Vi chiedo scuzsa, non zsto parlando di un sogno. E’ tempo di cambiare modo di pensare: è ora di dismettere categorie obszolete, convenszioni vetuste, antichisszime abitudini; è tempo di pensare a come cambiare questa terra nostra. Se oggi una nuova sinistra può vincere è perché tutti inzsieme noi diciamo no alla dittatura del luogo comune, alla pevaricaszione della prepotenza, all’ossesszione triste e un po’ perversza in cui si è baloccato il nostro buonsenszo borghese. Finisce qui l’era della precarizzazzsione: io voglio stablizzsare la vita, i posti di lavoro, le speranze. Io voglio siglare una convenzsione con il sogno, detassare le vocazioni poetiche, restituire per decreto valore alla parola bellezzsa, coraggio alla parola utopia, identità e sapore alle porzsioni di patate e cicoria. La narrazsione del centrodestra, in questi anni, è stato un piatto insipido: ci è stato servito un sogno incubatico, una feroce epifania di modernità virata di un perverso cimento melodrammatico. La vittoria del berlusconiszmo, in questi anni, è passata attraverszo il deserto dei cuori, e ha trovato il suo sugello amarisszimo nella favola oscena del nostro silenzio. Abbiamo finto di non vedere mentre l’ideologia della prepotenza disegnava nell’anima nostra inquieta e solare, l’arabesco di una società ingiusta e precarizzsata. Abbiamo finto di non capire che il grido di dolore dei bambini di Trepuzzi, assediati dall’asbestosi e dal mesiotelioma plerico, erano metafora di un’ingiustizsia globale. Il berlusconiszmo non è un pericolo in sè, il berlusconiszmo è un pericolo in me: è l’incubo che ammanetta le emozioni nostre, una immensza fabbrica di paura e angoscia declinata al Nord sotto la faccia feroce e bbbrutale della Lega, e al Zud, sopra il sorriso osceno e laido dei mercanti di mmafia e di mmorte. Vi chiedo scusza: questa non è utopia, ma una concreta speranza di cambiamento. Io ve lo prometto: abbatterò i nanogrammi del nostro scontento, taglierò le diossine dell’incertezza, raddoppierò i kilowatt della felicità.
(testo raccolto sotto Penthotal da Malcom Pagani e Luca Telese)
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