Luca Telese

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Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

La polemica di Rutelli

Ogni giorno su Il Giornale c’è qualcuno che consiglia a Silvio Berlusconi di rompere con l’infìdo Gianfranco Fini e di aprire un’alleanza con il redento Francesco Rutelli: due giorni fa Vittorio Feltri, ieri Salvatore Tramontano. Al posto di Rutelli un altro leader di sinistra avrebbe smentito o querelato, e invece l’ex sindaco di Roma è soddisfatto, perché era già finito nel magazzino delle scope, con la sua non indimenticabile Api. E adesso, dopo la lenzuolata di intervista concessa a Laura Cesaretti e sparata in prima pagina con una foto formato poster, è tornato al centro della scena. L’ex sindaco di Roma si è messo sul mercato, rilasciando dichiarazioni “contro la società multiculturale”, e pronunciandosi per la restrizione della cittadinanza agli immigrati. Un bel paradosso: l’uomo che aveva sfidato Silvio Berlusconi come candidato premier nel 2001, che adesso si trova a stabilire una linea di contatto con il Pdl. Ma l’ex radicale antipapista e mangiapreti che srotolava la bandiera del Vaticano dalla finestra di Montecitorio ci aveva già abituato alle sue conversioni. La più prodigiosa segnò un appello per l’astensione ai referendum sulla procreazione assistita a un giorno dal voto, che pareva pronunciato per ottenere benemerenze di Ruini. Il titolo de Il Giornale di ieri, ancora una volta era illuminante. “Rutelli e Berlusconi, primi passi. E adesso si tratta per le riforme”. Quali? Mistero. Insomma, l’Api ha due mesi di vita e ha già cambiato due simboli. Perchè? “Povero Francesco – spiega con una punta di malizia un ex compagno di strada come Arturo Parisi – i sondaggi lo danno allo zero virgola, e con quel simbolo non va da nessuna parte”. Ma il simbolo dell’Api è appena cambiato: non più il cerotto tricolore vagamente iettatorio dell’esordio, ma le due apette svolazzanti sotto il fiore d’arancio (che poi è una margherita taroccata). Parisi tira un sospiro: “E’ proprio con il simbolo nuovo che non va da nessuna parte”. Cosa spinge Rutelli a questa ultima missione impossibile, il dialogo con il centrodestra? Rutelli sembra uno che in politica cerca un padre. Forse perché il sostegno del suo lo aveva perso non appena aveva cominciato a fare politica nei radicali. Il 20 dicembre del 1993, mentre la carriera di Francesco decollava verso la candidatura capitolina, infatti, suo padre Marcello consegnava a Gente una intervista che aveva il sapore amarissimo della disillusione e il tono duro della scomunica inappellabile: “All’università mio figlio diede pochi esami, soprattutto quelli dove si chiacchierava… Lui in quelle prove era bravissimo, aveva una incredibile abilità dialettica, tipica di tanti tribuni della politica. Non svolse, invece, gli esami tecnici fondamentali. Feci di tutto per convincerlo a impiegarsi e studiare…. Non ci fu nulla da fare”. La stroncatura era senza appello: “Mio figlio era un tipo superficiale e sfuggente”. E l’interessato? Con il sangue freddo da grande bluffatore che era una delle sue doti, si raccontava – sempre su Gente, solo una settimana prima – così: “Ho iniziato a lavorare con mio padre a metà degli anni 70, prima ancora di laurearmi in architettura”. Incredibile il risultato prodotto dall’incrocio delle due versioni. Marcello Rutelli: “L’ho invitavo a lavorare nel mio studio con gli altri collaboratori. Lui si presentava ogni tanto nel mio ufficio, ma dopo pochi minuti se ne andava… Speravo che Francesco diventasse architetto. E invece lasciò l’università per cominciare a far politica”. Francesco si riscriveva la biografia così: “Ho dovuto notare la grande difficoltà di svolgere una professione essendo indipendente dai partiti politici”. Un martire della meritocrazia. Il nuovo Rutelli, quello che prende il posto dello studente svogliato e figlio di papà, è l’ipermilitante radicale, tutto sit-in e proteste non violente. Rifiuta la leva, si ritrova un nuovo padre, molto più anticonvenzionale e pagano del primo. E’ Marco Pannella, che lo prende dal nulla e ne fa il segretario del partito, al pari di molti altri ragazzi di via di Torre Argentina. E’ il Pannella pigmalione che esige dedizione totale e cita Rimbaud: “Ciò che ci guida è il ragionevole regolamento dei sensi”. E Francesco diventa il bel volto di tanti fili diretti nei media del partito, da Radioradicale al mitico Canale 66, dove gli capita di rispondere a una telefonata che venti anni più tardi – inserita da mani anonime – sarebbe diventata un cult su Youtube: “Per quanto riguarda il buco dell’ozono – dice l’ascoltatore con vocione romanesco – io voglio dire che preferisco il buco del culo. Ha capito?”. E Rutelli, impassibile e sorridente: “E’ un problema di gusti. Ma tutti sono assolutamente legittimi”. Certo il leader centrista che si risposa in Chiesa in segreto sembra molto diverso da quello che faceva campagna per i referendum sull’aborto o che nel 1983 si faceva arrestare a Latina per istigazione alla diserzione. Quanto nel 1999 Rutelli si emancipa da Pannella, si reinventa ecologista, mette su una lista Verde concorrente con quella originale. Viene eletto, si mangia il Sole che ride. Approda nel consiglio comunale di Roma, dove un altro padre adottivo d’occasione, Achille Occhetto lo va a pescare, prima per proporlo ministro, poi per candidarlo a sindaco. Rutelli vince, e finisce sul trampolino di lancio della grande politica. Prima si inventa un altro movimento fantasma (le “Centocittà”, ribattezzate da Giuliano Amato le “centopadelle”). Quindi  si aggancia al treno di Romano Prodi e del suo Asinello. Collabora all’espulsione di Antonio Di Pietro al congresso di Venezia. E’ un nuovo Rutelli, ovviamente, meno eco, molto lib-lab. Che nel 2001 riesce a fregare il posto di candidato premier allo stesso Amato. “Finiremo su una sedia a… rutelle”, profetizza il dottor Sottile. E’ vero. Il suo Ulivo perde, ma lui riesce di nuovo a tramutare la sconfitta in opportunità. I centristi sono senza guida, lui stringe un patto con Marini, annette il Ppi all’Asinello (più altri corpuscoli come i diniani) e si ritrova fra le mani un partito vero, la Margherita. E’in questi anni che nasce il fenomeno mediatico di “Franciasco”. È il piacione. Un leader bello, brizzolato, che dovrebbe prendere il posto di Berlusconi con la forza della sua giovinezza e del suo carisma estetico. Non piace a Bossi, che lo attacca brutalmente sul piano personale: “Il prossimo premier deve avere figli certi”. Tutti la prendono come una battuta greve ed ignobile sui figli adottivi dell’ex sindaco, e invece Bossi spiegherà alla buvette di Montecitorio, un po’ stupito, che non era convinto della virilità ostentata da Rutelli. Eppure il marketing di “Cicciotello” funzionava. “Al massimo è un personaggio da soap beauty”, sentenziò con malizia Giuliano Ferrara. “Rutelli è bello”, ammise Berlusconi. Su La Stampa Fabio Martini rivelò, nel 2000, che Il Cavaliere di Arcore gli aveva detto a bruciapelo: “Ma perché non vieni in Forza Italia? Tu sei perfetto per noi”. Il bello è che molti degli elettori progressisti costretti a votarlo leader erano dello stesso avviso.
Luca Telese
 
1 – RUTELLI RISPONDE A TELESE
Ho letto sul "Fatto" l'ennesimo articolo scritto con livore e odio nei miei confronti dal signor Luca Telese. Si tratta di un rimestìo di vecchia robaccia. Addirittura, alcuni brani attribuiti a mio padre risalenti al 1993 (quando era ammalato) che furono utilizzati per tentare di danneggiare in extremis la mia elezione a sindaco di Roma; frasi attribuite a Bossi contro il mio secondo figlio (adottivo). Non intendo commentare, se non esprimere il mio disgusto verso questo metodo che si crede giornalistico. Il signor Telese fu assunto come collaboratore da un assessore della mia Giunta al Comune di Roma; penso che svolgesse il suo lavoro in modo mediocre. Si chiede, il Telese, perché "Il Giornale" mi rivolga, ogni tanto, degli apprezzamenti. É certo più titolato di me a rispondere, visto che per molti anni e fino a pochi mesi fa ha lavorato proprio lì, nel giornale di proprietà della famiglia Berlusconi. Sono affari suoi, che passi dal giornale di Berlusconi a quello anti-Berlusconi. Io sono e resto un parlamentare di opposizione, di cristallina onestà personale; mi onoro di avere iniziato a far politica con i Radicali; poi con i Verdi e con la Margherita. Altri sono stati comunisti; poi, comunisti nel Pds, comunisti dei Ds e, purtroppo, nel Pd. Alcuni sono passati direttamente dalla sinistra al berlusconismo; altri, dalla Dc al dipietrismo. Ciascuno giudicherà. Per parte mia, colgo da articoli come questo un senso di liberazione: verso il minoritarismo di chi coltiva solo rancore e malanimo e che fa male all'Italia non meno del populismo di destra.
Francesco Rutelli
 
2 – TELESE REPLICA A RUTELLI Tutte le citazioni che riporto nel mio articolo, ovviamente, sono letterali, e del resto nemmeno Rutelli lo nega. Capisco che a Rutelli dispiaccia che il padre parlasse di lui con tanta durezza. Non è il primo e non sarà l'ultimo figlio a subire questo destino, e io, tendenzialmente solidarizzo con i figli: ma per qualsiasi recriminazione l'ex sindaco avrebbe dovuto inoltrare la sua lettera a Gente (che raccolse l'intervista) e non certo a chi scrive. Le parole di Bossi sui figli adottivi dell'ex sindaco furono grevi e volgari, ma anche di questo Rutelli deve prendersela con il leader della Lega, e non certo con chi scrive (altrimenti sarebbero da censurare tutti i giornali italiani che dedicarono paginate a quelle frasi ed altre simili). Quanto al fatto che io sia stato "mediocre collaboratore" di un assessore della giunta Rutelli (una esperienza di lavoro durante la quale, per mia fortuna, ebbi scarsissimi contatti con il sindaco, ma quanti ne bastano per capire come lavora): le carriere di ciascuno sono sotto gli occhi di tutti, esattamente come quella del leader dell'Api. Tutti possono giudicare il grado di coerenza di cosa scrive Luca Telese, così come quello di qualsiasi politico che passa dall'anticlericalismo esasperato al moderatismo neodemocristiano. Di chi passa dalle campagne per l'aborto, agli appelli all'astensione contro i referendum sulla procreazione assistita, che hanno costretto tante donne a dover emigrare per fare figli.
Lu.Tel.

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41 risposte a “La polemica di Rutelli”

  1. Avatar Paolo
    Paolo

    Caro Telese, i toni del tuo articolo che pur contiene molta verità mi ricordano il giornalismo di Feltri. Mi dispiace ma il gioco dei nomignoli, di citare in un pezzo denigratorio i dubbi di Umberto Bossi sulla “virilità” di altri, mi lasciano davvero perplesso. Ma forse sono io l’ingenuo che si augura che l’area politica che gira intorno a “Il fatto quotidiano” non sia semplicemnte l’altra faccia de “Il giornale”. Se puoi risoviti i tuoi problemi, che oltre ad essere legittimanete politici sono chiaramente anche personali, con Rutelli e vai avanti. E non mi rispondere che non c’è nulal di personale perchè solo negli ultimi mesi c’è parecchia “letteratura” sul tuo approccio feltriano al piacione (che concordo con le API ha davvero toccato il fondo).

  2. Avatar romana
    romana

    Caro Telese, ti stimo e ti ammiro come giornalista e come uomo, ma …. ti prego…. non cadere nella rete…….. nella vita esistono molte verità. ti considero uomo di cultura, prima che giornalista, ho letto tutti i tuoi libri, ma…. ti preferivo quando lavoravi al Giornale . Si…. perchè scrivevi cose vere in casa d’altri.

  3. Avatar raffaella fortunato

    L’evoluzione mi piace, il trasformismo no. Rutelli é politicamente indifendibile….personalmente non lo votai neanche al primo turno come sindaco di Roma nel lontano ’92 (se non al ballottaggio…l’altro era Fini)
    Lo giudicavo un “chiacchierone”, senza aver letto l’articolo del padre e senza conoscere il gossip bossiano: mi sembrava deducibile dalla sua militanza politica.
    Ci sono toni che trovo sbagliati e non condivido.
    Anche se vengono adoperati da te che stimo Luca, nei riguardi di qualcuno che non stimo.
    Buon anno
    Raffaella

  4. Avatar rita spaggiari
    rita spaggiari

    L’attacco personale, con i toni e soprattutto gli argomenti utilizzati da Telese, è secondo me degradante.
    Non so che specie di giornalismo sia quello di Telese, che non conosco molto per la verità e che non mi piace, ma è quello che va, non so se per la maggiore, ma va molto.
    Qui l’intento non è quello della polemica costruttiva, ma il massacro dell’avversario, per cui anche i contenuti sensati dell’articolo perdono qualsiasi valore, vanno in fumo. Cioè, i toni sono tali che, anche se gli argomenti rispondono al vero, a me di sicuro non interessano granchè (forse a molti altri sì).
    Condivito in pieno la risposta di Rutelli, soprattutto laddove parla di “minoritarismo di chi coltiva solo rancore e malanimo e che fa male all’Italia non meno del populismo di destra”.
    Lontano anni luce, Luca Telese, dall’ironia leggera ma efficace, ad esempio di MASSIMO GRAMELLINI!!

  5. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Caro luca,
    non li leggere nemmeno questi commenti. Li hanno scritti quelli dello staff di Rutelli, o qualche mormone triste, o qualcuno che ha l’anello al naso. Quello che è bello dei tuoi articoli è che non fanno sconti a nessuno dei politici trasformisti. Ovunque si trovi collocato politicamente.

  6. Avatar alberto
    alberto

    Gentile Luca, non faccia il Travaglio; non è nelle sue corde.
    Anche se Rutelli è veramente indifendibile ,bastava citare l’episodio dell’astensione, il giorno prima del referendum sulla procreazione assistita, per impedire che ci fosse simpatico.

    Alberto

  7. Avatar Antonio
    Antonio

    Ma di che “toni non condivisibili” cianciano questi? Nell’articolo si sono citate delle cose dette da altri. Che a Rutelli non faccia piacere che vengano ricordate mi pare più che normale.
    Per il resto non ci sono toni inaccettabili.
    E, per cortesia, basta con la dietrologia: non mi pare che ci sia alcun problema personale come insinua qualcuno, dato che Telese, nella risposta, dice di aver avuto contatti scarsissimi col sindaco (cioè Rutelli) , quando era il collaboratore di un assessore .

  8. Avatar Christian
    Christian

    Rutelli rappresenta il nulla come sua moglie in radio.. dicono cio’ che conviene loro in quel momento.. tutto e il contrario di tutto. E’ sempre stato così.

  9. Avatar raffaella fortunato

    Citare delle cose dette da altri….. ma scelte da chi scrive.
    Personalmente preferisco che il privato, se non “é” pubblico come nel caso di escort, D’Addario e ahimé transmarrazziane, resti tale.
    Penso che bastasse citare le azioni politiche di Rutelli per evidenziarne il profilo da fanfarone, con eguale forza.
    Sono di quelli che alle persone che apprezzano chiedono di essere migliori degli altri.
    Mi piacerebbe avere una risposta di Luca a noi suoi simpatizzanti non acritici. Grazie

  10. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Cara Raffaella,

    ma cosa vuol dire “Il privato”? Se mio padre fa una intervista a Gente, e no aprla dei miei gusti sessuali, ma delle mie scelte profesisonali e politiche non credo che si tratti di “privato”. Non ho riportato frasi sussurrate all’orecchio, ma dei virgolettati pubblicati su una rivista che tirvava mezzo milione di copie. La cosa che mi sembrava importante è che ci fosse questo scotnro fra generazioni. Per Il padre Rutelli non si è mai laureato con suo gradne disdoro. Per Rutelli la sua storia è: “Prima ancora di laurearmi ho iniziato a lavorare nello studio di mio padre…”. E’ la storia più antica del mondo, è letteratura. Quanto a Bossi. Se dice che ha pronte le pallottole per i magistrati lo riporto, anche se ovviamente non condivido nulla delle pallottole. Perchè non si può raccontare Bossi senza usare la sua lingua. Detto questo, un ritratto è un ritratto, esattamente come quello di un pittore. Non ho nulla, ma proprio nulla contro Rutelli, non è nememno antipatico, non mi piacciono i voltagabbana, e credo che – come ho scritto – alcune delle sue giravolte abbiamo prodotto dei danni. Ripeto: penso al privato di tante donne che avrebbero voluto una battaglia dei progressisti in loro favore. Per altri non sarà gravce, per me che l’ex leader di quello schieramento andasse a caccia di beneremerenze in Vaticano un po’ grave lo è. E questo cos’è, publbico o privato?
    Luca

  11. Avatar Paolo
    Paolo

    Caro Telese, quello che io contesto non è il merito del suo pensiero su Rutelli, ma il metodo e i toni che confermo per me sono feltriani. C’è chi si compiace nello sfottò (vedi i nomignoli e la citazione Bossi che non vedo cosa aggiunga al suo ragionamento) e chi no. Per me la battaglia politica deve sempre essere contro le idee e azioni di qualcuno e ho chiaro il confine tra ironia, lucido sarcasmo e livore. A chi come Giorgio pensa che chiunque abbia un concetto altro dello scontro politico sia prezzolato non credo neanche di dover rispondere. Ad Antonio mi verrebbe da consigliare di seguire qualche intervista sulla BBC, si può “demolire” politicamente qualcuno senza buttarla sulla presa per il culo, con effetti ben più incisivi ed educativi per chi ti legge o ascolta. Per Christian, beh magari definire come nulla qualcuno servisse a far sparire chi non ci piace; per me questo è un limite politico che continueremo a pagare con la marginalità di ogni alternativa a Berlusconi e al Berlusconismo. Penso che serva sempre attaccare qualcuno sul merito (vedi laicità e fecondazione assistita) ed esprimere chiaramente la propria posizione al riguardo. Questa è la politica che concepisco. Poi se la mia posizione non è condivisa dalla maggioranza dei miei concittadini ne prendo atto e su questo ancora aspetto una serie analisi dei “laicisti della domenica” sull’esito di quel famoso referendum e sulla percentuale di astensione. Io votai tre sì e questo non mi impedì di capire che quello che era successo andava ben oltre le posizioni di Francesco Rutelli ma aveva a che vedere con una leggerezza nella gestione della richiesta di referendum e poi della campagna referendaria che ho visto poco trattata in rete. Potrei poi parlare della gestione delle iniziative pro DIco ai tempi del governo Prodi, ricordo ancora con rabbia una manifestazione al Pantheon in cui si trasformavano le richieste di diritti civili che la storia insegna si conquistano solo allargandone le ragioni (qualcuno ha visto Milk ?) in una manifestazione contro il Vaticano … qualcuno potrebbe spiegarmi chi giocò sulla pelle di chi ?

  12. Avatar Valerio
    Valerio

    non capisco proprio di che cosa si lamenta Rutelli. Il tuo articolo di ieri è ineccepibile. A me sembra anche troppo misurato. Da romano mi colpisce il fatto che non parli dell’esperienza di Sindaco nella quale Francesco ha fatto molto per il Giubileo e meno per i romani. Non riesco a ricordare molto di più delle strisce blu e del tram n. 8, ma può essere pure che Rutelli abbia fatto meglio di Veltroni. Sono i suoi legami con le zone d’ombra del centrosinistra in Calabria che mi inquietano. Su quelle dovrebbe rispondere. Una cosa va detta. Il personaggio è in sè scialbo e inaffidabile, non merita tanto inchiostro. Bastano e avanzano le vignette di Vauro e la intramontabile gag di Corrado Guzzanti. Ciao e grazie, Valerio

  13. Avatar Eugenio
    Eugenio

    Ciao Luca. Sono un giovane pubblicitario che si diletta di marketing politico. Mi interessa la materia, vista e analizzata asetticamente da fuori, senza alcuna inclinazione verso la militanza sul campo. Ho dedicato questi pochi giorni di ferie alla lettura appassionata del tuo ultimo libro e di quello di Guzzanti. Devo ammettere che mi avete entrambi appassionato. Ho frequentato e continuo a frequentare gli ambienti del centro-sinistra italiano per motivi professionali. Qualche anedotto simpatico, per tue prossime pubblicazioni, forse potrei passartelo anche io. Magari un giorno ti vengo a conoscere… Olè.

  14. Avatar toscano
    toscano

    Caro Telese,

    Ho letto il succoso botta e risposta tra lei e Rutelli su “Il Fatto”. Ottima
    e precisa la sua risposta alla invettive di Rutelli. Forse, però, ha
    dimenticato qualche particolare interessante. Ad esempio, ha dimenticato di
    chiedere al fu presidente del Copasir Rutelli se risponde al vero, come
    ipotizzato da Genchi nel suo libro, la notizia secondo cui Rutelli avesse
    rapporti di conoscenza, perlomeno telefonica, con Saladino, principale indagato
    nell’inchiesta Why Not. O se, al contrario, tale ipotesi risulti destituita di
    qualsiasi fondamento. Sarebbe interessante saperlo anche alla luce delle
    risolute prese di posizione di Rutelli in qualità di Presidente del Copasir.

  15. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Wow! Grande dibatitto sui limiti del giornalismo e sui confini del giornalismo.

  16. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Sui limiti del rutellismo, e sui confini del giornalismo, intendevo.

  17. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Cor Paolo, le dimostro che il contesto è tutto. In un articolo che lei igudica ostile e feltriano, la sola citaizone del soprannome “cicicobello”, le pare uno delgi indizi di volgarità. Ma lei se lo ricorda che quel nome lo ha utilizzato anche Romano Prodi? Nessuno si scandalizzò. D’altra parte il giornalismo è così: se uno viene soprannominato “er pecora” scriviamo che lo chiamano Pecora, se lo chiamano Eta Beta, Eta Beta, se è detto “Cicciobello”, scriviamo cicciobello. E poi Cicciobello è un bambolotto, mica un mostro.

  18. Avatar Ambra

    Bravo LUCA, ben fatto! Noto, con piacere, che pure tu sei stato accusato di “odio”: benvenuto nel club!

  19. Avatar federico
    federico

    Caro Luca (Telese), in un ritratto, come lo chiami tu, i toni di colore (chiari/scuri, forti/tenui), la luce, il punto di vista (angolazione), etc…, sono la cifra del pittore. I ritratti di Bacon ci rimandano personaggi sfigurati, violenti e violentatori della vita. I ritratti di Freud (Lucien), i suoi corpi nudi accasciati sul pavimento, ci restuiscono la depressione, l’angoscia, ma anche la pena per chi vive.
    In uno dei tuoi commenti (il n.10), dici di non avere nulla contro Rutelli. Cosa scrivi quando ce l’hai con qualcuno?

  20. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Federico,
    io ho detto che non ho nulla “di personale” contro Rutelli. Ovviamente sono critico con la sua politica, e non solo quello: trovo strano che con le sue idee politiche abbia preteso di essere eletto a sinistra. Ti faccio un esempio. Come leggeresti ora – dopo Rosarno – la sua famosa intervista contro “il multiculturalismo”? Trovo abbastanza logico, anche se deprecabile, che quelle cose le dica un leghista. Ma se anche quelli presunti di sinistra si mettono a predicare contro gli stranieri, chi li dovrebbe difendere? La politica italiana non può dividersi fra quelli contro gli stranieri (la destra) e quelli contro gli stranieri (la sinistra). Dicono: Rutelli ha governato bene Roma. Lo pensava pure lui. Dopodichè, quando si è presentato, ottantamila romani, nello stesso giorno, hanno votato Zingaretti e Alemanno pur di non votare lui (vorrà dire qualcosa?). Dicono: è stato un ottimo candidato premier (ha perso di 18 punti). Ha prodotto una buona legge? E’ stato un buon ministro? Ha lasciato qualche segno al Copasir? Non vorrei che dopo venti anni di esperienza di governo l’unico lascito di Rutelli fossero le fioriere nel centro (perchè in periferia ha fatto poco o nulla) e le strisce blu dei parcheggi. Quanto ai ritratti, e al ritratto di Rutelli. Ti ricordi la famosa battuta di Picasso? Ai cirtici tedeschi che durante l’occupazione di Parigi gli dicevano: “Maestro, Guernica è un quadro meraviglioso. L’avete fatto voi?”. E Picasso: “No, l’avete fatto voi”.

  21. Avatar luca v.
    luca v.

    Caro Telese, hai fatto solo bene a scrivere quell’articolo su Rutelli, banderuola impazzita del centrosinistra. Se fosse stato meno farfallone (come avrebbe voluto suo padre), avrebbe potuto essere il leader del centrosinistra che non c’e’. E’ invece diventato un papalino che vale lo zero virgola. Contento lui…

  22. Avatar raffaella fortunato

    Caro Luca
    In questo blog si argomenta e l’intestatario risponde in proprio, speriamo continui così..!
    Una cifra é una cifra e chiedere a Telese quella di Gramellini mi sembra una sciocchezza: ognuno ha la sua e liberi tutti di preferire l’una o l’altra.
    Non discuto la durezza dell’attacco (tanto più che ne condivido la sostanza) l’intervista paterna nn la conosco e posso accettare la tua replica, la cosa di Bossi continua a sembrarmi un di più.
    Proprio perché i confini sono labili penso si debba porre molta attenzione etica da parte di tutti.
    Non mi piace l’idea di finire ai “”calzini azzurri”, a dirla tutta mi fa rabbrividire.
    Ciao Raffaella

  23. Avatar Renata

    Mi ha sempre fatto impressione l’abitudine di Berlusconi a parlare di sè in 3^ persona, chiamandosi per nome; mi sembrava una forma di schizofrenia. Adesso scopro che anche lei usa questo sistema: “Tutti possono giudicare….quanto scrive Luca Telese” . Il dire “quanto scrivo io” le sembrava troppo poco? la sua firma non corrisponde al suo “io”? (compreso il suo io “pubblico”)?

  24. Avatar rita spaggiari
    rita spaggiari

    Condivido in pieno Paolo del commento 11, per la serietà delle argomentazioni, spirito critico (l’esempio azzeccato del referendum sulla procreazione assistita), i modi.
    Un bella testimonianza, secondo me, di chi non è disposto a buttare il proprio cervello all’ammasso.

  25. Avatar mario troise
    mario troise

    l’appellativo che merita l’ex sindaco di Roma è semplicemente questo:”profumino”.

  26. Avatar rita spaggiari
    rita spaggiari

    A Raffaella 22
    il discorso sulla “cifra” non è affatto, secondo me, una sciocchezza, ma un paragone logico che tende a voler dimostrare come sarebbe molto più efficace l’ironia del livore; basta leggere ad esempio, di Gramellini e a proposito del solito Belusconi, “Va in onda lo statista pop”.
    Infine e al di là delle diverse opinioni che si possono avere su Francesco Rutelli, mi spiace aggiungere che chi ricorre oltretutto all’ attacco personale ripescando faccende molto private, secondo me è mosso da un moralismo feroce che, ai miei occhi, lo rendono immediatamente peggiore del bersaglio di turno.

  27. Avatar Paco
    Paco

    Da quando è diventato “discutibile” parlare delle vicende soprattutto politiche di un bandieruolo voltagabbana che è sgusciato da uno schieramento all’altro come un’anguilla e tra un po’ passerà dall’altra parte? Da quando è “discutibile” citare dichiarazioni dette da altri e che, come afferma lo Telese, sono state “grevi e volgari”? Come si può difendere uno che prima contesta chi adotta politiche filoleghiste e poi contesta la “multiculturalità”? Una persona che si schiera a favore dell’aborto e poi prende posizioni simili a quelle della Binetti?

    Bene per Luca Telese, il suo articolo non fa una piega, almeno questo è quello che penso.

  28. Avatar pasquino
    pasquino

    Sposo le tue tesi Luca (Telese). Il ritratto che hai dato di Rutelli è molto vicino al vero e comunque si avvicina ad un uomo che ha fatto dell’opportunismo politico la sua bandiera. Con gli anni si può essere meno “radicali” su alcuni temi ma non puoi snaturarti come ha fatto il “Piacione”. Personalmente analizzo quanto hai scritto per i fatti e episodi che oggettivamente hai riportato. Poi il lavoro di giornalista è anche quello di arricchire gli articoli con qualche aneddoto e nota di gossip per dare appeal al pezzo. Va bene così, mica fai il verbalizzatore e/o il cancelliere del tribunale …. Le tue note di colore “condiscono bene i pezzi” e danno quel tocco in più che non li rende asettici …..
    Pasquino

  29. Avatar Gianni
    Gianni

    Grande Telese.
    L’ultima di Rutelli, alla ricerca dei voti dei berluscones pieni di dindini, è : “non c’e’ dubbio che esiste una parte di magistratura politicizzata”.
    Non ho mai capito perchè il nuovo Mastella della politica italiana non sia mai stato cacciato dal csx…
    Non dimentichiamoci il grande Guzzanti nell’imitazione del Rutello, detto er cicoria . “Berluscò, ricordati degli amici!”

  30. Avatar Andrea Carnoli
    Andrea Carnoli

    Salve Luca.
    Buon lavoro. Ti seguo e mi ‘pari’ una buona novità nel panorama giornalistico italiota.
    Riguardo Rutelli, ti ricordo tutta la faccenda del marchio e del portale Italia.it. Io mi occupo di graphic design e straordinaria fu l’indignazione del settore, manifestata in rete per quella operazione supponente, risibile, finanche truffaldina (45 mln di euro rubati agli italiani). E’ ancora tutto su Youtube (il web non si scorda niente!). Magari ci si possono fare 4 risate amare col video di Grillo (eh eh). Basta cercare per avere il panorama completo.
    Continua così Luca.

  31. Avatar Andrea Carnoli
    Andrea Carnoli

    scusate, forse l’ho cancellato per sbaglio .. la ricerca su Youtube: Beppe Grillo Italia.it, vale la pena.

  32. Avatar Andrea Carnoli
    Andrea Carnoli

    A onor del vero, nuova correzione .. E’ costato ‘solo’ 7 mln di euro il portalone. Chiudendolo abiamo risparmiato!
    (vedi http://www.youtube.com/watch?v=DWuJyuYtMJc). Saluti

  33. Avatar Elena
    Elena

    Per Andrea: e giù con la disinformazione.
    Sulla storia del Portale Italia.it dovresti documentarti un pò più a fondo. Ti accorgeresti che tutta l’operazione fu progettata, approvata e finanziata dal vecchio governo Berlusconi dall’allora Minstro Stanca (oggi protagonista a Milano per l’Expo…). Il progetto fu avviato, poi nel 2006 arrivò lo sventurato governo Prodi. Il portale era già in via di ultimazione. Il nuovo governo e Rutelli che se ne occupava per la sua delega al turismo commissero un grosso sbaglio: non lanciare subito una verifica sul progetto denunciandone i difetti (e quindi lo sperpero di denaro pubblico). Provarono a far ultimare il progetto e lo misero in rete (il tutto avvenne in pochi mesi). Si capì subito che il sito non funzionava, era difficile da consultare e sopratutto non c’era un sistema funzionante di aggiornamento coordinato con le realtà locali (difetti evidentemente legati al progetto di partenza). A quel punto si verificò (e nessuno hai mai messo questo in discussione) che la manutenzione di quel sito e la sua reimpostazione sarebbero state una sorta di Salerno-Reggio Calabria del web. Quindi venne chiuso. Al tempo andava molto di modo il tiro al Rutelli e una simpatica campagna di Grillo e affini propose la simpatica versione secondo cui il governo Prodi aveva regalato 7 milioni di euro. E siccome la rete ha memoria, e purtroppo anche delle “ca..ate”, ancora in tempi di Berlusconi imperante gira chi ama fargli regali esonerandolo da malefatte come Italia.it.

  34. Avatar Elena
    Elena

    Per Gianni: forse non ti sei accorto di essere stato accontentato, Rutelli non è più nel centrosinistra. Per me non è più un problema della mia parte politica. Io di problemi ne vedo altri: una sinistra che non riesce a darsi una sterzata di dignità e organizzazione e a 2 anni dalle politiche continua a disintegrarsi in scissioni, un dipietrismo che non vorrei neanche alla guida del mio condominio per la sua rissosità e inconsistenza di proposta … occorre andare avanti? Mi piacerebbe un centrosinistra democratico e progressista, una sorta di Ulivo efficace ed efficente. Non è dietro l’angolo e non credo che passi attraverso la cacciata di questo o quello che non mi piace; semmai lavorando per affermare un’idea … dimenticavo è tanto più facile parlare degli altri e nascondere dietro di loro proprio la mancanza di idee…

  35. Avatar Andrea Carnoli
    Andrea Carnoli

    Ciao Elena .. Elena e poi? Grazie per la risposta! Puntuale. Ma sai per noi (dotati solo di buon senso), certe enormità saltano agli occhi. C’è bisogno di lanciare una verifica .. ? Sapevo che l’operazione era stata lanciata dal governo Berlusconi, lo sapevamo tutti. Ma allora perchè non fermarlo subito, non sputtanarlo, non fare uno scandalo? Perchè presentarlo con quel delirante comunicato? Forse che credete che tutto si perdona a bel sorriso brizzolato? tsk tsk .. non va mica bene! Anche queste difese d’ufficio, non vanno mica bene su internet cara Elena .. Elena e poi? Saluti.

  36. Avatar marcos
    marcos

    Rutelli chi? Il compagno di Barbara Palombelli? A breve per lei una trasmissione tutta sua. Scommettete???

  37. Avatar Elena
    Elena

    Caro Andrea, Elena e poi Mancini. Nessuna difesa d’ufficio. Rutelli non è il mio politico di riferimento e non mi ritrovo in gran parte delle sue idee. Il simbolo di Italia.it era brutta, il famoso filmatino in inglese ridicolo, etc… Ma io riesco a distinguere tra opportunismo/mediocrità e malafede/malgoverno ( e spero anche tu). Essendo le mie forze limitate, il primo lo commento (quando capita), il secondo lo combatto quando posso. Se devo essere più chiara, nella seconda fattispecie inserisco Berlusconi (non in quanto persona ma per gli interessi, e non solo i suoi, che rappresenta). Quando ci sarà un governo “potabile” dedicherò più energie e critiche (le mie, per quanto ininfluenti) all’opposizione. E comunque per essere chiari, perchè non credo di dovermene vergognare, non reputo assolutamente che Rutelli sia stato una delle peggiori iatture del centrosinistra di questi anni (ma questa è una mia opinione)

  38. Avatar gianfranco
    gianfranco

    Per Marcos: è per quale motivo la Palombelli non dovrebbe condurre una trasmissione. Ma la guardi la televisione, ci lavorano porci e cani. Non potrebbe che alzarne il livello

  39. Avatar marcos
    marcos

    Cara Elena, che la Palombelli sia brava e che possa guidare una trasmissione non c’è un minimo dubbio, ci mancherebbe.. Ma credi che se ciò dovesse accadere, e accadrà, è solo per la sua bravura??? Se fosse così perchè attendere tanti anni?
    In quanto a televisioni, poi, ho la fortuna che dalle mie parti (provincia di Avellino) sono oscurati i canali Rai ed io ho provveduto a cancellare anche quelli Mediaset. Quindi, non ho la minima idea di cosa discutiamo.

  40. Avatar Andrea Carnoli
    Andrea Carnoli

    Cara Elena Mancini, così va meglio :)
    Non trovavo più il thread e volevo vedere se avevi replicato, scusa il ritardo ma rieccomi.
    Confesso: io invece non ci riesco, lo ammetto. Non riesco più a distinguere fra opportunismo, malafede, opportunità e mediocrità .. Tremendo eh? Questo è successo! Che la verità non so più da che parte sta. Tanto che quasi quasi mi tranquillizza di più saper che da una parte c’è un chiaro interesse privato, sfacelopoietico anche se dotato di ampio consenso. Voglio dire che non so se posso illudermi che quel marchio, quel sito, privo di progettualità trasparente e dai costi così fuori controllo era una cosa portata avanti per mediocrità .. e devo dire che non mi consola la tua idea che di questo si trattasse. Poi chettedevodì .. quando sono all’estero (germania, francia, inghilterra ..), gli amici miei mi prendono in giro, e con me l’Italia tutta, perchè abbiamo un presidente maniaco, mafioso, corrotto e inquisito .. Io rosico, mi imbarazzo, ma non tento una difesa d’ufficio sostenendo che un’opposizione mediocre aspetta sul bordo del fiume che passi il cadavere del malgoverno. Ripongo qualche speranza nel movimento a cui appartiene lo spazio nel quale scriviamo e intanto surfando sui blog, vedo che c’è tanta intelligienza in giro, tante idee e così poche orecchie all’ascolto nelle stanze dei potenti. A presto.

  41. Avatar Marco Casetta
    Marco Casetta

    Parafrasando le odierne dichiarazioni del premier, “meglio guardare una bella ragazza come la Costamagna che un brutto rospo come Telese”

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