“E’ una storiaccia…. Dovrei querelarla….”. Elido Fazi sospira, sembra addolorato più che arrabbiato. L'antefatto è questo: ieri in una intervista a Il Fatto Melissa P. ex gioiello della scuderia, consumava l’ultimo rito di separazione dal suo vecchio editore. Un complesso intreccio di soldi, cortocircuito fra pubblico e privato, successo che fa saltare ogni equilibrio, una favola con una finale amaro. I personaggi sembrano tratti da un film. Simone Caltabellota, il giovanissimo l'editor dal tocco aureo che scopre best-seller a raffica (sia Melissa che i vampiri di Twilight); lui, Elido, l'editore-manager colto e cosmopolita , bernoccolo per gli affari e una passione per Keats; il figlio Thomas che si fidanza con lei, Melissa, best Seller girl da tre milioni di copie. Ieri lei – oggi passata all'Einaudi con l'ultimo romanzo, Tre – raccontava di aver rischiato la bancarotta. E che, secondo le sue stime, Fazi le aveva dato molto meno dei diritti maturati. Lui si arrabbia: “Cosa ho sbagliato? da me ha avuto un milione e mezzo di euro, mica faccio il baby sitter!”.
Fazi, raccontiamo la storia dall’inizio?
La verità? Un giorno Caltabellota, un edtior che si eccitava per tutto, purchè ci fosse di mezzo il sesso, mi porta un romanzetto pornografico, scritto in terza persona.
La prima bozza del libro che ha venduto tre milioni di copie la definisce così?
(Sospiro) Non tre milioni di copie. Forse due”.
Era sulle sue fascette editoriali.
(Sorride) “Si scrivono cose…”.
55 edizioni in lingua estera
Falso. A me risultano 40…
Ma col libro, lei che fece?
Simone dice: “C’è del talento”. Il personaggio c’era. Non so ancora oggi se erano cose scopiazzate su internet o esperienze vissunte davvero. Non mi interessava…. In casa editrice circolavano leggende di ogni tipo.
Cosa fate?
Convochiamo lei e il padre. Lavoriamo sul manoscritto per un anno: nasce un libro nuovo.
Lo dice sottointendendo: Non è una vera scrittrice?
(Quasi grida) Ma come? Che Melissa non sappia scrivere è un fatto certo. do-cu-men-ta-bi-le..
Come?
Con il suo ultimo libro, ad esempio: una schifezza.
Non è diplomatico, lei.
(Sorride). Mai stato… Dopo venti pagine accettabili, Tre diventa orribile. Io non l’ho nemmeno letto! Me l’ha detto mia moglie – Alice Di Stefano – che di fornazione è italianista…
Stroncatura feroce.
Diciamo la verità: ci ha infilato pure la povera madre! Che entra in un triangolo, e ha rapportisessuali con il suo ragazzo!
Non è finzione letteraria?
Non si scrive nemmeno per scherzo. I Cento colpi grazie a noi era erotico: lì c’ è pornografia.
Torniamo al suo racconto….
Ecco un fatto: il libro all’inizio non vende 5mila copie a settimana, ma 500! Era già un successo…
Cosa fa fare il salto?
Ecco un altro fatto. Con un servizio su Panorama di Toscani. Che nasce perché io gli faccio: “Fotografi Melissa?” Lui mi aveva chiesto 10mila euro. Troppi, per me.
E allora?
Quando il libro iniziò a vendere, chiamò Panorama e io dissi, eh, eh.. “Anche Toscani è su Melissa…”. Loro gli pagarono i 10mila e le foto fecero partire le vere vendite.
Colpaccio. Ma l’appeal di Melissa lo riconosce…
Uhhh! Guardi, è fotogenica, forse. Ma dal vivo… tutte le donne che ho avuto nella mia vita sono più belle di lei, a partire da Alice.
Quando esplode il libro?
Quando lei va da Costanzo. La seguivo passo passo, dedizione assoluta, mille trovate. E qui c’è un altro falso.
Cioè?
Il primo anno le diamo 200mila euro: erano tutti i diritti maturati. Ma ogni editore riduce del 30% i rendiconti, in previsione delle rese.
E’ vero che con 100 euro l’aveva vincolata fino al 2012?
Sì, ma è prassi standard! Per rescindere bastava un avvocato.
Invece si fidanza con suo figlio. Lei cosa ne pensava?
Contrario, da subito! Il giorno che Thomas mi dice: “Ci lasciamo gli grido: “Evviva!”.
Si amavano?
Thomas credo di sì. è molto buono, più accomodante di me. Lei ha qualcosa di… luciferino.
Addirittura?
La Fazi era una piccola casa editrice piena di rapporti straordinari. Il successo di Melissa, i soldi del libro, hanno distrutto tutto. Ho dovuto ripartire da zero.
Addirittura.
Certo! A Caltabellota regalai metà di una ramo di azienda. Eppure Simone mi lascia nel 2006, rivendendo la quota per 150mila euro! Una tragedia.
Cosa altro contesta?
Il film: Melissa ebbe fino all’ultima lira. La Neri pagò 80mila euro. Anticipo 10%, A lei 4mila che ebbe insieme ai diritti.
Lei le ridusse lo stipendio?
Era concordato con lei.
Ed è vero che glielo sospese quando lei lasciò Thomas?
Bugia. Saltò un mese, forse.
Cosa le rimprovera?
Era viziata, capricciosa. Vespa la voleva tutte le sere. Lei andò una volta, e poi disse, testuale: “E’ un cazzone, non ci torno”. Convinse persino Thomas!
E la transazione?
Altro che guerra! Dissi all’avvocato: “Dalle tutto quel che vuole, chiudi”. Ebbe 61mila euro, 10 più del che aveva maturato.
Su cosa avevate rotto?
Diciamo la verità. Il terzo libro era andato male: 30mila
30 mila copie non è male.
Se ne tiri 250 mila sì! Il nostro distributore mi costrinse all’errore. Malgrado tutto le proposi un nuovo contratto: acconto 50mila euro!
E lei?
Rifiutò. Ne voleva 100mila! Mi risulta che ha girato tutte le case editrici, alla fine è finita all’Einaudi, per molto meno.
Le fa rabbia?
Certo. L’antiberlusconiana al cubo è andata da Berlusconi? Da quel che ho appurato è a 6mila copie, se va bene. Come scrittrice è finita. Noi l’avremmo sostenuta, ha fatto di testa sua? Si è suicidata.
Anche lei è diventato scrittore, con Bright star.
E’ la biografia di Keats, il libro della mia vita. Il Corriere ha scritto che è il romanzo che resterà del 2010.
E lei?
(Ride) Sono d’accordo. L’ho scritto in 10 anni. Il prossimo sarà un’autobiografia.
Questa storia è un grande romanzo: sesso, soldi, tradimenti…. La scriverà lei o Melissa?
(Sorride) Io sono proiettato verso la poesia. E lei, putroppo, non è in grado.
di Luca Telese
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