Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Berlusconi e la tracciabilità delle prostitute

La prima battuta regalata all’assemblea dei deputati del Pdl era trapelata in tempo (quasi) reale direttamente sui quotidiani di ieri: “Finalmente ho capito che cosa è una escort. Una prostituta che parla inglese”. Finissima e arguta, Ca va sans dire. Ma la seconda, quella che Silvio Berlusconi ha fatto subito dopo (e sempre sui rapporti con la stessa categoria professionale) deve essere filtrata con qualche comprensibile ritardo, forse dovuto al pudore delll’uditorio. Noi non abbiamo fatto in tempo a scriverla, ieri, chissà quali altri quotidiani la riporteranno oggi. Infatti, parlando dell’ormai celebre norma sulla tracciabilità introdotta nella manovra correttiva (che impone pagamenti con assegno solo per spese al di sopra dei 5000 mila euro) Berlusconi si è ingegnato cercando di trovare un lato comico del provvedimento. Purtroppo ci è riuscito.
Anziani col portasoldi. Mercoledì, nell’ormai celebre conferenza stampa a Palazzo Chigi, aveva detto: “Dobbiamo consentire alle persone anziane che sono abituate alle vecchie lire, di poter andare in giro con almeno dieci milioni in tasca” (un cult). Nella riunione con gli azzurri, invece, ha dato questa più credibile versione: “Sapete perché abbiamo limitato la tracciabilità degli assegni a 5000 euro? Per poter pagare le mignotte”. Non elegantissima, ovvio. Ma illuminante.
Rivoluzione cartesiana. In realtà, intorno a questo piccolo provvedimento e a questo pirotecnico fuoco d’artificio di umorismo da Bagaglino, si celano una piccola rivoluzione e una vistosa retromarcia. Fino a ieri la tracciabilità, per il Pdl, era una parolaccia da usare in piazza. Uno degli argomenti prediletti contro il governo dell’Unione e al suo ministro-simbolo, Vincenzo Visco. Visco era riuscito a introdurre il vincolo dell’assegno per tutti i pagamenti di prestazioni professionali, l’anagrafe dei conti e l’invio telematico dei corrispettivi. In pratica un doppio controllo incrociato che rendeva molto più strette le maglie degli evasori abituali. Per tutta la campagna elettorale, e anche dopo, Berlusconi aveva cavalcato la rabbia degli evasori (l’ultima volta a San Giovanni, con uno dei suoi memorabili “Volete voi….?”) definendo questi provvedimenti “Degni di uno stato di polizia tributaria”. Adesso cosa succede? Sorpresa. Nella manovra “lacrime e sangue” (copyright Winston Churchill-Gianni Letta) l’odiata tracciabilità rientra dalla finestra, dopo essere stata cacciata dalla porta. A volerla è stato, con una svolta “pragmatica”, Giulio Tremonti. Certo, il tetto è incredibilmente alto, ma si associa all’introduzione della fatturazione elettronica, ed è un piccolo segnale. Anche il ministro del’Economia, in conferenza stampa, se l’era cavata con delle battute: “Dobbiamo permettere a un vecchio signore di spendere cento euro per le scarpe senza dover fare un assegno…”.
La rivincita di Visco. Ovviamente, i provvedimenti di ieri, segnavano una piccola rivincita per Vincenzo Visco. Quando Il Fatto lo ha raggiunto, l’ex ministro era a metà tra il divertito e il sarcastico: “Primo. Non è vero, anzi è una balla, che il vecchietto di cui Tremonti sembra preoccuparsi tanto, con le mie norme non avrebbe potuto pagare in contanti. La mia norma vincolava dentisti, medici, meccanici…”. Secondo? “Mi dispiace che Berlusconi e Tremonti siano costretti a fare marcia indietro e a darmi ragione, almeno in linea di principio, ma che non riescano comunque a fare le cose perbene…”. In che senso? Che il loro tetto imporrebbe a Scajola la fatica di staccare 120 assegni invece di 120. Per il resto non cambierebbe nulla”. E allora perché hanno fatto marcia indietro? “Perché chiunque sia dotato di senno capisce che la direzione deve essere quella. In tempi di crisi nera persino loro – affonda la lama sarcastico l’ex ministro – devono fingere di fare qualcosa”. Ma i risultati della lotta al’evasione quali erano stati, dopo le norme Visco? “Sorprendenti, anzi, incredibili: fra il ‘96 e il 2000, l’evasione diretta era diminuita di 10 punti!”. Dati certi? Il ministro diventa serrissimo: “Secondo il governo, cioè noi, l’extragettito fiscale era di 20 miliardi di euro, praticamente l’intera entita di questa manovra! Secondo la Banca d’Italia era di 15 miliardi. Vede- conclude V»isco – il primo effetto che provocano queste norme, e lo avranno anche loro, è la deterrenza”. Signorine poliglotte escluse, grazie a Dio.
di Luca Telese


Scopri di più da Luca Telese

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Una risposta a “Berlusconi e la tracciabilità delle prostitute”

  1. Avatar Fabio
    Fabio

    Qualche anno fa Fabrizio De Andre’ cantava le parole scritte da Paolo Villaggio
    Veloce lo arpiona la pulzella repente una parcella presenta al suo signor “deh, proprio perche’ voi siete il sire fan cinquemila lire, un prezzo di favor”.”E’ mai possibile, porco d’un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane. Anche sul prezzo c’e’ poi da ridire ben mi ricordo che pria di partire v’eran tariffe inferiori alle tremila lire”
    http://www.youtube.com/watch?v=5ZFbFyyFICs&feature=related
    Detto questo proporrei di abbassare il limite di tracciabilità a tremila lire.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.