Chiamateli «malpancisti», «orabastisti», chiamateli come vi pare. Sta di fatto che – fra le altre cose – la fibrillazione del governo,il logoramento della maggioranza e le fiducie a raffica, hanno prodotto anche questo, nuove categorie di umani: quelli che soffrono, quelli che contrattano, e quelli che alla fine non ce la fanno più. Ieri, una di queste parlamentari «a rischio» Franca Rame, ha ribadito a La Stampa che lei non ce la fa più, si dimette. E anche Willer Bordon lo ripete da tempo: stavolta se ne va davvero. Nel Paese de La Casta, l’ultimo paradosso è questo: i parlamentari che si autodistruggono, come gli androidi di Blade Runner, perché – per motivi diversi – non ce la fanno più a dire sì al loro governo. Sono deboli, forse? Gente che sbaglia? Calcolatori? Chissà. La cosa che ti colpisce, se ne intervisti sei in un giorno, è quello che li accomuna tutti: l’amarezza di una delusione profonda.
LE INTERVISTE
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