Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

“Gianfrà, stavolta hai proprio sbagliato”

Donna Assunta, come sta?
“Male grazie”.
Perché?
“Ma come? Salgo su un treno per un viaggio, non faccio nemmeno in tempo ad arrivare a Sapri, e scopro che c’è stato un nuovo diktat storiografico?”.
Si riferisce alle frasi di Fini?
“Secondo lei?”.
La risposta è sì. E’ addolorata?
“No, guardi, sono un persona molto solida. Stasera vado a parlare di mio marito. Uno di quelli che secondo Fini avrebbe fatto la scelta sbagliata…”.
E’ stato suo marito a scegliere Fini come erede.
“Oh, certo, lo sanno anche i sassi”.
Lei pensa che sarebbe addolorato di sentire quelle frasi?
“Non so, non posso dirlo. Non faccio come Fini che si sostituisce ai morti”.
Dove ha sbagliato, secondo lei?
“Troppe volte chiacchiera, questa è la verità. Parla troppo, e dice cose che non dovrebbe. E’ un ragazzo intelligente, ma stavolta non ci siamo”.
Perché?
“Guardi, le faccio una domanda io. Ma se pensava queste cose, come mai non le ha dette il 28 maggio quando ha commemorato Almirante?”.
Me lo dica lei.
“Forse perché c’erano stati i discorsi di Cossiga, Violante, e Andreotti che avevano lealmente, e dalle loro posizioni esaltato la figura di Giorgio? Forse perché nessuno di loro ha usato le sue frasi?”.
Per lei non è corretto parlare di scelte “giuste” o “sbagliate”?
“Guardi, dopo una guerra civile, non si va lì, dopo mezzo secolo, senza aver vissuto sulla propria pelle, a dire chi ha sbagliato e chi no. Io rispetto tutti i morti che avevano un ideale”.
Allora anche i partigiani comunisti, donna Assunta?
“Ma certo! In questi tempi li rispetto molto di più di chi non ha ideali e per questo magari dice di tutto. E come La Russa l’8 settembre, rispetto anche i ragazzi che credendo di difendere la patria andarono a Salò. E condivido anche le parole di Alemanno, lo scriva!”.
Però ieri La Russa e Alemanno non erano polemici con Fini.
“Se hanno cambiato anche loro idea, negli ultimi sette giorni, non è colpa mia. Sono d’accordo con quello che dicevano una settimana fa, allora. Ma ripeto, perché Fini non l’ha detto due mesi fa, ricordando Almirante? Quale occasione migliore?”
Forse è un convincimento a cui è giunto ora?
“Ma che convincimento, ma non mi faccia il piacere! Che è un ragazzino Fini? Quello è padre di due figlie, adesso si sveglia la mattina e rimette a posto i conti della storia?”.
Qualcuno lo deve pur fare.
“No, guardi. Proprio la politica dovrebbe astenersi dal farlo. Ci pensino gli storici. Altrimenti il sospetto è forte”.
Un politico come Fini non dovrebbe parlare di questi temi?
“Proprio lui dovrebbe astenersi”.
Ma lei ha sempre ricordato che Fini è nato dopo il fascismo.
“Oh sì… Però quando è entrato nel Msi il programma era quello, la continuità ideale con la Rsi. O forse non si era accorto dove si era iscritto?”
Tutti possono cambiare idea.
“Invece io credo di no! Non con la vita che ha vissuto lui, da segretario del Fronte della Gioventù, a segretario del Msi”.
Perché?
“Perché così si offende la memoria di quelli che sono morti per conquistare, anche per lui, il diritto di andare al potere di prendersi le poltrone che ha. Io non capisco…”.
Cosa?
“Perché lo faccia. Forse c’è qualcuno che lo consiglia male?”.
Almirante cosa diceva di quella scelta per Salò?
“Che l’aveva vissuta. Che non l’avrebbe mai rifatta. Che non disprezzava nes-su-no”.
Però, dopo mezzo secolo…
“Non si possono insultare i morti per quello che hanno fatto!”.
E’ un problema ancora attualissimo.
“Dice? Fini non ha altre preoccupazioni? Si preoccupi di quelli che arrivano a fine mese. Tanto la spendibilità politica della destra c’è già, l’hanno decisa gli elettori, e non si potrà mai cancellare”.
Però è un problema sentito dalle classi dirigenti che vengono dal Msi.
“Deve essere nella loro testa, allora. Non gli servono abiure. Sono persone perbene, oneste, che motivo hanno di disprezzare il loro passato? E’ antidemocratico”.
Cosa?
“Questo modo di procedere. E’ una imposizione. Non si può ordinare a nessuno che cosa deve pensare. La storia non si fa con i diktat politici. Senza un percorso di elaborazione, senza comprensione dei fenomeni”.
Ma lei questo discorso di Fini l’avrebbe applaudito o fischiato?
“Sarei rimasta gelida. Ma poi, con la confidenza che ho, l’avrei preso sotto braccio”.
Per dirgli cosa?
“Gianfrà, scusa: stavolta hai proprio sbagliato”.

 


Scopri di più da Luca Telese

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.