Luca Telese
Roma – La proposta seria, come spesso accade, nasce da una battuta semi-seria. Ma poco importa: Fiorello è così, da qualche anno tutto quel che tocca diventa oro, basta un divertissement improvvisato per una iniziativa benefica per bucare sulle agenzie, lanciare un messaggio in bottiglia al superministro Tommaso Padoa-Schioppa (che lui, con mirabile economia onomastica chiama più semplicemente «Padoa») ed aprire un dibattito in cui molti sono già d’accordo: come sarebbe bello istituire una tassa «volontaria» solo per vip che se lo possono permettere, quella che Fiorello chiama «una tassa sulla solidarietà».
Il riassunto della pirotecnica giornata è questo. Fiorello ieri mattina era a Roma alla conferenza stampa dell’Associazione «Andrea Tudisco» Onlus, la bella iniziativa nata dall’impegno di due genitori – Fiorella Tosoni e Nicola Tudisco – per ricordare il loro piccolo Andrea, morto di leucemia all’età di 10 anni. L’associazione lavora da anni alla Casa di Andrea e di tutti i Fiorellini del Mondo, una struttura che nasce all’interno del Parco Bellosguardo di Roma per dare ospitalità e assistenza a bambini con gravi patologie (e ai genitori, di cui spesso molti si dimenticano). La struttura è stata inaugurata ieri. Per l’occasione si erano mobilitati un plotone di assessori, sindaco e presidente della provincia, una pattuglia di deputati. E poi molti sostenitori del progetto, da Carla Fendi (con la sorella Paola) a Max Biaggi, ad Adriano Panatta. Ma alla fine, in mezzo a una folla variopinta di bambini, palloncini, nasi rosso pomodoro e clown, si stagliava lui, Rosario Fiorello. Il mattatore di Viva radio2! si era già scatenato nella raccolta fondi trainando le offerte via sms (anche grazie ai suoi appelli radio si è già a 500mila euro). Per l’occasione Fiorello si è messo una coppoletta con visiera sbarazzina, ha impugnato un paio di forbicione gialle circensi, e ha tagliato il nastro.
Subito dopo, in conferenza stampa, inizia a fare faville. Prima scherza con le telecamere di Italia uno: «E Mario Giordano dov’è finito?». Gli rispondono: «A Il Giornale…». E chi c’è a Studio Aperto?» «Giorgio Mulè». E lui: «Caspita: e Belpietro, dove sta?». Risate: «A Panorama!». Fiorello non demorde: «E Calabrese, allora?». Altre risate: «Alla festa del cinema». Lo showman scuote la testa: «Ho capito, domani finiamo su blob». Ma il pezzo forte è il suo discorso, tutt’altro che celebrativo: «Vedete – spiega – la beneficenza non è sentirsi un eroe perché fai un partita di calcio per una bella causa. Che ti può accadere? Al massimo che ti rompi. E io infatti mi ci sono rotto i legamenti e glieli ho lasciati là, eh, eh… No, la beneficenza, per me, non è raccogliere soldi di altri. Insomma, per esser chiari: io invito tutti i colleghi a mettersi le mani in tasca». Qui la sala esplode in un applauso. A questo punto Fiorello cambia ancora marcia e si rivolge a Walter Veltroni, reduce dalle primarie del Pd: «Walter, tu adesso qualcosa conti…» (nuove risate). Il conduttore di Viva Radio2 prosegue: «Diciamo insieme a Padoa di istituire una tassa sulla solidarietà che dovranno pagare i Vip». Chissà se il ministro passato alla storia per il suo «bamboccioni» ne terrà conto. Sarebbe, quella sì, l’unica tassa «bellissima».
P.s. Fiorello, da solo, ha raccolto 250mila euro: mezza casa. Se volete aggiungere un mattone anche voi, www.assoandreatudisco.org
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