Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Placido, Berlusconi e la morale talebana degli ultras

Allora, due o tre giorni fa – non ho conservato la mail ma mi è arrivata davvero, giuro – un signore mi ha scritto: “Caro Telese, mi voglio assicurare che lei non consideri questo dubbio offensivo, ma gradirei farle alcune domande. La prima è: che cosa si prova ad aver lavorato venti anni per la mafia?”.
Immagino che questo lettore, uno dei pochi ma agguerritissimi che protestano e considerano “illegittima” e “sbagliata” la mia assunzione a Il Fatto, si consideri un antiberlusconiano doc. E che sia sinceramente persuaso dell’assunto talebano che e alla base della sua domanda. Siccome ha lavorato in un giornale di Berlusconi, dice, Telese deve essere considerato più o meno alla stregua di un picciotto di Provenzano. Ora, siccome non sono cattolico, e non perseguo l’obiettivo di convertire gli infedeli, credo anche che in questo paese chi è talebano abbia il diritto di restare talebano (purchè non rompa i coglioni agli altri) e i laici debbano preservare la propria salute mentale senza addentrarsi nei labirinti della paranoia. Poi, però, ieri e oggi ho seguito il dibattito che si è acceso interno alle dichiarazioni di Michele Placido che, a Venezia, si è trovato a rispondere alle domandine polemiche di chi gli diceva: “Ma come, fai un film di sinistra e sei prodotto da Berlusconi?”. Siccome Placido non è politicamente coretto (grazie a Dio) e se ne frega di adulare i pirla, ha risposto per le rime: “Ma scusa – testuale – con chi cazzo li devo fare i film, se ci sono solo la Rai e la Medusa?”.
Ebbene, oggi su Libero e il Giornale, trovate questi titoli-fotocopia: “Placido non sa chi sia Berlusconi ma prende i suoi soldi” (il quotidiano di Feltri) e “il sinistro Placido fa soldi con Silvio” (quello di Belpy). Per un attimo trascuriamo il fatto che anche Tornatore – che non è stato polemico con B. – era stato crocifisso perchè il suo Baarìa è stato elogiato dal Cavaliere, e andiamo all’osso di questa curiosa morale fustigatoria. La singolare convergenza fra alcuni (presunti) anti-berlusconiani e alcuni acclarati ultra-berlusconiani produce questo doppio teorema: a) siccome in Italia quasi tutto è di Silvio, non si può fare un film con la Medusa perché sennò si diventa “suoi servi”. b) Però nemmeno si può fare un film critico con Silvio (o anche solo indipendente da lui) perchè sennò “si sputa nel piatto in cui si mangia”. Ovviamente, dovrebbe essere il contrario: se uno ha le palle di fare un film che non risponde alle commesse del committente dovrebbe essere considerato un virtuoso, e non viceversa. E poi, se permettete, ho sempre polemizzato con Vespa (anche recentemente, in una intervista a Radio 3) quando prova a stabilire questa equazione: la Rai è del parlamento, il parlamento è del governo, e quindi il mio editore era prima la Dc, e oggi Berlusconi. Dovrebbe essere esattamente il contrario: la Rai è del Parlamento, quindi del Paese, quindi non deve rispondere a una logica proprietaria.
Ho provato a spiegarlo in più occasioni, ma vorrei metterlo a fuoco meglio: entrambe le posizioni che ho illustrato, apparentemente opposte, sono segnate da un germe di intolleranza e di integralismo pericoloso. E cioè dall’idea che la libertà e la coscienza di chi lavora debbano essere appaltate al suo “padrone”. Che questo non sia una preoccupante e immotivata distorsione dei principi costituzionali che dovrebbero governare la libertà di stampa e di espressione, ma una legittima e necessaria conseguenza del rapporto fra datore di lavoro e dipendente. E’ curioso che alle soglie del terzo millennio, i paradossi della modernità ripropongano stereotipi che erano stati superati nell’800, il mito dei padroni del vapore, che compravano la vita dei loro dipendenti, come si faceva con gli schiavi. Se non altro perché la concezione padronale del lavoro in un paese segnato dal conflitto di interessi, è diventa in questo modo l’anticamera di un pensiero totalitario. Fa una certa impressione, sulla via di questo demenziale disegno, vedere marciare uniti gli integralisti che dicono di straccarsi le vesti per combattere il regime di Berlusconi, e quelli zelanti che operano per costruirlo. Entrambi incoerenti, certo. Ma più preoccupanti i primi, che si mettono gaiamente al servizio dei secondi. O no?

Luca


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52 risposte a “Placido, Berlusconi e la morale talebana degli ultras”

  1. Avatar sergio luini
    sergio luini

    Una differenza c’è: un Luca Telese al Giornale ci è stato ed è stato apprezzato da molti lettori; un “Luca Telese” di destra a Repubblica non ci potrebbe mai essere, e in ogni caso verrebbe sottoposto ad un esame al giorno; Luca Telese a CasaPound ci andava tranquillamente; Fini all’Università no (forse adesso che si allontana un po’ dal Berlusca verrebbe accolto anche lui a braccia aperte).
    Quindi, i talebani possono esserci da tutte le parti, ma alcuni sono più talebani degli altri.

  2. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Caro Sergio,
    ti posso assicurare che anche a sinistra c’è chi apprezza Luca e i suoi articoli. Vuoi davvero metterti a contare i Talebani delle rispettive fazioni? Non ti conviene, credimi! :)

  3. Avatar Manlio
    Manlio

    Lucidissimo ragionamento.
    Ora però glie ne faccio uno altrettanto lucido.
    Il popolo tedesco era innocente poiché, pur avendo mandato al potere Adolf Hitler nel 1933, non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto ai zingari agli ebrei agli omosessuali alla Polonia all’Europa al Mondo malgrado il colpo di stato di Monaco del 1923, malgrado quanto scritto sul Mein Kampf del 1924, malgrado….., malgrado…., malgrado…..;
    E POI VENNE L’INCENDIO DEL REICHSTAG
    e poi venne il Reichstagsbrandverordnung

    C’è sempre un “malgrado” che non permette il facile risciacquo di coscienza.

    Saluto da un abbonato del Fatto Quotidiano

  4. Avatar Alessandro
    Alessandro

    @ Manlio
    No, il popolo tedesco era colpevole. Tutti quelli che hanno, in qualsiasi forma, dato il loro sostegno a Hitler portano la loro quota di responsabilità. Detto questo, non ti sembra che il paragone sia un tantinello azzardato?

  5. Avatar Manlio
    Manlio

    @ Alessandro
    Certo, il paragone è azzardato.
    Ma se i tedeschi sono colpevoli, non ha qualche problemino anche chi da un contributo a diffondere con i suoi scritti una testata disprezzabile?

  6. Avatar claudio
    claudio

    CREDO CHE SE IN QUESTO PAESE NON SI ETICHETTA , NON SIAMO CONTENTI DESTRA SINISTRA BERLUSCONIANI ED ANTI FORSE DOVREMMO PRIMA GIUDICARE L UOMO ,LE SUE AZIONI,IN FONDO I FATTI CONTANO PIU DELLE PAROLE MA LA NOSTRA NATURA DI GUELFI E GHIBELLINI NON SCOMPARIRA MA . AUGURI A TE LUCA CONTINUA AD SCRIVERE SUL GIORNALE, PER L EDITORE, PER LA TV ,CHE CREDI IO TI CONTINUERO A SEGUIRE CIAO CLADIO

  7. Avatar Tania
    Tania

    Non voglio commentare la mail perchè ritengo che la persona che l’ha scritta avesse in mente soltanto una provocazione e non fosse realmente convinto di quanto scriveva.
    Volevo solo dire una cosa sulla risposta: Tornatore non è stato criticato aspramente perchè Berlusconi lo ha pubblicamente elogiato, nè perchè ha prodotto con Medusa. La cosa che ha dato fastidio ai più è che il film di Tornatore, prodotto da Medusa, ha ricevuto 4 milioni di fondi pubblici dalla regione Sicilia, governata da un uomo del partito del proprietario di Medusa, e quindi soldi nostri. Secondo motivo, non di poco conto, è che il bellissimo film di Tornatore riesce a parlare della Sicilia pure in dialetto senza mai pronunciare la parola mafia. Sarà anche una scelta linguistica ma, sapendo chi è il produttore, qualcuno una domanda può anche porsela.
    E la risposta di Placido mi fa arrabbiare perchè, se passa l’idea che per campare bisogna comunque bussare alle porte di Silvio e se la fanno passare registi affermati come Tornatore e Placido, allora il messaggio che arriva a chi è agli inizi non lascia vie di scampo. Uniformatevi o non avrete chance. Siamo in un monopolio e ci adeguiamo e non mi fate incazzare chiedendomi perchè mi adeguo perchè vuol dire che non capite che non avevo altra scelta.
    Una scelta c’è sempre. E per alcuni è più facile da fare che per altri.
    Non penso che a Tornatore manchi la pagnotta. O che all’estero non ci sia nessuno disposto a fargli fare un film. Queste sono barzellette buone per bambini.

  8. Avatar Graziano
    Graziano

    Silvio Berlusconi è il male assoluto.
    Chi non se ne è ancora accorto, secondo me, è un pirla.
    Poi, sul resto, “sic stantibus rebus”, d’accordo con Luca.

  9. Avatar Luca Telese

    Scusate, ma per quel che riguarda Placido il problema è questo: sapere CHI lo ha prodotto ha senso solo se si riesce a provare che chi lo ha prodotto ha influenzato i contenuti del film. Se in Italia ci sono di fatto solo deu produttori, non è che ha me tranquillizzerebbe di più sapere che la scenggiatura di un film è stata approvata da Saccà, piuttosto che da Giampaolo Lett.a Quindi il nodo è che cosa Placido mette nel film e non chi lo ha prodotto. Non in condizioni normali, certo. Ma in un paese in cui c’è un duo-mono-polio.

  10. Avatar Alberto Crespi

    IL PROBLEMA, SEMMAI, E’ SE BERLUSCONI LI PRODURRA’ ANCORA
    Alberto Crespi per “l’Unità”
    0pre09 natalia aspesi

    Per me il ’68 è intoccabile. Il problema è che dopo viene il ’69». Parola di Riccardo Scamarcio, bravo attore che conosce anche la storia. Già, il ’69: l’autunno caldo, piazza Fontana, la morte di Pinelli. È lì che comincia tutto, e il grande sogno diventa un incubo.

    Sempre per la serie «autoritratti di sinistra», Michele Placido ci racconta il «suo» ’68: quello di un poliziotto del Sud che di fronte alla contestazione e all’esplosione di nuove libertà lascia la divisa e insegue il vecchio sogno di fare l’attore. Senza il ’68 Placido non sarebbe quello che è. Venezia, ieri, ha proposto in concorso questo spaccato autobiografico e il pubblico ha dimostrato (in parte) di non capirlo.

    Alla proiezione-stampa alla quale abbiamo assistito, diversi contestatori in ritardo di 41 anni hanno fischiato il logo di Medusa. In conferenza stampa, Placido è stato attaccato per aver realizzato un film sul ’68 con i soldi di Berlusconi. Sì, il film è prodotto da Mediaset. Come “Baarìa” di Tornatore. Medusa è uno dei due referenti (l’altro è Raicinema) per chi vuol produrre, in Italia, film che abbiano certi costi e certi valori industriali. Se parliamo di questo duopolio, e del fatto che costituisce una limitazione e un’anomalia tutta italiana, ok: parliamone. Ma fischiare il nome di un’azienda è stupido.

    Ieri Placido, qualche giorno fa Tornatore hanno tranquillamente affermato che non votano Berlusconi. Ora staremo a vedere se Medusa produrrà anche i loro prossimi film: per il momento, “Il grande sogno” e “Baarìa” esistono. In un certo senso, il problema è tutto di Berlusconi: è lui a pensare che “Baarìa” sia un film anti-sovietico, esattamente come è lui a pensare che Ronaldinho sia ancora un calciatore. Calcio, cinema: cominciano a essere numerose le cose di cui Silvio non capisce più nulla…

  11. Avatar Fabio Pini
    Fabio Pini

    Avevo già commentato un vecchio post esprimendo il desiderio di vedere Luca al Fatto. Questo perchè i suoi articoli sono ben scritti e interessanti, anche quando era al Giornale. Dove ha avuto decisamente troppe poche occasioni di criticare il fratello dell’editore, questo è vero. Ma dove non ha mai nemmeno preso parte alle frequenti mistificazioni, campagne denigratorie e omissioni di quel cosiddetto giornale (con la g minuscola). Certo il contesto è importante. Luca avrebbe potuto lavorare da altre parti, probabilmente con più facilità di quanto Placido avrebbe potuto trovare un altro produttore. Credo perciò che le critiche o le perplessità siano in fondo legittime, se contenute. Nella situazione in cui siamo, se si considera uno come Telese un mafioso, non si può avere un barlume di speranza per il futuro dell’informazione, e non credo sia giusto. Auguro a Luca buona fortuna e consiglio anche di evitare certi figuri esasperanti…dopo un po’ ci si fa il callo no? Saluti!

  12. Avatar Antonio
    Antonio

    Piccolo OT

    Ma come, Luca? Stai lavorando ad un supplemento satirico per il Fatto insieme a Stefano Disegni e non dici niente?

  13. Avatar Poggio bello
    Poggio bello

    Placido è di destra! lo si capisce nei suoi film dal suo evidente e rarissimo modo di tirare fuori il peggio dai suoi attori

  14. Avatar Francesco

    Il capitalismo non sta lì a guardare i colori e l’appartenenza politica, guarda solo i soldi. Evidentemente hanno ritenuto che sia Tornatore che Placido, al di la della loro collocazione politica, fossero delle slot-machine, punto e basta. Non mi stupirei se tra qualche giorno Berlusconi si paragonasse a Lorenzo il Magnifico, sta nelle sue corde!

  15. Avatar Antonio 2
    Antonio 2

    Non sono talebano ma, caro Luca, la fai troppo facile. Il problema esiste. Quel che mi indigna è che in pochi hanno il coraggio di prendersela con chi ha creato questo enorme casino. Molti invece urlano e sbraitano, sfogandosi, verso coloro che sono costretti a subirlo come te, Placido, ma anche i tanti scrittori che pubblicano Mondadori, Einaudi etc. Certo è lecito chiedersi cosa fare. Tu hai avuto la possibilità di uscire dal cerchio ma hai messo a repentaglio la tua carriera. Altri sono meno fortunati. Ma cosa dovrebbero fare? Smettere di parlare per non fiancheggiare? Tentare strade ardite pur di non soggiacere ad alcun ricatto? Qual’è il limite oltre il quale bisogna mollare tutto ed andare in montagna? Io non lo so…

  16. Avatar mercuxio
    mercuxio

    Caro Antonio,
    l’unico modo per aiutarti lo puoi trovare dentro di te,sforzandoti molto ce ne rendiamo profondamente conto ma sono sicuro che ce la farai.
    Quando il” Vostro problema” non ci sarà più per ragginti limiti di eta naturalmente,vi troverete nel vuoto più assoluto,senza un idea spendibile,senza un motivo per vedere l’alba di domani e sicuramente troverete un paese che nonostante i vostri sforzi nemmeno prende in considerazione le vostre ridicole elucubrazioni.
    Siete alla fine pochi,senza un peso specifico e questo mi tranquillizza,anzi mi ricordate quel manipolo di fascisti rossi chiamate BR che pensavano di aver ragione e che sicuramte il popolo bue si sarebbe svegliato dal suo torpore borhese per seguirli nella rivoluzione…..
    Se vai in montagna ,mettiti la protezione sul naso e ordina una grappa alla pera….Forse domani andra meglio.
    Distinti saluti.

  17. Avatar luca Telese
    luca Telese

    Caro Antonio,
    è una bella domanda. Ma nessuno può pensare che COncita De Gregorio o Roberto Savaino scrivano sotto dettatura perchè lavorano alla Mondadori. Quindi bisogna incazzarsi con un mercato drogato, ma anche capire che difendere l’autonomia di chi lavora nel “Campo di Agramante” va difesa delle aggressioni che gli arrivano da due fronti.
    Luca

  18. Avatar Andrea
    Andrea

    Caro Luca,
    gli opposti intergralismi sono stupidi e ci impediscono di vedere chiaro, ma un problema esiste eccome.
    Che tipo di cinema puo’ darci un sistema produttivo e distributivo ormai totalmente sotto controllo della classe politica (per non dire di Berlusconi)?
    Le storielline, il minimalismo mucciniano che vola basso, sotto la quota radar, e non fa male a nessuno. A volte interessante (per alcuni), ma incidere nella carne viva di un paese in putrefazione, per carita’. Se abbiamo un po’ di politica deve essere storia di 40 anni fa, non sia mai che parliamo di cose un poco piu’ recenti. E lo dico da ammiratore di Placido.
    Anche la Mondadori…Gomorra e’ un bellissimo libro, ma (guarda caso) manca totalmente della parte relativa ai legami fra l’economia illegale e la criminaita’ con la classe politica (non solo campana). Gli unici politici menzionati sono un paio di vecchi rottami democristiani, per il resto il nulla. Per questo il libro e’ piaciuto un po’ a tutti. Colmera’ Saviano la lacuna? E se si’, con la Mondadori? O il magnifico libro di Stella e Rizzo, dove invece a mancare e’ proprio la classe imprenditoriale, come se la casta politica galleggiasse nel vuoto, sola ed unica responsabile. Ma qua siamo dalle parti del Corriere della Sera, o no?
    Questo e’ il punto, se giriamo in cerchio mica ci accorgiamo di essere un una gabbia. Solo quando proviamo ad andare un poco piu’ in la’ capiremo se e quanto siamo liberi.

  19. Avatar enrico fierro
    enrico fierro

    Sono d’accordo con Placido….ma i film con chi cazzo li devo fare? Rai e Medusa-Mediaset-Berlusconi: l’alternativa è non girare più neppure un filmino del matrimonio. E poi vorrei vedere il film prima di giudicare. Se è una boiata pazzesca lo diremo a Placido. Insomma, vorrei valutare il lavoro delle persone dai contenuti. Infine, Telese. Riepilogando, era a Il GIORNALe in un ruolo privilegiato, scrive bene, conosce la politica, la sa raccontare, insomma: una risorsa professionale. E poi volete mettere, poteva essere utilissimo come foglia di fico di sinistra per il giornale di Feltri. Ha scelto (e ha spiegato perché) di mettersi in gioco a IL FATTO QUOTIDIANO. Soldi pochi, incertezza tanta, non è poco per chi lascia il certo. Apprezzo questo, lo spirito d’avventura, la voglia di rimettersi in gioco e di contribuire a fare un bel giornale. Libero, divertente, irriverente, fastidioso. Anche Telese, giudichiamolo per il suo lavoro. Saluti

  20. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Siccome Enrico è anche lui in gioco, con il suo compuer, le sue foto, i suoi cingoli da inviato quadrato, la sua voglia di andare a scavare in Abruzzo, questo messaggio quasi mi commuove…. Oggi eravamo sul balconcino della redazione del Fatto, e non potevo immaginare che all’una e trenta sarebbe venuto qui a deporre il suo sigillo. Bene.

  21. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Andrea,
    la tua osservazione è interessante. Ma è anche vero che quello di Saviano non credo fosse un calcolo. Tutti pensano che sia una inchiesta, in realtà è una geniale intuizione narrativa.
    L.

  22. Avatar Andrea
    Andrea

    Ma voi non dormite mai?
    Io almeno sono giustificato (vivo a Los Angeles, e qui e’ ora di cena).
    Io non accuso nessuno, figuriamoci Saviano, dio ce lo conservi. Presi, Individualmente tutti i film e tutti i libri (mondadori) vanno benissimo, magari sono bellissimi ecc. ecc. Puo’ Tornatore fare con la Medusa (l’ennesimo) film nostalgico sulla Sicilia senza (da quello che ho capito) parlare di mafia? Ma certo che si’, e spero che il film sia bellissimo (mi occupo di cinema Italiano).
    Ma il quadro d’insieme, visto da lontano, e’ questo; per cui rimpiango il Tornatore del “Camorrista” che temo non vedremo mai piu’…
    Per il resto in bocca al lupo da un abbonato sostenitore al Fatto, la mia parte l’ho fatta no?

  23. Avatar Andrea
    Andrea

    Aggiungo per inciso,
    certo che il valore del libro di saviano e’ narrativo e non ‘giornalistico’, ma proprio per questo perche’ escludere i politici dal racconto?
    E ricordiamoci che il libro e’ stato venduto come quello che finalmente faceva i ‘nomi’. Bene, fa piacere, ma se facciamo solo quelli dei ‘cattivi camorristi’, della camorra (come di qualsiasi forma di mafia) non avremmo capito nulla. Come ha scritto Scarpinato anche recentemente.

  24. Avatar mario
    mario

    gent. sig Telese

  25. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Caro Telese, ho inviato una mail tramite il modulo di questo blog e quindi neanche io la conservo, ma ricordo che era leggermente diversa. Era più meno così: “Spero che lei non le consideri offensive, ma gradirei farle alcune domande. La prima è: pensa di aver mai lavorato per un mafioso?”. Poi ho chiesto: “Pensa che Travaglio abbia mai lavorato per un mafioso?” Aggiungo ora: e Santoro? Se vuole può rispondere adesso alle mie domande. Preciso che per “lavorare per” non intendo per forza “fare di proposito gli interessi mafiosi di”. Per dimostrare ancora che non ce l’ho con nessuno ma vorrei solo capire,chiedo, come forse avevo già fatto nella mail, se può essere considerato un grande giornalista uno come Montanelli che ha lavorato per più di 20 anni per un mafioso e la P2 senza accorgersene. E Travaglio? Potevano non sapere Montanelli e Travaglio cose che altri pubblicavano da anni? Ma che mestiere facevano? Io non devo fare film. Io devo vivere. Posso lavorare anch’io per un mafioso visto l’impellente stato di necessità in cui mi trovo o tu me lo sconsigli? Posso far finta di non sapere ma se poi Travaglio lo scopre e mi stronca la carriera politica che inizierò fra 10 anni? Consideri che nel mio caso si tratta di un mafioso di secondo piano e io faccio il giardiniere, non faccio il giornalista. Non avrei mai la necessità di scrivere sul giornale del mafioso dei suoi traffici mafiosi. E’ più grave scrivere dalla parte sbagliata per mancanza di alternative considerate valide o votare dalla parte sbagliata per la stessa ragione?

  26. Avatar Antonio
    Antonio

    Cazzo, c’è pure Enrico Fierro al Fatto? Beh, ma allora altro che navicella corsara…

  27. Avatar Antonio
    Antonio

    Nel caso non fosse chiaro, il mio voleva essere un apprezzamento per Enrico Fierro.

  28. Avatar margherita
    margherita

    sarà il caso di appurare chi sono i proprietari del palazzo dove ha sede casa Pound ……

  29. Avatar Antonio
    Antonio

    Sarà il caso di appurare se certe persone hanno ancora qualche briciolo di cervello…

  30. Avatar Vincenzo
    Vincenzo

    Ho letto le tue considerazioni, caro Telese. Ha ragione Placido e in una certa misura ce l’hai anche tu. Estremizzando, quella logica talebana avrebbe portato in passato a considerare gli operai Fiat tutti servi del padrone Agnelli. E con chi cazzo dovevano fare gli operai? Trasferirsi a Togliattigrad? Oops, anche là si facevano le Fiat…
    Però, c’è un però. E’ lecito ritenere che il Giornale sia un giornale e i suoi dipendenti dei giornalisti. Ma è almeno altrettanto lecito (e forse non lontano dalla verità) che il Giornale sia un foglio di propaganda politico-aziendale dedito non di rado alla diffamazione, alla falsificazione della realtà, al consapevole dossieraggio a fini di violenta intimidazione o distruzione degli oppositori di Berlusconi. E che in un contesto di quel genere sia difficile, se non impossibile, non essere complici delle campagne alle quali l’esistenza del Giornale è consacrata. Quindi la credibilità professionale (non umana, non personale, per carità) di chi vi ha prestato la sua opera, dignitosamente, magari brillantemente per anni, sia un po’ più bassa della media dei giornalisti italiani (non elevatissima, lo riconosco, perché troppo spesso sono condizionati da banche, palazzinari e consorterie di potere di ogni genere e tipo).
    Tutto qui.
    In ogni caso, speriamo che il Fatto sia un giornale di fatti, di notizie e non tanto di propaganda. Non lo vorrei, un Giornale al contrario. E quindi, con tutte le perplessità del caso, buon lavoro pure a te.

  31. Avatar Armando
    Armando

    Alcuni quesiti sparsi

    -Ma cosa c’entra la querelle di Placido con il cinema? Placido fa il regista, gli sarebbe bastato dire:”Io faccio il regista non il politico. Siccome per fare film mi serve che qualcuno mi finanzi, io faccio film con chi mi finanzia”.

    -in questi giorni la Corte dei Conti ha iniziato delle indagini su Antonio Di Pietro per il suo modo un pò “particolare” di gestire i finanziamenti al partito. Inoltre Di Pietro sempre la stessa settimana s’è beccato una sospensione dalla magistratura per comportamenti gravemente contrari all’etica professionale. Queste due notizie non le ha date nessuno. Nemmeno Travaglio. Cosa ne pensi, Antonio? Anche in questo caso è informazione imbavagliata e fascista? E tu, Telese, cosa ne pensi del buon Travaglio, quello sempre informato su tutto, il quale nega che Il Fatto sia un giornale di parte (dalle parte di Tonino, ovviamente) ma poi queste notizie non le riporta?

    -è normale fare gli appelli contro la dittatura berlusconiana e poi accogliere il DITTATORE Ugo Chavez al Festival del Cinema come un eroe?

    -non è straordinario che questo anti-berlusconismo abbia prodotto due nuovi straordinari VIP come Noemi Letizia e Patrizia D’Addario?

    -non vi rendete conto che l’antiberlusconismo è ridicolo?

  32. Avatar Antonio
    Antonio

    Armando, intanto il Fatto non è ancora uscito nelle edicole, quello del blog è solo un assaggino. La notizia che è alla base della sospensione di Di Pietro era già stata riportata un paio di mesi fa da Travaglio, e cioè del tizio che Di Pietro a un certo punto ha rinunciato a difendere. Informarsi, prego. Inoltre non è vero che la notizia dell’indagine della Corte dei Conti su Di Pietro non sia stata riportata da nessuno., in quanto Libero e il Giornale, oltre al rilancio di Dagospia, l’hanno riportata eccome la notizia. Dal canto suo Di Pietro dice di non aver niente da temere e che analoghi procedimenti erano stati aperti in precedenza ed erano stati archiviati. Comunque staremo a vedere.

    Io non ho visto feste e grandi acclamazioni per Chavez. Purtroppo era presente perchè Oliver Stone ha avuto la brillante idea (si fa per dire) di farci un documentario. L’unico davvero entusiasta della presenza di Chavez era il solito Gianni Minà che evidentemente per i dittatori ha una passione (vedi Fidel Castro).

    Noemi Letizia e Patrizia D’Addario sono semmai prodotti del berlusconismo, visto che la sinistra ha prodotto balbettii imbarazzati sulla vicenda, altro che le strumentalizzazioni di cui farnetica la destra; bastava che a sinistra dicessero che lo scandalo non fosse una semplice faccenda di vizi privati, in quanto alcune delle gentili pulzelle, come la D’Addario, sono state inserite in liste provinciali, quindi il problema è anche politico. A sinistra nessuno che io ricordi, Italia dei Valori compresa, ha sollevato la faccenda. Il massimo è stato raggiunto da Franceschini: ” Tra moglie e marito non mettere il dito”, come se appunto si trattasse di una faccenda personale. Alla faccia delle strumentalizzazioni.

    L’antiberlusconismo è la favoletta inventata dal centro destra per far passare Berlusconi come povero perseguitato dalla magistratura e dai comunisti. Criticare anche aspramente il presidente del consiglio non è un atto di lesa maestà, chiunque sia. Anche a sinistra sono permalosi visto che Annozero fu accusato nientemeno di aver fatto cadere il governo Prodi o quantomeno di avergli messo il bastone fra le ruote fino all’ultimo. Io di anti berlusconismo in giro non ne vedo. Anzi, se Berlusconi è durato, e dura, cosi tanto il merito è anche della dabbenaggine del centro sinistra.

    Inoltre io davo del fascista a chi riteneva che Telese non potesse scrivere sul Fatto in quanto proveniente dal Giornale e a chi giustificava questa pretesa assurda ed estremista con le motivazioni più astruse, non parlavo di informazione o altro.

    Infine non capisco chi depreca il fatto che il titolare di questo blog vada a Casa Pound. Ma dov’è il problema? Ci va per confrontarsi. E allora? Voglio inoltre ricordare che un gigante come Pasolini, adesso idolatrato da tutti perchè purtroppo non c’è più, Ezra Pound l’ha proprio intervistato. Un frammento di tale intervista è presente su Youtube. Vedere per credere.

  33. Avatar Armando
    Armando

    Hai ragione, Antonio, la notizia è stata riportata solo da Libero e Il Giornale. I quali, si sa, sono servi di Berlusconi e quindi non sono degni di essere definiti quotidiani di informazione. Ma tutto il resto della libera stampa, cioè quella che parla di informazione imbavagliata? Non una parola. Quindi ti chiedo nuovamente: è fascismo anche questo?

    Sulla tua “difesa” di Telese sono invece perfettamente d’accordo: non capisco perchè l’aver scritto sul Giornale debba diventare marchio di infamia. Molto probabilmente queste persone che non lo vorrebbero al Fatto, e che tu giustamente chiami fascisti, non hanno mai ltto un solo articolo del buon Telese.

    Ciao

    P.S.:Oggi leggo sul blog de L’Antefatto un fantastico delirio di Travaglio: “il prescritto è molto spesso un colpevole che la fa franca perché il processo è durato troppo a lungo”. Mi viene la pelle d’oca, e non scherzo, a sapere che molta gente crederà a questa cosa. Forse nemmeno lui si rende conto della immensa c*****a che ha scritto. La prescrizione è una cosa TOTALMENTE DIVERSA da quanto scritto da Travaglio. Dio mio, come siamo caduti in basso.

  34. Avatar Filippo
    Filippo

    In molti stati del mondo ci sono e ci sono stati artisti, scrittori, poeti che sono stati osteggiati dalle autorità, controllati, imprigionati, uccisi, perché non volevano rinnegare la propria arte e le proprie idee per compiacere i politici di turno. E dai noi Placido (e altri come lui) accettano di fare film con Medusa (o accettano “spintarelle” politiche dalla fazione che hanno scelto) perché altrimenti “non si riesce a lavorare” (o arricchirsi)…che miseri uomini

  35. Avatar Demmini
    Demmini

    Caro Telese,
    oggi Grillo attacca duramente Scalfari e la Repubblica e ironizza sull’appello in favore della libertà di stampa e della conseguente manifestazione indetta per il 19 settembre a Roma.
    L’appello de “la Repubblica” è stato condiviso e sottoscritto da firme autorevolissime, eppure Grillo e i grillini si scagliano contro Scalfari (che combatteva Berlusconi quando Grillo, scorrazzando in Ferrari, pubblicizzava yogurt su Fininvest) e non contro Berlusconi.
    Pura furia distruttiva.

    Questo per dire che non devi preoccuparti per quelli che ti insultano, che ti condannano a prescindere: sono del tutto funzionali a Berlusconi.
    E il Fatto non è certamente filo-berlusconiano.

    Sono i grillini a non essere in sintonia con Il Fatto, e non tu.

  36. Avatar Antonio
    Antonio

    Armando, quello di Travaglio non è affatto un delirio. Infatti dice “MOLTO SPESSO” , mica sempre. E poi ci sarebbero gli esempi storici a dimostrarlo come Andreotti o lo stesso Berlusconi.

  37. Avatar ile
    ile

    Caro Telese, mi picerebbe sentire cosa pensa un grande del cinema come Mario Monicelli della polemica in oggetto e dell’autorevole recensione fatta dal ministro Brunetta al cinema italiano presente alla mostra di Venezia. Ci fu un tempo in cui dalla tv pubblica sparirono Biagi, Santoro, Luzzati…., ricordo che mi capitò di seguire una trasmissione dal titolo “Excalibur” condotta da un signore molto compito con barba incolta, sgurdo lacrimevole e voce flebile, una trasmissione commovente (da commozione cerebrale) mi chiedo ancora perchè sia ritornato poi Santoro…Si prevede che la ” Medusa” troverà un regista meritevole per la prossima Mostra del cinema…

  38. Avatar Claudio
    Claudio

    se hai un buon progetto per un Film trovi il finanziatore a prescindere da rai e medusa e dall’italia.
    Questo vale per un libro, un’idea o altro ancora.
    Ma ci si deve mettere in gioco e qui sta la differenza : pochi hanno il coraggio di farlo, meglio la bambagia che la carta vetrata.
    Quanto alla stampa “libera” può esserlo solamente se sopravvive con i propri incassi di vendita, senza aver bisogno di pubblicità e di finanziamenti pubblici.
    Ovvio che chi vi scrive sopra deve essere anche bravo.
    Il fatto sopravviverà senza pubblicità e finanziamenti pubblici?
    Se sì sarà libera stampa, se no qualche compromesso dovrà necessariamente accettarlo e non sarà più libera stampa.
    Comunque in bocca la lupo.

  39. Avatar Graziano
    Graziano

    A me pare che il vero problema sia sempre quello di confondere “che cosa conta” veramente dal contorno.
    Che cosa conta veramente, per un giornalista, sono gli articoli che scrive.
    Per un chirurgoo: le operazioni che fa.
    Per un cuoco: le pietanze che prapara.
    Per un maestro: le cose che insegna e come le insegna.
    Per un idraulico: come ripara le cose che trova rotte.
    Per un regsita: la qualità dei film che fa.
    Per un politico: le dichiarazioni che fa e le iniziative che prende.
    Ma di tutte le altre cose (se scopa o no e con chi, per esempio e chi lo paga) a noi, che ce ne fotte?

  40. Avatar Graziano
    Graziano

    Per un blogger, gli errori di “stumpa” che non corregge…I apologize, la fretta!

  41. Avatar Fabio V.

    scusate l’O.T.
    Caro Telese, manca poco più di una settimana all’uscita dil primo numero de Il Fatto, come siamo messi?
    Oggi primo giorno di scuola per ragazzi e ragazzini, fra 10 giorni primo esame per il fatto!
    Se ne fa un gran parlare in rete, credevo che avresto tolto lettori a l’Unità, invece vedo che attirerete lettori anche da Repubblica.
    C’è un numero di copie che vi siete prefissati di raggiungere?
    Suvvia, come si fa coi candidati alle elezioni, ci dia delle soglie di insoddisfazione, soddisfazione minima, è andata bene, una grande successo!

  42. Avatar virginia

    me lo vedo proprio il lettore di Repubblica costretto a scegliere tra Serra e Maltese da un lato e Telese e Borromeo dall’altro…. per non parlare di tutti gli altri…..

  43. Avatar Armando
    Armando

    Sbagliatissimo, Antonio. Che persone la prescrizione significhi riuscire a farla franca è una tua legittima opinione, ma non ha nulla a che fare con quanto prevede l’ordinamento giudiziario italiano. Devi fare attenzione a distinguere tra le insinuazioni (legittime, per carità) e la verità giudiziaria.

    Andreotti è stato prescritto perchè non sono mai state trovate prove schiaccianti di reato. Parlo di PROVE SCHIACCIANTI, sia chiaro. Tu mi dirai: non si sono trovate perchè è stato furbo a non farle trovare.

    Ok, ma questa è una tua insinuazione, non è quello che emerge dalle sentenze. Dalle sentenze è emerso che Andreotti ha certamente avuto contatti con membri della mafia, ma non vi sono le prove schiaccianti che da questi contatti siano scaturiti reati. Un pò come Travaglio va in vacanza con persone legate alla mafia, questo non fornisce certo le prove che Travaglio è mafioso.

    Insomma, basta mettersi d’accordo: o mi parli delle tue insinuazioni, o ti attieni alla giustizia.
    Travaglio spaccia per sentenze quelle che sono sue insinuazioni. E voi vi bevete tutto…

    Auguri

  44. Avatar Antonio
    Antonio

    Armando, quella su Andreotti è una baggianata colossale. Ti invito a leggere la sentenza che parla di REATO COMMESSO fino al 1980 e di assoluzione per gli anni successivi. Io ho l’abitudine di leggere le sentenze che vengono indicate, quando si tratta di personaggi eccellenti. Il che dimostra come con la prescrizione si possa ANCHE, ma NON SEMPRE, farla franca. Se Travaglio avesse mentito sarebbe stato trascinato in tribunale come gli è capitato numerose altre volte, e inoltre ha QUASI SEMPRE VINTO.

  45. Avatar joe
    joe

    … “che e alla base della sua domanda.”…

    E se cominciamo cosi’, stiamo freschi!

  46. Avatar Marco B.
    Marco B.

    @Luca Telese

    ciao salsicciotto dell’informazione preconfezzionata … come và?! Stai ancora qui a farti le seghe con la Borromeo(carina, intelligente, bionda … e di nobili origini=futuro assicurato)per la sedia a Il Fatto e a prendertela con i lettori/bloggers che ti domandano se uno come TE si merita di scrivere su un giornale “presumibilmente”(a questo punto)libero e smazzolatore a destra e a manca(come dovrebbe essere il mestiere del giornalista)senza guardare in faccia al PADRONE del vapore che si trova davanti?! Ti stai ancora ad arroventare il cervello(e rodere il cu..ore)se qualcuno(quelli della sud dici TU … che sei romanista forse?!)ti ricordano che tanti anni al Giornale del fratello(quello scemo)del NANO sono sufficienti per raccontare TANTO di un personaggio assurto al ruolo di VIP con trasmissioni tra il TRASH e Porta-a-Porta(quella di IERI sera)?! Dai salsicciotto … superala!! E come ti ha BEN ricordato Virginia … FAI LA SECONDA DOMANDA … ANCHE a P.G. corazzata Potimkin Bersani … visto che a IL Fatto t’hanno preso per i TUOI agganci(SPONSORS?)politici …

    PS:NONOSTANTE la mia segnalazione ti sei guardato bene dall’occuparti della notizia di sequestro del sito di Claudio Messora(ByoBlu) … e dire che uno come LUI a IL Fatto farebbe la sua porca figura, cos’ come Daniele Martinelli … forse è per questo che NON ti sei interessato al caso … e magari sabaro 19 vai pure alla manifestazione FNSI …. bah!!

  47. Avatar Marco

    e’ fuori discussione comunque che in questo paese esistono gravi anomalie: la commistione tra potere politico ed economico e la concentrazione della proprietà dei mezzi di informazione in poche mani, prevalentemente in quelle di berlusconi e pochi altri, sono evidentissime.
    Sono sempre gli stessi imprenditori che controllano televisioni, giornali, case di produzione cinematografica, case di editoria libraria ecc. ecc.. ora io non dubito dell’onestà intellettuale e dell’indipendenza di giornalisti, scrittori, registi, specie tra i più bravi e coraggiosi, ve ne sono anche se non molti e i nomi sono evidenziati anche in questi commenti presenti su questo blog, tuttavia penso che se facessi questo mestiere non so fino a che punto mi sentirei tranquillo a criticare o denunciare fatti anche compromettenti riguardanti il mio datore di lavoro, non foss’altro per una sorta di autocensura che inevitabilmente condiziona chi opera alle dipendenze di qualcuno, di qualche società o gruppo.
    E’ vero che gli imprenditori quando fanno investimenti pensano principalmente al ritorno economico e non soltanto al contenuto del prodotto. tuttavia io mi sento poco tranquillo nel vivere in un paese in cui i principali giornali sono controllati da chi detiene il potere politico, economico e finanziario senza praticamente alcun pluralismo nell’informazione e nella cultura in generale.
    ben vengano le manifestazioni per la libertà di stampa, tuttavia la sinistra non ha mai veramente dimostrato la volontà di risolvere il problema annoso del “conflitto di interessi del premier” neppure quando stava al governo e aveva la maggioranza in Parlamento, problema sempre tanto sbandierato a livello propagandistico, ma a ben vedere usato come oggetto di minaccia nella disputa politica, di ricatto e quel che è peggio di scambio di favori tra le opposte fazioni.
    pertanto salutiamo con favore l’arrivo del nuovo giornale “il fatto quotidiano”, sperando sia davvero indipendente visto che non si avarrà neppure del finanziamento pubblico.
    attendiamo trepidanti l’uscita del primo numero, plaudendo intanto alla scelta coraggiosa di luca telese,scelta senza dubbio da rimarcare in un’epoca in cui non si contano i subalterni che sono sempre pronti a prostrarsi e a fare da zerbino al potente di turno e non solo nel campo del giornalismo.
    quindi le premesse sono buone e allora un grosso in bocca al lupo a padellaro, travaglio, telese & c.. sarà certamente un passo avanti, un sassso nello stagno, speriamo sia una boccata d’aria fresca in un panorama generale piuttosto fosco,anche se il problema andrebbe affrontato, in sede politica, in modo più strutturale con leggi serie e non con chiacchiere propagandistiche, ma forse sto sopravvalutando i nostri politici e pretendo troppo da loro…..
    inoltre vorrei dire al caro armando che l’affermazione di travaglio ove non l’avesse capito vuole essere chiaramente una provocazione. sappiamo perfettamente che la prescrizione nel processo costituisce una garanzia per l’imputato affinchè i processi si definiscano in tempi ragionevoli e non equivale necessariamente all’ assoluzione del reo.
    tuttavia usare furbescamente espedienti per allungare i tempi del processo con l’intento di farlo estinguere per farla franca non fa onore a chi ne ha fatto e ne fa ricorso, soprattutto se si chiama andreotti o berlusconi, persone cioè che ricoprono cariche pubbliche, sedendo sugli scranni più alti delle istituzioni della nostra repubblica, persone quindi che dovrebbero essere al di sopra di ogni sospetto.

    persino per gli impieghi più umili nella pubblica amministrazione vige la regola che occorre per partecipare ai concorsi presentare tra gli altri documenti il certificato penale attestante che oltre a non avere subito condanne occorre altresì non avere carichi pendenti. A maggior ragione ciò dovrebbe valere soprattutto per chi è stato investito di così alte funzioni ed è stato eletto e rappresenta i cittadini, dovendo agire nel pubblico interesse.
    ma forse anche qui io ho una concezione della politica e della democrazia un po’ sfasata, magari troppo alta, forse un po’ da idealista. le cose nella vita pratica non funzionano così e soprattutto non la pensa così chi si mette in politica per stringere alleanze con persone potenti per conquistarsi un posto al sole o peggio per sfuggire alla giustizia per le proprie responsabilità preesistenti e continuare ad avere posizioni di potere sempre più incontrastate.

  48. Avatar Pierangelo
    Pierangelo

    Io avrei usato anche meno parole per rispondere. Ognuno risponde per quello che dice e fa. Il giornalista per quello che scrive.

  49. Avatar antonio
    antonio

    caro Telese io vorrei che tu rispondessi a questa semplice domanda:ma perchè tu che scrivi per il Giornale o per Libero,Placido e Tornatore che fanno i film per Medusa,e quelli che scrivono libri per Mondadori,dovete costringere me,per leggervi o per vedere qualche film,a dare soldi a Berlusconi,aumentandone il potere?

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