“Ah, ah ah… Vi state divertendo, vero?”.Noi sì, ma Marina?Ah, questo non lo so…
Ma come “Non lo so”?
Guarda questo mestiere è una tale monotonia, che se non si balla, ogni tanto, la noia mortale può uccidere.
In che senso?
Mi invitano negli stessi programmi. Con gli stessi ospiti. A parlare sempre delle stesse balle. Siamo costretti a scrivere sempre le stesse cose. Vuoi mettere come ci divertiremmo, con Marina?
Ma la notizia ha un fondamento o no?
Il migliore: cioè il mio naso. Per il resto vedremo.
Vittorio Feltri se la ride, e gioca a Il gatto e il topo con l’intervistatore, senza girare subito le sue carte. Ha appena piazzato la terza beffa al Cavaliere, montando l’ennesimo caso: la discesa in campo di sua figlia. Un titolaccio (“Silvio non basta? È pronta Marina”) sparato sulla prima pagina di Libero. E proprio all’indomani dell’intervista con cui al Corriere della Sera la presidente della Mondadori si chiamava fuori dalle ipotesi di candidatura (“Non prenderò il posto di mio padre”). Macché, lui se ne frega. E così, dopo l’endorsementpro-Lega dei primi anni Novanta, dopo il vaticinio sulla fine della Prima Repubblica alla vigilia di Mani pulite, dopo i corsivi che annunciavano la rottura tra Fini e il Cavaliere, parte lancia in resta con la nuova profezia (auto?) avverante.
Scusa, direttore, ma cosa ha detto Berlusconi?
E che ne so io?
Come, non l’hai sentito?
Ma che barba! Ogni volta voi pensate che io sia collegato telepaticamente a Silvio? Se sapessi l’ultima volta che ci siamo incontrati
Dove?
A Palazzo Grazioli. C’era pure Belpietro. E si è creata una situazione comica.
Cioè?
Eravamo in tre, ma Berlusconi si rivolgeva solo a Maurizio.
Perché?
Ah, non lo so. Ma non aveva occhi che per Belpietro.
Lo preferisce a te?
Non c’è dubbio: stravede, cinguettano. Con me è gentile, per carità, ma non mi caga.
Addirittura!
Non mi considera proprio. Credo che ci sia qualcosa fra noi, che proprio non va.
Questioni di feeling?
Da sempre. Una volta, nel 2000 mi incrociò e si inginocchiò: ‘Il grande direttore!’. Dopodiché, ogni volta che mi vede, il gelo. Mi dà del lei!
Ancora non hai spiegato perché non hai creduto alla smentita di Marina…
Non è il problema di credere o non credere. Ovvio, se dovessimo dar retta ai politici, tutti sono scesi in campo negando di farlo.
L’ultimo è Montezemolo.
Ecco, non c’è dubbio che sarà anche lui della partita: un bel generale, peccato che non abbia esercito, eh, eh…
Marina l’esercito ce l’ha?
L’ho incontrata una volta sola.
E sei rimasto ammaliato?
Macché. Non mi fece nessuna particolare impressione. Eravano dalla Santanchè, parlammo del più e del meno. Pensai: una simpatica ragazza.
E stavolta?
Ho seguito le ultime uscite. È straordinaria questa intervista a Il Corriere: le ho mandato i complimenti. Non lo faccio mai.
Proprio ora che Berlusconi indica il suo erede in Tremonti? Lo vuoi far soffrire, confessa…
Quando Berlusconi designa qualcuno, quello è il primo che si preoccupa…
A parte questa cattiveria?
Credo che una logica ci sia, e sia questa. Alfano dovrebbe occuparsi del partito. Per quanto possa sembrare strano il Pdl dovrebbe esserlo…
Altra rasoiata.
Ma no, dico con simpatia…
E Tremonti?
Dovrebbe occuparsi del governo. Ma con SIlvio che resta a prender su i voti, altrimenti sarebbe una catastrofe: senza lui alle elezioni non si va lontani.
Per questo credi che esista l’ipotesi-Marina…
L’intervista al Corriere era tostissima, molto ben fatta.
Avete persino malignato che si fa intervistare sempre da Daniele Manca!
Che c’entra? È un fatto. Se uno trova una persona che lo rappresenta come si immagina di essere, si affeziona.
Altra cattiveria…
Nooo! Montanelli, al Corriere parlava solo con me.
Belpietro, che ha il feeling, che ha detto del titolo?
Mica lo sapeva. Stava scrivendo il suo pezzo su De Benedetti. Mi ero consultato con De Manzoni. Anzi, se c’è uno convinto più di me di questa cosa, è Massimo.
Borgonovo ha composto un vero peana!
Ma giustamente! Questa nuova Marina è tostissima. Una dama che, in contrasto con l’apparenza minuta del suo fisico è rocciosa come il marmo.
Ti rendi conto? Una successione “monarchica”…
Ma no, dààài… Sai, in una democrazia le investiture contano, ma fino a un certo punto. Poi devi guadagnare voti.
Al centrodestra può andar bene un leader donna?
Macchisenefrega!? Personalmente guardo le persone, e cosa mi trasmettono: se poi dalla cintola in giù ha dei… dettagli diversi… Che vuoi che sia.
Iniziasti a parlare della caduta della Prima Repubblica nel 1991. Gufavi?
No, guarda. Dissi a Cirino Pomicino: ‘Prepara le valigie’. Mi rispose: ‘Sei pazzo!’. Ha dovuto ammettere che ci avevo preso.
E poi la Lega…
È l’unica vera unica profezia di cui sono orgoglioso. Nessuno avrebbe scommesso una lira su Bossi. Conosco bene il Nord.
E poi la rottura con Fini. Solo che lì hai contribuito!
Tutti a dire ‘Hai preso ordini’. No, ho usato il cervello.
Poi te la prendi quando Travaglio vi sfotte per l’attendibilità.
Chi lo dice? Mi diverto moltissimo. Via con il mento è un nomignolo fantastico, eh eh…
Ti credo: è quello per Belpietro. Tu sei Littorio.
Mi piace quando ci mena. Sai, se scrivi bene vale tutto.
Pensa che bella una tua intervista a Marina
L’intervista non è il mio forte. Ma se dopo questa chiacchierata me la dà, la pubblichiamo sul vostro giornale.
Padellaro non aspetta altro.
Pensa! Feltri e Berlusconi su Il Fatto… Tra i lettori qualcuno si sentirà male.
di Luca Telese
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