Luca Telese

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Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

B. & Brass

Il racconto erotico di Patrizia D’Addario? Non poteva non incuriosire il maestro dell’erotismo italiano. Se provi a intervistare Tinto Brass sugli scandali a luci rosse che turbano la politica italiana – da Berlusconi a Marrazzo – la prima cosa che ti dice è: “La realtà ha superato l’immaginazione. Se avessi messo in scena in un mio film la metà delle cose che abbiamo scoperto sui giornali mi avrebbero preso per pazzo”. Brass ovviamente ha compulsato ogni dettaglio, i tanti aneddoti, si è divertito a immaginare tutto quello che ha letto come gli elementi di una una sceneggiatura.
Maestro, l’ha incuriosita il libro della D’Addario?
“Non faccia domande provocatorie. Certo, mi tocca per mestiere”.
In che senso?
“Da quando i politici si sono messi a occuparsi delle mie ossessioni preferite, mi chiedo: di che cosa dovremmo occuparci noi? Della finanziaria?”.
Il libro della D’Addario l’ha ispirata?
(Ride) “Dovrei chiedere di poter comprare i diritti d’autore…. ma non lo scriva, sennò mi rubano l’idea”.
C’è un intero capitolo dedicato alla notte d’amore.
“Ha fatto bene. E’ la parte più interessante”.
Qual’è la prima cosa che la colpisce?
“Questo continuo chiedere di Berlusconi: ‘Sei venuta? Sei venuta? L’orgasmo diventa un elemento di suspence…. In questi termini, confesso, non ci avevo mai pensato”.
Le fa sottile ironia…..
(Ride ancora) “No, dico sul serio! Tutti gli artisti dalla notte dei tempi indagano sul rapporto tra sesso e potere. Che cos’è Le mille e una notte, se non questo? Qui però c’è una cosa nuova”.
Quale?
“Il potere che ha paura dell’impotenza. Il potere che nel lettone – di Putin, per giunta – ha bisogno di essere rassicurato”.
Le piace il lettone di Putin?
“E’ un attrezzo di scena meraviglioso. Io sono un patito del talamo, che metto in scena sempre contornato da tre specchi. Il lettone di Putin, è un incrocio fra il talamo e la geopolitica. Ma volevo dire un’altra cosa”.
Sempre sul potere…
“Esatto. Un tempo i presidenti ci avevano abituati al sesso come proiezione della loro potenza politica: ha presente Marylin Monroe e i Kennedy? Qui tutto si ribalta”.
Ovvero?
“Il potere cerca rassicurazione nel letto, per potersi proiettare nella politica. Nel caso dei Kennedy seduce il priapismo giovanilistico, in quello di Berlusconi il punto di partenza è crepuscolare, l’identificazione con la fragilità del maschio”.
E poi?
“Provi a immaginare lo sviluppo drammaturgico di questa storia… L’interrogativo che incuriosisce lo spettatore-lettore, e che ovviamente lo eccita è: è un potente. Ma il potere ha il potere di farla venire? Se la D’Addario se lo fosse inventato sarebbe ancora meglio che se fosse vero”.
Passiamo alle lesbiche che amoreggiano ai margini.
“Uhhumm…”.
Perplesso?
“Sì, lo spettacolino voyeristico di contorno mi pare eccessivo. Se lo inserissi direbbero che voglio strafare, che non ho idee. Nell’adattamento le toglierei: non ho colpe se Berlusconi mette a rischio il verosimile”.
Passiamo alla protagonista, una prostituta.
“Ecco, non c’entra nulla, ma come mai Berlusconi si è messo intorno tutte queste escort? Lui che dovrebbe avere solo l’imbarazzo della scelta”.
Proprio lei lo dice? Metà della sua filmografia è apologia del bordello?
“No, mi scusi. C’è bordello e bordello. Quelli che racconto io erano un’altra cosa rispetto a questi”.
Spieghi la differenza.
“Sono così eccitanti le donne consapevoli ed emancipate di oggi, che nessuna prostituta può tenergli testa. Allora era il contrario”.
Queste sono escort…
“Escort, escort… Ma la danno pure loro, no? Quando le ho conosciute, nella Londra degli anni sessanta, si limitavano ad accompagnare. In magistratura non so: ma qui la divisione delle carriere va ristabilita”.
Poi c’è il sesso orale.
“Ebbè, questo sì. Questo ha un forte richiamo erotico. E’ uno dei passaggi topici per portare all’orgasmo, si presta anche molto bene cinematograficamente: ha visto il mio Miranda? ‘Baciami’, dice lei. Lui si avvicina alle labbra. ‘No, baciami lì… Si potrebbe riciclare con la D’Addario, Eh, eh”.
Solo che qui a prediligere il bacio è lui.
“E’ un generoso. Mi fa pensare a un modo di dire veneziano: dopo la mona buttava le fiamme. Glielo spiego?”
No, grazie, l’ho capito.
“Un altro elemento intrigante, in una possibile trasposizione è questa cosa delle corse in bagno e delle docce”.
La intriga?
“Beh, sì. Da un lato si potrebbe lasciare spazio alla fantasia: Il presidente va così spesso perché si sottopone a dei trattamenti per la sua virilità? Oppure deve calmare i bollori? Noi avviciniamo la cinepresa alla porta socchiusa e il mistero cresce, eh, eh”.
Di nuovo il mistero.
“Beh, è un’altra delle cose di Berlusconi che ci fanno discutere. Come questa cosa che lui non viene… Boh”.
Maestro, non sia sprezzante.
“Per carità, abbiamo quasi la stessa età, lo capisco bene”.
La capisco…
“No, non ha capito. Io, grazie a Dio, ho ancora 10-12 erezioni al giorno, a partire dalla più bella, quella aurorale. Però capisco che Berlusconi difenda il suo diritto alla lussuria”.
Lo sta prendendo in giro?
“Assolutamente no. Io in questo sono solidale con lui. Si chiama lussuria, va chiamata con il suo nome. E’ la lussuria che a questa età ci tiene in piedi, ci fa sentire vivi”
Ho capito, lo sta prendendo in giro.
“No, giuro. Sei giunto alla fine del cammino, ti tieni stretto le cose più importati e ti concentri su quello”.
Per il Cavaliere qualcuno ha parlato di satiriasi.
“La differenza quale sarebbe? Che lui è molto concentrato, come in tutte le altre cose che fa. C’è solo una cosa del libro, che mi preoccupa”.
Quale?
“Che lui voglia stare sopra”.
Sono i suoi gusti.
“Per carità, li rispetto. Ma se uno deve girare, lo splendore del culo della donna non può essere sostituito dalla miseria del fondoschiena di un uomo”.
Di un presidente.
“Guardi, presidente o no, quelli degli uomini sono tutti uguali”.
Mi pare che a parte questo dettaglio sul lato B lei sia molto sedotto dall’immaginario erotico di Berlusconi.
“Intendiamoci. Da un lato non posso non apprezzare il libertinaggio. Berlusconi comunica una cosa che io ho provato a raccontare in mezzo secolo di film: il divertimento massimo è quello sessuale. Però..l”.
Cosa non le va bene?
“Che abbia provato a raccontare balle”.
L’altra donna del Cavaliere, Noemi era una minorenne.
“Ecco, se c’è una cosa che non ci accomuna è il lolitismo. Io ho sempre pensato che il sesso è sublime se avviene con una donna matura”.
E consenziente.
“Dio, questa balla del consenziente! In questo hanno ragione sia Berlusconi che Polanski”.
Non faccia queste associazioni. Uno dei due è in carcere.
“Male. Si concede alla minorenne la presunzione di innocenza, che non ha. Queste sono perfettamente edotte, sanno meglio di noi come si fa. La ragazzina di Polanski che usava il culo come anticoncezionale, maddai!”.
Preferirei tornare alla D’Addario.
“E’ perfetta: ha 42 anni, l’età che prediligo, il demone della mezza età, la Sandrelli nella Chiave. Lo sa che Berlusconi mi diede un premio per questo film?”.
Davvero?
“Sì, da produttore. Ma non mi parlò dei suo i gusti. Ecco, un altro elemento di mistero è la serialità. Diciotto diverse ragazze in un mese, è così? Più che un gioco erotico pare un programma di ricerca spaziale. Sarebbe interessante capire cosa cercava Berlusconi”.
Anche lei ama tastare.
“Già. Siccome l’ho detto spesso, se a qualcuno non lo tocco mi dice: ‘Beh, cos’ho che non va?’. Temo che per lui ormai accada lo stesso, su vasta scala”.
E Marrazzo?
“Senta, l’unica volta che mi sono avvicinato ai trans è stato a Parigi, quando me ne sono inchiappetato uno. Ma per sbaglio”.
Suvvia Brass…
“Giuro! Ero in un locale, sono rimasto attratto dal didietro, che come sa è la mia passione: il… resto l’ho scoperto dopo”.
E’ più o meno quello che dice anche lui.
“Può essere accaduto, certo. Ma dopo che ha scoperto ha continuato, a quanto pare”.
Lo irride?
“Al contrario, lo difendo. Se fosse un mio personaggio non gli sarebbe mancata una scena madre: ‘Mi piacciono i trans, e allora?’ Quello che ha fregato Marrazzo è l’ipocrisia successiva. La famiglia, il convento…”
Cosa ha contro il convento?
“Nulla. Ma uno nella sua condizione, in mezzo a tutte quelle tonache e a quelle sottane.. eh, eh”.
Perfido.
“Mannò… è che quando arrivano gli omicidi si cambia genere, dovrebbe chiedere a Dario Argento, ne sa più di me”.
Ci avviciniamo all’epilogo del film per cui l’ho scritturata.
“La fantasia che abbiamo represso in fase di sceneggiatura potrebbe scatenarsi nel finale. L’orgia no, l’ho già fatta in Caligola, Salon Kitty….”.
E allora?
“Viriamo nel surreale. Sarebbe meraviglioso se il presidente venisse soffocato da lei mentre è impegnato nel suo bacio profondo”.
Felliniano. Ma se il premier si legge si arrabbierà.
“Perchè? Sono sicuro che è una morte che gli piacerebbe. Con il sorriso sulle labbra. In fondo è da primattore: sul suo palcoscenico preferito, e mentre mette in scena il suo repertorio”.
Ma se uno vuole entrare nei libri di storia non va bene
“Ah, già. Allora dopo il finale infiliamo il sottofinale. Arrivano dei signori con la giacca e l’auricolare, e ripuliscono la scena”.
Il film suo film sulla D’Addario diventerebbe poco credibile.
“Lei dice? Non ha idea di quante volte sia già accaduto, con i potenti della storia, papi compresi”.
Manca il titolo…
"Ce l’ho già: Il tiranno".
Che fa, cede anche lei all’antiberlusconismo?".
"Macchè. Tiranno nel senso che gli tira sempre".
 
Luca Telese

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6 risposte a “B. & Brass”

  1. Avatar liliana
    liliana

    bellissima. bravo telese ma più bravo brass

  2. Avatar Gio
    Gio

    Grandissimo Brass :
    “Da quando i politici si sono messi a occuparsi delle mie ossessioni preferite, mi chiedo: di che cosa dovremmo occuparci noi? Della finanziaria?”.
    In effetti sono convinto che farebbe una finanziaria molto ma molto migliore dell’ultima così avara per i poveri !

  3. Avatar a.g.
    a.g.

    Il sesso descritto nei films di Brass è sempre positivo, allegro, sano, giovane, anche quando chi lo pratica, giovane non lo è più. O quanto meno quelle scene di sesso mi hanno lasciato ricordi di questo genere.
    Il sesso descritto nelle alcove di Berlusconi, invece, appare funereo, morboso, leggermente macabro, con un lettone misterioso dono di un capo del kgb e queste erezioni che arrivano, non arrivano, non si sa quando e se arriveranno, e dove e come. Punturine, come narrano le cronache o protesi penienica intracavernosa?
    Sia come sia, triste o disperata, qui viene fuori l’immagine degradata di un uomo che si avvia verso la propria morte con una rabbia dentro che non ha niente di sano, gioioso o “tramandabile” ai successori. Questi poveracci dovranno accontentarsi di un cospicuo gruzzoletto.

  4. Avatar mauro
    mauro

    Bellissima..ho riso troppo..

  5. Avatar chiara
    chiara

    luca sei quasi più intrigante di brass!!!!..che spasso..

  6. Avatar prom dresses under $300

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