Insomma non è vero nulla .Non erano dei perfidi ghanesi intenti ad attività criminose e criminogene. Non erano in guerra con la camorra per il controllo del territorio, non sono morti per un regolamneto di conti fra cattivi, non cercavano di contendere ai poteri criminali italiani il controllo degli stupefacenti, non erano violenti, non erano bruti. Erano solo dei poveracci, che sono stati vittima – ce lo dicono gli stessi inquirenti che li avevano calunniati – di una "azione terroristica dimostrativa".
Non erano Gomorra loro, eravamo Gomorra noi. Non era vero che gli italiani di Castel Volturno dovevano preoccuparsi delgi africani, casomai il contrario. Avevano ragione dunque i neri a sfilare incazzati, a incendiare i cassonetti, a sentirsi calunniati, visto che erano (e sono) gente che si spezzavano la schiena a raccogliere pomodori, e poi vengono guardati come degli assassini. Quando i loro cadaveri ereano caldi non abbiamo creduto alle loro mogli che giuravano sulla loro onestà, e ai loro amici, che ci spiegavano: erano gente che non avrebbe fatto male a una mosca. Viceversa fra i killer ce n’è uno che è stato identificato dall’unico superstite, e che non avrebbe dovuto trovarsi lì perchè doveva essere ai domiciliari. Meraviglioso. Peccato che questa incredibile notizia non abbia conquistato le prime pagine, nell’unico modo in cui avrebbe dovuto farlo: ovvero accompagnata da editoriali che dicesso: "ci siamo sbagliati". Così oggi mi sento un po’ incazzato pure io. Un po’ terrone. E un po’ ghanese.
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