Alessio Butti è l’uomo del giorno. Al centro delle polemiche, nei panni scomodi del presunto censore. È un parlamentare giovane ma di lungo corso. Viene dalla gavetta di An, e del Msi. Ma oggi è dedito senza distinguo alla causa del Pdl, sia come punta di diamante in commissione di Vigilanza, sia come figura di punta nel cda del Secolo, con il compito di mandare a casa la direttrice, Flavia Perina (“Fa un giornale così inutile che preferisco non parlarne. Non lo legge nessuno”). Accetta tutte le regole di ingaggio, con una sola condizione. Poter rileggere questo testo (“Da giorni mi massacrate in ogni articolo credo di averne almeno il diritto”).
Scusi, onorevole Butti, lei si diverte ad emanare direttive-Bavaglio?
Cominciamo male, Telese… Prima di tutto non sono direttive.
Riformulo. Si diverte a emanare atti di indirizzo-bavaglio?
Tra atti di indirizzo e direttive c’è una bella differenza!
L’ultima volta che avete votato sulla Rai è nato il divieto di pronunciare nomi dei politici persino su La7.
E lei se la prende con me?
La maggioranza aveva votato quel terribile regolamento sulla par condicio.
Era proposto da un deputato radicale eletto nel Pd, Beltrandi: semmai se la prenda con lui.
Lei sorride perché sa che devo prendermela con lei.
Per nulla. La par condicio l’ha varata D’Alema, e noi la consideriamo una aberrazione.
Così l’avete usata per imbavagliare i talk-show.
Ma scusi, se un deputato di opposizione vuole applicare una legge del centrosinistra e noi votiamo a suo favore, lei se la prende con me?
Intanto i vostri testi vengono imposti anche dalle private.
E questo chi lo dice?
Un commissario dell’Authority intervistato dal nostro giornale, per esempio.
Uuuuh…. Parole, parole!
Lo dice anche Morri…
Lasci perdere Morri! C’è il presidente della Vigilanza, una personalità del calibro di Zavoli, che mi dà atto di aver fatto di tutto per venire incontro alle opposizioni.
Per lei un talk-show non può parlare di un tema, se ne parla un altro!
Sa che condividevamo all’unanimità in Vigilanza quando ne abbiamo discusso?
Quindi se il Pd condivide una fesseria lei pretende che io sia d’accordo?
Non dico questo. Tant’è che, sentite le obiezioni, l’ho volontariamente ritirata.
Ci credo. Si è arrabbiato anche Paragone.
Guardi che era nata il 15 dicembre, per impedire gli orrori della tv del dolore su Avetrana…
Ma è utile oggi per impedire di discutere su Ruby…
Senta, l’abbiamo ritirata ma potevamo approvarla. Le basta?
Gramellini la sfotte su La Stampa dicendo che lei potrebbe introdurre anche le mogli “di diverso orientamento culturale”, come chiede per i conduttori.
Gramellini fa il clown. Ma questa è una discussione seria, non voglio ironie.
Nemmeno noi, visto che si rischia di restringere gli spazi di libertà in tv.
Scusi, ma il problema lo poniamo noi: a noi questo finto pluralismo non va bene, e vogliamo riequilibrare la Rai.
Il pluralismo sarebbe il Tg1 di Minzolini, più Ferrara e Vespa?
Ferrara ancora non c’è.
Che significa? È deciso.
Io non lo vedo. Ma vedo Santoro e Floris nelle serate migliori.
Veramente quando il giovedì andava Socci, giornalista di “altra estrazione culturale”, faceva il 4%…
Secoli fa, che significa?
Colpa di Santoro se fa il 20?
Ma lei non vuole il pluralismo?
Scusi mi dice con chi si “pluralizza” Ferrara?
Con Biagi…
Che non è in tv da 9 anni ed è morto?
Sa quante puntate servono per pareggiare i conti?
Lei è un genio. è par condicio postuma!
Lei ride: intanto la sinistra ha le mani sulla Rai.
Grazie a quel noto bolscevico di Masi, a tutti i capistruttura e ai tg di destra?
Sa che in una delle pochissime cose intelligenti che ha detto, l’Annunziata ammise che Rai3 era appaltata ai Ds?
Ora inizia anche Sgarbi…
Poverino: va mercoledì, contro le partite. Santoro senza rivali.
Dimentica le fiction?
La tendenza culturale maggioritaria nel paese non ha voce nei talk-show.
“Maggioritaria”, cioè la sua?
Non parlo di politica, Telese…
Ma Vespa se lo dimentica?
È in seconda serata! E non ha un orientamento fazioso.
Veramente è dichiaratamente governativo.
E chi lo dice questo?
A dire il vero lui. E anche con orgoglio.
La verità è che voi non capite una minchia di tv. Noi vogliamo solo che ci siano più voci.
E così togliete una puntata su due ai programmi che non vi piacciono: Floris, Santoro…
La mia parola d’ordine è: “Pluralismo aggiuntivo”.
Che però sottrae puntate. Ai programmi sgraditi.
E chi l’ha detto? Facciamo più puntate di tutti.
Sarebbe bello se lei ammettesse che questo giro di vite lo vuole Berlusconi.
Mai parlato con lui: mi crede?
No. Ma non serve parlarci per sapere cosa vuole.
A lei piace il pubblico da stadio? Fischia solo la destra.
Per questo vuole la par condicio dei comici?
Lo ammetta, Telese: sparano solo su Berlusconi.
Ha mai visto le facce di Bersani e Veltroni con Crozza?
Ma se Bersani rideva! A lui dice cose irrilevanti, tipo: non conti un cazzo.
Lei ha bacchettato il suo collega Roberto Rao quando lo ha visto a Ballarò?
(Ride) Sì. Gli ho scritto un sms: “Smetti di approvare col capo le minchiate di Casini?”. In amicizia…
E lui?
“La tua direttiva era irricevibile. Ora è inemendabile”. Eh, eh…Simpatico, no?
di Luca Telese
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