Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

«Esecutivo in tempi brevi Letta vicepremier Frattivi avrà gli Esteri»

Il siparietto è uno dei tantichevainscena nella notte del Popolo della libertà, quando Maurizio Gasparri e Renato Schifani si incontranosubitodopolaprimaproiezione: «Ciao, Maurizio,oti dovrei chiamare presidente?». E il deputato di An: «Forse ti dovrei chiamare presidente pure io, eh, eh…». Ovvero: Gasparri, futuro capogruppo al Senato.ESchifani, papabile neopresidente di Palazzo Madama. Sullo scranno più alto di Montecitorio, invece, è sicura l’opzione di Gianfranco Fini. Nella notte della vittoria, prende forma come un gioco ad incastro la squadra di governo del centrodestra. Non perun«totonomine»daschedina calcistica,comenei tempi del tutti-dentro ulivista (record di sottosegretari di tutti i tempi), ma per sottrazione. A dare qualche indizio su comesarà ci sono alcuni paletti fissi, e molte dichiarazioni oculatamente dispensate nel corso della campagna elettorale, fra un comizio e l’altro dal leader del centrodestra, e unatelefonata a sorpresa, ieri a La7 durante la diretta di Antonello Piroso. La prima, quella di ieri sera: «Ho già parlato con Fini e con Bossi, questa volta sarà tutto più facile». La seconda: «Nel 2006 un’ottima squadra ha lasciato un lavoro a metà. Dunque è giusto riconfermare molti di quelli che nefacevano parte ». La terza: «Avremo dodici ministri, come nella riforma varata dal centrodestra nel 2001». Questo è poco ma sicuro: e dunque, se è certo che Forza Italia ne deve avere almeno cinque e forse sei (più una carica istituzionale), da questo discende che An ne avrà tre (più una carica istituzionale) e laLega- reduce da un grande successo – néavràalmenoaltri due. L’altra indicazione, è un altro dei tormentoni del Cavaliere: «Nel mio governo ci saranno almeno quattro donne». Ovvero: una più dell’Ulivo, ma di più in proporzione (una su quattro) visto il drastico taglio delle poltrone. Il che rende più facile individuare altri quattro nomi: Stefania Prestigiacomo («Oltre che bella è bravissima – ha detto il Cavaliere – ve lo posso dire io che ci ho lavorato cinque anni in Consiglio dei ministri») e poi Mara Carfagna, volto nuovo azzurro. La terza donna, quasi certa, èAdrianaPoli Bortone. Per cui Berlusconiha coniato un’altra battuta efficace: «Mi risolve con un colpo solo tre problemi: quello della quota donne, quello della pattuglia di An e quello del Sud». Ma allora, per esclusione,sono facilidaindividuare gli altri duedi An: Altero Matteoli (uomo forte di Fini nel partito), e Ignazio La Russa (in ballottaggio fra ministero della Difesa e della Giustizia, più probabile il primo). Di Gianni Alemanno, terzo uomo in pole position si fa affidamento perunsuccesso in Campidoglio (va al ballottaggio con Francesco Rutelli), in caso contrario in qualche modo gli si troverà una collocazione di rango. Ci sono poi due outsider: Giorgia Meloni (molto apprezzata anche da Berlusconi) che potrebbe diventare viceministro, o tornare alla vicepresidenzadellaCamera( ieri, con unapunta di stoicismo, laMeloni non era nella sede del Pdl,maai seggi, afare la rappresentante di lista).Unaltro viceministro di An potrebbe essere GiuliaBongiorno (anche lei avvantaggiata dall’effetto «quota rosa»). Mentre l’ultima donna, in fortissima ascesa, è del Carroccio: si tratta di Rosy Mauro, segretaria del Simpa, il «sindacato padano». Anche lei possibile viceministro al Welfare. Al suofianco -a chiudere la pattuglia leghista – si aggiungono Roberto Calderoli e RobertoMaroni( possibile persinounritorno al ministero dell’Interno). Chiude il quadro il capitolo Forza Italia.AMontecitorio il probabile capogruppo è Elio Vito. Ed è possibile Claudio Scajola alle Attività produttive. Certo il ritorno di Giulio Tremonti (considerato il vero «garante» dell’alleanza con la Lega); cosìcomedi Lucio Stanca («Uno dei massimiesperti mondiali -ha detto il Cavaliere – nel campo dell’innovazionee della digitalizzazione »). Altro ingresso annunciato (ma era già sottosegretario a Palazzo Chigi) è quello di Gianni Letta. «Sarà uno dei vicepremier», dice a La7). E certo il ritorno di Franco Frattini («Ha già diretto gli Esteri», spiega il Cavaliere a Piroso). «Pare la Juvedegli anni Ottanta», ironizzava incautamente Walter Veltroni.Maè la squadra che con Berlusconi ha vinto per la terza volta.


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