MILANO – «Se servirà mi inventerò qualcosa per protestare: potrei mettere in scena una pannelleria contro un regolamento pannelliano. Potrei organizzare una scenetta e farmi imbavagliare da attori che, vestiti come in Fahrenheit 451, rappresentino i funzionari dell' authority». Tra il serio e il faceto Luca Telese, conduttore di Tetris, lancia la sua provocazione per contestare la decisione dell' Agcom di estendere alle tv private il regolamento varato dalla Vigilanza Rai sui programmi che hanno contenuti politici (talk show compresi) nel periodo elettorale. «È assurdo che un testo elaborato per un' azienda venga imposto anche alle sue concorrenti. Abbiamo uno share e degli spazi differenti» sostiene il giornalista. «Siamo al paradosso. Ci sono interi articoli inapplicabili a realtà tipo La7, come l' articolo 4 che disciplina le trasmissioni a diffusione regionale». Telese punta l' indice anche sui modi della scelta: «Con questa decisione si viene a creare una piccola frattura democratica: il parlamento è nei fatti scavalcato dall' authority, che peraltro è di nomina governativa. Se servono nuove norme, allora facciano un decreto». Anche l' emittente che fa capo a Telecom Italia Media adotterà la stessa linea di Sky e Mediaset. «La7 farà ricorso», annuncia Telese. Che spiega: «Il regolamento è nei fatti difficilmente applicabile in una trasmissione come la mia a cadenza settimanale». «Cosa dovrei fare? – si chiede con ironia il conduttore – Non mi resta che invitare tutti e cinquantadue i soggetti politici e farli parlare per un minuto ciascuno».
Emanuele Buzzi – Corriere della Sera
Rispondi