Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Morire amando la vita

Ancora una volta Mario Monicelli ci ha stupito. Ancora un volta un grande finale a sorpresa e una lezione di vita per tutti noi. Una scudisciata per le insopportabili prefiche dei comitati per la vita, che esaltano le (non) esistenze appese ai tubi e i calvari terapeutici con accanimento d’ufficio. Siamo così sprofondati nel neo conformismo dell’Italia ipocrita e bigotta delle doppie verità, che questo gesto ci stupisce, e non ci appare subito per quello che é, un grande atto di liberazione.
Vivere tutto quello che si può vivere in una vita, vincere tutto quello che si può vincere, riuscite nell’impresa rara di catturare nella celluloide i segreti dell’identità italiana. Monicelli ha fatto tutto questo, regalandoci mille maschere immortali e regalandosi una stagione da ottuagenario iperattivo, la mattina il caffè in piazzetta a Madonna dei monti, i pomeriggi a filmare con la telecamerina, nei mercati e nei cortei. Si può uscire anche così gettandosi da una finestra. Non perché si desideri la morte, ma proprio perchè si ama la vita.

Luca


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20 risposte a “Morire amando la vita”

  1. Avatar liquirizia
    liquirizia

    Claudia Koll ha recitato nella stanza da letto di Achille Occhetto sapendo di essere spiata dal buco della serratura da Veltroni…

  2. Avatar giordano
    giordano

    Caro Luca trovo che nel momento in cui ci si confronta non con una domanda ma LA domanda di tutta la nostra esistenza ognuno sia libero di prendere le proprie decisioni liberamente e del resto accade così da sempre. Ma deve prendersi, ovviamente, le proprie responsabilità, anche di fronte a coloro che rimangono. L’errore è banalizzare la cosa. Gli ipocriti conformisti doppio moralisti questo cercano di non fare.

  3. Avatar LUCA FIRENZE
    LUCA FIRENZE

    Ci tengo a raccontarvi una cosa, gestisco un piccolo teatro a firenze. l’anno scorso è venuto da noi a ritirare un premio e ho avuto l’occasione di passare una lunghissima giornata con lui,
    sveglia presto appuntamento in via salaria dove lo trovo li’ che cammina avanti e indietro sul marciapiede.
    Mi aspettavo un uomo burbero, scostante (così me lo avevano descritto)…ebbene andata e ritorno roma- firenze alle tre di notte continuava a raccontare e soprattutto a chiedere, una curiosità vorace…. io parlavo della nostra piccola compagnia teatrale e lui raccontava di Marcello Mastroianni, Anna magnani…ecc.
    E’ stata una giornata che non dimenticherò mai…
    L’ho lasciato davanti a casa sua alle quattro in via dei serpenti…viveva da completamente isolato in un appartamento al secondo piano (mi raccontò che spesso non mangiava perchè non si sentiva di scendere le scale per andare a fare la spesa).
    E’ perfettamente coerente con se stesso il gesto di non aspettare un indignitosa morte ma bens’ scegliere…
    Mi piace immaginare che abbia pensato negli ultimi momenti la stessa cosa che dice Perozzi (Philip noiret) morente in amici miei:
    LEVATEVI DAI COGLIONI, C’HO DA MORIRE.
    Ciao Vecchio!.

  4. Avatar cilios
    cilios

    Che dire? Monicelli un grande uomo.

  5. Avatar margherita
    margherita

    Monicelli sordo e cieco : beh l’avrei fatto anch’io

  6. Avatar rita
    rita

    No, non sono d’accordo con nessuno. Anzi, finora i commenti che leggo, a partire da quello di Telese, mi fanno raggelare il sangue.
    Questi sono temi di una portata tale che ridurli a spot propagandistici e strumentalizzarli per riversare ancora una volta tutto il nostro disprezzo (“insopportabili prefiche dei comitati per la vita”) per chi non la pensa come noi e sentenziare (“le non esistenze appese ai tubi”) su questioni appunto dove NESSUNO può emettere questo genere di sentenze, dicevo, trattare questi temi in questa maniera a me fa male davvero.
    Chi può decidere Luca che una vita appesa a un tubi non è una vita decente?
    Chi può decidere i criteri di una vita degna di essere vissuta?
    Monicelli poi veniva ricordato da qualcuno ieri sera (purtroppo non ricordo chi) che riferiva la solitudine e la depressione confidatagli da MOnicelli stesso.
    Quindi quale lezione di vita per tutti Telese?
    Vogliamo fare l’elogio del suicidio?
    L’anno scorso avevo scritto a Iolanda Bufalini de l’Unità per lamentarmi di questa frase usata in un suo articolo per descrivere la manifestazione che si era svolta a favore del testamento biologico: “sì alla vita no alla tortura di stato”
    Bene, io che sono contrarissima a interrompere l’alimentazione e l’idratazione e sono invece favorevole a una scelta come fu quella di Piergiorgio Welby di rifiutare la sua cura , cioè il respiratore artificiale, NON ci sto nella maniera più assoluta a farmi dare della torturatrice per questo.
    E’ la stessa mentalità che spinge ad esempio i giornalisti a darsi reciprocamente dei “servi” ed è veramente disgustosa e intollerabile.

  7. Avatar LUCA FIRENZE
    LUCA FIRENZE

    Gentilissima Rita,
    chi può decidere che una vita appesa ai tubi non è una vita decente? domanda Lei…
    Si rende conto che la strumentalizzazione la fa Lei in questo caso?
    Stiamo parlando di un uomo di 95 anni, mezzo sordo e vicino alla cecità al quale viene prospettata una fine rapida o lenta (non lo sappiamo)piena di sofferenze dovute al tumore alla prostata.
    A me sembra che non si possa censurare (a maggior ragione
    in questo caso ) la decisione di non sottostare all’iniquità del dolore su una persona di 95 anni.
    Quì nessuno ha deciso per Mario, lo ha deciso lui, raccogliendo le sue ultime forze per scavalcare quel balcone..
    Per favore rispetti quest’uomo e lasci le sue lamentele per i veri
    casi controversi…
    Ci sono tante altre cose per farsi “raggelare il sangue”….
    non sprechi fatica inutilmente.
    Saluti
    Luca

  8. Avatar Mauro Rancati
    Mauro Rancati

    Vede, Rita, lei mi stimola. E anche io voglio affiancare al suo un elenco di cose che personalmente trovo disgustose e intollerabili. Non pretendendo di rappresentare nessun pensiero se non il mio.
    Trovo disgustoso e intollerabile che in queste discussioni si faccia sempre finta di ignorare un concetto alla portata di qualsiasi normodotato, ovvero che da una parte nessuno vuole imporre la morte a tutti i costi, dall’altra si vuole imporre la vita a tutti i costi, sulla base di principi e convinzioni religiose che, almeno finora, non è obbligatorio coltivare.
    Trovo disgustoso e intollerabile l’atteggiamento di superiorità morale e pietas pelosa che i cattolici vogliono a tutti i costi elargire anche a chi credente non è.
    Trovo disgustoso e intollerabile la doppia morale cattolica per cui un uomo che decide di porre fine alla propria vita non è ritenuto degno – dagli uomini, non da Dio – di carità cristiana, mentre chi ha posto fine all’esistenza di migliaia di altri uomini vien esepolto in terra consacrata con tutti gli onori.
    Trovo disgustoso e intollerabile, perché intellettualmente disonesto, l’atteggiamento di chi domanda, in maniera apparentemente retorica come se non avesse una risposta, chi ha diritto di decidere a chi appartiene la vita e se vale la pena viverla, quando poi di fatto suggerisce di negare al suo portatore la possibilità di disporne come meglio crede.
    Trovi infine disgustoso e intollerabile vivere in uno Stato che non mi permette di esprimere liberamente le mie ultime volontà sul fine vita, compreso – le piaccia o meno – il dissenso ad essere alimentato forzatamente, come se il mio paese fosse una teocrazia o una sorta di hegeliano Stato Etico.
    E per finire, ad essere sincero, trovo disgustoso e intollerabile – anche più dei cattolici integralisti – chi, ammantandosi di una finta terzietà, finisce come quegli stessi cattolici integralisti per voler imporre la propria personalissima visione etico morale anche a me.

  9. Avatar margherita
    margherita

    non per darmi delle arie ma è noto che l’istinto suicida è ereditario

  10. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    A tutti quelli che hanno usato a sproposito la parola ideologico e politico, come se quelli che qui hanno difeso la scela di Monicelli stessero facendo ideologia o politica. Oggi sulla prima pagina de Il Giornale, un intellettuale di destra come Stenio Solinas (viene dalila nuova destra di Tarchi e di Alain de benoist) sostiene esattamente la stessa cosa. E cioè l’idea che quello di Monicelli sia stato un gesto adulto, consapevole e anticonformista, e non vogliacco, disperato, irrispettoso (di chi, poi? A meno che non si arrivi a sostenere – come ho letto qui – che ha “offeso” l’asfalto e i barellieri, no ccredo che abbia mancato di rispetto a nessuno).
    Insomma, non cito Solinas per dire che questa opinione renda più o meno legittime quelle di altri: ma per spiegare che la politica in questo caso non c’entra nulla. Siamo nel campo delle libertà iondivduali. Libertà da difendere anche quando si esplicitano al cospetto con la morte. e anche quando non si condividino.

  11. Avatar rita
    rita

    Carissimi tutti,
    lungi da me l’idea di condannare il gesto di Monicelli!
    Io sto dando il mio parere su un tema, non condanno proprio nessuno.
    Intanto premetto che un’altra delle cose che non sopporto proprio più, è l’abbinamento che si tende SEMPRE SEMPRE a fare tra certe convinzioni e il fatto di essere credenti.
    Anzi, con l’occasione ribadisco che sarebbe ora che diminuisse quel 97% di battezzati visto che non corrisponde a un reale sentimento religioso. In questo modo il Vaticano eccome se perderebbe potere e la cosa, da credente, vi assicuro non mi dispiacerebbe.
    Luca Firenze, Mauro Rancati, voi mi parlate di tante contraddizioni del mondo cattolico, di tanti benpensati e, nel prenderne atto soprattutto perchè le vedo benissimo anch’io, anche a voi dico che comunque tutto ciò non esclude la logicità delle mie convinzioni che ribadisco. Cioè, non accetterei, se tra le righe aveste voluto esprimere questo concetto, l’accusa di ipocrisia, pechè ho la presunzione di non esserlo proprio, almeno su questi argomenti (in assoluto non potrei dire altrettanto ovviamente).
    Se invece che un uomo di 95 anni avessimo avuto di fronte una persona di 20 anni l’atteggiamento sarebbe stato uguale? Perchè no? Perchè essere costernati di fronte al suicidio di un ventenne e non a quello di un ultranovantenne? La vita umana ha davvero un valore diverso a seconda dell’eta?
    Ma poi, vi chiedo, ci rendiamo conto a quale tipo di abusi e soprusi si presterebbe una mentalità che dice che quando la vita non è ritenuta degna (in base a quali criteri poi è tutto da vedere), la si può concludere innaturalmente?
    Tutto ciò, scusate se adesso la butto proprio in vacca, mi sembra anche molto berlusconiano: finche sei giovane, bello, sano, prestante, fichè produci vai bene, quando sei vecchio, sordo, non produci, sei malato e storpio, meglio togliersi di mezzo e se non provvede la “natura” un aiutino è il benvenuto.
    Poi vorrei dire un altro milione di cose .. intanto mi fermo qui e faccio un ultimo esempio, che non c’entra ma c’entra: a proposito di diagnostica pre-natale, in particolare di amniocentesi che ormai si è ridotta a una vera caccia al down, qualcuno mi potrebbe spiegare LOGICAMENTE perchè un bambino con la sindrome di down non ha diritto di nascere?

  12. Avatar rita
    rita

    Dimenticavo: “… Non pretendendo di rappresentare nessun pensiero se non il mio”.
    Caro Rancati, questo è il concetto di base, al quale anch’io tengo moltissimo.

  13. Avatar Mauro Rancati
    Mauro Rancati

    Vede Rita, parlando in lingua povera, lei ciurla nel manico. Come la stragrande maggioranza dei cattolici che conosco. E le assicuro che ne conosco tanti, non ritenendomi nemmeno io completamente al di fuori dell’ “Ecclesia”.
    “Ci rendiamo conto a quale tipo di abusi e soprusi si presterebbe una mentalità che dice che quando la vita non è ritenuta degna (in base a quali criteri poi è tutto da vedere), la si può concludere innaturalmente?” è una frase intellettualmente disonesta, e moralmente disgustoso – ancora una volta – è attribuirla a chi sostiene il diritto DEL SINGOLO a decidere della propria morte. DEL SINGOLO, le è chiaro Rita? Niente a ceh vedere con quella sorta di “omicidio di Stato” che ricorre nella sua come nelle tesi dei cosiddetti “pro-life”. Altra denominazione di ributtante disonestà.
    Sui ventenni: ha mai visto un ventenne, che so, malato di tumore osseo o leucemia fulminante che nel fiore della sua età vede perdere ora dopo ora l’uso del proprio fisico e delle proprie facoltà mentali? Io, fortunatamente, no, ma non fatico ad immaginare che l’assenza di speranza possa condurre a un gesto estremo, a vent’anni come a novanta. Gesto di fronte al quale l’unica cosa che a mo vedere ci è lecito esprimere è un rispettoso silenzio.
    Con l’accenno al sotteso “berlusconiano” di una certa linea di pensiero, mi perdoni, si copre di ridicolo. Fatico a pensare che una persona in possesso di normali facoltà intellettuali possa confondere in buona fede l’efficientismo berlusconiano con una – magari, pensi un pò, anche profonda e meditata – scelta esistenziale.
    Hic rodus, per l’appunto. Il fondo dell’inevitabile giudizio etico/morale che ogni cattolico si sente in diritto di esprimere emerge. Non parli di logica, sia gentile. Col rasoio tagliente della logica le si può facilmente contestare – anche se non è il mio pensiero – l’assenza totale di logica nell’aver fede in un essere immateriale, le prove scientifiche della cui divinità sono totalmente assenti, che nessuno ha mai visto anche se molti continuano ad attenderlo da due millenni, e la cui mano provvidenziale, a uno sguardo spassionatamente logico, appare totalmente assente dalle vicende del mondo.

  14. Avatar rita
    rita

    Mauro, forse non sono in grado di comprenderla appieno e questo mi dispiace.
    Il diritto del singolo a decidere della propria morte a me non sta bene ma non faccio fatica a concepire un’idea diversa dalla mia.
    Per me non sta in piedi l’idea che siamo padroni assoluti della nostra vita, per la semplice constatazione che sulla nostra nascita non abbiamo certamente potuto decidere niente.
    Lo so, lei non ha parlato di questo, lo dico perchè è comunque un concetto che ricorre spesso in questo tipo di discussioni.
    Quindi, casomai diciamo, appunto come dice lei, che abbiamo il diritto di decidere sulle questioni cruciali della nostra esistenza.
    Quello che mi fa abbastanza inorridire è questa specie di PLAUSO di un certo mondo circostante che osserva il singolo che si è suicidato per motivi che lui riteneva validi.
    Mi sembra una ulteriore forma di conformismo, un voler essere a tutti i costi di tendenza e al passo coi tempi.
    Poi non mi riconosco nel ritratto che lei fornisce del cattolico medio, lei ha diritto di dire che io ciurlo nel manico, ma io questa cosa la respingo convintamente e torno a dire che le eventuali cretinate che dico, non me le sta dettando nessuno.
    Conosco sia cattolici che ateissimi convinti, allo stesso modo bigotti, intolleranti e dogmatici,. In questi giorni ho letto un articolo di Flores D’Arcais su Il Fatto, articolo che comincia così: “La pretesa del movimento cosiddetto “pro-vita” di avere nella trasmissione “Vieni con me” uno spazio riparatorio per quello dato alla signora Welby e a Beppino Englaro è una mostruosità dalle molte facce, emblematiche dell’oscurantismo e dei rovesciamenti semantici orwelliani in cui il regime ha precipitato il paese”. Non trovo molta laicità in questo, ma il solito fanatismo di quasi tutti gli scritti di D’Arcais.
    E sul testamento biologico: c’è chi dice sì e chi dice no.
    A me sta bene una proposta del genere ANCHE SE non trovo niente di OGGETTIVO in una volonta’ che oggi esprimo nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali, per un domani che mi vedrà infermo e incapace – magari solo a parole, questo è il problema !! – di dare disposizioni!

    Infine lei sa benissimo che ci sono innumerevoli esempi di eminentissimi cattolici, prelati più o meno alti, che invece sono d’accordo con le posizioni sue, di Telese e di tanti altri.

    Passo volentieri e chiudo.

  15. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Io non giudico la scelta di Monicelli. Non penso che la sua decisione drammatica, per la quale provo rispetto, costituisca una lezione di vita. Monicelli è stato sicuramente un impareggiabile maestro di cinema, che ha sempre guardato con occhio ironico a tutti i sedicenti “maestri di vita”. Considerare il suo suicidio un atto “esemplare” equivale, in un certo senso, a dire che coloro i quali decidono di affrontare consapevolmente lunghe sofferenze sono degli imbecilli. Credo che Monicelli fosse il primo a rispettare queste (tante) persone “qualunque”. La mia opinione è che Monicelli fosse l’unica persona a poter decidere se affrontare o meno tali sofferenze. Penso anche che uno stato civile debba garantire a ciascuno di noi di disporre liberamente della propria vita, con buona pace di coloro che, da una parte o dall’altra, intendono impartire lezioni di vita.

  16. Avatar Mauro Rancati
    Mauro Rancati

    Rita, lei cita quel che le fa comodo citare. L’articolo di Flores d’Arcais ceh tanto la ha inorridiva proseguiva così:
    “Prima indecente manipolazione: il movimento cosiddetto “pro-vita” finge di chiedere una presenza da Saviano e Fazio per difendere il diritto dei malati in condizioni tragiche come quella di Welby, o di persone da anni in coma vegetativo permanente (come Eluana), di ricevere le cure e l’assistenza adeguate. Ma c’è qualcuno che abbia mai messo in discussione tale diritto? Se questo è il tema, gli “antagonisti” dei cosiddetti “pro-vita” non sono certo le famiglie Welby e Englaro, né Saviano e Fazio, ma semmai un’indecente politica del governo che sulla sanità ha tagliato a man bassa, e non fornisce ai malati terminali (e a molti altri) tutto il sostegno che sarebbe doveroso, quale che ne sia il costo.
    Perché allora il movimento cosiddetto “pro-vita” pensa di aver diritto a uno spazio analogo a quello di Englaro e Welby, visto che tutti – tranne il governo – siamo d’accordo nell’esigere ogni genere di cura e assistenza per i malati terminali che ne vogliano fare uso? Perché il movimento cosiddetto “pro-vita” pretende che tali malati ne DEBBANO fare uso anche se non vogliono. Mentre Englaro e Welby hanno sempre e solo chiesto che ciascuno possa decidere in libertà e veda rispettato dal sistema sanitario la propria decisione di coscienza”.
    CItazioni parziali come la sua (che guarda caso eludono sempre lo stesso punto, ovvero il reciproco riconoscimento di una altrettanto reciproca libertà) al mio paese si chiamano barare. E personalmente non ho alcun interesse a confrontarmi con chi bara. Persino di fronte alla morte, pur di affermare la propria morale.
    Mi stia bene

  17. Avatar rita
    rita

    Mauro, vedo che insiste nell’attribuirmi faziosità e malafede ….
    Premetto che l’articolo di Telese mi ha sconcertato perchè mi sembra che si stia facendo un ulteriore passo avanti, cioè dall’eutanasia al suidicio. Io avevo capito che chi è favorevole all’eutanasia non la concepisce come diritto di suicidarsi quando e come si vuole, ma ci si deve trovare sempre di fronte a una malattia terminale o a una vita di tipo “vegetativo.

    Ma forse ho capito male o sono di nuovo in malafede.

    Battta a parte, non sono un baro e le dico, col permesso anche di D’Arcais, che invece sì, qualcuno c’era e c’è a mettere in discussione ad esempio il diritto di considerare legittimo e umano continuare a fornire l’alimentazione e l’idratazione artificiale ai malati in cosiddetto stato vegetativo, per questo citavo l’esempio dell’articolo di Iolanda Bufalini che aveva in realtà nel titolo e non al suo interno, la frase che ho citato: sì alla vita no alla tortura di stato.
    E le posso anche dire che la Bufalini mi aveva gentilmente e tempestivamente risposto dicendomi che “purtroppo” i titoli non li decideva lei e che certi temi avrebbero dovuto essere trattati con misura e toni più pacati.
    Simili tesi comunque si respiravano.
    Ricordo bene che il clima dei giorni della morte di Eluana Englaro era come al solito molto teso e predominava il tifo da stadio soprattutto – dal mio punto di vista – da parte dell’opinione pubblica “laica” sempre molto incline anche alla banalizzazione.
    “L’indecente politica del governo che toglie fondi alla sanità”, ai malati terminali, alle malattie rare, a me risulta essere il lascito della manovra triennale del governo Prodi ma dovrei andare a controllare.
    Comunque D’Arcais sa che nel lontano 1992 le unità sanitarie locali sono diventate Aziende con tutto il cambio di mentalità che ciò ha comportato: perchè non si è smanicato anche allora?

    Poi lo dico l’ultima volta ciò che penso io: sì al diritto – costituzionale – di rifiutare una cura (vedi il caso Welby, il respiratore era la sua cura) e lasciarsi morire, no alla interruzione di alimentazione e idratazione artificiali.
    Poi anche un baro come me non si sognerebbe MAI di condannare un padre – Englaro – che ha vissuto una tragedia come la sua per 17 anni!

    E anch’io ho esaurito il mio interesse a confrontarmi con chi mi dà del baro!

  18. Avatar Mauro Rancati
    Mauro Rancati

    Gentile Rita, in televisione forse funziona parlare d’altro. Qui no. Per quanto mi riguarda può aver parlato con la Bufalini, Prodi, financo Belzebù in persona. Nella fattispecie stavamo semplicemente commentando un articolo che lei ha citato, lo ribadisco, in maniera incompleta – qundi ipso facto disonesta – per giustificare e nobilitare la sua indignazione, ignorando completamente gli argomenti sollevati dall’articolo. Che sono il vero fulcro della questione, ovvero la pretesa di imporreuna posizione anche sul piano etico morale, chè a quello legale ci pensano già le norme dello Stato, che tutelano chi la pensa come lei e non chi la pensa come me. Questa è la questione che viene sistematicamente elusa; elusa perchè sarebbe troppo persino per chi la pensa come lei affermare esplicitamente il voler negare pari diritti a propri concittadini sulla base dei convinzioni etico regligiose. Non c’è incontro.

  19. Avatar rita
    rita

    Ahhhh Mauro, io non voglio proprio negare niente a nessuno e poi le ho già detto che SONO FAVOREVOLE a una legge sul testamento biologico anche perchè, dal canto mio, non sarei poi obbligata a farlo!
    Intanto c’è anche da notare che l’errore grossolano di Fabio Fazio è stato quello di abbinare il caso di Welby a quello della Englaro!
    Sono due questioni completamente diverse!
    Se permette comunque non posso rinunciare alle mie convinzioni e, sull’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale che ritengo DISUMANE, non ho intenzione di cedere.
    Se domani qualcuno o tanti, chiedessero (e qualcuno lo chiede, eccome se lo chiede e non sono tutti buzzurri forcaioli) il ripristino della pena di morte, ad esempio a fronte di certi reati orrendi (pedofilia, mafia, stupri), dovrei forse dire di sì per rispettare il pensiero e la coscienza di questo qualcuno???
    Scusi, quando c’è stato il referendum per mantenere o (in pratica) abolire la legge 30 sulla procreazione medicalmente assistita (che ricordo, tanto per buttarla in politica, era passata grazie anche ad alcuni dell’allora opposizione di centro-sinistra, in particolare grazie ai “margheriti” con in testa Rosi Bindi), io SONO STATA A CASA per far fallire il referendum stesso, e non perchè lo avesse suggerito il card. Ruini, anzi, il suo intervento aveva infastidito me come tanti altri: nessun cattolico “adulto” infatti, come aveva giustamente osservato il buon Prodi che giustamente – e al contrario di quello che ho fatto io – aveva deciso invece di partecipare comunque, nessun cattolico ADULTO sente e forse ha mai sentito il bisogno dei suggerimenti di un vescovo su questioni legislative, sia pure su temi così delicati che investono l’etica e la morale.
    Sarebbe preferibile, lei mi dirà di sicuro, partecipare ai quesiti referendari e barrare la propria idea.
    Lo penso anch’io, ma qui però la posta in gioco era troppo alta PER ME, quindi ho deciso così.
    Stando alla sua logica avrei invece avuto IL DOVERE di andare e anche barrare i “SI”‘ per rispettare la volontà di chi la pensava diversamente e IN CONSIDERAZIONE DELl NON OBBLIGO per me???

    Su D’Arcais: il resto dell’articolo NON dice proprio niente di quel che lei mi rimprovera, perchè NON è VERO, per questo non è stato necessario riportarlo.
    All’epoca della Englaro e anche ora, chi come me è contrario all’interruzione … di quello che ho già detto mille volte, viene additato come oscurantista medievale, bigotto, fondamentalista, TORTURATORE ecc ….
    E non sono quattro gatti a dirlo ma tutta una vasta corrente d’opinione.
    CASOMAI, IL DISCONOSCIMENTO DELLE OPINIONI E’ IL PIU’ DELLE VOLTE RECIPROCO.

    Quindi “ipso fatto disonesta”un corno!

  20. Avatar la zanzara
    la zanzara

    un vero liberista ritiene che ogni persona decide e puo’ decidere del proprio destino senza commento alcuno,senza se e senza ma.coloro che non sono liberisti pretendono di discutere la materia con atteggiamento morboso nel voler sostenere la propria opinione, talvolta esaltandola. Caro Luca , il gesto del maestro e’ da rispettare silenziosamente, chi invece lo esalta, come te, lo ideologizza. un vero liberista, altresi’, ritiene che la scelta debba essere fatta SOLO dal soggetto interessato, e non da chi per lui.(come i nascituri, figli,genitori)……………………Luca le tue opinioni sono illiberali come quelle di chi si oppone alle tue………….LIBERTA’ E SILENZIO

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