Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

L’”avvertimento” della Santanché

“Vuole sapere cosa penso di Fini? Che si dovrebbe dimettere subito, per il suo stesso bene. Umanamente è una merda”. Dice proprio così, e ancora: “Non gode più della fiducia di due terzi del Parlamento”.
Nel governo del centrodestra lei è una delle pretoriane di Silvio Berlusconi e ne va orgogliosa. E così Daniela Santanché – sottosegretario per l’Attuazione del programma – ha attaccato durissimamente Gianfranco Fini (“Si dimetta prima di nuove verità”) lasciando intendere che stia per arrivare qualche nuova sconvolgente rivelazione. Era al corrente di qualcosa? Sapeva forse di indiscrezioni sulle indagini? Ieri la sottosegretaria non cambiava il suo pronostico. E interrogata dal Fatto rilanciava pece bollente contro il presidente della Camera: “Le sue dimissioni sono ormai inevitabili e dovute. È meglio che se ne vada adesso, dopo sarà molto peggio. Sarà troppo tardi, non ci sarà più nulla da fare. Fini nei prossimi giorni rischia di perdere qualsiasi cittadinanza politica”. Un’intervista serrata, spietata, dura: che sicuramente lascerà il segno, visto che a pronunciarla è un esponente del governo.
Scusi, sottosegretario Santanchè, lei dice: “Dopo sarà molto peggio”. “Dopo” cosa?
Dopo, quando usciranno nuovi elementi e sarà troppo tardi per rifarsi l’immagine.
Perché, ora è ancora in tempo? Sta forse offrendo un salvacondotto al presidente della Camera?
Macchè salvacondotto! Ogni minuto che passa mette Fini in una situazione più imbarazzante. Quando alla fine inoppugnabili dati di fatto lo inchioderanno, sarà chiaro che la sia risposta era piena di buchi e di menzogne.
Alla fine di che?
Alla fine delle indagini.
Torno a chiederglielo: lei sa già che cosa si prepara contro Fini?
Lo so perché me lo dice il mio buonsenso: è evidente che Fini ha mentito.
Su cosa?
Ma sulla cessione della casa di Montecarlo, è evidente! Per questo non può restare presidente della Camera. Non può dirigere seicento deputati e duemila dipendenti dello Stato.
Il sottosegretario Caliendo può restare al suo posto anche se inquisito, e lui invece no?
È la terza autorità dello Stato. E ha perso qualsiasi credibilità. Questi fatti lo inchioderanno e lo faranno sprofondare nella vergogna.
Mi scusi, sottosegretario, ma lei continua ad alludere a qualcosa di terribile e di imminente con troppa certezza.
“Ma cosa dice? Io non alludo. Io dico. Mi risponda: le pare possibile che Fini non sapesse nemmeno dove abita il cognato? Che lo abbia scoperto dai giornali? Suvvia, non ci crede nemmeno lei.
Questo giornale i suoi dubbi li ha messi per iscritto. Ma il problema è che contro di Fini c’è in atto una campagna perché ha abbandonato Berlusconi…
Ma non prendiamoci per il culo! Solo i drogati rubano in casa.
Che cosa vuole dire, scusi?
Che Fini ha sottratto dal patrimonio del suo partito dei beni che non erano suoi. Solo i tossicodipenti fanno così.
Quindi lei è certa che la casa sia di proprietà di Fini?
Quindi io sono certa che le cose non stanno come dice Fini: è evidente che lui sa chi è stato il compratore dell’appartamento.
E chi glielo ha detto? Lo sa che Genchi ha parlato di dossieraggi e di Servizi segreti?
Chi? Ma scusi. Come faceva il giovane Tulliani a sapere che An aveva una casa a Montecarlo? E come è possibile che abiti in una casa che è proprietà di una società off shore che ha comprato l’appartamento da An? Le pare una coincidenza credibile? Ancora una volta, lo ripeto: Fini non può più presiedere la Camera, non ha più nessuna credibilità politica.
Cosa dovrebbe fare?
Dovrebbe convocare una conferenza stampa e sottoporsi alle domande dei giornalisti. Verdini lo ha fatto. Lui forse ha paura?
Adesso è in ferie.
Ah, è in ferie… La verità è che Berlusconi doveva cacciarlo subito dopo l’assemblea dell’Auditorium. È stato troppo buono, è il suo vero unico difetto.
Un uomo tenero.
Non faccia ironie. È la verità. Chiunque altro sarebbe stato più duro di lui. Ha cercato fino al’ultimo una soluzione.
Sbaglio o nemmeno lei chiese di cacciarlo, allora?
Guardi, io ho rotto con Fini nel 2006, quando non avevo nessuno, tantomeno Berlusconi, a pararmi il culo…
Cosa accadde, quel giorno?
Fini mi inquisì per le mie posizioni sulla procreazione assistita. E mi destituì dalla carica di responsabile delle donne senza nessuna trafila di democrazia interna.
Cosa le disse?
Nulla. Lo appresi da un comunicato dell’Ansa.
E lei cosa fece?
Chiesi di parlargli. È un uomo freddo, anaffettivo, spietato, mi fa davvero tristezza. Vuole che glielo dica senza giri di parole? Umanamente è una merda.
Un commento britannico.
Non c’è nessun paragone con l’umanità di Silvio Berlusconi. Io lo so che voi del Fatto se potete lo colpite ogni giorno che dio manda in terra. Ma la squisitezza di Berlusconi non è paragonabile.
Mai lei queste cose gliele disse anche allora?
(sorride) Gliene dissi anche di più, di tutti i colori. Ma lui non ebbe il coraggio di controbattere. Mi diceva frasi del tipo: “resta nel partito”. Capito che coraggio?
Addirittura un Fini impacciato e timoroso.
Guardi, sempre meglio sparare in faccia.
In che senso?
Che al momento tacque. E poi si vendicò in maniera spietata e subdola, cercando di colpirmi alle spalle come donna.
Lei lo considera un maschilista?
Io lo considero un debole, un uomo poco coraggioso. Quando ho dovuto comprare una casa io ho fatto un mutuo, come tutti gli italiani. E quando ho avuto responsabilità non ho mai chiesto a nessuno di far lavorare i miei parenti.
Si riferisce alla Rai.
Certo. Quella è ancora più grave della casa a Montecarlo, se possibile. Ma le ripeto: quando uscirà fuori di chi è quella casa…
Ci risiamo. Lei lo sa già?
No-ooh. Però è certo che dietro una società off-shore ci sia qualcuno. Ripeto, approfitto anche di questa intervista: parli subito prima che sia troppo tardi.
È un messaggio in codice?
No, è un messaggio in chiaro: se Fini sarà travolto da nuove rivelazioni scomparirà dalla scena politica, sarà totalmente azzerato. Se si ritira adesso ha ancora qualche possibilità di salvare la faccia.
Questo è un avvertimento.
No. Un pronostico.

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4 risposte a “L’”avvertimento” della Santanché”

  1. Avatar Alex
    Alex

    Caro telese ci spieghi che aiuti ti ha dato Sgarbi???

  2. Avatar marco
    marco

    il paese va a pezzi…come si fa ad ascoltare questa donna di plastica……Telese poteva chiedergli che ne pensava di Verdini…………………

  3. Avatar vincenzo

    Signor Telese, mio padre – buonanima – mi diceva sempre che i soldi fanno venire la vista anche ai ciechi. Due donne – racchie – butterei in un vulcano: la Santanchè (bambola gonfiabile) che prima parla male di SB e poi va a spasso con lui; la Zanicchi, che canta come una papera, parla male di Fini perchè vuole tutelare SB e il Segretario del suo Partito perchè l’ha fatta eleggere al Parlamento Europeo (come può una capra capire di politica!). Questi sono i miracoli di San Silvio.

  4. Avatar Sm
    Sm

    Naaaa, incredibile quello che dice la Santa de che. Una che qualche anno fa diceva: ‘Berlusconi vuole tutte le donne in orizzontale ma io non gliela do’. Una che era sposata con un chirurgo plastico e che ‘si dice’ cornificasse a manetta (ma di sicuro ne ha ricevuto dei benefici a giudicare da come è tirata). Un personaggio incredibilmente opportunista e schifoso. Non so se è peggio lei o la Mussolini, del resto. Gente disponibilissima ad essere comprata, che al confronto la D’Addario è una Vergine. Proprio non riesco a capire che razza di gente siano costoro. Ma perché non chiedergli: scusi signora (??) Santa de che, ma non era Lei che non voleva darla a B.? Adesso che è cambiato? E poi non ha sentito nulla del caso Noemi, che credibilità ha B. in questo caso? E delle sue società offshore? MIlls? Dell’urido ecc ecc ecc ecc ecc?

    Nooo, per la Santa de che questo non conta, ma peste colga a chi c’ha la casa a Rimini. Pazzesco.

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