“Guarda, io c’ho avuto due infarti, c’ho tre bypass… Se faccio ‘sta cosa rischio de rimanerci secco. Sarei più contento se non si facesse, così resto a casa a scrivere libri. Mia moglie spera che non si faccia: ma se ci fa ce sto… L’obiettivo è rimuovere il tumore che sta avvelenando il paese”. Antonio Pennacchi cammina con il bastone, distribuisce qualche “vaffa” al telefono, firma autografi, parla con Camilla, angelo custode della Mondadori. Ha appena concluso una diretta internet a Repubblica (uno show in lingua intellettual-vernacolare). Avrebbe la promozione del suo ultimo libro, Mammuth. Ma “’sta cosa” è più forte di lui. ’Sta cosa è l’idea di una alleanza inedita, centrosinistra più Futuro e libertà, a Latina, per cacciare “il vecchio blocco di potere dei razziatori della cosa pubblica. ’Sta cosa è la passionaccia, il vizio della politica che torna: “Latina è una metafora, hai capito? Latina è l’Italia. Latina, come l’Italia è finita in mano ai banditi che fanno razzìa della cosa pubblica, che se fanno i cazzacci loro in spregio a ogni legge. Quindi, malgrado questo core spappolato, malgrado i libri, se posso ‘sta cosa la provo”.
Allora Pennacchi, ti candidi?
Momento… ho detto: se si fa l’alleanza con il centrosinistra, faccio il capolista. Se Fli vuole andare per cazzi suoi faccio tutti gli auguri, ma non mi candido a capolista.
Perché?
Ahò, l’hanno capito tutti tranne quelli d’apparato! Il Novecento è finito: i muri so’ caduti. A Latina il centrodestra fa sembrare Attila un lord.
Un esempio…
(Ride) Un esempio? Ma qui serve un libro, altro! Basta questo: hanno distrutto il cuore di Latina, la sua idea di fondo.
Cioè?
Se so’ magnati er piano regolatore, hanno smantellato le barre frangivento, hanno divorato il canale… Hanno messo, sempre, l’interesse privato davanti a quello pubblico.
Se ti toccano la città diventi una belva.
(Ride ancora) Senti, Latina l’abbiamo fatta io e Mussolini.
Come come?
Nun fa er finto tonto! Hai capito benissimo. Lui ha tirato su la città dal nulla, in mezzo alle paludi, io ho costruito il mito, con i miei libri. Latina/Littoria, come la chiamo io, è un compromesso che si fonda su due idee forti.
Quali?
La terra tolta ai ricchi per darla ai poveri, e l’interesse pubblico sopra l’interesse privato. Se togli queste cose, come hanno fatto, la città si dilegua nel nulla da cui è venuta.
Cosa pensi del sindaco di centrodestra?
Volemo ride? So’ come Alì Babà e i quaranta ladroni!
Cioè?
Se so’ divisi in due, se so’ menati come zampogne, c’hanno regalato un anno di commissario prefettizio, e mo’ so’ tornati d’amore e d’accordo per il voto. Fai un po’ tu…
Quindi, dici, bisogna unire la sinistra perbebe e la destra perbene per cacciare Ali Babà!
Ma certo. I fasci, quelli veri, so’ entusiasti! Vedi: io due idee ho messo, in 1/4 di secolo di libri. Il fasciocomunismo, e l’identità de questa città. Ora che tutte e due si possono realizzare, per salvà ‘sto paese, faccio tutto quello che posso per provarci.
Ci sono delle difficoltà?
Mi hanno detto che quel povero coglione di Urso – ma non mettere coglione che pare offensivo, metti solo il povero Urso, che è più caritatevole – si è messo di mezzo, che dice: “Fermi! l’Alleanza con la sinistra è innaturale”…
E a te dispiace.
Noooh!… ma che stai a ddì? Se il povero Urso si butta per terra nello studio di Fini e lo convince a dire niet, io sospiro di sollievo, faccio contenta mi moje e me torno a casa.
Potete vincere contro un blocco di potere radicato?
Senti, la gente non aspetta altro. Almeno di provarci: alleati con Fini, con Gesù bambino, con chi volete voi.
Dal “milazzismo” al “Pennacchismo”…
Non ce provà! Era la metà del secolo scorso. Il milazzismo, e non era nemmeno un’idea sbagliata, era un progetto poitico pensato mentre il comunismo e il fascismo, per i rispettivi adepti, erano il miglior mondo possibile.
E ora?
Sappiamo che il mondo migliore è tutto da inventare, ma non è il capitalismo. Gli eredi di queste due storie hanno il dovere di provare a cacciare Berlusconi.
Sei diventato antiberlusconiano? Dicevi ‘Travaglio non lo reggo’…
Ho una differenza. Non è Berlusconi che ci ha messo nella merda in cui ci troviamo. E’ il crollo della Prima Repubblica che ci ha portato la piaga di Berlusconi, le puttane, i ladroni, eccetera, eccetera.
Ti diranno: tu che non sei mai stato moralista…
E io mica sono moralista! Io so’ morale! Vuoi un esempio? Se vado sulla Pontina e carico una puttana, arriva la polizia e mi mette dentro. Ad Arcore la polizia carica le puttane e le scorta da Berlusconi!
Ma la gente lo pensa?
Santoddìo! il paese è stufo, stu-fo! Siamo in una situazione indecente, hanno stuprato la coscienza civile: io la notte mi sogno che i francesi ci invadono e ce lo portano via…
Ma se accettano le tue condizioni, e fai il capolista, poi in consiglio ci vai?
Senti: io spero che il povero – scrivi povero – Urso si metta di traverso, non se ne va nulla, e io, co’ sti tre bypass sto a casa bello bello a scrivere…
E se Urso non si mette per traverso?
Allora me tocca faticà. Ma almeno ci proviamo.
di Luca Telese
Rispondi