“Ti do una notizia fresca-fresca che farà felici i lettori de Il Fatto: l’ordine dei giornalisti mi ha sospeso due mesi perché ho fatto scrivere Renato Farina. Quanto godranno?”
Vai a trovare Alessandro Sallusti nel giorno del grande terremoto, nella storica sede del giornale di via Negri, nella stanza che fu di Montanelli: “Prima c’era Indro, poi Cervi, poi Belpietro, poi Feltri, poi io, ora di nuovo Feltri, gliel’ho ceduta…”. Sallusti sorride: “A Vittorio ho lasciato anche la macchina”. Sai già che mentre tutti i colonnelli berlusconiani sono in fibrillazione e non sanno cosa dire, lui spiega cosa pensa senza giri di parole.
Partiamo dall’idea che il berlusconismo sia morto…
Adagio.
Partiamo dall’idea che Berlusconi sia bollito. Che cosa può fare il centrodestra per risorgere?
Ammesso e non concesso che Berlusconi sia bollito…
Sii sincero, ne sei convinto anche tu.
No, non ne sono convinto. Berlusconi ha indubbiamente perso e ti dirò di più: è la seconda sconfitta. Ma ti chiedo: chi ha vinto? Esiste un’alternativa? Siccome questa alternativa non c’è la tua domanda irriverente va rispedita al mittente.
Direttore, anche i sassi sanno che il berlusconismo è al capolinea. Tu lo pensi.
Provo a dirti cosa penso, senza giri di parole: soffia un’aria nuova. Sta cambiando il clima. Ma se non arriva un volto capace di raccontare il nuovo, il cambio non c’è. È una legge della politica.
Tutto il centrosinistra ha dato indicazione per il sì e ha vinto.
D’accordo. Ma ha vinto Di Pietro. Ha vinto Vendola… Grillo! Chi ha promosso i referendum e ci ha creduto.
Che fai? Ci scavalchi a sinistra?
(Ride) No, faccio un’analisi. La legge sull’acqua era voluta da Bersani! Il presidente dell’agenzia sul nucleare è Veronesi!
Bersani dava indicazione per il sì.
Il fatto che abbia cambiato idea nell’ultimo mese, per cavalcare l’onda di malcontento contro Berlusconi, non ne fa un vincitore.
Prova a convincermi che Berlusconi non sia bollito…
Semplice. Se il centrodestra cambia passo e lui torna a decidere tutto, con la forza di un tempo, chi ha votato a sinistra si può recuperare. Il governo a trazione berlusconiana è una salvezza.
Però ora c’è il rischio che la Lega lo tiri giù…
(Ride) Non mi far parlare…
Cioè?
Non li vedo così lucidi. Il primo a dire ‘Non voto’ è stato Bossi. Non mi pare si sia rivelata una geniale mossa tattica.
Sì, ma Maroni ha votato due sì.
Allora dite a Calderoli, secondo cui gli elettori hanno dato uno ‘schiaffone’ al centrodestra, che a darglielo è stato Maroni.
Sei perfido. Ma Berlusconi avrebbe dovuto difendere le sue leggi, visto che le aveva fatte!
Uuùh…
Il nucleare doveva essere la risposta del prossimo millennio!
Qualsiasi cosa avesse detto o fatto Berlusconi sarebbe finita così. Ripeto, ha ancora molte carte da giocare.
Con i Responsabili appesi al voto? La nuova politica…
Senti: che il premier possa diventare Vendola o Di Pietro, non ci credo. Finché non c’è un candidato il problema è a sinistra. Le primarie devono farle loro, non il Pdl che un leader ce l’ha.
Ammettilo. Il vostro giornalismo ha un peccato originale: il conflitto di interessi del berlusconismo, che avete introiettato.
(Sorride) Hai ragione.
Mi dai ragione?
Sì. A patto che tu scriva: a Repubblica hanno introiettato il conflitto di interessi di De Benedetti, alla Stampa c’è quello della Fiat, al Messaggero di Caltagirone. La libertà di stampa non esiste.
Al Fatto abbiamo tanti limiti, ma non conflitti di interessi.
Ah sì? E perché non avete chiesto le dimissioni di Fini per la casa di Montecarlo?
Marco Lillo ha pubblicato visure catastali su Fini, e su ogni ministro o deputato del Pdl. Abbiamo pubblicato tre articoli sulla casa di Urso!
Anche noi!
Cosa avreste scritto di Scajola, se fosse stato di centrosinistra?
Si è dimesso dopo un nostro editoriale.
Sì? Ma ho letto sulla prima pagina del tuo giornale in cui si diceva: ‘Ora può tornare’.
Che c’entra? Non è stato condannato! Al contrario di voi siamo garantisti.
Ne sa qualcosa Boffo.
Attenzione. Ho chiesto scusa per i modi, ma la notizia era vera. Il documento non era della polizia ma esisteva veramente, era sulla scrivania di 128 vescovi.
Sarà stato pure su 300 scrivanie, ma era una lettera anonima. Siete stati molto indulgenti anche con Bertolaso.
Senti, si sarà pure fatto pagare le tapparelle e il cesso! Ma è un grandissimo capo della Protezione civile. Folle privarsene: anche lui non è condannato!
Sia per lui che per Scajola sono stati provati regali e favori dagli imprenditori, non la corruzione.
Si è dimesso senza reati.
Anche Sircana…
Infatti non aveva fatto nulla di illegale!
Ma se Libero e il Giornale lo hanno impalato.
(Sorride) Se la destra pubblica notizie è faziosità. Se Santoro fa crociate è un martire. Con voi funziona così.
Ma come? Santoro è così fazioso che litiga con Galimberti, nominato dal Pd! Lo ha cacciato Berlusconi, lo ammetti?
Ammetti che Mimun è stato cacciato da Prodi? Eh, eh. Io vorrei Santoro, ma non pagato con i miei soldi.
E se io non volessi Minzolini pagato con i miei?
Infatti voi buoni lo volete cacciare, no?
Hai detto, con sottile metafora: “Morirei a Salò con Berlusconi”.
Confermo.
Anche se perde colpi? Cos’è un patto di sangue?
Ho lavorato con Mieli e ho visto le sue danze con il potere. Io sono così, non cambio con il vento.
Hai subito una drammatica operazione al cuore, pochi giorni fa…
Ero entrato in un ospedale per un controllo, non ne sono più uscito. Il medico mi fa: ‘Lei dovrebbe essere già morto’.
Chi ti ha operato?
L’équipe del professor Zangrillo, al San Raffaele.
Siete nel welfare berlusconiano, dalla culla alla bara…
In queste cose è impagabile. Si è informato giorno e notte delle mie condizioni.
Cosa senti di diverso?
Sono un altro. Ti svegli intubato, drenato, tre endovene, la flebo, un catetere avvitato sul pisello, una mascherina in faccia, addobbato come un albero di Natale… Non puoi più essere lo stesso. Però non cambia come vedo la vita. Sono tornato al lavoro, faccio finta che sia tutto come prima. Ma del referendum, perso o vinto, chi se ne frega.
di Luca Telese
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