Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Il Triello zoppo

Dunque: questa sera sono uno dei convitati alla puntata di Matrix sulla sfida dei candiDati leader del Pd. Una sfida che si celebra in modo separato perchè Bersani non voleva il confronto diretto. L’ho già detto in varie occasioni, ma adesso vorrei tornare ancora a dire cosa penso di questo triello zoppo. Non mi pare (soltanto) una rottura di galateo democratico. Mi sembra una questione simbolica. Il centrosinistra potrebbe parlare al paese, e farlo appassionare alla sfida, così come hanno fatto Obama e Clinton con le loro primarie. Menandosele di santa ragione, certo. Ma restando uniti nel momento della battalgia finale, e coinvolgendo, grazie al fascino della sfida, quell’opinione pubblica che resta distante. Invece non lo fanno. Lunedì sera ero da Lerner, e la cosa che più mi ha colpito di Franceschini era questa difficoltà incredibile a dire una cosa forte, chiara, definita, su qualsiasi tema, dalla Binetti agli operai. Dicono molte cose sensate, questi leader del Pd, ma non ne dicono mai una che buchi davvero. Ci vorrebbe un leader che avesse la solidità di Bersani, i calzini (avete capito) di Franceschini, e la lingua moderna di Marino. Putroppo, invece, tutto questo non c’è, la sfida è andata su you tube, e il Pd continua a lasciare l’agenda in mano a Berlsuconi e a Tremonti. Mi auguro che questa sera Marino (almeno lui) mi stupisca. Domani vi dico, scrivetemi cosa ne pensate.

 


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14 risposte a “Il Triello zoppo”

  1. Avatar Antonio
    Antonio

    Scusami, non ho capito bene: stasera ci sono Marino e Franceschini, o c’è solo Marino? E poi, oltre a te, ci sono altri ospiti?

  2. Avatar maririta
    maririta

    Forse non se ne rendono conto: provare a suggerirglielo, a stanarli finalmente da quel subdolo eterno “ma anche” che fa solo perdere voti. Oppure…sarà quello che vogliono?

  3. Avatar Sara

    Io credo che fondamentalmente che dal punto di vista dell’elettorato ( almeno per quello che vedo nella mia zona) il problema non sia la leaderschip orientata in un modo o in un’altro.
    Al livello locale non sono i dibattiti televisivi, o giornalistici che pilotano il voto ,credo maggiormente la questione ruoti attorno alle tessere e a tutto il magheggio che c’è dietro.
    Personalmente alle ultime elezioni interne ho conosciuto gente tesserata la cui unica preoccupazione era mettere la X sul nome giusto . L’errore più grande è pensare che questo avvenga solo nei piccoli centri, ma non è cosi .

  4. Avatar Angelo
    Angelo

    …pur avendo sempre votato alle primarie e alle politiche, questa volta ho deciso di non andare a votare, anche se tra i tre “contendenti” non mi dispiacciono alcune cose di Marino. Per me PD sta per Partito Defunto…nei fatti è nato male e vissuto peggio.Inutile dire tutte le nefandezze di cui si è macchiato e si sta macchiando il PD: assenze al voto sullo scudo, scarsa opposizione,etc..Cosa diceva Obama?! Change.We need! … serve un vero cambiamento, non ne posso più di vedere sempre le stesse facce e i soliti mezzucci da prima (anzi anche seconda ormai) repubblica

  5. Avatar luca
    luca

    Marino potrebbe essere il volto nuovo. Ma il PD vive di apparati, nostalgie, bandiere e cose del genere. Non lascera’ mai vincere un outsider. Ammesso che abbia idee e personalita’ per farlo. La cosa tragica e’ che Bersani e Franceschini non hanno carisma, carica ideale, progetti credibili per cambiare l’Italia. Bersani poi e’ un calvo tinto: un particolare somatico davvero inquietante. E ha come sponsor l’impresentabile D’Alema, l’incarnazione vivente del posto fisso, nonostante tutto quello che ha combinato nessuno lo schioda dalla seggiola (Tremonti impara!). Uno peggio dell’altro. L’uomo nuovo era Grillo, che avrebbe stravinto tutte le primarie di questo mondo. Ovviamente lo hanno impallinato in partenza.

  6. Avatar "La Pelosa"
    “La Pelosa”

    Ciao Luca,
    ieri sera ti ho seguito a Matrix – è sempre la solita storia…. cambiare le regole quando si è già in corsa…. alla faccia della democrazia. se spolveri la Binetti…. ti rispondono che è necessario che all’interno dello statuto vengano poste delle regole, soprattutto in riferimento a certe questioni, in modo che il principio della maggioranza prevalga sul credo del singolo.
    Su altre questioni vogliono passarci sopra anche se previste dallo statuto. E’ inutile non esistono più certezze.

  7. Avatar luca v.
    luca v.

    Mi spiace per chi, in buona vede e con qualche speranza in cuore, andrà a votare alle primarie pensando di fare qualcosa di utile per il Paese. Per me invece la storia del PD somiglia al “Curioso Caso di Benjamin Button”: un partito nato vecchio e morto abortito. Fateci caso: tutti i partiti (fuorché il PD) sono portatori di ideali, a volte non condivisibili, a volte censurabili, ma ciascuno ha una visione della società e delle cose da fare per renderla migliore. Ma quale è la visione del pateracchio PD? Un partito che non ha la forza di cacciare a pedate nel sedere Bassolino (vergogna nazionale), in cui D’Alema tesse ancora le sue oscure trame di potere, in cui il malaffare è diffuso e l’occupazione di seggiole l’unica ragione per sopravvivere…
    Come predisse Nanni Moretti, con quelle lugubri facce di bronzo non si potrà mai tornare a governare

  8. Avatar Isabella
    Isabella

    Ciao,

    ho visto la puntata di Matrix. E sai cosa mi ha colpito di più di tutta la puntata? L’atteggiamento dei tre giornalisti presenti: Vinci, Polito e te, of course. Ero davvero basita e incazzata allo stesso tempo. Avete avuto tutti e tre una modalità comunicativa (verbale e non verbale) che non condivido affatto. Tim Roth, il protagonista di “Lie to me” avrebbe scritto un tomo sulla puntata di Matrix! Ritengo fondamentale il ruolo della stampa in un qualsiasi paese democratico, credo nel ruolo di watchdog che deve avere, ma penso anche che i suoi rappresentanti debbano sempre mantenere il minimo di rispetto “sindacale” nei confronto delle persone che si hanno davanti. Il modo di fare quasi derisorio di Vinci (soprattutto nei confronti di Marino), lo sguardo perennemente in bilico tra il (pre)giudicante e il beffardo di Polito e le sue e tue domande che volevano solo una risposta secca “sì o no” senza un minimo di spiegazione per quei sì o no… tutto ciò mi ha trasmesso un’immagine di un giornalismo che si mette sul piedistallo per decidere tempi e modalità altrui di risposta. Per decidere chi vogliamo votare abbiamo bisogno di sapere cosa un candidato politico pensa. Con chiarezza, precisione e con la dovuta sinteticità, certo, ma i tempi da spot pubblicitario mal si addicono a certe domande poste. Ognuno rispetti il proprio ruolo: politici, giornalisti e telespettatori. Si tratta di ruoli complementari e non certo sottoposti ad alcuna supposta gerarchia. In questi mesi si è assistito ad uno scontro senza sosta tra giornalisti in Italia… opinioni – a volte basate su falsità – scambiate per profonde analisi degne dei più fini intellettuali… spesso, invece, quando scrivono di temi che sono il mio pane quotidiano – mi rendo conto della superficialità che connota i loro scritti… non se ne può più… uno come Marco Travaglio, ad esempio, può piacere o no, è indubbio però che quanto scrive si basa su notizie vere e documentate e questo è quello che si chiede ai giornalisti: fatti chiari e circostanziati. Come le risposte che si pretendono dai politici.

  9. Avatar mercuxio
    mercuxio

    Come ho già detto Bersani parla di nulla,rimane incastrato in un atteggiamento ipocrita ma combattivo,alla D’alema per intenderci,senz aala fine niente di concreto….
    Noi di destra ci stiamo organizzando per andare a votare per Franceschini,in modo da avere un effetto “Guastalla”,il paese in cui il candidato peggiore ha vinto le primarie con voti gonfiati e poi ha perso le elezioni perchè credo non l’abbia votato neppure sua madre..
    Ad maiora.

  10. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Cara Isabella,
    se tu mi dici che avevo una modalità comunicativa che non condividi non posso che rispettare questo giudizio. Se vuoi un mio parere su questo mi devi dire che cosa non ti è piaciuto. Provo a calarmi in quello chi dici: tono derisorio? Non mi pare di varlo avuto. Seconda domanda, dopo un pistolotto generico? O yes, l’ho fatta. E l’ho fatta con tutti e tre. Quindi? A Bersani ho detto una cosa che mi sembrava sacrosanta: i leader del Pd il ma-anche ce lo hanno inciso nel cranio. La loro gente per fortuna no. A Marino ho fatrto una domanda rispettosa ma che andava necessariamente fatta. A Franceschini ho chiesto conto della sua lunga campagna contro il Pd nel 1999. Si è convertito? Beh, sono contento, ma la risposta che si dà a questa domanda, essendo diventato lui un leader del partito che non voleva mi pare interessante. Dunque tutto qui. Se non ti è piaciuto questo, purtroppo, non posso farci nulla.

  11. Avatar a.g.
    a.g.

    Ancora oggi ci si chiede la ragione delle continue discussioni sulla destinazione d’uso dell’antico Pci. Dalla Bolognina ai giorni nostri, la vexata quaestio ha devastato massimalisti, riformisti, riformisti così così e riformisti un tanto al chilo, senza che si arrivasse mai a un accordo che durasse più di una settimana.
    Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una parte della sinistra scomparsa dal Parlamento, voti aumentati per la lega e raddoppiati per l’IdV, ma D’Alema, nume tutelare, sempre al suo posto, più placido e acido che pria. Quanto a Veltroni, a volte ritorna anche lui.
    Il Pd si avvia rapidamente verso l’autodistruzione, forse perché è un partito costruito, senza fondamenta solide, sulle scorie umane del Pci, Psi, Dc. Gli ultimi arrivati? lasciati a segnare il passo, confinati a Bruxelles oppure, nel migliore dei casi, accomodati su qualche poltrona da sindaco. Tutto pur di evitare conflitti di gerarchie. Risultato: una pletora di soggetti pleistocenici che gli elettori non sopportano più, neanche in forma volatile.
    L’acidofilo D’Alema, tanto per non fare nomi, riunisce in sé la triplice figura del comandante in capo, dell’eminenza grigia e del referente “di sinistra” piduista. Temo che non ne vedremo la fine, se non quando Icarus, da veliero felice, dovesse tramutarsi in vascello fantasma, scomparendo col proprietario nelle nebbie o nei marosi di qualche oceano in burrasca. L’evento, una volta tanto, renderebbe felici molti di noi (par condicio).
    Ancora una cosa: perché nessuno ci spiega la ragione delle numerose defezioni nel giorno infausto in cui si è votato lo scudo fiscale? L’ineffabile D’Alema ha assicurato che “NESSUNO” lo aveva allertato sull’importanza vitale del dibattito in corso. Io penso che se un uomo politico può produrre simili str…upidate senza arrossire, o è troppo sicuro di sé o nutre una disistima profonda e assoluta verso il popolo bue. Nel suo caso, entrambe le cose, direi.
    Anno Zero poteva svelare i misteri di quelle defezioni. Lo ha fatto un commercialista, dicendo e non dicendo. Avevamo una sola certezza e quella rimane: gli assenti erano stati “comandati”. Tre in Spagna a cazzeggiare, una in chiesa a pregare, altri pagati, altri chiusi a chiave nel ripostiglio… e tutto questo malgrado Fini avesse tenuto fermi molti dei suoi per favorire la caduta di Berlusconi. Ma la legge sullo scudo fiscale doveva essere votata perché fa comodo anche al centrosinistra.
    Oggi potremmo essere liberi tutti, ma il Pd ha preferito tenerci sotto, utilizzando le tattiche apprese da Berlusconi. E’ evidente che, considerandoli di sua esclusiva proprietà, non conosce bene gli elettori di centrosinistra. Invece temo che la pagherà cara, carissima. Andremo a votare domenica prossima e, se non vinceranno i brogli, Marino avrà le sue soddisfazioni, ma in certo senso sarà un voto dato per dispetto. La differenza si noterà alle prossime regionali, quando il forte astensionismo per il Pd darà ulteriore risalto all’incremento dell’IdV.

  12. Avatar Isabella
    Isabella

    Luca,

    il tono derisorio ho specificato che era di Vinci, che personalmente ritengo un pessimo giornalista, basti solo osservare come gestisce gli ospiti in studio e i tempi dei dibattiti (di qualsiasi genere essi siano). Ma questa è un’altra storia.
    Per quanto ti riguarda (ma vale anche per Polito), come ho scritto, non ho condiviso l’approccio alle persone che avevate davanti. E non lo dico per difendere i tre candidati alla segreteria del PD, per carità. Spesso, le domande poste avevano già insite i vostri giudizi prima ancora che la persona rispondesse. E’ questo che non mi piace. Ma è un mio parere, ovviamente. Tendevate troppo spesso a mettervi sopra a quel famoso piedistallo di cui sopra con fare giudicante… se ti riguardi la registrazione, lo puoi notare anche dal linguaggio non verbale, quello è inesorabile a chi lo coglie… Rispetto alle domande che hai fatto e che citi nel messaggio, le trovo molto plausibili… sai cos’è? Io sono una di quelle persone che pensano che anche il “come” si pongono le domande abbia un significato da valutare… e non è una questione formale, ma di rispetto per i propri interlocutori… buon lavoro

  13. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Per carità Isabella,
    conta anche il come, certo. Ma io ero forse più duro perchè trovavo ridicolo che non avessero fatto un duello classico. Era sbalgiato? non lo so. Di sicuro cerco di essere equiferoce ed equisevero con tutti.

  14. Avatar Maurizio

    Sono d’accordo. Tutto sommato, meno male che ha vinto Bersani.

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