E adesso sull’isola dei cassintegrati arrivano anche i bambini. Per esempio Lorenzo Spanu, due anni, figlio di Andrea, che oggi spegnerà le sue candeline all’Asinara, con una bella festa, nel cortile della diramazione penitenziaria. Anche lui simbolicamente recluso, per volontà concorde dei due genitori. Ma il padre sorride: “In realtà Lorenzo sarà felicissimo, perché qui lo spazio per correre e per giocare non gli manca: ci abbiamo pensato a lungo, abbiamo fatto delle sperimentazioni quando è venuto a trovarmi, alla fine ci siamo convinti che si poteva fare”. Perché un gesto così radicale? “Perché io e mia moglie siamo d’accordo nell’idea che non lo stiamo forzando, né violentando. Anzi. Stiamo combattendo per il futuro di tutti noi, per il nostro lavoro, perché le industrie restino in Sardegna, e quindi anche per il suo futuro”. Andrea le polemiche non le teme: “Da quando siamo sull’isola ce ne hanno detto tante. Qualcuno sostiene persino che siamo in vacanza. Non li sento nemmeno”. Andrea aveva già giocato sui prati dell’isola con il suo piccolo, inquadrato dagli obiettivi dei fotografi, quando lui e la madre erano venuti a trovarlo con il traghetto. Adesso Lorenzo dormirà in cella, come tutti gli altri operai dell’isola dei Cassintegrati. “Non gli mancherà nulla. Tranne quello che manca a tutti noi. Ha tutto quello che possiamo dargli, cioè il massimo del nostro amore”. Ed ecco perché anche il Fatto, oggi, vorrebbe essere idealmente all’Asinara, a spegnere quelle due candeline: auguri Lorenzo.
di Luca Telese
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