di Daniela Santanchè*
Amici! È con il solito contagioso entusiasmo che il Presidente ci chiama ad una nuova entusiasmante battaglia a tutela della libertà e della democrazia. Io credo, noi crediamo, essi non credono. Noi possiamo vincere perché al contrario di quel verme strisciante del signor Fini conosciamo il significato della parola dignità. Conosciamo il valore della parola O-N-O-R-E. Ma voglio mantenermi sobria, come é mio costume, perchè noi siamo diversi da loro, abbiamo stile e classe: mozzeremo le palle di velluto dei Futuristi con la roncola e le cesoie, se serve, ma non trascenderemo mai. Noi, come dice il Presidente, siamo il partito dell'amore: ma siamo gente normale, cresciuta fuori dal palazzo, persone come le altre che si sono spezzate la schiena per comprare il loro Suv, le quote del Billionaire, lo yacht con la bandiera delle Cayman. Noi siamo persone umili, che sentono cosa dice la gente quando tutti i giorni andiamo a fare la spesa in gioelleria. La sinistra radical chic non ha idea di che umore ci sia, in questi giorni, nella societá reale, al piano bar del Twiga. I Comunisti non sono cambiati: vogliono distruggere le radici cristiane dell'occidente, i valori della famiglia, far vincere quei morti di fame disfattisti degli operai. Ma nemmeno di fronte a queste minacce trascenderemo, ci limiteremo a chiedere l'evirazione di Bersani con un bisturi sterile, perchè crediamo al rispetto dell'avversario. Io sono una donna moderna, e non ho nulla contro l'omosessualità. Proprio per questo vorrei che quel frocio di Nichi Vendola, prima di provare a sfidare il Presidente, avesse almeno il coraggio di dichiararsi per quello che è – un culattone – e di indossare il triangolo rosa, così almeno la gente che lavora capisce con chi ha a che fare. Il 14 dicembre mostreremo a quell'infame di Fini che il centrodestra è granitico intorno al Governo. Io Credo, Silvio scopa, essi spergiurano. É vero che Berlusconi vuole le donne orizzontali, l'ho detto e non mi contraddico. Ma é una forma di rispetto. I Finiani, per esempio, li vogliamo tutti sottoterra.
(*testo raccolto nel mausoleo di Cascella da Luca Telese)
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