Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

I libri dei piccoli guerriglieri urbani

Perché non lo diciamo come va detto? Si può essere contro le riforme-truffa della Gelmini, si può – anzi si deve – essere contro la precarietà come destino, si può e si deve manifestare e chiedere di poterlo fare vicino alle istituzioni. Ma bisogna farlo in modo rigorosamente non violento. Quello che non si può fare, soprattutto dopo Genova, soprattutto a sinistra, soprattutto nei movimenti, è giocare al sovversivismo di piazza, alla passarella dei piccoli condottieri che scherzano con il fuoco (non metaforicamente, ma appiccandolo), alle guerriglie contro le zone rosse di ogni città, che poi sono sempre costruite e predisposte come una trappola per gli allocchi, come un’esca per far entrare il topo nel labirinto, come un pezzo di formaggio vicino a una tagliola (chi si mette nella trappola di Maroni è molto peggio di Maroni).
Ho già detto, quando è accaduto, solo pochi giorni fa, che l’assalto al Senato era una follia, sia dal punto di vista materiale che da quello simbolico. Oggi, dopo essermi trovato con i miei colleghi de il Fatto nella trappola fumogena di largo Goldoni, fra sassaiole e colpi d’ariete, non ho nessun problema a dire che chi sfascia i bancomat, chi si mette a divellere sampietrini dalla strada, chi da fuoco alle macchine e alle autoblindo o inscena il pestaggio di un finanziere catturato, o tira petardi sui poliziotti, perde qualsiasi giustificazione e diventa semplicemente un teppista.
C’è stato in questi giorni un certo entusiasmo romantico, quando sono comparsi i primi scudi con i titoli dei grandi classici – da Elsa Morante a Bradbury – che venivano opposti alla cultura del taglio indiscriminato e alla follia dell’aziendalismo feroce. Adesso bisogna dire (senza nessun dubbio e senza nessuna attenuante) che usare quei grandi libri per mascherare le piccole miserie del vecchio gioco al massacro praticato dagli ex autonomi del Settantasette (e dei loro maldestri apprendisti stregoni di oggi) è una ingiuria alla bellezza, alla verità, alla politica, e anche alla letteratura. Una scelta ancora più grave, perchè in questo azzardo dannunziano, si triturano in primo luogo i ragazzi che volevano semplicemente dire la loro, gli si toglie il loro diritto a protestare.
Se dovete giocare alla guerra, giovani irresponsabili guerriglieri, lasciate i libri a casa. Voi con la cultura c’entrate meno della Gelmini.

Luca


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53 risposte a “I libri dei piccoli guerriglieri urbani”

  1. Avatar rita
    rita

    Ho letto su Fatto on-line un bell’articolo (di chi non ricordo più) che parlava dell’ottima occasione clamorosamente sprecata ieri sera dagli studenti ospiti di Annozero.
    Violenza a parte, che va sempre condannata e fermo restando che TUTTI avrebbero tuttavia il diritto di essere ascoltati sul serio dato che l’unica maniera per risolvere le questioni rimane pur sempre il confronto, tutto ciò premesso rimane ancora una volta la triste constatazione che POCHI hanno davvero qualcosa da dire.

  2. Avatar Davide
    Davide

    Caro Nicola………per mè è scontato dire che gli apparteneti alle froze di polizia che comettono reati e violenza mi disgustano più dei teppisti. Ed infatti non mi sognerei mai di dare giuatificazioni di carattere economico (stipendi bassi ) o sociali (il mondo brutto e cattivo) a questi crimini. Il rpblema è che molti trovino invece normale “giustificare” le violenze dei manifestanti. Quello è il poblema. O credi che un carabiniere guadagni di più del pizzaiolo precario picchiatore del quindicenne figlio d’avvocato? O credi che un finaziere abbia la acsa popolare assegnata? Non è accettabile trare sempre fuori episodi violenti da parte delle froze dell’ordine per giustificare le violenze di teppisti.

  3. Avatar Francesca
    Francesca

    Caro Signor Telese, passavo su questo blog per rileggere alcuni commenti presenti sotto questo articolo che avevo a suo tempo apprezzato particolarmente, ricordavo pero’ che ce ne fossero molti di piu’, soprattutto risalenti proprio alla giornata del 14 dicembre, e molti dei quali, ricordo, piu’ discordanti con la sua opinione, come quello ad esempio della Signora emigrata in Australia. Sono forse stati cancellati? O posso cercarli altrove?

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