Nell’«Era del predellino» era troppo bella l’icona del «predellino umano» messo al servizio della sinistra radical-chic. Ed era davvero troppo bella per essere vera, l’immagine della stilista progressista Miuccia Prada che permette ad un suo accompagnatore di salire a bordo del suo jet grazie all’ausilio del body guard (o di un altro compagno di viaggio) che si «attappetina» sulla pista di Saint Moritz per favorire l’ascesa della padrona rossa e dei suoi sodali. Uno come Vittorio Feltri, quando vede su Chi una immagine come questa, ci mette poco a sparare in prima pagina lo scatto, a leggerci dentro una simbologia antropologica, un’eco fantozziana dell’indimenticato Com’è umano lei…. E ci mette ancora meno a commentare sarcastico: «Tante volte abbiamo scritto che se certi ricchi vanno con i comunisti, c’è qualcosa che non va nei ricchi o nei comunisti».
Insomma, era così bella la tentazione di unire tutto con un unico filo, che la vecchia volpe del giornalismo l’ha fatto con l’intenzione di centrare il bersaglio, e finendo invece per inciampare in una spiacevolissima buccia di banana. Capita, in questo mestiere, anche ai migliori. Quello che nessuno poteva immaginare è che da questo cortocircuito nascesse un caso, persino un piccolo «giallo», con tanto di smentite degli interessati, polemiche a distanza, mea culpa ufficiali dell’editore del giornale, e niet intransigente del direttore: «Non ho nulla di cui scusarmi».
Ovviamente, per spiegare il tutto bisogna ripartire da quel titolone sulla prima di Libero di ieri, un classico del «feltrismo». C’è la foto con l’amico della stilista in impermeabile, di spalle, con la chioma candida, che indugia davanti al corpo disteso per terra, proprio davanti alla scaletta. C’è il volto del protagonista («il predellino umano») «velato», e una testatina inequivocabile, che morde come la dentatura acuminata di un cagnaccio: «Nuovi negrieri». Il titolo, poi, spiega tutto il feltri-pensiero: «Come è umana la sinistra». Sommarione: «Miuccia Prada, icona chic dei progressisti, viaggia su di un jet privato. A Saint Moritz un suo accompagnatore (foto sotto), per salire sulla scaletta, troppo alta per lui, si serve di una guardia del corpo sdraiata a terra a fargli da gradino». Poi la stilettata finale: «Ecco perché Veltroni ha perso…».
Tutto chiaro? Per nulla. Perché nel primo pomeriggio le agenzie battono un testo di rettifica, che in un primo momento viene titolato come una «nota della direzione di Libero» (ovvero, in apparenza, dello stesso Feltri). Toni pacati, pacatissimi, civili: «In merito all’articolo Come è umana la sinistra e alla relativa fotografia pubblicati sull’edizione di oggi – si legge nella nota – la direzione di Libero ha ricevuto dai due signori immortalati nella fotografia una lettera in cui si precisano i contorni della vicenda. E cioè – prosegue il testo – che non si è trattato di un episodio di servilismo ma di un gioco tra vecchi amici. Libero – concludeva il comunicato – prende atto della versione che se vera cambia la sostanza dei fatti e alla luce di ciò si scusa con gli interessati e con Miuccia Prada per alcune critiche espresse».
Ma anziché chiarirsi, il giallo subito si infittiva, quando meno di un’ora dopo (sempre sulle stesse agenzie) appariva una nuova nota, questa volta firmata, inequivocabilmente, dallo stesso Feltri. Il quale finiva per contestare apertamente, sia la ricostruzione degli interessati, sia la ritrattazione fornita dall’estensore della prima nota (ovvero il suo editore). La prima lettera di rettifica, spiega Feltri «è scritta in modo ambiguo e può essere male interpretata, può far pensare in particolare a scuse circa il contenuto del mio editoriale. La realtà – aggiunge il direttore – è che la foto è vera, Miuccia Prada e i suoi amici danno una interpretazione dei fatti, del tutto legittima, noi ne diamo un’altra». Poi, per non mollare il punto: «Francamente resto convinto che, a vedere quella foto, uno pensa esattamente le cose che abbiamo scritto noi. Per questo del mio articolo non mi scuso – conclude – in fondo non ho mica detto che sono ladri».
‘Libero’ e il predellino umano di Prada
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8 risposte a “‘Libero’ e il predellino umano di Prada”
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a me francamente sembra una cavolata di caso.
e feltri diventra sempre + peggio.
però lo porto sempre nel cuore per lo scherzo visibile qui-> http://it.youtube.com/watch?v=6I4nAFSLX8g :) -
Lunga vita,onore e gloria a VITTORIO FELTRI, uno dei pochi giornalisti italiani senza peli sulla lingua, con un linguaggio a volte non proprio oxfordiano ma, proprio per questo, perfettamente comprensibile a chiunque.
Ritengo abbia fatto non bene, ma BENISSIMO a NON SCUSARSI, dimostrando di non essere un ipocrita come, invece, lo sono molti suoi colleghi baciapile, pronti a rinnegare se stessi e le proprie convinzioni pur di apparire graditi a certe persone.
Ripeto: lunga vita, onore e gloria a VITTORIO FELTRI -
Che schifo! Che violenza! Che superficialità! Che intolleranza! Che cretineria nell’articolo di Feltri! Abbiamo letto l’articolo di Feltri e ne abbiamo tratto le semplici conseguenze. Ma si vergogni, Feltri, e basta! Non rassegnamoci ad essere dei cretini alla mercè di cretini professionisti. Cosa c’è da onorare in un articolo del genere??!! Svegliaaaaaa!!!!
L’articolo è di talmente basso profilo, che fa specia anche il fatto che tu, Luca, lo abbia degnato di commento. Questo articolo è lo sputare all’avversario politico tanto perchè è l’avversario politico. -
Caro Luca, permettimi questa confidenza, ti ascolto e ti leggo con piacere ma devo dire che il tuo articolo di oggi su “Il Giornale”, non mi è proprio piaciuto. Per un verso mi sembra che nemmeno tu credi a quello che hai scritto, dall’altro mi pare che, utilizzando un tuo termine, ti attapettini nei confronti di Prada, che poi è la stessa cosa. Ma veramente credi al vecchio gioco tra amici? Credo sia difficile pensare che qualcuno si comporti da tappetino su una pista di un aeroporto ma, credo sia ancor più difficile pensare che si stava scherzando. Non crede? Ma cosa avrà pensato chi in aeroporto ha assistito ad una scena così? Distinti saluti. Gilberto Fermo
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Un po’ pochino il tuo articolo sull’incidente Libero-Prada che ho letto sul Il Giornale. Più che un “classico di Feltri”, a me quello sembra un modo di fare giornalismo arbitrariamente violento, fascista, o, per togliere inutili alibi alla tua eventuale risposta, comunista. Il tuo pezzo è per tutte le stagioni, accontenta la sinistra e non disturba la destra. Eccesso di moderazione? Giustamente moderato? Oppure ho letto male? Non prendere apertamente le distanze da un articolo del genere, liquidandolo semplicemente come “un classico di Feltri”, come se fosse un fenomeno simpaticamente accettato ormai dalla comunità, secondo me è piuttosto discutibile. Il fatto che a parlare della qualità del giornalismo possano essere solo i giornalisti, non ci fa perdere la speranza di leggere qualcosa di scomodo o qualche critica più incisiva sul giornalismo stesso. Il tutto senza dover andare necessariamente a leggere l’Unità per cercare una critica che, più che incisiva, sarebbe scadente, se non mera contro-informazione dello stesso livello. L’immondezza giornalistica è tale a sinistra come a destra, sia nella qualità che nella quantità. Ci rivediamo il 25 aprile prossimo venturo.
Federico -
Caro Federico, e con lui a tutti gli altri che mi hanno scritto qui le loro opinioni.
Non ho dubbio alcuno: secondo me Feltri ha fatto una puttanata, e credo di averlo raccontato. Esiste una differenza di lingua, fra l’orale e lo scritto, se ne parlo in televisione dico “puttanata”, se devo mettere in pagina una cronaca (non un editoriale) scrivo quello che ho scritto. Se ti vuoi divertire ti invito a leggere la mail di Gilberto, prima della tua, che, al contrario di te, mi pare che abbia capito benissimo il senso del mio articolo… Vedi, giornlaisticamente parlando Feltri è un genio. Ma un genio del male. La sua lettera di precisaizone (“Non ho mica detto che siano del ladri…”). E’ un boomerang. Prada ha mentito? Era un rituale sadomaso? Non importa, perchè lui – avendo tuirato giù un pippone sul comunismo, partendo da un dettalgio a dir poco distorto, ha opreso semplicemtne una toppa. tutto qui.
Luca
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È vero, Gilberto forse non ha azzeccato il senso. Ma la storia di legge l’Unità per cercare una critica mi fa pensare…
Il “mitra” di Berlusconi di oggi è stato senz’altro di cattivo gusto. Non so se sono io a fare teoremi strani o se tutti abbiano pensato un pochettino ad Anna Politkoskaja.
Ecco, una “puttanata” del genere fatta da Berlusconi meriterebbe una critica. Persino su il Giornale.Non so se mi sbaglio.
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Li la puttanata l’ha fatta la giornalista chiedendo a Putin lumi sulla sua vita privata (e io al posto di quest’ultimo mi sarei comportato come Sarkozy).
A mio parere o si è giornalisti seri o si fa gossip,non credo sia possibile fare entrambe le cose.
E poi, anche a livello internazionale tutti hanno ormai imparato a conoscere Berlusconi e i suoi modi scherzosi..
Mi auguro, infine, che la si finisca con il “politically correct” a tutti i costi, e vi invito (soprattutto i detrattori di Berlusconi) a leggere l’articolo scritto da Ida Magli sul Giornale di venerdì 18/04/2008.
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