Per la serie, “chi si loda s’imbroda”. Sono le prime cose che vengono in mente ripensando alle parole del collega giornalista Luca Telese, che lunedì sera, chiudendo la puntata di “In Onda” condotto su La7 insieme a Luisella Costamagna, non ha fatto altro che lodare l’informazione del rinato terzo polo televisivo che ha raggiunto ottime cifre in termini di Auditel. Per carità, tutto vero. L’arrivo di Enrico Mentana alla direzione del telegiornale è stata una vera sferzata per lo spazio informativo che da una settimana a questa parte sta avendo notevole importanza per la rete Telecom, e che ha regalato un ottimo risultato a quello che ora potrebbe davvero diventare il terzo polo televisivo. E del resto, che Mentana fosse un professionista nessuno lo aveva messo in dubbio. Andando bene, a livello di ascolti, il tg, ovviamente è andato bene anche il programma che lo segue a ruota, e cioè proprio “In Onda” che per carità è fatto bene, ma di qui ad essere l’unico spazio televisivo che riesce a mantenere il pluralismo è parsa davvero esagerata. E sì, perché a Telese non è bastato commentare il buon risultato della rete, ma ha dovuto aggiungere anche che La7 è l’unica che è riuscita ad essere imparziale sulla vicenda di Mirabello. Che non è una cosa campata per aria soprattutto se si pensa che il tg1 di Minzolini, domenica sera dopo Mirabello aveva in studio a commentare i fatti solo berlusconiani. Ma se Telese fa queste affermazioni solo dopo che Filippo Rossi (direttore di ffwebmagazine.it) ha lanciato la sua campagna contro Minzolini, allora viene da chiedersi dov’è questa imparzialità. Insomma, forse Telese ha un po’ peccato di ingenuità, ma dopo essere stato impeccabile per mesi è caduto proprio all’ultimo, complice forse la presenza di Marco Travaglio, suo collega a “Il Fatto Quotidiano”. Un ultimo colpo di spugna per Telese che avrà così voluto salutare anche i suoi lettori, visto che fra qualche giorno tornerà in onda “Otto e mezzo” condotto da Lilli Gruber.
Marza Memi – L'Opinione
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