Ecco la nuova vita degli operai di Pomigliano divinamente rimodellata dal nuovo contratto: tutta casa, famiglia, parrocchia (non sia mai che bighellonassero al bar), e tanto, tantissimo tempo da passare in famiglia.
Ammirate le 4 vignette che appaiono in cima a questa pagina. Ce n’è altre 4 non meno esilaranti: ma tenete presente che – come per i giochini della “Settimana Enigmistica” – al quadretto idilliaco manca un dettaglio che vi riveleremo solo alla fine. Sono tratte da “Il Sole 24 ore” di ieri, una prova – a suo modo – che, anche nel tempo delle ideologie estinte, sopravvivono la propaganda, gli agit prop (e la comicità involontaria): solo che non sono più al servizio del bolscevismo e della classe operaia, ma delle imprese. Questo fumetto, educativo ed edificante, come certi cinegiornali luce annitrenta, sul quotidiano diretto dal democratico compassionevole Gianni Riotta (sempre meglio i padroni veri, che gli “ex” riveduti e corretti) vuole dimostrare che a Pomigliano, grazie al nuovo contratto imposto da Sergio Marchionne, con la nuova Panda e i nuovi turni inizia l’età della cuccagna. Che bello il disegnino della macchinetta che attraversa i colori della notte (“Con il nuovo contratto la giornata comincia alle 5.20, anzi, alle 4.50 quando suona la sveglia”, sai che pacchia!). Che tenero l’operaio spaparanzato in poltrona! Per oziare? Strano, perchè la didascalia al contrario avverte: “Prima la pausa pranzo cominciava alle 10.30. Ora invece è il momento di una breve sosta, 10 minuti, per il caffè” (prima erano 20, pazienza). Quasi commovente il quadretto delle 18.00: “Dopo aver aiutato i figli a fare i compiti, 3/4 d’ora di riposo, e poi di corsa in Parrocchia, a una riunione dell’osservatorio sulla politica e sulla legalità” (così anche i fervori democratici sono appagati). E poi l’altro quadretto: “A casa”. Già, perchè – ci informa il Sole – “la domenica è salva” (che regalo meraviglioso). Com’è? Non li fanno lavorare tutti i giorni? Teneroni… Lunedì ore 10.00 c’è “tempo per la famiglia” (ma la dida curiosamente parla di “turno di notte”). Sempre lunedì, ore 24.00: nel disegno una tazza, un’altra generosa pausa. Martedì, ore 5.30: un vassoio, un altro caffè, addirittura un croissant. Sempre a bisbocciare? Che culo! (ma la dida avverte: Nei nuovi accordi la pausa sarà a fine turno”). Martedì, ore 8.00 “Concluso il turno – spiega il Sole – c’è il tempo per accompagnare i figli a scuola”. Com’è buono lei”, direbbe Fantozzi. Un solo dettaglio manca, in questo radioso fumetto: la fabbrica dove gli operai lavora, curiosamente, non si vede mai. In fondo faranno solo 18 turni, no? La dolce vita.
di Luca Telese
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