Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Marianna, l’icona Pd «desaparecida»

Ma dov’è finita Marianna? Proprio lei, che ha battezzato addirittura una categoria sociologica fondamentale per spiegare queste elezioni – «il mariannismo» – è fisicamente scomparsa dalla campagna elettorale: desaparecida, smaterializzata, missing.

Un caso di scuola della «post-politica». La pupilla di Walter Veltroni, lanciata nell’empireo della grande politica con una candidatura di prima linea (capolista nella più importante circoscrizione elettorale) si esprime per interviste rilasciate da località ignota, come i capi di Al Qaida. E a tratti sembra ricordare Simone, la diva virtuale del film di Al Pacino o la Ambra di Gianni Boncompagni: «Turbina e non appare», direbbe forse Montale. Perché Marianna (o chi gestisce la sua campagna) diffida del botta e risposta, delle domande non programmate, dei quotidiani, della tv. I suoi servizi in compenso invadono i newsmagazines. Belle immagini: bionda, boccoluta, fotogenica, ottime photo opportunity. Però la capolista del Pd si nega alla diretta, all’imprevisto. Rifiuta gli inviti dei talk show (finora nessuna apparizione nota). Ancora oggi, malgrado le elezioni siano vicine non ha un sito (!), un’agenda elettorale, non si sa dove faccia campagna, e quando. O meglio: due soli flash. È stata presentata da Walter Veltroni. Poi ha fatto una manifestazione pubblica, per aprire le danze, il 6 marzo, sponsorizzata da Ermete Realacci e presentata da Maurizio Mannoni. Da quel momento non se ne è saputo più nulla, se si escludono tre settimanali: poco più di una foto con didascalia sul Venerdì (tre domande in tutto!) una chiacchierata spensierata su A («siccome credo nella provvidenza sono convinta che presto mi sposerò») e un ritratto pieno di umanità e di colore su Chi («di solito, per Sanremo, mi piazzo con un taccuino davanti alla tv e non mi perdo una puntata»). Le due uscite pubbliche, non sono state giudicate esaltanti dalla critica: Aldo Grasso, nelle sue pagelle sul Corriere le ha esso un severissimo «4». E il giorno dell’esordio Marianna ha ripetuto a giornalisti, televisioni e radio uno slogan che deve esserle parso brillante: «Metterò al servizio del Pd la mia inesperienza!». Frase perfetta per bucare sui media: un po’ meno per i militanti della sinistra, che prediligono i candidati «secchioni», e la possibilità di vantare una diversità rispetto «all’effimero» berlusconiano. Nella seconda uscita Marianna ha esordito con un errata corrige lievemente vittimistico: «Ho detto che avrei portato in Parlamento la mia inesperienza politica, sono stata crocifissa!» (non ha idea di cosa l’aspetta, evidentemente). Dove per crocifissa intende dire che i giornali hanno scritto quello che si sa del suo curriculum: lavora con Giovanni Minoli, è figlia di Stefano, consigliere della lista Veltroni (attore e giornalista) scomparso a soli 49 anni; è stata fidanzata del figlio del presidente della Repubblica, Giulio Napolitano; è nipote di un celebre avvocato Titti Madìa (che difende, fra gli altri, Clemente Mastella). Una catena di relazioni che le è costata l’accusa di «raccomandata» nei dibattiti in rete dove si procede con l’accetta, e dove molti giovani dubitano della qualifica di «precaria» con cui si presenta.

L’episodio più dirompente, nella pur succinta carriera mediatica, è un’intervista all’ottimo Fabrizio Roncone del Corriere della sera. Dove rivela che Veltroni l’ha convocata al loft per arruolarla dopo il suo discorso al funerale del padre («Io non ricordo nemmeno cosa avevo detto… »). E dove racconta di essere entrata nell’Arel di Enrico Letta dopo essersi «entusiasmata» per un suo intervento sul mercato del lavoro. La sua tesi sui pregi della precarietà, purtroppo, è stata vivisezionata dai blogger (al confronto Bobo Maroni pare un bolscevico). Così come non sembra destinata a trovare molti fan a sinistra l’entusiasmo per Giulio Tremonti («condivido ogni sua analisi»). Perché non si è candidata nel Popolo della libertà? Miracoli veltroniani. Marianna definisce l’esclusivo liceo dove ha studiato, lo Chateaubriand di Roma «scuola pubblica francese» (divina). E malgrado conduca un programma Rai insiste: «Sono e resto una precaria. Anzi, mi candido a diventare una politica a termine». Dietro questa misurata regia di leggerezza e glamour – alla Giovani carini e disoccupati – si nasconde la tutela affettuosa del portavoce di Dario Franceschini, Piero Martino, che l’ha presa in affido. Per lei, Calearo e Boccuzzi si è parlato di «lezioni» di comunicazione al loft. Malgrado tutti i filtri, chi scrive è riuscito parlarle. Tutto quello spararle addosso me la rendeva simpatica, volevo invitarla nel mio programma, Tetris. L’ho miracolosamente trovata al telefonino, una mattina presto. Le ho chiesto: «Ti va di venire?». Mi ha risposto cortese: «Sì, il programma mi piace! È giovane, ma… ». Ma cosa? «Non sono io che decido, mi programmano gli impegni: ora farò alcuni settimanali, solo dopo, forse la tv… ». Le chiedo: E chi decide?». E lei: «Diciamo che… mi coordinano». Infatti Martino, «il coordinatore» (diventerà deputato) è stato molto drastico, sia con noi, sia con gli altri: «Eh, eh, eh… Non viene». Il che, se non altro – come per Boccuzzi e per Calearo – crea un altro interessante paradosso del veltronismo: la prima campagna elettorale in cui i candidati fanno a gara per (non) apparire.


Scopri di più da Luca Telese

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

11 risposte a “Marianna, l’icona Pd «desaparecida»”

  1. Avatar Francesco
    Francesco

    Certo, non appaiono perchè non ne hanno bisogno. E’ un po’ andata perduta quell’orribile parola : consenso! Dobbiamo farcene una ragione, almeno per questa tornata elettorale.
    Credo poi (ma non ci vuole un genio per capirlo meglio e prima di me) che la Madìa sia solo un simbolo di questa campagna veltroniana improntata sul “nuovo che avanza”. A detta di molti si potevano fare scelte migliori. Sempre si possono fare scelte migliori. Vediamo cosa sarà in grado di fare, la giudicheremo poi. In fondo anche Vladimir Luxuria non vantava un curriculum vitae proprio eccezionale…eppure è risultata uno dei politici più attivi di questo scorcio di legislatura (questo però è solo uin mio personalissimo giudizio). Gli apparti del NUOVO PD, a quanto apprendo dal tuo solito interessante articolo, sembrano identici a quelli del VECCHIO PCI : “si parla solo quando lo decidiamo noi”, alla Pippo Baudo. Cambieranno anche questi. Si spera.
    Tuo aficionado,
    Francesco

  2. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Francesco,
    grazie della tua lettera. Ho cercato di spiegare, alle decine di persone che mi hanon telefonato o scritto per manifestare le più diverse reazioni all’articolo, che non si tratta di un fatto personale, e che non ho nulla contro Marianna Madìa. Al contrario, credo di averla trattata con rispetto. Racocnto però un fenomeno, che non trovo affatto edificante…
    Luca

  3. Avatar Marianna
    Marianna

    …fantastico articolo!

    Sul cartaceo rende molto più, con tanto di foto! Ma anche on line fa la sua figura…

    Un po’ di tempo fa, sullo stesso filone, avevo scritto una lettera al direttore Giordano, che poi mi ha pubblicato, proprio sulla questione del mariannismo…

    Bello, davvero…complimenti e buon lavoro.

    Marianna

  4. Avatar Arosio
    Arosio

    Lo Chateaubriand dell’incolpevole Madia è assolutamente una «scuola
    pubblica francese», come dice la ragazza. Dipende dall’Agenzia per
    l’insegnamento francese all’estero del ministero degli Esteri,
    appunto. Sono moltissime.
    Ti faccio un altro esempio: la Scuola Germanica di Milano, che ho
    fatto io, non è un istituto privato per fighetti, come molti pensano,
    ma una scuola pubblica tedesca.
    Voilà. Ciao ciao

    Enrico Arosio

  5. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Enrico,
    conosco abbastanza bene l’ambiente dello Chateaubriand di Roma per sapere
    che pur essendo formalmente una sucola pubblica è una scuola molto
    selezionata, e ben frequentata. E’ assolutamente fichetta. Il che ovviamente non è un crimine. Lo dico
    avendo frequentato il Visconti di Roma, che, per essendo “pubblico”, è
    ancora più elitario e fighetto dello Chateau…
    Luca

  6. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Marianna, ma non Madìa….

  7. Avatar Allbrecht
    Allbrecht

    Veltroni pur di raspare qualche votarello in piu, serenamente, candida operai ma anche confindustriali, uomini ma anche donne e, perchè no, anche gay, donne che parlano tanto e donne che stanno tanto zitte, candidati autonomi e candidati eterodiretti, ma anche uomini…..
    Ma chi è, Veltroni o Crozza?

  8. Avatar Allbrecht
    Allbrecht

    E poi, sempre serenamente, si piglia 5.216 euro di pensione ma vuole ridurre i costi della politica. E’, fraternamente, per il libero mercato ma vuole il salario minimo garantito, che è l’opposto del libero mercato…Corre da solo ma imbarca ecumenicamente due personaggi davvero facili facili da gestire, come Di Pietro e Pannella…. Per me è davvero Crozza …

  9. Avatar Hari Sheldon
    Hari Sheldon

    Imperdibile

  10. Avatar Stefano
    Stefano

    Già , chi é ?
    A me prototipo del distratto elettore di centro sinistra era completamente sfuggita.
    Ma il film è vecchio : ho conosciuto un sacco di marianne .
    Non mi tenere sugli spini dammi qualche altra informazione e fai qualche ipotesi , per quello che p(v)uoi

  11. Avatar Agusto
    Agusto

    Luca,

    inutile dire che non pubblicherete mai questo post ma non si sa mai.

    Ti ho visto in una puntata della trasmissione da te (teoricamente) diretta mentre ti facevi ridicolizzare da Ferrara. Capisco che non debba essere facile e io avrei fatto di peggio.

    Chi se ne frega se Marianna è andata in una scola di fighetti? Se non lo consideri un crimine, perchè lo riporti? E chi se ne frega del padre (una specie di sconosciuto tragicamente defunto prima del previsto)? Mica si chiama Craxi…

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.