Ieri, intervenendo al festival del giornalismo di Perugia, ho detto una cosa che dovrebbe essere una normale constatazione, e che invece è stata scambiata per una frase eversiva. Solo in Italia, e solo nel giornalismo italiano, a un editore – o meglio, a uno di quei comitati di mummie che governano il più grande giornale italiano – poteva venire in mente, di mettere Ferruccio De Bortoli, al posto di Paolo Mieli, che aveva preso il posto di Ferruccio De Bortoli, che aveva preso il posto di Paolo Mieli. Non capisco perchè questa frase possa sembrare provocatoria, o presuntuosa: di questo passo potrebbero anche richiamare Piero Ottone, e Giovanni Spadolini avrebbe tutte le carte in regola, in un paese che designa Sergio Zavoli alla presidenza della Rai. Sarebbe persino più giovane (se solo non fosse morto). Ma il dettaglio dello stato di salute è irrilevante. Il senso comune dell’informazione italiana è che vecchio è bello, che non sperimentare nulla sua una garanzia, che conservare sia una virtù. Dunque, se vi sono sembrato dissennato, ne sono quasi orgoglioso.
Luca
Guarda qui il video integrale dell’incontro-dibattito "Ve lo do io Grillo: politica, satira e informazione nell’epoca dei blog" con Elisa Calessi, Jeff Israely, Andrea Scanzi, Luca Telese e Marco Travaglio.
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