Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Assenze, choc a Montecitorio

Attraversi il Transatlantico un attimo dopo il voto sullo Scudo fiscale, ieri a Montecitorio, e per un attimo ti pare di sorvolare una trincea bombardata da un ordigno fuori bersaglio. I due eserciti si contemplano stupiti, rintronati, cercano di capire cosa sia successo. Sul tabellone luminoso brillano numeri irrevocabili: 522 presenti, 520 votanti, 2 astenuti. Lo scudo fiscale è passato per soli 20 voti, in una Camera in cui il centrodestra vanta un vantaggio incolmabile. Incolmabile? Balle.
La rabbia di La Russa. Nulla è andato come doveva, nè da una parte, nè dall’altra. E adesso, sui tre portoni di accesso all’aula si formano i capannelli. I primi conti sono facili: nel centrodestra è crollato il Pdl, falcidiato da tanti deputati “doppiolavoristi”, che hanno preso l’abitudine di disertare le sedute più importanti. Il Pdl ha visto sottrarsi al voto ben 56 dei suoi deputati, ed è stato salvato dal fatto che 51 leghisti su 60 hanno garantito la tenuta della maggioranza. Ecco perchè Ignazio La Russa non tratteneva il suo sconcerto: “Ma siamo impazziti? Trenta deputati in meno? Questo è un fatto grave”. Subito dopo il ministro della Difesa puntava il dito sui presunti colpevoli, rompendo ogni diplomatismo: “Dovremo fare bene i conti con tutti. Anche con chi si rifugia nelle missioni per giustificare l’assenza grazie ai suoi incarichi istituzionali…”. Con chi ce l’aveva? Lo vedremo fra poco. Intanto continuiamo la nostra carrellata e passiamo nell’altro campo. Se Atene piange Sparta non ride. E infatti il vero choc – paradossalmente – si abbatte sul centrosinistra, che in tutta la mattinata, nei primi voti, era apparso in forte vantaggio. E che nel passaggio più importante, però, ha mancato il colpaccio per un soffio. Bastava che 22 dei 33 voti dispersi per diversi motivi non sfuggissero all’appello (un risultato possibile, per chi ha pratica del Parlamento) e ieri l’opposizione avrebbe festeggiato la caduta del governo Berlusconi.
Anche molti che avevano criticato questo giornale per la pubblicazione della lista degli assenti di martedì (soprattutto in casa Pd) ieri si mordevano le mani. Ed anche escludendo l’ irrecuperabile Capodicasa (risulta ricoverato) e l’errore di sistema che ha bloccato Furio Colombo (era in Aula, ha votato e ha fatto mettere immediatamente a verbale il suo No) sono molti gli assenti decisivi. E’ come attraversare un campo di battaglia, questa passeggiata dopo-voto. Nel capannello dell’Italia dei valori il vicecapogruppo Fabio Evangelisti sospira: “Ci è mancato solo un voto. Sarebbe stato meglio avere anche quello. Ma c’era il 96% di presenze, se le altre opposizioni fossero state presenti come noi. Avremmo vinto.”. Il disperso dipietrista, Aurelio Misiti era sotto un treno. “Da tre anni non manco un voto! Ma dovevo accompagnare mio fratello a una risonanza magnetica. L’avevo programmata da tre mesi, lo slittamento del voto mi ha fregato”. Già: alcuni sono stati spiazzati dalla dilazione dettata dall’ostruzionismo. Ma altri? A voto concluso si scopre che la presidenza del gruppo Pd aveva fatto una stima: “Erano 11 – spiega il piddino Emilio Quartiani – quelli che si erano giustificati con motivi inoppugnabili”: Lo stesso deputato, poco prima del voto, aveva chiesto lo scrutinio segreto: “Il motivo? Semplice: liberando i deputati dall’identificazione avremmo favorito i dissidenti”.
Il giallo. E su questo punto prende forma l’ultimo giallo. Con chi ce l’aveva La Russa? L’elenco dei deputati in missione a destra ha acceso qualche sospetto: oltre al ministro Ronchi mancavano un finiano di ferro come Roberto Menia, e l’uomo più vicino all’ex leader di An, Donato Lamorte. Fra quelli che non hanno partecipato al voto, un altro deputato un tempo molto legato al presidente della Camera, Manlio Contento, e l’ex ministro Mirko Tremaglia. Solo un caso? Oppure l’anima finiana e legalitaria del Pdl ha fornito un assist? Se così fosse stato, il Pd non l’ha capito, e l’Udc, con 7 assenti, non è stata all’altezza della sfida. Le frasi più dure, ieri, erano di Pierferdinando Casini: “Per gli assenti ingiustificati, che comunque non sarebbero stati determinanti ai fini del voto, la presidenza del gruppo prendera’ immediate sanzioni". Casini annunciava – addirittura! – “sanzioni economiche”. Anche Antonello Soro, vergava parole di fuoco: “Ci saranno sanzioni per 11 deputati non giustificati”. Ma in casa Pd molti notano le assenze dell’ala rutelliana teodem: Binetti, Fioroni, Lanzillotta… Un altro caso? Nel Transatlantico bombardato aleggia di nuovo l’ombra del congresso Pd.
Luca Telese

***

Nei giorni scorsi sono stato criticato da molti lettori che hanno simpatie per il centrosinistra: ma come? Getti la croce sui nostri parlamentari? Ma perché criticate sempre il Pd? Ma siete davvero sicuri, voi cattivacci del Fatto, che se i parlamentari di opposizione fossero stati presenti il centrodestra sarebbe stato battuto?
Bene, sono passati solo tre giorni da quella polemica e si è arrivati alla frittata. Voto finale sullo scudo fiscale, il più importante. Crollo di partecipazione nel Pdl (la Lega invece tiene) forse causato – bisogna studiarsi un pochino i numerini – anche da una piccola defezione dei finiani. Ebbene, sto consultando ora il tabulato della Camera: lo scudo passa per 20 voti e gli assenti del Pd sono 25. Quelli dellUdc sono 7, quelli dell’Italia dei valori 1. Totale 33. Pubblicheremo di nuovo la lista. E ognuno si farà la sua idea, ognuno giudicherà le giustificazioni che verranno addotte dai deputati in questione: è la democrazia. Non tutti sono reprobi, ovviamente, ogni caso va giudicato. Questi sono i fatti.
Ma la mia opinione, che tengo distinta, ma che non nascondo, è che il leader del Pd dovrebbe dare qualche frustata, questa sera. Anche ai suoi grandi elettori del congresso, magari. Anche a quelli che sono assenti per due volte di seguito. Ed è per questo che pubblicare i nomi non significa fare il gioco della destra o della sinistra. Ma semplicemente, secondo questo quotidiano, fare informazione. (LuTel)


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6 risposte a “Assenze, choc a Montecitorio”

  1. Avatar Armando
    Armando

    “Mi spiace non aver potuto partecipare all’iniziativa della Fnsi sulla libertà di stampa. Ho semplicemente sbagliato piazza e mi sono ritrovato in una manifestazione del Pd, di Rifondazione Comunista con la partecipazione di Cgil e di tanti esponenti dello spettacolo. C’era anche il sosia dell’onorevole Antonio Di Pietro, perché non poteva certo essere il leader dell’Italia dei valori, primatista tra i politici delle cause contro i giornalisti”

    Enzo Iacopino, segretario del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

  2. Avatar mercuxio
    mercuxio

    Sto ascoltando Rutelli su rai tre esono assolutamente preoccupato……
    Intanto interpreta Telese in una risposta data ad Antonio ,in maniera grottesca,poi sta invocando un colpo di stato ,un governo del presidente,poichè secondo lui dovrebbe cadere il governo Berlusconi grazie alla lega di bossi che si rafforza ed hai giudici che boccerebbero il lodo Alfano…..
    O è completamente pazzo o non si rende conto che questo paese ha votato in maniera democratica un governo di destra,che secondo i sondaggi è ancora molto forte,molto più forte dell’opposizione….
    Vi rendete conto un governo Casini,Rutelli,Montezemolo……aiuto…

  3. Avatar Giacomo
    Giacomo

    Il problema è che il governo di destra non ha più unita.

    Fini ha intenzione di smarcarsi da Berlusconi, lo ha manifestato chiaramente. E l’elettorato cattolico è disgustato da Berlusconi, ed anche i ertici della chiesa mostrano insofferenza. Se poi ci mettiamo il disastro, in politica estera…

    Paradossalmente l’alleato più affidabile d Berlusconi è la Lega. E ho detto tutto.

  4. Avatar mercuxio
    mercuxio

    Se Fini avesse voluto far politica poteva anche non fare il presidente della camera,fra l’altro non credo che molti dei suoi lo seguano su argomenti lontani e sinceramente poco adatti a lui ed alla sua storia,non capisco se vuole fare il Presidente della Repubblica o il segretario del Pd…..
    E scusa Giacomo ma la Lega è stata votata ti pare?
    Posso capire la rosicata ma
    resta l’unico vero partito di questo paese…
    In quanto ai cattolici credo che tanto disgustati alla fine non siano,l’alternativa resta Casini,la Binetti o udite udite ,Rosy Bindi….Capisco tutto ma le legnate sulle palle le hanno gia prese con Prodi,perchè insistere?Non sono mica comunisti…
    distinti saluti.

  5. Avatar Armando
    Armando

    I cattolici… i cattolici… tutti a parlare dei cattolici. Ma dove diavolo li vedete tutti questi cattolici?

  6. Avatar Giacomo
    Giacomo

    Mi sa che non sono solo i “comunisti” a non voler vedere la realtà. Fini non viole fare nè il Presidente della repubblica nè il segretario del PD. Fini vuole fare il Presidente del Consiglio. E l’unico modo per raggiungere questo risultato è la caduta di Berlusconi.

    Io per inciso non ho niente da dire sulla legittimità della lega. Faccio solo presente che la Lega è famosa per la sua scarsa AFFIDABILITA’. Non ci dimentichiamo che sono loro ad aver fatto cadere il primo governo berlusconi.
    Quanto ai gusti dei cattolici, beh io non mi posso pronuciare. Dico solo che le alternative sono tante, e non penso che dal loro punto di vista siano così improponibili i nomi che ha fatto Mercuxio.

    Dove sono i cattolici? Mia nonna che va tutte le mattine in chiesa, tanto per dirne una. QUasi completamente rincoglionità. Ma il suo voto vale quanto il mio.

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