Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Viva il sessantotto, abbasso i sessantottini

Spero non vi sia sfuggita la notizia della folgorante campagna boicottaggio condotta Giuliano Castellino e il suo fantomatico gruppo di destra radicale (con un piede dentro e un fuori dal Pdl) “Popolo di Roma”, contro “Il grande sogno” di Michele Placido. Castellino e la sua allegra brigata hanno girato per la Capitale per una notte, hanno preso di mira i manifesti pubblicitari del film, hanno imbrattato le locandine con la scritta “No 68”, che suona un po’ come una parafrasi di “No g8” o di “No logo”.
Avendo incrociato un paio di volte Castellino, non mi ero reso conto che fosse così citrullo, almeno quanto lasciano intendere le sue parole di rivendicazione della bravata. Leggete qui: “Quella di questa notte – scrivono Castellino e i suoi Camerati – e’ stata l’anteprima della nostra campagna, anche IL POPOLO DI ROMA sarà presente davanti a tutte le sale dove si proietterà il film di PLACIDO ma solo per informare tutti i cittadini che quello del 68 non e’ stato UN GRANDE SOGNO bensì UNA GRANDE TRAGEDIA” (i maiuscoli sono loro). Ma Castellino non si ferma: “Il vero grande sogno è rovesciare il 68 e mandare a casa chi ha distrutto la cultura nazionale e diffuso: ATEISMO, MATERIALISMO, DROGA, ODIO E LOTTA DI CLASSE” (di nuovo i maiuscoli sono suoi).
La notizia di questa citrullata mi ha dato un po’ da pensare: non solo perché la sintesi del comunicato di rivendicazione mostrava che i ragazzi in questione hanno le idee molto confuse sul sessantotto (quello vero) e non solo perché ovviamente i boicottatori del Popolo di Roma non possono aver visto il film (che sarà proiettato a Venezia il 9 settembre, e che io invece mi immagino sia molto bello). Mi da da pensare anche perché avendo da poco intervistato Placido, so una cosa che Castellino e i suoi compagni di spray probabilmente ignorano, e cioè che il regista del film era uno che fino al sessantotto era nella Giovane Italia, ovvero l’organizzazione che ha partorito il Fronte della Gioventù (quindi tutt’altro che un testimonial ideologico della stagione della contestazione). Non solo: uno dei miti mai dimenticati della destra è quello di un “sessantotto nero” che fu stroncato nella culla, quello che aveva visto partecipare al movimento anche i ragazzi di destra, che nel maggio dell’anno indimenticabile occuparono la Sapienza, e in particolare Giurisprudenza. L’esperienza come è noto (la racconto anche in Cuori neri) fu chiusa bruscamente dalla spedizione punitiva di Giorgio Almirante e Giulio Caradonna alla Sapienza (“Via gli stracci rossi dall’Università”) che per lungo tempo fu considerata, nell’ambiente della stessa destra una catastrofe politica e militare.
L’attuale sindaco di Roma Gianni Alemanno, quando era segretario del Fronte della Gioventù, promosse una serie di iniziative per riabilitare quella stagione a destra e attribuirsene una qualche paternità, una serie di manifestazioni culminate in un convegno e nella pubblicazione di un opuscolo – “Pagine strappate” – che rivendicava con orgoglio l’anima movimentista dei giovani missini, denunciando come una ferita l’estromissione dal movimento sessantottino. Anzi: la spedizione punitiva, per Alemanno, era diventato il punto di partenza di una campagna di ghettizzazione dei giovani di destra.
Evidentemente nessuno ha informato il giovane Castellino di tutto questo dibattito. A lui, che credo si consideri un ribelle, vorrei ricordare solo questo se il ’68 fu come sui scrive “ATEISMO, MATERIALISMO, DROGA, ODIO E LOTTA DI CLASSE” (e ovviamente ci sarebbe molto da discutere su questo ridicolo bignamino) l’Italia pre-sessantotto era sicuramente CONSERVAZIONE, BIGOTTISMO, REPRESSIONE SESSUALE, AUTORITARISMO, ODIO E INGIUSITIZIA SOCIALE. Ma, ovviamente, anche su questo ci sarebbe da discutere. Io, piuttosto che provare a redimere i boicottatori del film di Placido li obbligherei didatticamente a vedere il film (e a cancellare gli spray). Nella società presessantottina, si sarebbero presa qualche generosa manganellata e sarebbero finiti sanamente in carcere. In questa Italia così permissiva che il sessantotto ha contribuito a costruire gli è concesso di emanare comunicati stampa e di andare sui giornali. Quanto al dibattito sull’anno indimenticabile, io lo riassumerei così: viva il sessantotto, abbasso i sessantottini.

Luca


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18 risposte a “Viva il sessantotto, abbasso i sessantottini”

  1. Avatar NostraDannus

    Lentamente… ci stanno adDESTRAndo!

  2. Avatar Giulio Fauri
    Giulio Fauri

    Spero non vi sia sfuggita la notizia della folgorante campagna DI boicottaggio condotta DA Giuliano Castellino.
    Telese, ma come scrivi? Pensi di essere ancora al Giornale?

  3. Avatar Giulio Fauri
    Giulio Fauri

    Sfogliando distrattamente dal barbiere la carta igienica denominata Panorama, mi sono imbattutto in un’intervista a Bersani.
    Ho iniziato a leggerla e ho pensato: questa l’ho già letta. Guardo l’autore. E’ il nostro Luca-cuor di leone, che ha lasciato il Giornale (mia hp: Feltri non lo voleva), ma uno stipendio da Papi lo prende comunque.
    Bravo Telese! Nasconditi va…

  4. Avatar Luca Telese

    Caro Giulio,
    ma cosa ti rode? Non sei in grado di capire che “folgorante” è ironico? Sei messo così male?

  5. Avatar Giulio Fauri
    Giulio Fauri

    Mi sono semplicemente stupito del fatto che hai lasciato il Giornale per il Fatto ma che scrivi su Panorama.
    No leggendo mai la rivistaccia, non lo sapevo.
    Quella del folgorante non l’ho capita.

  6. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Intanto il Fatto non e’ ancora uscito. E poi, ancora una volta, mi disgusta questo ragionare con i paraocchi. Ho scritto una intervista a Bersani, la puoi leggere in questo sito. La scriverei uguale su qualsiasi testata. Solo un citrullo pu’ credere che ci si contamini come in un lazzaretto pubblicando i propri articoli in testate che non ti piacciono. Vedi, l-unica cosa, davvero, e’ la liberta’ di cui chi scrive puo’ godere. Nel mio caso era assoluta.

  7. Avatar Giulio Citrullo
    Giulio Citrullo

    Sarà…

  8. Avatar PIER
    PIER

    CARO LUCA SPERO VIVAMENTE CHE LA TUA LIBERTA’ SIA ASSICURATA ANCHE AL FATTO. AVRETE IN REDAZIONE UNO ALMENO UNO CHE NON SIA SINISTRORSO E SE SI CHI SAREBBE? POTREBBE ESSERE L’UNICO BUON MOTIVO PER LEGGERVI.

  9. Avatar Giulio
    Giulio

    PIER, perchè scrivi maiuscolo? Sai che equivale a gridare? Tipico dei “destrorsi” cercare di imporsi con la violenza piuttosto che con le argomentazioni.
    Travaglio, Gomez, lo stesso Padellaro, … non sono proprio di sinistra.
    De sinistra abbiamo il nostro Luca. La tipica sinistra italiana, quella che applaude Schifani, anzicheè sputargli addosso, pranza con Tremonti, anzichè prenderlo a calci, conversa amabilmente con Ghedini su quanto rompono le palle i girotondi (Finocchiaro). Questa sinistra non penso la troverai sul Fatto, o almeno mi auguro.

  10. Avatar Claudio
    Claudio

    Ee infatti, caro Luca, ma di che sinistra sei? Non hai mai sputato addosso a nessuno, non hai preso a calci nessuno? ma non ti vergogni? Neanche al perfido Ghedini?
    Sei veramente un disonore!!! Meno male che non sono tutti come te, altrimenti correremo pure il serio rischio di stare al governo!

  11. Avatar fabrizio
    fabrizio

    grande articolo come sempre! scusa, ma ora che vado a vedere il film rischio che i fasci mi prendono a sprangate?
    se è così nn mi va di rischiare la vita x un film!!!!!!!!! Secondo me Luca dovrebbe essere un pò più graffiante contro la destra in generale, e non dare addosso solo al centrosinistra; che si fa vomitare, ma nel suo interno ha elementi che si salvano, al contrario del PDL dove ci sono 4 o 5 teste che comandano 500 parlamentari e senatori.
    Con questo non dico che non ci siano le capocce anke nel PD-L, però ancora la libertà di votare singolarmente alcuni ce la hanno.

  12. Avatar Antonio
    Antonio

    Mamma mia che tristezza questo Giulio Fauri e quelli come lui, come quel tal Claudio. E’ da fascisti ritenere che uno, data la provenienza da un tal giornale, non possa scrivere per un quotidiano che ha una storia diversa. Ma vedo che non ve ne rendete conto. Peggio per voi. Speriamo solo che, crescendo, cambierete questa mentalità fascistoide. Ci sono tanti bravi giornalisti indipendenti che scrivono su fogli controllati direttamente o indirettamente da Berlusconi, ad esempio Andrea Scanzi, che scrive su Panorama First e ha pubblicato la biografia di Beppe Grillo per la Mondadori (ORRORE! esclamerebbe il prode Giulio Fauri e quelli come lui). Il grado di indipendenza, non mi stancherò di ripeterlo, si misura da quello che uno scrive, e non per dove scrive.

    Inoltre, questo sottolineare che Feltri non volesse Luca Telese al Giornale e che solo per questo è venuto (per fortuna, aggiungo io) al Fatto, oltre a essere sgradevole, è falso: Luca ha ricevuto, come ammesso da lui stesso, un’offerta da Belpietro per andare a Libero. Se voleva prendere uno stipendio sicuro e più sostanzioso, sarebbe andato lì invece di venire a rischiare al Fatto. O non ve ne rendete conto?

    Vorrei infine complimentarmi per la sagacia, ma soprattutto per la vista da lince di Giulio Fauri: che l’intervista a Bersani fosse stata pubblicata su Panorama potevi già leggerlo da qui, su questo sito. Non c’era bisogno di dare enfasi alla presunta scoperta fatta dal barbiere. Quasi a sottolineare che Luca abbia taciuto che l’intervista fosse stata fatta in quel settimanale, come per nascondersi, come se fosse in malafede. O magari la malafede è di questo Fauri che ignora, o piuttosto finge di ignorare che già sul sito, e piuttosto in grande, era riportata la fonte, e cioè Panorama, per poter dire di aver casualmente scoperto il fattaccio e poter accusare Luca di mancanza di coerenza. Ma ripijatevi, direbbero a Roma.

  13. Avatar mercuxio
    mercuxio

    Caro Luca ti sei messo in un bel casino,in questo paese la liberta sta solo a sinistra dovresti saperlo,non capisco …..tu che scrivi anche in un giornale senza le manette intorno……dovrebbero inserirti in uno di quei programmi di riabilitazione mentale,tipo gulag,ti ricordi ?Quelli si che erano bei tempi vero?
    Io non ho visto il film,ma sia Scamarcio,sia Placido sono simpatici come la nuova influenza…ma quello che si chiama come il vino in cartone dovrebbe sapere che in realtà pubblicizza gratis i due allegroni…
    con stima.

  14. Avatar Luca Telese

    Beh,
    solo il fatto di avere messo a discutere in uno stesso thread persone così diverse fra di loro mi pare un ottimo effetto. Il conflitto produce laicità, o lameno di questo sono convinto. Anche tu Antonio, che meriti di diventare santo, secondo me ti stai divertendo un casino a parlare con questi bru-bru. Batti e ribatti forse ne recuperiamo uno…
    Luca

  15. Avatar Giulio
    Giulio

    Scusate, ma da citrullo quale sono, considero l’Italia in emergenza democratica.
    W Giorgio Bocca, che quando si è accorto con chi aveva a che fare, ha cambiato editore.
    Altro che Mondadori, Panorama, Giornale e via pulendosi il deretano.
    “Ci sono tanti bravi giornalisti indipendenti che scrivono su fogli controllati direttamente o indirettamente da Berlusconi” dice Antonio. Ma non dire cazzate. Sono indipendenti fin che non danno fastidio! Quante volte, il nostro Luchino, ha criticato (in maniera seria, non in stile Iene-Striscia) Berlusconi? Facile essere indipendenti parlando d’altro. Cresci tu valà, babbeo.

  16. Avatar mercuxio
    mercuxio

    e vai giulio,tu si che hai ragione….ottimi argomenti…..scommetto che hai comprato tutti i libri di travaglio gomez ecc,ogni tanto compri qualche minchiata sul blog di grillo ,naturalmente sei gia abbonato al fatto e naturalmente voti ITALIA DEI VALORI….
    Ti rispetto fratello!!!!!

  17. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Giulio,
    sei disinformato. Ho criticato Berlusconi molte volte, in pubblico, in televisione, persino in un film, Citizen Berlsuconi. Se vai su current forse lo becchi ancora. E quando l-intervista e’ stata fatta, mesi fa ero dipendente del giornale. Ero un caso particolare, lo so, ma nessuno mi ha detto nulla, non una sola parola. Non l-hanno visto? Forse. Ma io avevo accettatodi fare l’intervista a prescindere dalle conseguenze che avrebbe potuto comportare.
    Detto questo credo che quelli come te, che dicono citrullerie e banalita’ sui giornalisti di destra e che li immaginano tutti servi dell’imperatore spesso non sappiano di cosa parlano. E che non siano in grado di capire la differenza fra l’essere servi e avere opinioni diverse dalle loro.
    Luca

  18. Avatar Giulio
    Giulio

    Amen

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