L’episodio di Forum taroccato per inscenare una finta abruzzese aquilana che elogia il governo. E poi la proposta liberticida in commissione di Vigilanza: quella di sospendere tutti i talk-show politici. Carlo Freccero unisce due episodi apparentemente distanti per disegnare quello che definisce “uno scenario libico”. Una analisi severa, pessimistica, che parte da un’idea: “Quello che si cerca di imporre è, ancora una volta, la linea editoriale dell’editto bulgaro. É una linea rischiosa. Ma che oggi è molto più difficile da imporre perché c’è la rete”.
Freccero, partiamo dall’ospite taroccata.
Forum è il format della televisione popolare di Mediaset. Iperpopolare. É una tv che un laureato, o un giovane, non vederebbero mai.
E questo la rende più tranquillo?
Al contrario. Quando ti rivolgi a settori di pubblico poco alfabetizzati, che non attingono ad altri media, che non leggono giornali, e che non vedono la rete, hai la garanzia che il tuo messaggio si efficace. Quello che rovina il format è il tentativo di infilarci dentro dei contenuti propagandistici.
Che cosa significa questo tentativo?
Quando si punta sulla comunicazione, diciamo così subliminale vuol dire che c’è un senso di disperazione e di paura in chi coordina questa campagna, per così dire sporca.
Nel 1994 contarono molto i pronunciamenti dei volti Mediaset non politici. E ci fu il famoso episodio di Ambra che dava del diavoletto ad Occhetto.
Pensa, io in quei giorni ero in Francia e non ho mai avuto la possibilità di vederlo. Ma tutti questi gesti di piccola o grande propaganda finiscono per essere attentati alla credibilità “dell’altra” Mediaset.
Oltre alla doppiezza togliattiana esiste anche la doppiezza arcoriana?
Ma certo. La satira popolar intelligente di Ficarra e Picone. L’antipotere delle Iene sono messi a rischio da questi maldestrissimi tentativi propagandistici.
Abbiamo appena detto che sono pubblici diversi.
La pedagogia propagandistica del berlusconismo è stato uno strumento potentissimo. Ma siccome adesso il garante di credibilità dei programmi ipeperpopolari è lo stesso marchio che garantisce la credibilità di Ricci e di Parenti, c’è il rischio che le Iene e Striscia subiscano gli effetti collaterali di queste taroccature. Perdere credibilità sarebbe il danno più grande.
E perché, se sono così separati, i due apparati?
Perché contrariamente al 1994 e al 2001, questa volta esistono altri attori. É vero che la rete, e il satellite non hanno masse di impatto maggioritarie. Ma è anche vero che la forza della rete è ormai capace di innescare da sola il cortocircuito di verità.
Esempio?
La storia di Forum la sappiamo perché l’hanno scritta i giornali. Ma i giornali l’hanno scritta perché era esplosa sui blog.
Stai dicendo che Mediaset non può permettersi un danno della credibilità del marchio nella rete?
Assolutamente no. É come un veleno. Nei blog ho letto cose di una ferocia incredibile contro i canali privati. Tre episodi così ti possono screditare. E il gioco non vale la candela.
E la proposta di sterilizzazione dei talk show?
É l’ennesimo tentativo di applicazione ex post dell’editto Bulgaro. É l’idea della controllo totale a mezzo censura. É un tentativo di scenario libico, che secondo me è molto rischioso anche per chi lo mette in campo.
Perché?
Perché se non riesci a chiudere anche il satellite, per esempio, o la tv commerciale non controllata, la chiusura non può essere impermeabile. E se ci sono spifferi di libertà, come nell’Africa mediterranea, il regime barcolla.
Quando si chiuderà questa guerra al pluralismo?
Finché ci sarà Berlusconi il conflitto di interesse è destinato a crescere e non a ridursi. Ma finchè proveranno ad aumentare il controllo, crescerà anche la capacità di agenda setting della rete.
Cioè?
Prima se lo scrivevi su Internet lo sapevano pochi indiziati. Adesso se lo dice Internet, se il trucco viene sbugiardato, arriva anche a chi non vede Internet. Credo che prima della prossima taroccatura ci penseranno due volte.
di Luca Telese
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