inpuniti o con un colpevole che “non poteva che essere lui” neanche nel bangladesh ……………………….dopo anni di indagini trovano mafiosi e camorristi che tutti sanno dove sono e conducono una vita normale…………………………..inquirenti come nel caso di avetrana che si fanno prendere per il culo da due zappatori ed una bambina…………………e la lista potrebbe essere infinita

    ecco queste sono le cose reali per il paese ad esempio……………………..

  7. Avatar DeadMan87

    @Gian, forse hai travisato il discorso. In quel dialogo sintetico impersonavo Bersani, e per “è da un po che non facciamo minchiate” intendevo che non ne fanno di alto livello, anche perché non essendo al governo si devono accontentare di comuni e regioni (e infatti sulle regioni s’è visto un po di tutto, tra i più famosi il caso Tedesco, guarda un po un D’Alemiano), e sono vicende che perlopiù non lasciano molto il segno. Dipende dal singolo ovviamente io le decine di indagini su componenti di comuni e regioni del Pd me le ricordo eccome, molti altri no. E soprattutto nessuno di loro si è fatto firmare una lettera di dimissioni da un’individuo che sta sulla bocca di tutti ne si è fatto consigliare una nomina dallo stesso individuo.

    Non dubito che anche il Pd abbia fatto e stia facendo schifezze, ma sono meno altisonanti ad ora. Eccetto appunto D’Alema che ogni tot mesi si fa qualche paginata di cronaca politica o è ben rappresentato da qualche suo allievo.

    Poi mi pare che il messaggio lasci trasparire che il mio Bersani dice “ci abbiamo le palle al vento anche noi” quindi sottintendo che le intercettazioni fanno molto scomodo anche a loro. Non a caso stanno trovando un apertura, seppur molto tra le righe, con la maggioranza.

    Poi il fatto che sul FQ riesco a trovare commenti come quelli di un certo -justine- che scrive piccato che noi commentatori da strapazzo non capiamo che è una mosa del Pd per costringere la maggioranza a perdere tempo nella trattativa senza imporre un decreto legge e colpi di fiducia… Non penso ci sia nemmeno bisogno di aggiungere altro XD

  8. Avatar GIAN LUCA
    GIAN LUCA

    Giusto dead…

  9. Avatar Angelo

    Ho seguito in onda di Telese sulle caste su cui avevo già espresso la mia opinione su costi politica e debito pubblico , qui e ora vorrei allargare il discorso :

    E se non pagassimo il debito pubblico?

    Il caso drammatico della Grecia , gli alti debiti pubblici che strangolano l’economia di diversi paesi europei, con ripercussioni sociali devastanti, impongono la ricerca di nuove rivoluzionarie soluzioni.

    Sappiamo che poche mega-banche hanno nelle loro mani i debiti pubblici di interi paesi e che impongono interessi da strozzinaggio. Sappiamo anche che la attuale crisi economica ,che stanno pagando le masse a livello planetario, è stata provocata da speculazioni finanziarie delle banche .
    E’ noto anche che queste banche sono state salvate dagli interventi degli stati.
    Cosi’ mentre alcuni gruppi bancari e speculatori hanno continuato ad accumulare grandi profitti , i lavoratori hanno perso altrettanto dei loro redditi a causa delle politiche di rigore imposte da queste stesse banche e poteri forti internazionali.
    La forbice tra ricchezza di pochi e miseria di molti si è ovunque incrementata a dismisura.
    Infine ultimo importante tassello del ragionamento : sono emerse in Italia ,ma anche a livello mondiale connivenze occulte tra sistemi bancari e finanziari e lobby ,caste massoniche piduiste con agganci con l’intero sistema politico.

    Detto in breve : abbiamo una cupola economica di poteri forti, un oligopolio internazionale che ha costruito nel tempo una fitta ragnatela di controllo e direzione delle politiche di tutti gli stati nazionali . Sulla pelle di tutti i cittadini , pedine spesso inconsapevoli , questo oligopolio persegue oscuri obiettivi ed interessi imponendo ogni scelta fondamentale di tipo economico e sociale oltre che culturale. Questi poteri semi-occulti controllano ovviamente anche parte dei media trasmettendo messaggi mistificanti sulla obbligatorietà di certi interventi di rigore.

    Credo che tutto questo debba finire .
    E’ quello che chiedono giustamente gli indignados di tutti i paesi europei .
    E’ recente la notizia (di cui stranamente nessuno parla ) che l’Islanda si è rifiutata di pagare il proprio debito ad alcune banche inglesi e tedesche.
    Perché dunque, di concerto tra vari governi, non estendere questa scelta rivoluzionaria non pagando il debito ? Cosa accadrebbe se ciò di verificasse? Intanto salterebbe finalmente il controllo di questo oligopolio sugli stati nazionali.
    Non essendo un economista non posso analizzare a fondo tempi e modi. Posso solo evidenziare che ciò non accade perche i bari governi sono asserviti a questo sistema .
    Resta il fatto che lo strozzinaggio ed il controllo di poche banche ed oligopoli sulle nazioni non è più tollerabile e che le rivolte greche, e quelle che seguiranno presto in altri paesi , sono sacrosante perché I cittadini non possono pagare con ulteriori sofferenze le colpe di altri .

    E’ tempo di ribaltare questo schema assurdo e cercare di costruire una internazionale del lavoro a livello globale che contrasti questi processi.
    Per poterlo fare occorre che i media informino su queste questioni e rendano pubblico le identità di tutti quegli uomini ed organismi che si arrogano di decidere sulle nostre teste e per i loro squallidi interessi personali, alla faccia di ogni principio basilare di trasparenza e democrazia reale.

  10. Avatar GIAN LUCA
    GIAN LUCA

    Sulla cupola economica francamente c’è sempre stata. Il non pagare il debito pubblico minerebbe quel minimo di regole sulle quali si basa tutta l’economia del paese. I comunisti dicono poi di uscire dall’euro, ma cosi facendo si innescherebbe un effetto domino proprio sull’euro con condizione di anarchia generale, e il ritorno a presupposti anche di guerra vera tra paesi europei. Non scordiamoci che le guerre hanno da sempre avuto un obiettivo economico. Il mondo sta cambiando, e così gli equilibri. Gli USA si sono stancati di fare gli sceriffi del mondo, anche perchè non possono. Questa sarebbe per un’europa unita veramente l’occasione per introdursi in rapporti commerciali prima esclusivi. La cina e l’india sono colossi Economici enormi, ma sono paesi non democratici che si comportano come tali anche nei rapporti di forza.

    Al nostro interno, ossia all’interno della ns economia occidentale sarebbe auspicabile un cambio di strategia commerciale, aprendo alla vera concorrenza anche estera. La concorrenza eliminerà posizioni dominanti inaccettabili, ma soprattutto piano piano cambierà la società, offrendo a persone con contratti atipici o p. iva, oggi fuori dalle valutazioni delle banche per un eventuale mutuo o prestito,la possibilità di vivere decentemente.
    Fatto sta che se non c’è un generale cambio di visione, non ideologica ma finalmente pratica, vera , sostenibile andremo incontro ad un nuovo medio evo.
    I Tiranni dela storia sono caduti tutti, ma la società super capitalista che pochi hanno costruito per tutti fregandosene e godendosi i loro privilegi, o si abbatte democraticamente oppure è inutile ogni discorso.

    Le posizioni di qualunque forza politica attuale, sono anacronistiche. O sono per una rivoluzione ideololgica oppure per lo status con al massimo qualche concessione.

    Costruire un’internazionale del lavoro a livello globale, cozza contro posizioni di paesi emergenti come la cina, che di fatto oggi è la prima potenza mondiale.
    Chi li convince…Vendola?

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