Io questo dibattito su Luttazzi, turbinosamente in corso sul sito del Fatto lo trovo anche molto interessante. Magari andrebbe purgato di un sentimento di violenza che ogni tanto serpeggia qui e là, e che in nessun caso è legittimo. Si dovrebbe provare a mantenere il senso delle proporzioni, se qualcuno parla di questa disputa come del processo di Norimberga, o paragona il prolbema del plagio e il dibatitto che si porta dietro alla disinformazione di Minzolini e alle ruberie di Scajola, gli consiglio di farsi visitare perché evidentemente non sta bene o ha dei problemi con il mondo.
1) Detto questo anche io trovo quasi imbarazzante, con il senno del poi, la tirata di Luttazzi contro Bonolis. Visto che la batutta non è sua è francamente grottesca. Mi piacerebbe sapere cosa dice, ora, Daniele, di quella reprimenda. E mi piacerebe anche sapere cosa pensa di questo dibattito. Una intervista non esaurisce la questione. Credo che sia giusto non linciare Daniele, ma che sia senza dubbio vero che tutta questa storia ha assunto ormai un rilievo simbolico che va oltre la vicenda della battuta, della mosca che scureggia o dello stesso Luttazzi. Se non sarà lui stesso a capirlo, rischia di non uscire da questa vicenda.
2) Di fronte a un tema così, se esistono seicento pareri diversi in questa discussione, è ovvio che posso esistere almeno tre pareri diversi anche ne Il Fatto. Che ne dite?
3) Quelli che insorgono per l’articolo di Faenza (ma che, non ha diritto alla sua opinione, anche se è diversa dalla vostra?) dovrebbero notare che nel Misfatto ci sono lo sfottò di The Hand (in prima pagina con una vignetta che vede Luttazzi decapitato) e in seconda, con la finta pubblicità della “LuttaXerox”. Quindi l’idea che Il Fatto abia assunto una posizione “reticente” su questa vicenda è una balla, questa sì una esasperazione da operetta. Quando abbiamo opinioni diverse, questo giornale esprime opinioni diverse: lè già accaduto in passato, accadrà di nuovo. Non siamo come il comitato centrale del Pcus, chi vuole un gornale chiesa, un giornale-partito, un giornale brezneviano che dice a tutte le sue firme cosa devono fare non fa un torto a noi. Fa un torto a se stesso. E se vuole pareri monocordi può andare comprarsi un altro giornale. Magari più forcaiolo, o magari più accomodante.
di Luca Telese
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