Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Vendola scende in campo: «Spariglierò il centrosinistra»

L’ufficializzazione definitiva della candidatura ci sarà solo questa sera. Al termine dei tre giorni di convention delle “Fabbriche di Nichi”, infatti, una breve liturgia concluderà i lavori. Sul piccolo palco di palanche da cantiere, approntato in mezzo al boschetto di – proprio in riva al mare – prima si susseguiranno le relazioni dei ragazzi che hanno curato i gruppi di lavoro. Poi ci sarà un vero e proprio breve discorso di investitura. A tenerlo sarà il grande organizzatore delle fabbriche, Nicola Fratoianni, il dirigente che chiederà ufficialmente a Nichi Vendola di correre per le primarie del centrosinistra.
Nulla è scontato, e nulla è casuale, in questo percorso, a partire dalle tappe e dalle manovre di aggiustamento che hanno portato fino al passo irreversibile. Non è un caso, per esempio, che questo passaggio si celebri d’estate, mentre altri partiti hanno tirato i remi in barca. E nemmeno che il governatore della Puglia finisca per muovere il passo irreversibile mentre il segretario del Pd è in viaggio in America, impegnato in un itinerario para-turistico contrappuntato dalle mirabolanti cronache di Chiara Geloni (giornalista in grande ascesa nei media dell’aria democratica) la direttrice di You dem che aggiornava la sua pagina Facebook con frasi del tipo: “Che emozione. Ieri ho fatto pipì nel bagno del Pentagono”. Il tono apparentemente naive lieve e minimale della Geloni in qualche modo ha il merito di dissimulare lo scarso peso diplomatico di un viaggio che era stato presentato come il grande sdoganamento internazionale di Bersani in vista di una proiezione verso la leadership, e che invece ha un’agenda abbastanza esangue: “Il colpo più gradito – scriveva La Repubblica – sarebbe un incontro con Eugene Kang, l’assistente personale del presidente, suo compagno di golf: origine coreane, americano di seconda generazione, classe 1984”. Caspita.
Ecco perché Vendola avverte il momento di difficoltà del leader del Pd ad assumere una caratura adeguata al momento, e prova ad anticipare le proprie carte. Faceva una certa impressione, sul piano della comunicazione politica, il raffronto fra la grafica postmoderna degli stati generali di Bari (vulcani colorati di eruzioni grafiche con lettere e loghi, stencyl, grandi strutture scenografiche costruite con materiali di recupero dai pallet alle cassette), gli slogan in rima e poesia di Vendola, gli ultimissimi gadget in vendita agli stati generali (borse riciclate porta I-Pd e teli da mare con il logo delle fabbriche) e la grafica disadorna dell’ultimo manifesto nazionale del Pd: “La manovra è sbagliata”, con sotto il grande logo di un “Q-code”, da fotografare per poi assumere altre informazioni via telefonino. “Pazzesco. Se il Pci avesse fatto un manifesto così astruso e incomprensibile – ironizzava perfido il viceministro leghista Roberto Castelli – a strapparlo dai muri sarebbero stati i suoi militanti”. Esagerazioni?
Sta di fatto che Vendola, con alcune anticipazioni giornalistiche ha testato le reazioni dell’elettorato progressista all’idea di una sua candidatura. Poi, a Roma, in occasione di un forum internet a La Repubblica, ha avuto un lungo incontro con il patron del gruppo Espresso, Carlo De Benedetti. Quindi venerdì è corso a Melfi al corteo contro licenziamento dei tre operai (“Incredibilmente ero l’unico politico presente…”), così come prima era stato a Pomigliano (“Anche in quel caso l’unico, insieme a Sergio Cofferati, che è stato molto coraggioso, schierato al fianco della Fiom”). Infine ha viaggiato per quel Nord, che – per ora – è il suo punto debole. Il governatore della Puglia ha avuto risposte che considera positive da tutti questi test: applausi è standing ovation alla festa Democratica del Veneto mentre la moderatrice della serata, la nostra Erminia Della Frattina ipotizzava la sua leadership, e entusiasmo a Milano per la candidatura di Giuliano Pisapia a sindaco della città. In entrambi i casi due gesti che hanno preoccupato gli uomini del Pd. In Veneto perché hanno considerato quel passaggio una invasione di campo; a Milano perché non è un mistero che il numero due di Pierluigi Bersani, Filippo Penati, abbia intenzione di candidarsi a sindaco; sul piano delle relazioni industriali perché la rottura con De Benedetti (un tempo prima tessera onoraria del Pd, oggi uno che giudica Bersani “inadeguato”) ancora brucia. Certo, resta da capire cosa possano diventare le fabbriche. Venerdì Vendola definiva “tristi le sezioni dei vecchi partiti” e postulava: “Un posto in cui una donna incinta non è a suo agio non è un buon luogo per la politica”. Ma certo il colpo d’occhio degli stati generali era anche troppo innovativo: comizi nei boschi, seminari sul lungo mare, concerti rock in spiaggia. Molto più simile a Woodstoock che a un congresso. Per un comunicatore solitamente critico come Claudio Velardi “Vendola ha già battuto Bersani perché è il momento in cui l’innovazione paga”. Per Fratoianni si ripeterà lo schema della Puglia: “Ogni cosa che fanno per provare a negarci le primarie finirà per rafforzare Nichi.
di Luca Telese


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6 risposte a “Vendola scende in campo: «Spariglierò il centrosinistra»”

  1. Avatar margherita
    margherita

    caro Nichi se ci leggi : perchè hai tirato fuori come i cavoli a merenda carlo giulianI ?

  2. Avatar cilios
    cilios

    Non sono d’accordo con Margherita e spiego il perchè.Anche Carlo Giuliani è una vittima del sistema ;Aveva anche lui degli ideali per i quali lottava e ,crudelmente,lo hanno fatto tacere per sempre.Certamente si abusa del termine “eroe”,in senso stretto, ma ,se ci pensiamo bene, dovremmo utilizzare la parola eroe anche più spesso in riferimento a coloro che per semplice destino infausto accettano di continuare a vivere (appunto da eroi) in condizioni estreme e non voglio specificare a quali categorie di Sfortunati ,che sono troppi nel mondo,mi riferisco.

  3. Avatar Paola F

    Luca ma sono così in antitesi Niki Vendola e Antonio Di Pietro? No perchè se ci si deve dividere fra chi si oppone al sistema non c’è proprio speranza di cambiamento….

  4. Avatar luca Telese
    luca Telese

    Bisogna chiederlo a Di PIetro, che mi pare si senta un po’ insidiato. Ma detto questo c’è un precedente. In Puglia TOnino partì contrario e finì supporter… Quindi vediamo come procede la partita.

  5. Avatar luca v.
    luca v.

    Dopo che anche il Times sostiene che il miglior alleato di Berlusconi è un capo dell’opposizione che farfuglia cose irrilevanti a mezzavoce, ben venga Vendola, che almeno ha carisma. Ma allora perché non Beppe Grillo? Nei sondaggi in cui si era presentato come segretario del PD raccolse se non erro la bellezza dell’85% dei consensi, e Bersani era inchiodato al 4-5% (mi pare sempre di ricordare). Il che significa che il partito abortito ha rinunciato per salvare il proprio jurassico apparato all’85% di elettori potenziali per eleggere un barbagianni triste come Bersani. Le primarie dovrebbero essere aperte a tutti: Dipietro, Grillo, Vendola… Sperando che quel che resta della base ex PCI dimentichi una volta per tutte la sindrome di riverenza per il capo quale che sia a cui è stata storicamente educata. Con Bersani candidato premier anche un bambino capisce che l’impresa è impossibile. Perderebbe anche contro Dell’Utri…

  6. Avatar luca v.
    luca v.

    Oggi è la volta di Alemanno, che afferma pubblicamente che se la sinistra troverà un leader (evidentemente Bersani come leader fa ridere, anzi piangere) potrà vincere le prossime elezioni. Come dargli torto? Qualcuno potrebbe spiegarlo all’ebete Bersani?
    Certo è che se l’alternativa è Veltroni o qualche altro dinosauro miracolosamente sopravvissuto all’estinzione dell’ex PCI le cose possono solo peggiorare. Vendola mi sembra un po’ troppo di frontiera, cioè capace di scaldare i cuori solo a sinistra, ma non di sfondare al centro. Un po’ come è successo alla Bonino alle ultime regionali. Ci vorrebbe qualcun altro. Un personaggio pulito, credibile ed ecumenico, senza scorie di apparato o sottogoverno, da contrapporre al marcescente Berlusconi

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