Nei giorni in cui si parla di sesso con minorenni, il parere di Melissa P. – alias Melissa Panarello – è uno straordinario strumento per rivelare il paradosso della manipolazione mediatica berlusconiana. Infatti, dopo il mega-vertice di Arcore con cui Silvio Berlusconi ha dettato le direttive che dovrebbero portare alla celebrazione televisiva della “Santa Maria Godetti” Ruby (riabilitata in diretta dall’ex seminarista voyeur Alfonso Signorini), alla giubilazione di Sabina Began (una novella monaca di Monza folgorata sulla via della fede, nell’intervista a Sky) e la canonizzazione della martiri dell’Olgettina (per noi – da oggi – “Orgettina”), le sante siliconate in tacchi a spillo assediate dai giornalisti, la storia di Melissa fa crollare la verità di facciata: “Sono la testimone migliore per verificare il nuovo doppiopesismo erotico dell’apparato di consenso berlusconiano”.
In che senso?
Quando scrissi I cento colpi di spazzola, e l’Odore del tuo respiro, le andavano al contrario.
Ovvero?
Meglio. La destra bacchettona almeno faceva la destra: mi accusava di fare pornografia, definiva immorale la narrazione della sessualità fra minorenni, o dei minorenni e il mio libro osceno.
E adesso invece?
Provo soddisfazione quando vedo persone come la Santanchè e Sallusti impegnati a difendere i rapporti sessuali a pagamento, le bustarelle i regalini da settemila euro, le entreneuses dell’Olgettina che progettavano furtarelli per arrotondare la paghetta dei festini.
Ti paiono difese ipocrite?
Gli stessi giornali che consideravano scandaloso e inaccettabile che una ragazza facesse sesso con tre persone, o con uomini più grandi di lei, anche se lo voleva lei, ci propongono lo stereotipo della povera Ruby, che prende bustarelle senza macchiarsi di peccato. Miracolo.
Tu però non sei una moralista. Quale sarebbe il grande discrimine?
I soldi, ti pare poco? C’è una differenza abissale fra il sesso come esperienza e il sesso come marchetta. E’ una differenza che spesso anche la sinistra non mette a fuoco, rifugiandosi su posizioni moralistiche e ridicole.
Chi è il premier, in questo racconto erotico, visto con i tuoi occhi?
Un vecchio di settanta tre anni con i capelli finti e la pelle rovinata dalla chirurgia plastica e dai fondotinta.
Ci credi alla grande seduzione del Cavaliere?
Serve coraggio per definirlo bello, molti sostengono possieda un certo fascino: il potere, i soldi, l'ilarità, non passano inosservate, soprattutto quando sei una giovane donna di provincia con un pugno di sogni nel cassetto e poche possibilità per farcela.
Giustifichi le veline dell’Orgettina?
“Berlusconi vende sogni”, mi ha detto la escort Terry De Niccolò nell'intervista che le ho fatto per “Sette”. Se ha incantato gli italiani perchè dovremmo stupirci se incanta le ragazze?
Che rapporto si stabilisce, secondo te, fra il settantenne e le giovani mantenute dell’Harem?
Per me, che non uso le categorie della politica è un dialogo drammatico: lui chiede in cambio l'unica cosa che ha irrimediabilmente perso. l’Unica cosa che né il potere né i soldi né le magie della scienza possono restituirgli: il mito dell’eterna giovinezza.
Quindi è un doppio inganno?
Ma avete dato un’occhiata alle date di nascita delle ragazze del bunga-bunga? La più vecchia è nata nel '78 e la più giovane nel '92!
Tu saresti la più vecchia, eh, eh….
Nicole Minetti, l’igienista dentale, o mentale, che a tutto provvede, dall’alloggio ai travestimenti erotici, è del 1985, mia coetanea.
Trovi affinità generazionali?
Mentre noi nascevamo e crescevamo, Berlusconi era un imprenditore che si gettava in politica. Io e Nicole eravamo bambine quando diffondeva i suoi messaggi televisivi in calza di naylon, descrivendosi come “un ragazzo un po' stagionato ma con il cuore sempre giovane”.
Che effetto ti faceva?
Stagionato mi faceva pensare al parmigiano. La mia amica L. B. mi ha detto che, l'Italia non è un paese per vecchie. Il ragionamento non è sbagliato, ma va esteso: l'Italia non è un paese per donne.
A parte quelle del’harem.
Dici? Dopo passiamo al oro. Ma chi è vecchia viene ignorata e tenuta distante da qualsiasi tipo di dibattito o confronto, soprattutto sessuale. Non mi è ancora chiaro se si tratti di tabù o, peggio, di disgusto o forse di tutte e due le cose.
Non è tutta colpa di Berlusconi, questa.
Non solo sua. La carne della vecchia è, per gran parte della società, carne avariata, incapace di regalare piaceri né desideri erotici. Anzi, la vecchiaia delle donne diventa una cosa di cui farsi beffa, da deridere, sulla quale non ci sono nè comprensione né analisi.
Quand’è che tutto questo comincia?
La saga della Madonna di Valva, alias Noemi Letizia, è il primo capitolo del romanzo porno soft che ha cambiato l’Italia.
Perché?
Le ragazze che si danno in pasto al drago. per usare le parole di Veronica Lario, in cambio di favori e regali, sono diventate un codice possibile, tutto sommato accettato.
A tratti sembra che siano loro a circuire Berlusconi, in questo scambio di ruoli che il pornoromanzo disegna….
E’ un paradosso: la giovinezza diventa insieme merce e arma di ricatto. Ma se una ragazza bella e di talento deve andare a letto con un vecchietto vittima di priapismo per avere un lavoro, i fatti sono due: o il talento femminile non c'è più o in Italia il solo talento non basta. La parabola di Berlusconi non è nuova né scontata e ripercorre uno schema classico della letteratura tardo ottocentesca: i maschi hanno denti affilati e sete di sangue virginale, le femmine sono creature eteree la cui unica dote è una bellezza che racchiudeva in sé la promessa di una vita eterna. Siamo dalle parti di Brian Stoker e di Dracula. Anche questi in versione pornosoft, s’intende.
Sivlio come replicatore di clichè ossessivi?
Quello – per esempio – dei Maestri Invisibili della setta dell’Oto e della loro ossessione per il liquido seminale. Tante più donne l'operatore riesce a possedere, tante più sono le possibilità di accrescere il suo potere.
Oppure?
Oppure più semplicemente, Silvio sta dentro un altro schema classico: quello del “vecchio porco”. Uno che tocca culi e cosce alle invitate, congedate poi con una busta piena di soldi o una farfallina gioiello; che pratica per ore sesso orale a un'attonita Patrizia D'Addario, mentre lo stereo diffonde le note della nota ballata stilnovista “Zoccole zoccole”.
Adesso non fare la puritana.
Affatto. Ma uno che chiama bunga-bunga le ammucchiate con femmine rigorosamente under 30, mentre uno o due maschi stanno a guardare, schiavi masochisti di un sadico governante ha una sessualità inquietante…
Cioè?
In molte comunità tribali, accade spesso che il capo consumi sesso di gruppo in pubblica piazza: in questo modo comunica ai suoi sottoposti quale è il suo potere, calcolato sulla base della prestazione sessuale. Ogni donna che possiede è un voto di fiducia da parte del suo popolo.
E non ti piace nemmeno un po’, tu che ti vanti di esaltare la libertà totale della sessualità?
E’ il simbolo dell'arretratezza culturale e sessuale italiana.
Fammi un esempio…
“O fai tutto quello che ti viene chiesto o vai a casa”, dice una ragazza intercettata all'amica, riferendosi alle feste di Arcore. O quindi la femmina si sottomette al maschio, si concede a “Dracula”, o viene allontanata e cancellata. Non c’è l’eros nel confronto con la donna. tutti si succhiano il sangue a vicenda, saccheggiando desiderio, amore e libertà. Non è l’amore libero ma la sua caricatura opposta. La fine della libertà erotica.
Luca Telese
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