Luca Telese, giornalista de il Fatto Quotidiano, ha selezionato per Tempi le notizie più importanti: «Il Polo della nazione può fare strada, Casini e Fini sono compatibili; Berlusconi non può governare, non c'è campagna acquisti che tenga; chi parla di "infiltrati" dice solo stronz… e rischia di triturare i ragazzi, giocare al sovversivismo è molto pericoloso, quelli erano teppisti e guerriglieri».
Ieri è nato il "Polo della nazione" dall'unione parlamentare di Casini, Fini e Rutelli.
Secondo me alle elezioni può prendere il 15 o 20 per cento, dipende da molte cose ma c'è sempre stato un voto terzopolista latente. Fini e Casini poi sono compatibili, i due toccano elettorati diversi e non penso ci sarà mai competizione tra di loro. Fini è molto più forte di Casini, ha un partito che è più solido dell'Udc.
Dopo la fiducia, Silvio Berlusconi ha annunciato a Mattino 5 che una ventina di deputati sono pronti ad appoggiare il Pdl.
Per me non c'è campagna acquisti che tenga, è difficile che riesca a governare. Con il voto di fiducia del 14 Berlusconi ha ucciso l'ipotesi di un governissimo e ha staccato il biglietto per un reincarico. Però ha conquistato un vantaggio solo sul breve termine. Fini ha sbagliato, ha peccato di ottimismo di palazzo chiedendo le dimissioni. Berlusconi gli ha fatto battaglia parlamentare su parlamentare e ha vinto. Però ha ottenuto anche lo scomodo risultato di aver radicalizzato i finiani rimasti in Fli, si è creato un nemico mortale per il lungo periodo.
Tutti i giornali hanno sollevato dubbi sugli "infiltrati" tra i manifestanti di Roma. Sul Fatto Quotidiano avete dimostrato che sono tutte balle.
Non si possono raccontare tutte queste stronz… quando tra i ragazzi ci sono dei guerriglieri di professione. Non puoi dire che sono gli "infiltrati" che creano la violenza. L'uomo in beige è un manifestante, sono dei teppisti. Io mi ritengo appartenente alla sinistra radicale, frequento la piazza dal 1984, e conosco il ribellismo. Questi sono ancora quelli del Settantasette che poi vanno in giro a raccontare quanto sono dei ribelli. E' pericoloso giocare al sovversivismo perché si trasforma poi i più moderati e meno politicizzati nei più violenti. Così si triturano i ragazzi, perché ormai il ragazzo medio pensa: "Non ho futuro, è colpa dei partiti, sia Pdl che Pd, quindi spacco tutto".
da Tempi.it
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