Se mi beccano i poliziotti inglesi, mi danno l’ergastolo. Ho infatti tre figli inglesi e a quello di sei anni, ogni tanto, come del resto ai suoi fratelli, gliele do sul sedere, quando ovviamente riesco a prenderlo. Insomma, colpisco solo quando mi pare necessario, come fa il povero Mark Frearson che, nella civilissima ma strana Inghilterra, è stato arrestato e tenuto per un’intera notte in una gelida galera, una <freezing cell>, proprio perché da padre aveva sculacciato il figlio e dunque nell’esercizio delle sue funzioni educative. Dirigente d’azienda di 47 anni, Mister Frearson ha dato una manata sul sedere di Harry , 7 anni, che si era allontanato per ben dieci minuti, di sera e al buio. Lo ha ritrovato nel parco, e ovviamente lo ha sculacciato. Chi non l’avrebbe fatto alzi la mano politicamente corretta.
Noi per la verità pensavamo già che il politicamente corretto fosse un mostriciattolo ideologico, ma davvero non immaginavamo che potesse spingere ben quattro poliziotti (e un assistente sociale) a trattare un papà che sculaccia il figlio come fosse Olindo Romano, lo sgozzatore di Erba. Attenzione: non è stato un isterico schiaffo sul viso. Ma una salutare manata sul sedere che – come sanno tutti i padri affettuosi del mondo – è una prova d’amore, una specie di energica carezza che non può esser confusa da nessuno con un atto di violenza, meno che mai da quattro poliziotti che dovrebbero essere capaci di distinguere i banditi e i malfattori dai poveri diavoli, e i normali genitori dai bruti.
E invece questi quattro poliziotti delle regioni di Devon e Cornwall sembrano usciti dalle vecchie storielle sui carabinieri-Bertoldo, quelli che in Italia non sono mai esistiti se non appunto nelle barzellette, quelli che arrestarono prima Pinocchio e poi Geppetto, i carabinieri che Jacovitti disegnava con la faccia vuota, i baffoni neri girati in alto, ma dalle cui punte pendevano, su lunghi fili bianchi, due schifosissimi ragni. Ecco: è bello per una volta sapere che quei carabinieri tontoloni non sono italiani ma inglesi.
Pensate: si sono presentati alla porta dei Frearson, hanno accertato che in casa non erano state tracciate trincee né disposti sacchi di sabbia e cavalli di frisia, hanno controllato il sederino di Harry senza trovarvi segni di alcun genere, hanno pure sentito la mamma che ha detto che il suo ex marito mai e poi mai avrebbe fatto del male ai loro figli (ne hanno tre). Niente da fare: è stato arrestato in base a una legge del 2004 sul ‘castigo genitoriale’ che di nuovo sembra la parodia di certe leggi italiane, articoli, comma, <smack leggero e smack pesante> e poi: <rumoroso, ragionevole, che lascia macchie o che lascia lividi…>. Ricordate?< Error, conditio, votum, cognatio, crimen, cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas. Si sis affinis,…» cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita.
E soprattutto contro quell’orribile papà c’era la testimonianza di un passante che pure era <’not fit’ per rilasciare un verbale ‘that night’> (ubriaco?, drogato?, malato?, cecato?) e che dunque probabilmente era il solo che quella sera doveva essere fermato.
Tontoloni tutti e quattro? Peggio. Quei poliziotti sono accecati dal politicamente corretto che ancora Manzoni denunziava in donna Prassede, comandata e disposta a fare del bene ad ogni costo: anche a costo del bene stesso.
L’Inghilterra sta diventando uno strano paese dove i ragazzi si accoltellano senza ragione. A Londra accade sugli autobus, nelle stazioni della metropolitana, per la strada, persino dal panettiere. Secondo un sondaggio riportato ieri dal Daily Telegraph per i minorenni <è più facile comprare coltelli che birra>. Forse noi padri siamo davvero dei loschi individui, ma se a questi giovani accoltellatori i loro padri avessero dato qualche sculacciata o magari anche qualche schiaffone in più…
Francesco Merlo, la Repubblica (19/11/08)
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