Vi racconto come sono andate le cose, perché io stesso ancora non ci credo. Anzi, ancora non mi capacito. Dopo la puntata di “Annozero” sui ragazzi delle gru, a cui eravamo ospiti, a “In onda” abbiamo ricevuto – tra le tante – una lettera, bella, commovente e incredibile. E' una donna, a scriverci, si chiama Nadia. E' marocchina, ha un regolare permesso di soggiorno, lavora da anni come baby sitter, a Bologna. Paga le tasse in questo paese.
Ma Nadia ha anche una figlia. Che ha tre anni. E che in questo momento per le istituzioni italiane è una apolide “clandestina”. Avrebbe diritto alla regolarizzazione. Ma il nostro Stato se la prende comoda, come sempre capita con gli stranieri extracomunitari: ovvero, i senzadiritti appesi ai codicilli della burocrazia, i cittadini di serie B. La risposta alla richiesta di cittadinanza potrebbe arrivare oggi, domani, tra un anno o forse mai. Cosa cambia per la bimba di Nadia? Tutto. Ad esempio le è stata ritirata la tessera sanitaria. Può andare in un pronto soccorso, come tutti i clandestini (che però devono sperare di non trovare uno di quei medici spia che la Lega avrebbe voluto istituzionalizzare). Ma non può avere un pediatria del servizio pubblico nazionale, e – addirittura – non può ricevere le normali vaccinazioni. La chiamiamo in studio a raccontare la sua storia, e quello che succede con una legge che lei definisce (giustamente) “schifosa”. Con lei invitiamo anche il viceministro Roberto Castelli, leghista doc. Vorrei che vi rivedeste questo video, che riascoltaste (increduli come lo siamo stati noi) la spietatezza che un politico dei nuovi tempi può avere verso una madre: “Signora, esca dall'illegalità! Signora, lei non si permetta di offendere il parlamento! Signora, se io fossi all'estero non mi sognerei mai di far diventare mio figlio marocchino!”. Già, perché secondo Castelli non solo è tutto normale, ma anche tutto giusto: “Volete venire a comandare a casa nostraaaa!!!”. Non solo è giusto l'accanimento contro gli stranieri clandestini – spiega Castelli – ma anche contro quelli regolari, come Nadia: “Noi parlate sempre di diritti. Noi della Lega, vorremmo che cominciaste sempre dai doveri”.
Di più. Secondo il viceministro leghista, Nadia non conosce bene la sua situazione, si sbaglia o mente: “Tutto quello che lei dice non è vero. Guardi, se lei fosse a Milano l'accompagnerei, così le fare capire che quel che dice non è possibile”. Ovviamente ho detto a Castelli che se è disposto a prendere quell'impegno davvero, lo faccio seguire da uno troupe. Ma la questione è un'altra. Se sei straniero, in questo paese, non devi rompere troppo i coglioni. Se non hai diritti devi sparire. Se li hai, invece, devi sapere che non puoi pretendere di vederli riconosciuti. Sono diritti nonariamente concessi, diritti di serie B, anche loro. Così, rivedendo quell'incredibile scambio di insulti in diretta, in cui Nadia non si è fatta intimidire, mi sono reso conto che almeno una cosa giusta l'avevo detta, incorrendo nelle ire del viceministro: “Castelli, Nadia è marocchina. Ma – per suo sfortuna – non è la nipote di Mubarak”. Curioso che per il governo che dovrebbe avere a cuore le famiglie una madre regolare sia un soggetto meno raccomandabile di una escort clandestina.
Luca
Marocchina ma, sfortunatamente, non nipote (di Mubarak)
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98 risposte a “Marocchina ma, sfortunatamente, non nipote (di Mubarak)”
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A Fabio:
– Purtroppo non sono affatto d’accordo che sia una questione eccezionale: di bambini in questa situazione ce ne sono, ma molti genitori stanno zitti per paura. Onestamente non ti so dire se avrei molto più coraggio, fossi in loro. Comunque se chiedi a chi di immigrati si occupa (es. la Caritas) ti diranno che non è un caso limite, credimi.
– beh dai, che per capirne di una questione bisogni farsi qualche ricerchina, mi pare la norma. La televisione ha i suoi tempi, ma questo vale per tutti i problemi, no?
E poi non è che stiamo dicendo che “Lei ha ragione, Castelli no”. Prima di tutto, se io guardo una trasmissione, significa che stimo i giornalisti e non penso che mandino inonda cose farlocche. E poi, onestamente, per chi conosce un po’ la situazione di molti migranti quella storia è apparsa da subito tragicamente verosimile.
– E vabbè, ci saranno pure quelli che danno solo dello stronzo a Castelli, ma ci sono pure quelli che dicono solo che vogliono prendere i marochini a calci in culo. E’ una ben triste par condicio.Permettimi una difesa d’ufficio di Telese: tutto sommato non è obbligato a rispondere a ogni cosa che scriviamo, e forse avrà pure da fare, pover’uomo. Magari la pensa come me, e pensa sia giusto fare qualche ricerchina sul web! ;)
Scherzi a parte, dai, sono sicuro che ammetterai che Telese non ha solo tentato di mettere sotto scopa Castelli, ha posto un serio problema sociale. E con la televisione di questi tempi, scusate se è poco!Volevo anche ringraziare Roberto per il suo intervento che è bellissimo e molto chiaro, anche se talvolta mi pare che ci sia chi fa finta di non sentire!
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@ Tania # 45
Provo a sintetizzare, per non tediarla troppo con la mia prosa e non rischiare un rifiuto che mi priverebbe del sonno notturno e della quiete necessaria a risponderle:1) Se il gestore del blog non ha ritenuto di limitare i commenti dentro un certo numero di stringhe o caratteri, significa che non gli importa della loro lunghezza.
2) L’unica che finora si è lagnata della loro lunghezza è lei, altri invece hanno letto e ritenuto interessante quello che avevo da dire.
3)Lei mi parla di una presunta ingiustizia non suffragata da prove, dato che come molti altri le ho fatto notare che altrove nelle stesse condizioni si agisce ben diversamente, proprio perchè l’interesse centrale è la tutela del bambino.
La sua è una reazione “di pancia” che scaturisce dal fatto che un’ingiustizia le sembra molto più grave se a subirla è un immigrato, mentre semrba essere assolutamente disposta a sorvolare su quelle commesse nel passato, nel presente e forse anche in futuro, sulla pelle dei suoi connazionali in condizioni analoghe di svantaggio, per questo le sembrano scemenze e non ne parla. Certo che non lo fa, ammettere che è stata proprio una certa sinistra a farle è doloroso, ma basterebbe ammettere l’errore, e non comportarsi come quelli che normalmente si accusano per lo stesso motivo facendo finta che niente è successo…E’ una scelta come un’altra la sua ma allora le sue manfrine etiche se le faccia guardandosi allo specchio.4) Ho collegato questo discorso ad un altro analogo, che forse lei non ha seguito su questo blog, perchè anche in quel caso esistevano e tuttora esistono domande aperte alle quali, come ben dice Fabio #47 sarebbe gradito almeno un chiarimento se non una vera e propria risposta da Telese che non c’è mai stata, nè qui nè là.
Dettagli suoi stavolta, che necessitano di qualche altro commento:
a) “Nessuno ha mai sostenuto che l’Italia possa accogliere tutti gli immigrati”: io non ho mai visto manifestazioni a favore del rimpatrio degli immigrati, ma ne ho viste perchè questi potessero restare a qualsiasi condizione. In compenso quando chiedevo “vabbè ma poi *come* pensate di impiegare quelli che arrivano a tentare la fortuna, e non trovano un lavoro per campare?” nessuno mi ha mai risposto. Vuole farlo lei ora concretamente, signora, visto che la sua risposta “sono le istituzioni a doversene occupare” più che demagogica, mi sembra di un’idiozia quasi geniale?
Facciamo un esempio facile facile: se domani mattina mi presento alla sua porta con i miei parenti fino al settimo grado e ci sistemiamo tutti nel suo salotto e nella sua cucina aspettandoci che lei ci mantenga fino a quando l’ultimo di noi si sarà trovato – forse – un lavoro e se ne vada dal suo appartamento, lei sosterrebbe che è un problema soltanto dell’amministratore del suo condominio sbatterci fuori da casa sua? Per questo dicevo che in Piemonte si dice che “è facile esser froci se il culo è degli altri” scusi la trivialità dell’espressione, perchè fin quando non accade a noi personalmente, siamo tutti bravi a parlare di etica e di solidarietà, ma quando lo stesso problema si presenta alla nostra porta, allora scatta la sindrome NIMBY….ha presente?b) Non cerchi di cambiare le carte in tavola, signora. Se le propongo di acquistare la stella della Mole Antonelliana e lei acconsente giuliva, io non potrò essere orgogliosa perchè saprò di essere una truffatrice ma lei continua a rimanere una stupida… La “colpa” è almeno al 50% e le posso garantire, per esperienza diretta, che è così in molti altri paesi del mondo, inclusi quelli d’origine di molti immigrati ai quali se spieghi che la sanatoria non è per gli edili, ma per colf e badanti, sono in grado di capire le differenze benissimo anche senza il mio o il suo sostegno.
In ogni caso, un post successivo ha charito che non è neanche come dice lei, non soltanto io: più chiaro di così.c) non comprendo il “torto” di cui mi sarei resa colpevole “urlando” come sostiene lei. In realtà sostengo una opinione alla quale risponde stizzita perchè non si allinea belando a quella generica del Castelli stronzo Telese intelligente.
d) Accetterei volentieri se potessi aiutarla, ma temo non mi sarebbe consentito: non sono un avvocato. Non posso quindi accogliere la sua richiesta di assistenza alla signora in questione, ma il fatto che più persone qui in questo blog hanno testimoniato che quanto diceva Castelli corrisponde a verità, per tanto antipatico possa risultare bisogna prenderne atto. Se il Comune di Bologna non ottempera ai suoi compiti come quello di Torino o di Genova, è su quello che bisogna intervenire a livello amministrativo, perchè è evdente che esiste un’anomalia, ma questo significa che la signora potrà sicuramente avvalersi di qualche associazione, tra quelle che abbondano per gli immigrati in difficoltà, per far valere quei diritti che lei e sua figlia sicuramente hanno e che ha lamentato di non riuscire a far valere.
Lei si sta prestando a questo ignobile gioco di strumentalizzare, come hanno fatto Telese e Costamagna e Castelli in trasmissione, un singolo caso di una disfunzione burocratica che riguarda un minore e che non è neanche rappresentativo dei problemi che mediamente gli immigrati incontrano in Italia, per cui ai due autori di quella puntata di In Onda è mancata pure la fantasia per trovare qualche soggetto genericamente interessante per un immigrato…
Giusto per gradire: mia madre sta aspettando da più di un anno di sapere se la sua domanda di invalidità (difficoltà di deambulazione notevoli) sia stata accolta e in quale misura, dopo aver lavorato per quarant’anni e aver regolarmente versato fior di contributi e tasse e nelle sue condizioni ci sono migliaia di altre persone: per caso ne ha mai sentito parlare? No, perchè un caso del genere non fa audience…molto meglio la bambina straniera….come direbbe Totò…ma mi facci il piacere, mi facci!!! -
Cara Maria Teresa,
putroppo non faccio lotta di classe, e purtroppo nemmeno per l’amarchia. Mi occupo di ceninaia di problemi ogni anno, con i miei articoli er con i miei programmi, e anche di quelli degli exttracomunitari. Cosa c’entra quello che hai raccontato – la bella casa del sindacalista, lo sfratto, eccetera – con i diritti della signora Nadia? Nulla. Anche io sono stato sfrattato, a dodici anni, ed è un’esperienza che non auguro a nessuno per quanto ne ho sofferto, ritrovandomi senza nessuna casa. Ma non per questo godo se a una bambina di tre anni non viene riconosciuta l’assistenza sanitaria. La tua lettera, putrppo, spiega come sia stata inculcata una equazione ideologica. Come se togliere l’assistenza santiaria a una bambina di tre anni possa essere una soluzione che fa ricco qualcuno. Putroppo nno arricchisce nessuno. -
Caro Luca, visto che forse sei qui, e anche per chiarirmi con Tania, vorrei solo capire, dato che non mi sono stati dati gli strumenti per farlo, strumenti che mi dovrebbe fornire lei come giornalista, il perché Tania abbia questi problemi (che li abbia, ok, l’abbiamo sentito dalla sua viva voce), e se siano, questi problemi, ascrivibili alla burocrazia “ordinaria” o ci sia un vulnus nella legge bossi fini e in quali passaggi, visto che da più parti, semplici telespettatori e gente che lavora nel campo, nonché da parte del viceministro Castelli (al di là della sua qualità umana), è stato sostenuto che la legge garantisce tutti i diritti a dei bambini, siano essi clandestini o no, e non solo il pronto soccorso ma anche pediatra e vaccini, a maggior ragione se la madre è regolare e la figlia apolide e quindi avente diritto alla cittadinanza italiana. Se sia quindi una situazione generalizzata o invece uno sfortunato concatenamento di eventi tra il fatto della bambina di essere apolide e varie altre concause.
Grazie
Grazie
Grazie -
(naturalmente alla quarta riga intendevo Nadia)
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1) Guardi che io non ho parlato di limitazioni ma di una mia personale opinione su cosa è educato fare e cosa non è.
2)” L’unica che finora si è lagnata della loro lunghezza è lei”. Ebbene sì, e allora? Dato che sta parlando con me, ne ho tutto il diritto.
3) Le ingiustizie non mi sembrano molto più gravi se subite da un immigrato, le ingiustizie sono tutte uguali. E questo l’ho scritto molto chiaramente. Le basterebbe rileggere, ma credo che lei abbia compreso benissimo e stia solo cercando di cambiare argomento per tonrare a quella solfa trita e ritrita sulla sinistra e i suoi male, che mi rifiuto di subire perchè:
a. mi annoia mortalmente;
b. ci sta come i cavoli a merenda. Le ho già detto, piuttosto esplicitamente, che questa non è questione di destra, nè di sinistra. Lei vuole esibirsi in quello che ritiene essere il suo cavallo di battaglia, ma io non sono interessata.
4) No, per fortuna l’altro discorso me lo sono perso. Per quanto riguarda Telese, se ha letto la mia risposta a Fabio sa già come la penso.
Dettagli miei:
a. Guardi, io con quella frase intendevo, e dal contesto lo si evince pienamente, che nessuno su questo blog ha mai sostenuto niente di simile e che mettere in bocca ad altri parole non pronunciate è estremamente scorretto. Confermo.
La mia risposta sulle istituzioni era riferita al caso della signora. Se a lei pare un’idiozia, suggerisca una soluzione maggiormente brillante.
Quella dei suoi parenti è un’uscita demagogica inqualificabile per cui la rimando al punto a. Mai sostenuto niente di simile, e se lei cerca di mettermi in bocca simili scemenze è perchè si rende conto che il suo ragionamento è deboluccio. E’ già qualcosa.
Riguardo al modo in cui manifesto la mia solidarietà, la invito a non parlare, dato che non mi conosce.
b) “Non cerchi di cambiare le carte in tavola, signora.” Molto curioso detto da lei che l’ha fatto finora. Ad ogni modo: Roberto si è espresso bene e chiaramente sul punto. Non ho altro da aggiungere.
c) “non comprendo il “torto” di cui mi sarei resa colpevole “urlando” “: mi sono limtata a farle notare che lei rinfacciava agli altri quello che stava facendo in prima persona, tutto qua. E non sono stizzita piuttosto deve esserlo un pochino lei, dato che ricorre all’insulto per rispondermi. Una bella tattica, ma lei sfrutta un po’ troppo, mi consente?
Ma veniamo al punto D, il mio preferito: dite tutti così. Sicurissimi di avere ragione, ma alla prova dei fatti…. si fugge a gambe levate. Avevo fatto una provocazione simile sul forum. E guardi che non occorre essere un avvocato: se le cose stanno come dice lei, è tutto un gigantesco equicoco, no? Vada alla ASL e chiarisca, che ci vuole? Ma forse ha ragione lei, si fa presto a parlare! Potrei riproporle la sua stessa frase “triviale”, ma è meglio sorvolare.
Per finire la ciliegina sulla torta: l’ingiustizia di cui sua madre è vittima usata come “scudo”, come se questo rendesse più accettabile l’ingiustizia subita da altri.
Guardi, credo che tutti su questo forum abbiano subito qualche forma di ingiustizia. Ma pensare che si possano avere diritti solo defraudando altri dei loro diritti è paggio che vergognoso: è disumano.
Una nota finale: dato che la metà dei suoi scritti è volta ad attaccare me personalmente e non ha alcuna attinenza con quanto rappresentato in trasmissione, la inviterei a rimanere su terreni più per tutti. E, dato che i suoi tentativi di sintesi lasciano a desiderare, dato che mi pare di avere espresso chiaramente la mia opinione, dato che mi pare che lei abbia compreso benissimo (anche se fa finta di no), mi perdonerà se le dico che mi disinteresserò completamente ai suoi interventi successivi.
Buona serata e buona vita. -
MariaTeresa: preciso che ho postato prima di leggere la replica di Luca Telese, che per fortuna ha il dono della sintesi molto più di me e lei. Credo cha la sua risposta riassuma un po’ tutto.
Fabio: ciao, non so se ho capito bene, ma guarda che da parte mia non c’è nulla da chiarire, anzi sono stata contenta di passarti il link! Forse sto dando un significato negativo a “chiarire”, ma insomma il messaggio è che per me è tutto ok.
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telese
ho seguito la trasmissione, quando sento castelli ho un senso di irrefrenabile irritazione, sentendo come apostrofava la signora nadia l’irritazione si è modificata in schifo.
mi piace il suo articolo e il suo pensiero nonchè il suo modo di fare giornalismo.
peccao non sentirla più alla zanzara comunque è diventata un cabaret qualunquista in cui è corretta solo l’opinione di chi ha il microfono davanti e gli interlocutori che chiamano sono solo degli idioti funzionali all’ego del conduttore pro tempore.
saluti -
Caro Luca,
ti ho mandato mail qs subito durante la messa in onda di … “In onda”. Ancora complimenti x la battuta ad effetto che ha spiazzato e qs zittito (…) il tuo ospite.
Ma Castelli è stato in passato “Ministro della Giustizia” … !!! Honoris causa potrebbe essere nominato “Ministro dell’ … In-giustizia” per il suo costante atteggiamento poco tollerante nei confronti di chi LUI considera “inferiore”. Bel modo di rappresentare il Paese !!
Alla prox !!
Ciao! -
Sento afforntare il problema degli immigrati come una differenza tra destra e sinistra e voglio precisare alcune cose. Le Prefetture, non tutte tra l’altro, quando hanno rigettato le domande di emersione hanno motivato con quanto disposto dalla Legge sull’emersione in base all’art 1 ter comma 13 lettera c) e facendo riferimento a quanto disposto dall’art. 14 comma 5 ter del decreto l.vo 286/98, che prevede la reclusione da uno a quattro anni per lo straniero che senza giustificato motivosi trattiene sul territorio dello Stato in violazione dell’ordine impartito dal Questore. Questo ultimo decreto è denominato “Legge Turco-Napolitano”. Quindi come si vede quel decreto è stato presentato da due eminenti esponenti della sinistra. La legge sull’emersione stabilisce che non possono essere ammessi all’emersione i lavoratori che risultano essere stati condannati per uno dei reati previsti dagli art. 380 e 381 del codice di procedura penale. Ebbene tra i reati espressamente indicati, molto gravi, NON rientra l’inottemperanza dell’ordine del Questore. Per farlo rientrare bisogna interpretare la legge. Ma l’interpretazione non è autentica, prova ne sia che alcuni Tar hanno accolto i ricorsi di alcuni lavoratori e altri li hanno respinti.
Nessuno infine sostiene di accogliere e mantenere tutti coloro che si presentano in “salotto”, ma mi pare evidente che il fenomeno non si può gestire nel modo attuale. Gli immigrati arrivano da noi con ogni mezzo (treno, aereo, nave, camion); per il trasporto pagano migliaia di euro ad organizzazioni vere e proprie. Una volta da noi possono incorrere in persone senza scrupoli che li sfruttano e vogliono solo che mantengano la loro condizione di clandestini per continuare a sfruttarli. Se si vuole stroncare questo traffico bisogna “ripensare” la politica sull’immigrazione, della quale tra l’altro abbiamo e avremo bisogno. -
@ Tania # 56
In sintesi: si tacuisses philosophus mansisses.
Lei è una persona inqualificabile e intellettualmente disonesta. -
Cara Maria Teresa: per Diana! Anche a colpi di latino! Ma sempre insulti sono, il che, se permette, decreta che “inqualificabile e intellettualmente disonesta” sia lei, non io.
Ma, insomma, non è questo il punto. Poco interessante per gli altri, non trova?
Provi a leggere Roberto, come le ho suggerito. E’ più chiaro di me e sono sicura che le troverà più onesto. Le rinnovo i miei auguri. -
Ho lavorato per 5 anni all’Ospedale di Brescia, la terza città del Maghreb. Nel corso di questi 5 anni ho visitato personalemente extracomunitari, extracomunitarie, figli, figliastri, cugini, amici, parenti, simpatizzanti, sconosciuti dei medesimi sempre ed assolutamente in ambito SSN. Le visite sono pagate dagli italiani che lavorarono illo tempore. I suddetti extracomunitari utilizzavano spazi ambulatorio e macchine senza alcuna discriminazione. Le prestazioni sanitarie erano allo stato dell’arte. Casomai i discriminati erano i pazienti che venivano dopo questi (provate a spiegare ad un pakistano che non parla l’italiano il significato si una TC con mdc in una qualsiasi aptologia ed ottenerne il famoso consenso informato). Tutto il resto è fuffa portata avanti da coloro che non hanno nessun problema ad avvalersi di altre strutture sanitarie, magari private.
-
@ Luca Telese #53
Grazie per avermi risposto Luca.
Scusa se non sarò molto sintetica, ma confido nel tuo buon cuore :-)
Qualche considerazione:
1) “purtroppo nemmeno per l’anarchia”: è un rammarico, il tuo?
2) Quello che ho raccontato c’entra per farti capire che se decidi di difendere a priori un immigrato, almeno fallo per una buona ragione. Sostenere che la bimba della signora non può avere il pediatra perchè è apolide, è una balla colossale, dato che come sai, perfino gli zingari che apolidi dovrebbero esserlo per davvero possono frequentare scuole e asili pubblici e hanno diritto alla stessa assistenza sanitaria che hanno tutti i cittadini, anche se i primi non la pagano. Un’anomalia non è rappresentativa dello stato generale degli immigrati in Italia, dato che se la signora fosse stata a Genova o a Trento o Torino, il pediatra ce l’avrebbe avuto eccome.
Questo non significa sostenere che Castelli ha ragione perchè è leghista, ha ragione perchè ha detto una cosa vera: sei un giornalista, informati prima di parlare!Diverso è il caso dei miei genitori operai, caro Luca, sul cui racconto di vita portato a puro titolo di esempio sorvoli opportunamente.
E’ difficile sostenere che sia stata fatta giustizia negando una casa popolare a due operai rei di lavorare in fabbrica e genitori di una sola figlia e assegnare invece la stessa a numerose famigliole di immigrati ai quali veniva pure garantito un canone conveniente di affitto in virtù delle tasse & contributi pagati anche dai due cretini…sopratutto se sei un giornalista di sx e sai che quell’ingiustizia è stata fatta sulla pelle di due poveri per tutelare chi, secondo il giudizio di un’amministrazione di sx, era più povero di loro: molto meglio dribblare e sostenere che non c’entra niente col discorso che si stava facendo, dato che è difficile giustificare. E’ un po’ il discorso che facevo prima. Se ti chiedo “cosa metti a fare gli enne immigrati che, grazie al tuo buon cuore, fai entrare in Italia comunque sapendo che probabilmente non troveranno o se lo troveranno, sarà un lavoro di sfruttamento o criminale?” Non vuol dire che sono reazionaria o che abbia risolto quell’equazione ideologica di cui parli nel modo in cui l’hai risolta tu. Vuol dire che ti sto chiedendo se hai qualche idea in proposito. La tua risposta non può essere “e io che cazzo ne so? Mica sono lo Stato…” in versione giornalistico-diplomatica. Lo Stato siamo noi, Luca. Sostenere che i diritti della signora Nadia non sono meno importanti di quelli di qualsiasi italiano in condizioni di difficoltà non fa di me una pericolosa leghista in cerca di provocazione a zonzo per il blog di un giornalista sinistrorso, semplicemente ti pone una domanda alla quale non puoi dare una risposta cazzuta.
Io non godo affatto delle ingiustizie altrui, Luca. Però sapendo gli ideali che dovrebbero (uso il condizionale apposta) contraddistinguere la tua parte politica da quella dei tuoi avversari, mi chiedo come tu riesca a incazzarti brillantemente per un gruppo di immigrati sulla gru o per un pediatra negato ad una bambina di tre anni e non per un pensionato italiano che non sa se e quando gli verrà riconosciuta una pensione d’invalidità, oppure se un precario italiano diventerà disoccupato perchè al suo posto hanno preferito un extracomunitario che costa meno e sta zitto, o se a un ragazzino disabile italiano viene negato il sostegno a scuola. Basta con la litania che l’immigrato è una vittima a prescindere!! Basta!Dici che mi hanno inculcato il risultato di una strana equazione ideologica? Il risultato delle mie equazioni dà che un italiano disoccupato più un immigrato disoccupato fanno due disoccupati per l’Italia, ovvero che un torto più un torto fanno due torti, non una ragione intera per una sola metà.
Questo è un postulato, Luca, non una teoria. -
“oppure se un precario italiano diventerà disoccupato perchè al suo posto hanno preferito un extracomunitario che costa meno e sta zitto,”
Ma lo vuoi capire oppure no, RINCOGLIONITA, che il motivo per cui Nadia è vessata è proprio quello di far si che l’immigrato stia zitto e costi meno?
Lo capisci o no che facendo di loro cittadini di serie B stai
creando degli schiavi che faranno concorrenza ai tuoi figli? -
Alla fine di tutti i commenti, io confermo quello mio iniziale, prendo atto delle precisazioni fondamentali fatte da diversi intervenuti a proposito del caso specifico – che Giordano B. sembra non aver letto – che corrispondono a quanto detto da Castelli.
I problemi posti da Maria Teresa sono davvero tanti e veri.
Perchè è tristemente vero che si dà ragione o torto a un Castelli non perchè ha detto una cosa vera oppure falsa ma perchè è leghista.
Così come è purtroppo vero (senza voler generalizzare) che, da diversi settori della sinistra – politici , giornalisti, tv, cinema … – parlare con toni accorati degli stranieri è piuttosto redditizio e in questa ottica diventa quasi obbligatorio far passare il concetto che i problemi degli immigrati sono davvero problemi, se non tragedie, quelli degli italiani non sono problemi, se lo sono sono molto più piccoli , ma soprattutto sono sempre espressione di razzismo ed egoismo.
E la frase della madre di Maria Teresa: “però, si guadagna bene a fare le lotte di classe per professione eh?!!” dice veramente tante cose. -
Cara Mariateresa,
evidentemente hai un problema personale che ti acceca. Se prendi ilFattoquotidiano di ieri vedrai che ho scritto di tagli al 5 per mille che hanno colpito gli italiani in prima pagina. Non sono l’avvocato difensore degli stranieri, scrivo su tutto, e se potessi difenderei tutti. Mi spiace che lei legga l’interesamento per una bambina di tre anni come uno sgarbo alla sua storia. Per me non ha colore ne nazionalità la bimba di Nadia. Anche l’ingiustizia è apolide. -
Barattareb le ingiustizie con altre ingiustizie serve solo a fare una guerra tra poveri. Un’ingiustizia è resta tale nei confronti di chiunque benga perpretrata. Fare la gara a quella più ingiusta delle altre è sterile. Io credo che dobbiamo riprenderci lo Stato e obbligare i politici a fare leggi degni della nostra civiltà.
I lavoratori costano tutti uguali se assunti regolarmente (forse anche troppo) ma questo è un altro problema.
Per costare meno devono essere in nero e a quel punto l’immigrato costa ancora meno degli altri solo perchè è più debole: l’italiano può sempre andare dal sindacato e denunciare il proprio datore di lavoro mentre l’immigrato deve per forza stare zitto ed è per questo che la clandestinità serve solo ad alimentare lo sfruttamento.
Ribadisco che bisogna ripensare il fenomeno e trovare una soluzione equa.
Prossimamente ne suggerirò una per avere commenti. -
Credo che il caso della signora marocchina fosse un caso particolare, perchè conosco persone nella medesima situazione che non hanno avuto di questi problemi, e come tale andava risolto, invece tutto si è trasforrmato nella solita bega politica pro o contro governo , con conseguente reazione di Castelli- E dire che fino ad allora la trasmissione era andata liscia come l’olio senza le solite risse. Se si voleva aiutare la signora marocchina non era certo quello il modo.
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Giacomo B. # 65
Dopo un plateale “Rincoglionita” a pagamento mandarti a “vaffanculo stronzo” gratis e di tutto cuore risulterebbe oltremodo facile semplice e pulito ancorchè inutile perchè sarei costretta a scendere al tuo (infimo) livello: e io non voglio.
Prendo solo atto che per te la soluzione al problema del futuro dei miei e dei tuoi figli risiede nel far diventare cittadini di serie A tutti gli immigrati, quelli senza se e senza ma per intenderci. A scatola chiusa, insomma.
A parte il fatto che mi pare che le uniche categorie che funzionano in questo paese sono ricco/povero piuttosto che A/B oppure italiano/straniero (un tizio di nome Gheddafi o Putin ottiene visibilità e sarebbe comunque considerato cittadino di serie A anche se straniero come la signora in questione non perchè sia migliore di lei, soltanto più ricco e potente…) rimane il fatto che esiste anche una categoria di persone, la tua, che ragiona sul “muoia Sansone con tutti i filistei!”…c’è poco da fare…
Ti ringrazio pertanto di avermi aperto gli occhi: pensa che cretina che sono… ero certa che per aiutare i nostri figli la prima cosa in assoluto da fare non fosse tanto “elevare” – per usare un eufemismo – al nostro livello la stragrande maggioranza dei cittadini stranieri presenti nel nostro paese, ma fosse in primis fare piazza pulita in Parlamento e poi nella classe imprenditoriale del paese e cambiare un paio di cosuccie così, tipo la legge elettorale, il processo breve, le leggi ad personam ecc…. -
@ Luca T. #67
Non ho alcun “problema personale che mi acceca”: ho però una storia, che ti ho raccontato in parte per controbilanciare una tua opinione che mi pareva particolarmente pendente su un fatto che la maggior parte dei tuoi commentatori qui ti ha testimoniato essere perlomeno anomalo.
Per te non ha colore nè nazionalità la bimba di Nadia: per me non hanno colore nè nazionalità i bambini.
Per te gli immigrati sono evidentemente migliori di noi in ogni caso per me gli immigrati sono *uguali* a noi e lo sono a tal punto che quando vengono regolarizzati e diventano cittadini di serie A “tendono a salire sul carro del vincitore” come già ti segnalavo dalla Stampa qualche giorno fa e non con parole mie…Un torto più un torto continuano a fare due torti, non una ragione intera per una sola metà, quella che tu hai deciso che deve prevalere…
Ricordatelo se parlerai ancora di immigrazione. -
@ Tania # 62
Insisto.
L’Ufficio Reclami sta al secondo piano, prima stanza a sinistra della scala C. Deve dire che la manda Boezio… -
@ Rita # 66
Semplicemente, grazie per la comprensione.
Qualcuno che ha capito lo spirito del discorso, finalmente! -
Non voglio intevenire in polemiche che a questo punto sono personali ma mi pare chiaro che tutte le ingiustizie meritano attenzione. Se Luca ha posto un problema forse è il caso di dibattere su quello. Son certo che prima o poi anche le altre ingiustizie saranno oggetto di commenti. Ma dire che una ingiustizia è più importante di un’altra mi sembra inutile.
Le case devono essere assegnate a chi ne ha diritto e non prima agli italiani e poi agli stranieri. E così il lavoro deve essere dato a chi se lo merita cercandolo veramente e non lamentandosi che i posti di Amministratore Delegato sono tutti occupati. Non vorrei tornare a quando i nostri bisnonni emigravano negli Stati Uniti e al loro arrivo scendendo dalla nave venivano “lavati” vestiti con le pompe nella paura che portassero malattie.
O ai nostri emigranti che in Europa gioscono quando la nostra nazionale di calcio batte quella dei paesi dove lavorano.
Dobbiamo imparare a rispettare tutti indipendentemente dal colore della pelle e non avere diritti e cittadini di alcuna serie. -
sono la signora marocchina in questione e mi dispiace sentire che qualcuno mi da della bugiarda cosa non vera e c’e qualcuno anche che dice che castelli ha ragione.forse perche nn mi ha lasciato spiegare bene la mia situazione e come farebbe uno come lui a farlo?
vi spiego cosi capite come una legge simile bastoni gli immigrati onesti.4 anni fa incontrai il padre di mia figlia,immigrato egiziano che era regolare in italia dal 90.dopo e diventato clandestino.siamo andati a sposarci in comune e nn era possibile perche lui e clandestino.una risposta analoga l’abbiamo ricevuta anche dall’ambasciata marocchina e quella egiziana.nasce mia figlia nel 2007 la riconosciamo entrambi,MI MANDANO LA SCHEDA SANITARIA SUA DALL’ANAGRAFE e qui il signor di genova ha ragione.vado e gli scelgo il pediatra di base .vado a registrarla sul mio permesso di soggiorno ,mi dicono che devo registrarla sul mio passaporto .vado al mio consolato ,mi dicono che non si puo registrare la bambina sul mio passaporto perche e CITTADINA EGIZIANA.vado al consolato dell’egitto dico almeno la registro con suo padre,mi dicono che non si puo perche non e figlia leggittima quindi non puo avere la cittadinanza egiziana.torno dalla direttrice della questura di bologna ,che mi dice che un bambino non puo essere aggiunto nel ps se non c’e sul passaporto.vado alla posta e cerco di mandare la domanda senza inserirla nel passaporto mio perche dico almeno ho la ricevuto poi si vedra.quella delle poste si rifiuta di mandarmi la domanda perche loro controllano tutta la documentazione e lei che non era inserita sul mio passaporto non gli si poteva mandar la domandarisultato:.la bambina é senza ps e ne il marocco ne l’egitto gli danno la cittadinanza .quindi lei é apolide da qui la mia richiesta per la cittadinanza italiana per obbligo non per scelta. io ho perso 2 anni per cercare di darle solo un permesso di soggiorno e non sono riuscita.il vice ministro continuava a dire se mio figlio nasce in marocco io gli darei la cittadinanza italiana non quella marocchina.caro vice ministro:sempre che l’italia te la dia.nel caso mio ne il marocco nè l’egitto la danno a questa bambina.arriviamo alla scheda sanitaria ,mi scade dopo 6 mesi vado alla asl con il cedolino della posta del permesso di soggiorno e dico :voglio rifare sanitaria per me e per mia figlia.l’impiegata fa la fotocopia e me la rinnova di altre 6 mesi e mia figlia per altri 6 mesi ha il suo pediatra .quindi ha avuto il pediatra per 1 anno.nel frattempo mi danno la mia carta di soggiorno ,vado a rinnovare la scheda sanitaria(per chi non lo sapesse la scheda sanitaria scade con lo scadere del ps e va prolungata solo per 6 mesi)rinnovano la mia ,dicono che per la bambina non e possibile rinnovarla perche non ha ps.RISULTATO LA BAMBINA E SENZA COPERTURA SANITARIA E SENZA PEDIATRA DI BASE.io non ho mai detto che mia figlia nn va al pronto soccorso ,anzi io a volte l’ho portata al pronto soccorso sia quando si ammalava sia quando guariva per chiedere il certificato di riammissione a scuola e devo dire che il pediatra di turno rimaneva preplesso perche nn capiva la mia richiesta.cambio casa e mi bloccano la residenza perche dicono che per il decreto sicurezza la bambina nn doveva essere residente ma visto che gliel’hanno gia concessa per sbaglio adesso non la si puo cambiare.arriva una famiglia ad abitare nella casa dove abitavo io .l’isee per la scuola risulta molto alto .lo porto dai sindacati mi dicono che con un isee del genere mi verra applicata la quota massima per la scuola.sapete chi mi ha risolto il problema :la caritas di bologna ma quella vera non quella del bunga bunga.da 3 anni sono in attesa di una casa comunale e gia so che se mia figlia nn ha un documento,noi non ci mettiamo piedi
ps:la sottoscritta ha studiato all’universita ed era un interprete al tribunale prima che il ministro decida i tagli alla giustizia.ed e stata rappresentante della sua comunita presso giunta cofferati a 0 EURO, ha fatto da tramite fra le amministrazioni locali ei cittadini extracommunitari ma si e resa conto che i problemi degli stranieri come i suoi hanno un solo nome:la legge bossi fini. credo che vi abbia appassionato con il mio racconto e spero di aver tolto le preplessita di qualcuno.se volete vi racconto la storia di 2 marocchini entrambi regolari con un figlio clandestino.
fatemi un acenno -
Porto alla conoscenza di chi ha voglia di qualche tecnicismo ma di un sano approfondimento il parere trovato sulla rete espresso daal. Avv Savio di Torino in merito alla famosa circolare “Manganelli”, alla base del diniego dell’emersione.
” REGOLARIZZAZIONE COLF E BADANTI:
LE RAGIONI PER CONTRASTARE LA CIRCOLARE MANGANELLI
1. Delimitazione dell’ambito dell’indagine
L’art. 1 ter L. 102/09, al comma 13, lett. c) prescrive che non possano essere ammessi alla
procedura di emersione prevista dalla stessa legge gli stranieri che “risultino condannati, anche con
sentenza non definitiva, compresa quella pronunciata anche a seguito di applicazione della pena
su richiesta ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale, per uno dei reati previsti dagli
artt. 380 e 381 del medesimo codice”.
Il Ministero dell’Interno, in data 17/3/2010, ha diramato una circolare a firma del Capo della polizia
Manganelli avente ad oggetto: “Procedure di emersione del lavoro irregolare prestato da cittadini
stranieri nell’attività di assistenza e di sostegno alle famiglie. Motivi ostativi previsti all’art. 1, ter,
comma 13, della legge 3 agosto 2009 n. 102”. Al dichiarato scopo di dirimere dubbi interpretativi
relativi all’inquadramento della condanna per il reato di cui all’art. 14, co. 5 ter, D. Lg. 286/98 tra i
reati ostativi alla fruizione della procedura di emersione, la circolare sostiene che “rientra
nell’ambito dell’art. 381 c.p.p. la prima figura di reato prevista dall’art. 14 comma 5 ter che
punisce con la reclusione da uno a quattro anni, lo straniero che senza giustificato motivo permane
illegalmente nel territorio dello Stato in violazione dall’ordine impartito dal Questore di
allontanarsi dal territorio nazionale entro cinque giorni”.
La circolare in oggetto nulla aggiunge a sostegno dell’interpretazione offerta a tutte le questure: non
spiegando perché la fattispecie in esame sarebbe ostativa alla regolarizzazione.
Volendo interpretare l’ermetica prosa del Capo della polizia (che, a sua volta, vuole interpretare la
legge), è lecito presumere che la ritenuta ostatività si fondi sul dato, incontrovertibile, della
sanzione prevista per il reato di cui alla prima parte dell’art. 14, co. 5 ter, da uno a quattro anni di
reclusione, che rientra nei limiti edittali di cui al primo comma dell’art. 381 c.p.p., a mente del
quale “ Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria hanno facoltà di arrestare chiunque è colto in
flagranza di un delitto non colposo… per il quale la legge stabilisce la pena della reclusione
superiore nel massimo a tre anni …”.
Dunque, poiché il reato in questione è punito con pena massima superiore a tre anni di reclusione,
consegue che lo stesso rientri nell’ambito dell’art. 381 c.p.p.
Scopo di questa nota è la verifica della correttezza di tale interpretazione.
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2. Perché il reato di cui alla prima parte dell’art. 14, co. 5 ter, D. Lg. 286/98, non è previsto
dall’art. 381 c.p.p. e, quindi, la relativa condanna non è ostativa alla procedura di emersione
di cui alla legge 102/09.
Punto di partenza dell’analisi deve essere la fonte normativa: non è ammesso alla regolarizzazione
chi risulti condannato per uno dei reati previsti dagli artt. 380, 381 del codice di rito penale.
La soluzione della questione dipende anche dall’interpretazione che si fornisce a tale locuzione.
Infatti, dall’esame della circolare, pare evidente che il Ministero ritenga la locuzione “condannati
(…) per uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 del medesimo codice” (art. 1 ter L. 102/09,
comma 13, lett. c) del tutto equivalente al concetto di “rientrare” utilizzato nella circolare. In
quest’ottica, l’unico dato incontrovertibile che il dettato normativo ci fornisce è relativo alla pena
edittale: sicuramente la pena prevista per la fattispecie incriminatrice in esame rientra nei limiti
edittali dell’art. 381 c.p.p.
Tuttavia, il fatto che la norma utilizzi una locuzione differente non può essere de plano ridotto ad un
dato di nessuna rilevanza. In diritto la terminologia non è esercizio più o meno forbito di lessico ma
è spesso sostanza. Si può così prospettare una diversa soluzione della questione. Invero, la formula
“ … uno dei reati previsti dall’art. 381 c.p.p. …” può esser interpretata come “ uno dei reati per
i quali l’art. 381 prevede l’arresto facoltativo in flagranza.” È appena il caso di rammentare che,
invece, per la violazione dell’art. 14 co. 5 ter, prima parte, è previsto l’arresto obbligatorio dal
successivo comma 5 quinquies, il che escluderebbe che detta fattispecie sia prevista dall’art. 381
cit., anche se vi rientra quanto a limiti edittali.
***
La problematica in esame non è certo nuova, basti pensare che anche la legge 189/02, all’art. 33
rubricato “Dichiarazione di emersione del lavoro irregolare”, prevedeva talune cause ostative tra le
quali quelle indicate al comma 7, lett. c): le disposizioni relative all’emersione del lavoro sommerso
degli stranieri non si applicavano ai prestatori d’opera “che risultino denunciati per uno dei reati
indicati negli artt. 380 e 381 …” , ed analoga previsione riportava la L. 222/02. Non v’è chi non
veda come la locuzione “reati indicati …”, utilizzata dal legislatore nel 2002, sia assolutamente
analoga a quella del legislatore del 2009: “reati previsti …” dagli stessi articoli del codice di rito
penale.
Com’è noto a tutti, la Corte costituzionale con la sentenza 78/2005 dichiarò l’illegittimità
costituzionale delle disposizioni sulla regolarizzazione del 2002, nella parte in cui facevano derivare
dalla mera denuncia per i reati previsti dagli artt. 380, 381 c.p.p. l’ostatività all’emersione. Ebbene,
in tutta la motivazione della sentenza 78/2005 la Consulta non utilizza mai la locuzione utilizzata
dal Capo della polizia Manganelli. Al contrario, la Corte decretò” l’illegittimità costituzionale delle
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norme impugnate nella parte in cui fanno derivare automaticamente il rigetto della istanza di
regolarizzazione del lavoratore extracomunitario dalla presentazione nei suoi confronti di una
denuncia per uno dei reati per i quali gli artt. 380 e 381 cod. proc. pen. prevedono l’arresto
obbligatorio o facoltativo in flagranza.”
Di identico tenore è la giurisprudenza che, sul solco della sentenza 78/05, dichiarò illegittimi i
provvedimenti di rigetto delle domande di regolarizzazione del 2002, adottati sul presupposto di
“una denuncia per uno dei reati per i quali gli artt. 380 e 381 c.p.p. prevedono l’arresto
obbligatorio o facoltativo in flagranza (cfr., fra le tante, Cons. Stato, sez. VI, n. 7375/2005).”
(CdS. Sez. VI, 25/8/2009).
Con l’autorevole sostegno della giurisprudenza costituzionale e di legittimità, si può quindi
giungere ad una prima importante conclusione: la locuzione della legge 102/09 “condanna … per
uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 c.p.p.” deve essere interpretata nel senso di
“condanna … per uno dei reati per i quali gli artt. 380 e 381 c.p.p. prevedono l’arresto
obbligatorio o facoltativo in flagranza”. La difformità della interpretazione proposta dal Ministero,
pare evidente.
***
A questo punto non resta che prendere atto che per la violazione dell’art. 14, co. 5 ter prima parte
è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza ai sensi del comma 5 quinquies della stessa
disposizione, e non perché disposto dagli artt. 380 e 381 c.p.p.
Infatti, anche se i limiti edittali previsti dalla fattispecie incriminatrice in esame rientrano nella
previsione dell’art. 381, co. 1, c.p.p. (come osserva il Capo della polizia), il legislatore, in deroga
alla disciplina codicistica, ha ritenuto di prevedere l’arresto obbligatorio in flagranza. Per poter
introdurre l’obbligatorietà dell’arresto il legislatore è stato costretto ad emanare una norma speciale:
l’art. 14, comma 5 quinquies D. Lg. 286/98, in quanto i limiti edittali della norma in esame non
rientravano, per difetto, nella previsione di cui all’art. 380, comma 1, c.p.p.. L’art. 14, comma 5
quinquies D. Lg. 286/98 si pone pertanto in rapporto di specialità rispetto alle disposizioni di
cui agli artt. 380 e 381 c.p.p.
Ne consegue, logicamente, che la previsione di arresto obbligatorio in flagranza per
l’inottemperante all’ordine del questore non sia prevista né dall’art. 380 né dall’art. 381 c.p.p.
e, pertanto, non vi rientri.
3. Perché la soluzione proposta non viola il principio di uguaglianza
Taluno potrebbe obiettare che parrebbe irragionevole escludere dall’emersione i condannati per i
reati previsti dall’art. 381 c.p.p – per i quali è previsto l’arresto facoltativo – e consentirne l’accesso
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ai condannati per l’art. 14, co. 5 ter prima parte D. Lg. 286/98, per il quale è invece prevista la più
grave misura dell’arresto obbligatorio.
Un breve excursus della vicenda delle misure precautelari in tema di inosservanza dell’ordine
questorile è utile per fugare ogni dubbio al riguardo.
Si rammenterà che il reato in esame fu originariamente previsto come contravvenzione dal
legislatore del 2002 (lo stesso di oggi). Solo a seguito della nota sentenza 223/2004 della Corte
costituzionale, che dichiarò l’incostituzionalità di un arresto fine a se stesso, il legislatore –
ricorrendo alla decretazione d’urgenza – trasformò la contravvenzione in delitto e introdusse
l’attuale previsione edittale, al solo scopo di rendere l’arresto conforme a Costituzione.
La pena della reclusione da uno a quattro anni, pertanto, non è conseguente a un’opzione di politica
criminale tale per cui si è ritenuto di inasprire le pene per un reato di particolare gravità. Al
contrario, scopo dichiarato dal legislatore (cfr. art. 14, comma 5 ter) è quello di procedere – in ogni
caso – all’adozione di un nuovo decreto espulsivo: a tanto serve l’arresto e, dopo la Consulta,
l’aumento della pena. Si rammenterà altresì che plurime eccezioni di illegittimità costituzionale
fioccarono all’indomani della trasformazione da contravvenzione in delitto del reato
d’inottemperanza all’ordine del questore, posto dal D.L. 241/04, convertito, con modificazioni,
nella L. 271/04. E, infine, si rammenterà ancora la sentenza n. 22/2007 della Corte costituzionale
che concludeva considerando amaramente come “ la rigorosa osservanza dei limiti dei poteri del
giudice costituzionale non esime questa Corte dal rilevare l’opportunità di un sollecito intervento
del legislatore, volto ad eliminare gli squilibri, le sproporzioni e le disarmonie prima
evidenziate…”
Credo che sia sufficiente non avere la memoria corta per comprendere come non sia affatto
irrazionale ammettere all’emersione i condannati per l’art. 14 co. 5 ter, pur escludendo i condannati
per furto, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, truffa, danneggiamento aggravato,
appropriazione indebita e tutti gli altri reati per i quali è consentito l’arresto in flagranza, se solo si
rammentano le ragioni per le quali – ormai possiamo dire “storicamente” – è stato previsto l’arresto
obbligatorio in flagranza per il reato in questione.
4. Perché la soluzione proposta dal Ministero dell’interno è ingiusta e irrazionale
Ogni sanatoria, o regolarizzazione o emersione del lavoro sommerso comporta, fisiologicamente,
un’autodenuncia. Chi vuole essere regolarizzato è costretto ad uscire allo scoperto, a declinare le
proprie generalità, a smettere di essere “invisibile”. E con lui il proprio datore di lavoro.
Di questo è ben consapevole il legislatore se è vero che ha espressamente previsto, fino alla
definizione della procedura di emersione, la sospensione di tutti i procedimenti, penali e
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amministrativi connessi alla presenza sul territorio e al lavoro nero, nei confronti del datore di
lavoro e del lavoratore. E, parallelamente, l’estinzione di gran parte degli stessi reati e illeciti
amministrativi, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, a regolarizzazione avvenuta. E,
ancora, sempre la legge di emersione ha previsto che possano sanarsi gli espulsi per irregolarità
dell’ingresso e/o del soggiorno.
E’ noto a tutti che l’ordine del questore costituisce la modalità ordinaria di esecuzione delle
espulsioni: quel che non riesce a fare lo Stato, con i suoi potenti mezzi, lo deve fare l’immigrato,
chiamato ad autoespellersi in soli cinque giorni. Salvo giustificato motivo. Pena l’arresto e la
reclusione da uno a quattro anni.
Secondo l’opinione ministeriale, gli espulsi per irregolarità di ingresso e/o soggiorno – che pure
sono inottemperanti all’ordine del questore – possono sanarsi, se però sono stati un poco più
sfortunati, e sono stati fermati una seconda volta, e, solo per questo arrestati e condannati, allora no,
dura lex, sed lex.
E quindi si ricomincia dall’inizio, come al gioco dell’oca. È stata tutta una finzione, abbiamo
scherzato, si torna clandestini, si procede all’espulsione, e ad applicare le sanzioni, penali e
amministrative, al datore di lavoro.
La possibilità di emersione dipende dall’alea. Sarà utile, forse, rammentare che, proprio in tema di
emersione del lavoro sommerso, con la sentenza n. 78/2005 la Corte costituzionale precisò che “ se
è indubitabile che rientra nella discrezionalità del legislatore stabilire i requisiti che i lavoratori
extracomunitari debbono avere per ottenere le autorizzazioni che consentano loro di trattenersi e
lavorare nel territorio della Repubblica , è altresì vero che il suo esercizio deve essere rispettoso
dei limiti segnati dai precetti costituzionali. A prescindere dal rispetto di altri parametri,per essere
in armonia con l’art. 3 Cost. la normativa deve anzitutto essere conforme a criteri di intrinseca
ragionevolezza”.
Far dipendere da fatti del tutto casuali la sorte dei lavoratori stranieri che si sono autodenunciati ( e
dei loro datori di lavoro), suona come una beffa, assai poco conforme ai citati “criteri di intrinseca
ragionevolezza”.
Ma la beffa potrebbe avere il sapore ben più grave della truffa se si considera che il 23 settembre
2009, in risposta ad una domanda di uno sportello informativo, l’help desk del Ministero
dell’Interno alla domanda “Buongiorno, Vi chiedo se è possibile fare richiesta di regolarizzazione
in favore di stranieri condannati per i reati di cui all’art. 14 comma C 5 ter del DL 286/98
(inottemperanza all’ordine del questore). Grazie, cordiali saluti” rispondeva “comunichiamo la
seguente soluzione/informazione: si può fare la richiesta per un lavoratore che ha avuto un decreto
di espulsione però non lo ha rispettato ed è rimasto in Italia anche se successivamente è stato
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trovato di nuovo dalle forze dell’ordine e condannato per i reati di cui all’art. 14 comma 5 ter del
DL 286/98”.
È per questi motivi che l’interpretazione della legge prospettata dal Capo della polizia con la
circolare del 17 marzo scorso è ingiusta e irragionevole.” -
Interventi come quelli di Nadia e Roberto sono preziosi, per la loro chiarezza, per la loro denuncia di fatti spesso ignorati, fatti che si preferisce ignorare per non essere costretti a fare i conti con una realtà che non piace.
Che dire? Grazie ad entrambi.
Nadia, mi permetta di farle i miei complimenti per il coraggio dimostrato, per non essersi fatta intimorire nè in trasmissione nè ora: sono persone come lei che mi fanno sperare nel futuro di questo nostro Paese.
Qualcuno che le darà addosso ci sarà sempre, ma le suggerisco un detto che torna spesso utile: “Paraulas macas, oricas surdas”. Parte del suo sapore è lost in translation, ma in italiano suona più o meno così: “a parole sciocche, orecchie sorde”. -
grazie tania della solidarieta,spero di avervi illuminato su questo problema e sopratutto spero che gli italiani mi credano e capiscano con il mio racconto che tutto che ha detto castelli sono mensogne.nessuno prende la cittadinanza dopo 10 anni ,bisogna aspettare dai 3 ai 6 anni dopo la presentazione della domanda. e il ragazzo di 18 anni che arriva a 10 anni di residenza , non la puo presentare perche gli serve il reddito degli ultimi 3 anni .se non ci sarebbero quelli della gru ,nessuno si sarebbe accorto della cosi detta circolare manganelli.per nn andar a sviscerare la bossi fini. mi creda ogni famiglia immigrata vaga negli stessi problemi.
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Cara Nadia, lei è stata chiarissima e molto coraggiosa. Purtroppo anche i tempi di rinnovo di un normalissimo permesso di soggiorno sono molto lunghi e spesso hanno effetti terribili. Ricordo, tra le altre storie assurde, quella di un amico palestinese che non ha potuto rientrare a casa in tempo per i funerali di un suo caro perchè in Questura avevano scritto il suo nome con uno zero, anzichè con la lettera “o”. Un errore sciocco, che però ha impedito al mio amico di essere vicino ai suoi in un momento difficile.
Chi ha modo di toccare con mano gli effetti di questa legge sa quanto drammatici possano essere. Le chiacchere stanno a zero.
Spero che i riflettori sulla sua storia non si spengano troppo alla svelta e spero di avere presto buone notizie.
Un abbraccio, Nadia, ancora grazie per la sua testimonianza. -
Ho “saltato” un paragrafo, comunque non era molto importante. Dicevo che concordo perfettamente con lei ( Nadia) per quanto riguarda i tempi per ottenere la cittadinanza.
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per Bersani esssendo lui un uomo “facoltoso” volevo chiedergli ..se sul tetto della facoltà ha trovato qualcosa del “sessantotto”..faccia un fischio!
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Penso che converrebbe, per capire la differenza tra il semplice parlare e il dovere dare delle risposte concrete, pensare all’esempio di Sergio Cofferat, sindacalista prima, sindaco poi.
Finchè era sindacalista i suoi argomenti e le sue azioni sono state di un certo tipo, ha portato milioni di gente in piazza per l’articolo 18, ha detto cose molto “di sinistra”.
Questo finchè era segretario CGIL e, in fin dei conti, non doveva dare risposte concrete ai cittadini.
Divenuto sindaco di Bologna è emersa un’anomalia:
molti cittadini di sinistra che l’avevano sostenuto, l’hanno quasi immediatamente disprezzato, mentre è stato curiosamente rivalutato da molti bolognesi di destra. Il motivo: il Sindaco era diventato uno sceriffo che “pretendeva” di ristabilire l’ordine cittadino a tutti i costi.
Questo esempio dovrebbe farci pensare secondo me. -
il sindaco sceriffo Gentilini di Treviso . la spazzatura i Napoletani se la devono mangiare. testuale
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Chiedo a Luca di dedicare una puntata dei suoi programmi a far comprendere qualcosa in più del problema delle regolarizzazioni colf e badanti. Se ne ha il tempo, sarebbe l’unico programma a fare chiarezza sull’argomento. La maggior parte delle persone infatti credo che interpreti la protesta come un reclamo degli immigrati per avere un permesso di soggiorno che non compete. Tra l’altro e tornando alla tipologia della protesta, ieri gli studenti hanno occupato la stazione di Pisa bloccando la linea ferroviaria Torino-Roma. Senza entrare nel merito della protesta, non ho sentito nessuno affermare che non si possono sostenere le proprie ragioni bloccando i servizi pubblici: le persone sui treni erano per caso responsabili della riforma Gelmini?. Se gli immigrati anzichè salire sulla gru, avessero bloccato l’autostrada Milano-Venezia? Non oso immaginare le reazioni.
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Il caso della signora Nadia è “un caso”, appunto, e come tale andrebbe affrontato. Casomai il problema è evitare che questi questi “casi” vengano utilizzati ad altri fini strumentali. Per ogni caso particolare ce ne sono migliaia di altri dove extracomunitari “furbi” (primo segno di vera integrazione? che si siano italianizzati?) ci sguazzano alla grande. Trovo, peraltro, curiosa la mancanza di supporto delle ambasciate dei paesi d’origine. Un leghista direbbe:” Ma se non ti aiutano quelli del tuo paese, perchè dovremmo farlo noi?”.
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@ Nadia # 75
La sua situazione è davvero anomala, gentile signora. Senza offesa, ma quando scrive “io non ho mai detto che mia figlia nn va al pronto soccorso ,anzi io a volte l’ho portata al pronto soccorso sia quando si ammalava sia quando guariva per chiedere il certificato di riammissione a scuola e devo dire che il pediatra di turno rimaneva preplesso perche nn capiva la mia richiesta” salta immediatamente all’occhio del lettore, esattamente come deve essere saltato all’occhio di quel pediatra a cui aveva richiesto il certificato, che c’è qualcosa nella sua situazione che è capitato a lei, ma non capita al 99,9% degli altri immigrati nelle sue stesse condizioni. Si dice sempre che non si deve fare di tutta un’erba un fascio, che c’è immigrato e immigrato come c’è italiano e italiano: dobbiamo farlo adesso, nel suo caso?
Io abito in un quartiere popolare di Torino pieno zeppo di immigrati: le garantisco che una situazione simile non l’ho mai sentita ma non è che nego che le sia capitata.
Può essere successo, prendo atto dell’anomalia e le consiglio di rivolgersi a qualche associazione di sostegno agli immigrati. Se lei abitasse a Torino la indirizzerei al Sermig per esempio, a Bologna non lo so. Ha provato a contattare il sito Stranieri in Italia, per esempio? La redazione di Nouvelle Afrique a Roma? ha detto che ha trovato aiuto alla Caritas, perchè non chiedere loro se non di interessarsi direttamente, un’indicazione di *dove* andare a chiedere aiuto per risolvere la sua situazione che è davvero molto complicata?
Come vede non ho risolto la sua situazione, ma non per vantarmi, sono l’unica qui che le ha dato qualche indicazione concreta a chi provare a rivolgersi.
Trovo molto strano, e personalmente detestabile, che giornalisti come Telese e Costamagna che sembrano molto coinvolti nei temi “sociali” non l’abbiano indirizzata concretamente in una situazione simile dopo averla portata in tv proprio per testimoniare la sua situazione, ma se sta scrivendo adesso, dopo essere andata a In Onda per testimoniare quello che le è accaduto vuol dire che nel frattempo nessuno le ha dato non dico la soluzione ma almeno qualche “dritta” da seguire per tirarsi fuori dall’impiccio.
In altre parole, più crude: lei è stata lasciata *comunque* sola con la sua bambina, è questo che è inaccettabile, secondo me. Perchè io sono italiana, ma quando mi raccontano che un italiano come me è stato lasciato solo come lei adesso, mi incazzo alla stessa maniera, signora.
Davvero non riesco a vederla “diversa” da me, non so se riesco a spiegarmi…
Condivido però l’opinione di Giordano #85: come mai l’ambasciata del Marocco e quella dell’Egitto se ne sono lavate le mani, passando la “patata bollente” della situazione di una loro connazionale immigrata regolare e figlia minore di un loro connazionale, in un paese straniero apparentemente senza copertura sanitaria?
Scusi la conclusione, che non riguarda lei direttamente ma la coinvolge ciononostante. Ma trovo che sia esilarante leggere commenti dei miei connazionali che si cospargono il capo di cenere SOLO per gli immigrati facendo finta di non sapere che sono proprio i governi dei vostri paesi d’origine (in questo caso quello suo, il Marocco, e quello di suo marito, l’Egitto) a incentivare la propria popolazione a emigrare verso i paesi ricchi per risolvere in un colpo solo i propri problemi di sovrappopolazione, disoccupazione e totale assenza di assistenza sociale per i ceti deboli dei loro paesi.
Mi faccia sapere se i miei suggerimenti le sono stati utili.
Spero che riesca a trovare una veloce soluzione, altrimenti mi scriva qui su questo blog, proverò a chiedere in giro come può fare… -
@ Rita # 82
Cofferati a Bologna mi consta abbia cominciato ad essere contestato, a partire proprio dai “suoi” quando ha fatto sapere a tutti che le regole avrebbero dovuto – finalmente – essere rispettate da tutti e non soltanto da qualcuno…
Il problema cara Rita lo vedi qui già su questo blog, senza andare a Bologna.
Se parli di immigrazione, uno dei tabù della sinistra che resistono ancora adesso, devi fare attenzione a non essere considerata “razzista, xenofoba, rincoglionita, ss nazista” per partito preso.
Perchè per una buona parte della sinistra l’immigrato è sempre buono come per una buona parte della destra l’immigrato è sempre delinquente. Si tratta di due stereotipi duri a morire.
Lasciamo stare che poi scopri che chi ti omaggia di questi gentili epiteti vive in una bella villa con piscina in un quartiere residenziale dove gli unici immigrati sono le loro colf e giardinieri, che magari lavorano al nero, e ti chiedi: ma se gente che si definisce “di sinistra” si comporta come quella biechissima di destra, dove sta la differenza”?
La risposta che ti dai è quello che sta accadendo in Italia adesso, per tutti noi italiani, del nord e del sud.
In queste condizioni, devo dire che ammiro gli immigrati: ci vuole molto coraggio a lasciarsi tutto alle spalle e venire a provare a vivere qui, sapendo che pure chi dice di volerti qui nonostante tutto e sapendo perfettamente che pur con le sue migliori intenzioni non sarà mai in grado di offrirti niente di più dello sfruttamento e ti chiama “fratello” con una pacca sulla spalla, ti sta comunque prendendo in giro… -
Roberto # 84
Sono d’accordo con la proposta.
Le tue considerazioni gru # stazione ferroviaria sono corrette, ma ti informo che, anche se la stampa non ne ha parlato sinora, c’è già chi lo sostiene… -
Riforma Gelmini – Tutti sono contro, ma contro cosa? L’università così com’è stata negli ultimi anni è una tragedia….. Ci sono professori con una sola pubblicazione nella materia che insegnano, ricercatori che non hanno mai ricercato nulla se non il posto fisso….. Il ministro ha detto che ci vuole meritocrazia ed antifamilismo. E’ sbagliato? Casomai la Gelmini potrebbe spiegarci come vuole raggiungere questi obbiettivi (è li il problema), evitando così Rettori che durano 20 anni e che il titolo di Professore sia praticamente ereditario.
-
Protesta – Ripeto, molti hanno motivi di protestare per svariati motivi, tutti verosimilmente validi, dal loro punto di vista. Ma serve a qualcosa? Non sarebbe meglio indirizzare questi sforzi in altro modo?
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Maria Teresa @ 88
Non ho capito chi e che cosa sostiene.
Volevo solo affermare che anche nel caso della gru quei pochi organi di informazione che se ne sono occupati non hanno affatto spiegato il motivo della protesta. Ho notato molta approssimazione. Tra l’altro il 18 novembre scorso si è svolta a Roma e in molte altre città (sembra 42) la manifestazione sotto riportata.“Giornata di mobilitazione domani, giovedì 18 novembre, a Roma e in molte città italiane per chiedere al Governo «atti concreti e responsabili» sul tema specifico della regolarizzazione dei lavoratori immigrati, protagonisti in queste ultime settimane di numerose richieste di aiuto e azioni di protesta. Le Acli parteciperanno con le altre organizzazioni sociali e sindacali a molte delle iniziative sul territorio, in particolare alla manifestazione di Piazza Santi Apostoli, nella capitale, davanti alla Prefettura, a partire dalle ore 14.00, con annessa conferenza stampa.
Le organizzazioni che aderiscono con le Acli alla mobilitazione (Antigone, Arci, Asgi, Cgil, Cir, Cnca, Emmaus Italia, Fcei, Libera, Terra del Fuoco, Progetto Diritti Onlus, Sei-Ugl) chiederanno ai ministri competenti Maroni e Sacconi di «aprire un tavolo di trattativa, che possa individuare soluzioni serie e strutturali contro il lavoro nero e i diritti degli immigrati».
Ebbene nessun telegiornale ne ha parlato. Era forse meno notizia di tante altre delle quali faremmo volentieri a meno? -
vi racconto di una anedoto molto bello dove a pagare il dazio delle leggi di stato pagano le consguenze i bambini.un ragazzo da anni in italia sposa una ragazza italomarocchina in comune dopo 1 anno e mezzo cominciano i problemi si lasciano e cominciano le pratiche di divorzio.incontra un altra ragazza marocchina,vanno a convivere e rimane incinta.dopo qualchemese nasce il loro figlio.il consolato del marocco non vuole dare la cittadinanza al figlio perche non esiste un matrimonio cosa che lui non puo fare perche risulterebbe poligamo.l’italia non vuole dare al bambino il permesso perche lui non é inserito sui passaporti dei genitori.quindi il figlio di 2 immigrati regolari é clandestino cn tutte le consguenze del caso come mia figlia.hanno detto al papa che lui prima deve avere il divorziare e aspettare 300 giorni prima di sposare la madre di suo figlio e mettere in regola suo figlio.credetemi c’e un esercito di bambini clandestini di cui nn parla nessuno.a me va bene anche un ps per mia figlia solo che nessuno me lo da.pensateci un attimo
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Questi islamici così osservanti a casa loro qui evidentemente si lasciano un pò andare…….
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Anch’io sono tra quelli che si era gia’complimentato con te su Facebook dopo la vergognosa esibizione dell’onorevole Castelli alla trasmissione “In onda” . Dobbiamo tutti vergognarci come italiani per lui e per avere un ministro che definire razzista e fascista e’ poco, ma direi anche poco intelligente perche’ bastava aiutare la Signora marocchina in alcuni impedimenti burocratici, certamente causati da leggi razziste di questo governo, invece Castelli ha voluto una volta di piu’ mostrare la sua arroganza. Tu e Luisella Costamagna avete salvato l’onorabilita’ degli italiani civili. Ti chiedo anche, se possibile di inserire nelle tue pagine sul sito la “F” di Facebook, per darci la possibilita’ di condividere i tuoi articoli. Grazie.
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Vorrei dire un’ultima cosa alla signora Nadia a proposito anche dell’aneddoto che racconta, una cosa che è in realtà un banale dato di fatto che spesso però si vorrebbe ignorare presi TUTTI come siamo dai nostri personali problemi: nessuna legge al mondo, neanche la più perfetta, acconteterà mai tutti, sarà GIUSTA per tutti e non creerà invece problemi a qualcuno: la legge è appunto legge e le norme e i PALETTI in essa contenute vanno ovviamente rispettati.
Saluti a tutti. -
Davvero l’ultima cosa.
Sul tema degli operai immigrati sulla gru, ho letto per caso un articolo su Rinascita dal titolo “Immigrati sulla gru: il teatrino dell’ipocrisia”
di Matteo Mondini. E’ interessante, lo consiglierei. -
Sono andato a le ggere l’articolo di Mondini. Anche lui purtroppo non ha approfondito nulla. Ha solo denunciato eventuali strumentalizzazioni. Ma a ben vedere anche lui è caduto nella trappola di strumentalizzare l’accaduto per scrivere contro qualcuno. La filosofia è una cosa, la realtà un’altra. E i problemi alla base come sempre non vengono affrontati.
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@ roberto # 91
Mi riferivo a questo:
(…)Chiedo a Luca di dedicare una puntata dei suoi programmi a far comprendere qualcosa in più del problema delle regolarizzazioni colf e badanti. Se ne ha il tempo, sarebbe l’unico programma a fare chiarezza sull’argomento. La maggior parte delle persone infatti credo che interpreti la protesta come un reclamo degli immigrati per avere un permesso di soggiorno che non compete.
Sperando che riesca un po’ più obiettivo di quanto finora dimostrato con trasmissioni che parlavano di immigrati…
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