di Eugenio Scalfari*
Fare fronte, oggi, contro le Brigate verdi, come ieri le Brigate rosse: tornare alla fermezza anti-terrorista. Non cedere al grido di Antigone delle figlie del Cavaliere, che vorrebbero consegnare il lombardo-veneto agli austroungarici per salvare una sola vita. Non ci si può piegare all’onda emotiva delle strazianti lettere di Berlusconi a Ghedini e Fede dal carcere popolare padano: è un atto di codardia intellettuale. Leggo che il Premier invoca il conforto di una escort: uomini come Sandro Pertini avrebbero sacramentato fieri, dicendo “No!” financo al prete. Siamo passati dal ricatto morale de “Il mio sangue ricadrà su di voi”, a quello cosmetico de “Il mio fard ricadrà su di voi”.
Il lettore non sprovveduto saprà di certo che, ai tempi in cui – anche grazie a questo nostro giornale – l’avventurismo crepuscolare e dannunziano dei terroristi rossi fu sconfitto, poco mancò che i giornalisti di La Repubblica che fecero il loro sacrosanto dovere, fossero additati al disprezzo della nazione come responsabili d'una legislazione straordinaria definita liberticida, esposti al pubblico dileggio come visionari fuor d’ogni senno. Inutile aggiungere che questo improvvido abbassare la guardia traeva le sue motivazioni dall'antica polemica mai sopita, tra coloro – e noi in prima fila – che sostennero la fermezza verso le Br e chi propugnava la trattativa negli anni bui del '78-' 81. Oggi, nelle ore in cui la cattività dell’onorevole Berlusconi ricorda da vicino quella dell’onorevole Moro, ancora una volta a chiedere la resa sono i cori da prefiche piagnucolose degli ex socialisti alla Cicchitto e dei loro degni compari. Si dimentica con leggerezza che se il ricatto fu sconfitto, ciò accadde perché le istituzioni tennero, puntellate da un'opinione pubblica che fece muro contro le smanie esibizionistiche delle “colombe” di ogni risma. Oggi sta a cuore a molti seppellire rapidamente queste verità, indurre il Pd allo sbraco, annichilirlo, così come l'assassinio di Moro seppellì l’unità nazionale. Ma non si può cedere alle farneticanti risoluzioni strategiche delle guardie padane, agli ineleganti latrati dei Borghezio dei Gentilini: portano l’attacco al cuore dello Stato, vogliono la Rai in dialetto lumbàrd, e Mediaset sottotitolata in Veneto, Van Der Sfroos direttore di Sanremo, le cravatte a pesce di Speroni al Quirinale. Diciamo no a questa scellerata trattativa.
(*testo raccolto sotto Pentothal da Luca Telese e Malcom Pagani)
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