Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Adinolfi: “Corro contro la Casta”

di Luca Telese

Mario Adinolfi, «il blogger», «l’outsider» – diciamo pure il grande guastafeste – delle primarie per il leader del Partito democratico fa sul serio. Lo cerchi sul telefonino e lo trovi nientemeno che a Copenaghen. E da lì proclama con orgoglio: «Sono l’unico candidato estraneo alla Casta».
Scusi Adinolfi, la sua campagna chi la paga?
«Il biglietto per la Danimarca? Metà i giovani ricercatori che ho incontrato, metà il mio comitato».
Serviva proprio andare fino a laggiù?
«Certo. Io voglio coinvolgere quelli che loro vogliono escludere. In primo luogo i giovani costretti a emigrare, quelli che io chiamo… gli esuli».
Ma a rappresentare i giovani non ci pensa già Enrico Letta?
«Chi?».
Non faccia finta di non conoscerlo.
«Lo conosco benissimo. Persona seria, come gli altri, ma era già ministro nel 1996! Rappresenta imprenditoria e ceto dirigente, non certo i giovani».
Non sarà invidioso perché ha esordito con un video su You tube?
«Ah, ah, ah, di quel video ancora si ride. Leccato, televisivo: i miei sono sporchi e casarecci. La rete è così».
Però Letta i giovani può rappresentarli anche se è stato ministro no?
«Ha trattato e sottoscritto, da sottosegretario, un vergognoso accordo, per cui si potrà ancora andare in pensione a 58 anni con il 90% dello stipendio e del Tfr! In cambio, la mia generazione andrà in pensione a 70 anni, con metà stipendio, e senza Tfr. Come vede Letta è della Casta, mi creda!».
Pure la Bindi ci sta, secondo lei?
«È sostenuta da amministratori locali, sindaci, militanti… Di fatto sta costituendo una corrente di partito. Legittimo, ma anche lei è ministro dal ’96, anche lei della Casta, sì».
Non le chiedo di Veltroni…
«Uhhh… il Messia! È la sintesi migliore degli interessi degli apparati di partito di Ds e Margherita che non a caso fanno campagna per lui».
Scusi, solo lei è fuori dalla Casta?
«Spendo 60mila euro, tutti di tasca mia o raccolti via Internet. Non ho nessun ruolo di partito, nessuna carica, nessuna prebenda. Anzi…».
Cosa?
«Facciamo la controprova! Mi auguro che nessuno di loro voglia utilizzare una lira di denaro pubblico o mezzi del Comune o dello Stato per gli spostamenti della loro campagna. Sarebbe un fatto politicamente grave».
Ci saranno i confronti in tv.
«Ecco, magari: ma facciamoli a sei, come in America. Così ci divertiamo».
Magari, se tutti i suoi rivali sono della Casta il corpo estraneo è lei.
«Mi auguro di no. Certo, ci hanno raccontato che doveva essere una competizione democratica vera, poi le regole sono fatte per tagliare le gambe a chi non ha apparati».
Lo dice per via delle firme?
«Hanno segato uno come Furio Colombo! E poi bisogna raccogliere firme in 475 collegi – da Bolzano a Canicattì – altrimenti il nome sulla scheda non te lo stampano nemmeno!».
Lei ha punto la Melandri definendola «figlia della lupa», si pente?
«Un’altra ministra da dieci anni che fa la lista dei ggiovani? Maddai…».
Non può farla?
«Sì, e a presentare questa lista estranea agli apparati c’erano un battaglione di 50enni e Bettini!».
Non va bene Goffredo Bettini?
«Un 50enne nato nel partito! Alla faccia della società civile…».
Corre per farsi pubblicità?
«No. Per dimostrare che uno estraneo alla Casta può arrivare al 5%».


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2 risposte a “Adinolfi: “Corro contro la Casta””

  1. Avatar giulio mancabelli
    giulio mancabelli

    In relazione al tema “il vecchio che avanza!” da Voi oggi sollevato con l’odierna trasmissione di Omnibus estate… ripescando “La Favoletta del Giovanilismo” del Prof. G. Sartori che chiama in causa la notoria inesistenza di effetti sostanziali ricambi generazionali nelle “italiote” rappresentanze politiche, alchč difficile si potrŕ mai pretendere alcun cambio d’indirizzo rispetto al continuativamente inerziale in corso appannaggio della solita nomenklatura…
    Un inerzia ulteriormente dimostrata dal fatto che, nonostante il cambio (ricambio) di colore ai governi tutti i rilevatori nazionali quanto quelli internazionali ci dichiarano fermi, vedonsi le ultime rilevazioni: Istat – U.E. – F.M.I. quanto la graduatoria Index che ci collocano al 60°esimo posto come fanalino di coda dei Paesi sviluppati (secondo la graduatoria secondo l’index of Economimic Freedom del Wall Street Journal)
    Segno e conseguenza di una sfacciata e palese mancanza di qualsivoglia concorrenza in atto nell’italico agone politico per assenza di effettive “autentiche opzioni politiche” alternative rispetto all’inerzia in corso capace d’imprimere quello scatto d’orgoglio necessario a partire con un autentico ricambio… pertanto dall’impaludamento se ne puň uscire solo con un balzo per saltare l’obsolescenza incorso
    Per renderci capaci di riscattarsi dalla solita morsa di cui restiamo prigionieri.. quella forzosa inerzia impressa dalla casta in corso… dove, caserecce cronistorie si susseguono… mordendo sempre le medesime ossa di quel consunto solito famigerato bouquet elettorale dal Mattarellum” al “Nespolum”all’attuale “Porcellum” e/o prossimo potenziale “Guzzettum” si rimane inchiodati al medesimo gioco dell’oca propinato dai soliti amatoriali croupier! non facendo altro che aumentare l’autoreferenzialitŕ alla stessa casta!
    Perdendo prezioso tempo con i soliti disfunzionali esercizi del toglie e metti in un siffatto stereotipato modo, attraverso i soliti voluttuari referendari ritagli oltretutto scialacquando inutili risorse poiché gli esiti del rimasuglio, vengono sovente emendati, rimaneggiati regolarmente se non snobbati, raggirati, e nei piů spudorati macroscopici modi, si finisce vittime del medesimo gioco dell’oca con modelli dell’anatra zoppa!
    Un cane che si morde la coda!
    Dove, cosě facendo, la tanto agognato apertura e liberalizzazione dei mercato diviene sempre piů e si mantiene una illusoria chimera… quale vero sogno di mezza estate!
    Determinando un mercato politico sempre piů asfittico in quanto sistematicamente drenato e/o fatto prosciugare dagli apparati, lobby, corporazioni gestori di un siffatto anacronistico procedere che propinano i soliti incompleti modelli elettorali.
    Ciononostante il loro riconosciuto costrittivo vizio data l’enucleata incompiutezza imperterriti, piů o meno cinicamente o miopemente coscienti, vi si continua indefessi ad attingere, senza avere il coraggio di rilevarne l’arcano delle loro effettive criticitŕ determinata dall’enucleata incompiutezza.
    Cosě facendo se ne accetta la stessa riproposizione mantenuta nei medesimo incompleti modi e termini a mo’ di detto gioco dell’oca, per cosě continuare piů o meno masochisticamente piangersi perennemente addosso purtroppo senza badare che cosě facendo non si farŕ altro che rafforzare ulteriormente la nomenklatura, il sistema d’autoreferenzialitŕ di casta in attuazione che mantiene soltanto e sempre aperta la illimitata fagocitŕ predatoria ….che ci ruba il futuro!… in una perenne intramontabile di Penelope tessitura!
    Pertanto se non si riuscirŕ a scardinare quanto in corso, a riscattarsi da un siffatto “ciclico alterno dissipativi gioco” inutile sarŕ ogni sforzo in un siffatto assurdo alla “Sisifo” procedere dove, lo sforzo e le spese rimangono sempre e purtroppo pertinente al solo Pantalone” giacché la casta vi rimane comunque immune!
    Nel merito mi permetto inviarVi alcune “Favolette per propedeuticamente svilupparne impliciti “ricorrenti” sogni di mezza estate” !

    Giulio Mancabelli

    La favoletta dell’italica barchetta!? Perché mai salpare?!

    (della barca e degli strumenti.. della fagocitŕ predatoria degli attuali Capitani… si rimette ai (prossimi) posteri l’ardua sentenza!?)
    Quale “democrazia domani?!?” Fra democrazia matura estesa – percepita, autoreferenzialitŕ & cattivitŕ !
    Quindi prima di surriscaldare l’arrembaggio ed arrivare frettolosamente ad impropri e/o magri anacronistiche soluzioni sarebbe piů opportuno riflettere per meglio attrezzarsi nelle opportune maniere per rendere l’”italiota barchetta” una vera e propria “italica orgogliosa barca” piů completa con timone e vela altrettanto integri ed allocati nelle loro appropriate congeniate sedi in moda de renderla efficiente ed efficace nel solcare competitivamente gli oceani… rimuovendone appunto gli effettivi ingombri che le precludono ogni suo normale, naturale, fisiologico sviluppo verso una piů piena libera, aperta e pregna maturazione, rispetto a quanto avvenga con l’usualmente modalitŕ che tenendola ancorata alla solita famigerata totemica obsolescenza rappresentata dai suddetti incompleti, parziali ibridi mal congeniati modelli elettorali dal Mattarellum” al “Nespolum”all’attuale “Porcellum e/o prossimo Guzzettam il quanto ci mantiene fermi* (vedonsi Istat-UE-FMI) prigioniere dell’ennesima riprodotta inconsistenza nello spazio tempo! Modelli che pur vetusti ci vengono propinati in un altrettanto anacronistico pedissequo monodinamico modo che la mantiene in siffatta cattivitŕ diventando una e propria “persecuzione” in cui veniamo a ritrovarci.
    Un’ accanimento cui viene in continuazione sottoposta per impropria ed imparziale maniera nell’allocazione dei suoi basilari strumenti di bordo: timone e vela (boma) costringendola a rimanere impaludata e ferma!
    Quando dovrebbe essere assodato da “millenario pragma” che una barca normale al di lŕ delle categorie d’appartenenza (laser, optimist…. quindi, OCSE, NATO o paese in via di sviluppo, ecc.) dovrebbe possedere in modo funzionali e correttamente congeniati ed allocati con la opportuna razionalitŕ tecnica dei mezzi: una vela ed un timone Giacché talora la scelta d’avalutativitŕ dei mezzi, non lo scopo costituiscono il problema! (Max Weber)!
    Ai quali per semplificazione riserveremo per simbolica analogia al
    • TIMONE la funzione del
    MAGGIORITARIO che “incardina” al meglio la
    “KRAZIA” dell’autorevolezza, della decisionalitŕ e della forza delle istituzioni pertanto, ben ne rappresenta la
    “Ragione” la
    GOVERNABILITA’ – e “girando” sull’induzione
    CENTRIPETA
    ed alla
    • VELA (nello specifico al BOMA) quello del
    PROPORZIONALE che ne rappresnta per complementarietŕ la
    RAPPRESENTATIVITA’ riproduce il
    “DEMOS” che al meglio ne raffigura la
    “Passione” – e gira sull’induzione
    CENTRIFUGA distributiva-
    da’ origine nei fatti ad una multiate (Bobbio)
    e non ultimo inequivocabilmente
    • La “Sicurezza nel futuro” che ce la dobbiamo sudare dall’impegno di ognuno di noi ingenerando quel effettivo senso di appartenenza per ricaduta dai suddetti presupposti ricercando concreta risposte costruttive alle sfide dell’incertezza ….acquisendo modi alternativi di guardare le cose! Giacché alla “Monod” “le novitŕ si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!”….articolandole ed organizzandole alla: Deming, Goffman, ecc…”!
    Assunto che ogni barca a ben vedere… senza vela e timone o resi questi sottodimensionati con limitati strumenti limitanti non potranno che esserlo i risultati… Pertanto, la debolezza strumentale non potrŕ che divenirne debolezza operativa! ed altrettanto modo non potrŕ accadere quando trattasi di sistemi elettorali condizionanti il SISTEMA PAESE – ITALIA!…
    Allora, affinché la “barca” possa non soltanto galleggiare ma, effettivamente correttamente navigare e, quindi illusorio prefigurare il solcare… quanto piů difficile lo diverrŕ con un siffatto scombinato mal congeniato ciclico alterno incompleto disarticolato procedere dati i suddetti limitati e mal assemblati mezzi pretendere di poter competere scarsi non potranno che esserne i risultati e le ultime rilevazione UE quanto quelle FMI dichiarano che siamo, nonostante i sacrifici propinatici risultiamo “stabilmente” ultimi e fermi* Sě. Proprio cosě, volenti e nolenti, l’Italia č ferma! Quale ulteriore conferma dalla quale evincere che anche il sistema elettorale č obsoleto, incompleto!..
    Appunto una barca normale dovrebbe esser provvista di entrambi i suddetti indispensabili complementari strumenti: vela (boma) e timone ed entrambi dovranno trovare la corretta appropriata loro distinta allocazione in pertinenza di livello e di pescaggio “sotto & sopra” affinché, la complementare coazione equilibrata di entrambi di questi strumenti (commutativa – rettificatrice), permetta una piů virtuosa gestione di governo implementando l’aspetto della complementarietŕ governativa con quella distributiva indicizzata sulla rappresentativitŕ per cosě poter meglio rispondere alle istanze ed alle esigenze della cittadinanza e delle stesse “istituzioni” per contestualmente “giustificare” legittimando “tanto la politica quanto le politiche” e, meglio annullare per contrasto all’insorgenza d’ogni ’antipolitica!
    Pertanto entrambi gli strumenti timone e vela, per meglio gestire l’azione di governo nel procedere, si rendono indispensabili e necessari al fine di gestire – governando le induzioni intrinsecamente imperniate sulle dinamiche
    centripeta rappresentata dalla Governabilitŕ (dal timone del MAGGIORITARIO e
    centrifuga rappresentate (dalla vela – boma) dal livello di base del PROPORZIONALE
    per poter alla bisogna essere in modo puntuale, equilibrato e/o complementare azionati in ogni momento calibrandone l’opportuna intensitŕ ed inclinazione (in gradi) alla bisogna.
    La cui efficienza ed efficacia risulterŕ direttamente proporzionale alla efficienza con la quale saranno correttamente e completamente senza impedimenti (soglie) stati montati per esprimere il massimo della loro funzionalitŕ per prestanza d’azione da imprimere per raggio d’azione da poter imprimere “in acqua quanto nell’aria al vento dimostrando intrinseca agilitŕ e flessibilitŕ! Tutto questo per non comprometterne la stessa navigazione vanificandola ancora sul nascere alla partenza d’ogni tappa spazio temporale!
    giacché “il potere del mezzo lo divenga in rapporto alla profonditŕ* e che l’attuabilitŕ divenga possibilitŕ in rapporto alla complessitŕ!” (N. Bobbio)
    Imperocché un vero completo sistema abbisogna della indispensabile complementare imprescindibile presenza di entrambi gli strumenti: Vela (boma) e Timone quanto del Proporzionale e del Maggioritario al fine di rendere funzionale ed efficace l’azione di governo della stessa barca dall’equilibrio di galleggiamento in mantenimento per ovviamente speditamente poter meglio procedere, navigare, solcare, gli oceani ed in ultima analisi risultare competitiva.
    In ultima analisi, senza questi elementari basilari strumenti: vela e timone mancherebbero i presupposti per poter qualificarsi come sistema completo barca quanto di sistema paese completo che ambisca diventare una democrazia maturitŕ senza voler assumerne tali prerequisiti di strutturale funzionalitŕ senza quelli di Proporzionale e Maggioritario!
    Pertanto senza un sistema elettorale completo difficilmente ci si potrŕ muovere se non provvisto in altrettanto modo degli essenziali basilari complementari controbilancianti strumenti come precedentemente esposto rappresentati dal: Timone che ne rappresenta il MAGGIORITARIO per assolvere alla funzione incardinata sulla Governabilitŕ; quanto dalla Vela (nello specifico al boma ) che ne rappresenta il PROPORZIONALE per svolgere la funzione imperniata sull’induzione della Rappresentativitŕ
    Quindi, senza questi “naturali fisiologici” prerequisiti si manterrŕ soggiogato l’intero Paese ad una continuativa perversa transizione istituzionale esasperante, logorante come giŕ da decenni continuativi č in atto e, vi restiamo cosě continuando inchiodati rimanervici in un siffatto anacronistico se non si provvederŕ come suddetto modo costantemente vittime di un siffatto autoreferenziale gioco dell’oca! L’ultimo referendum al varo: Guzzettam!? Non potrŕ che essere da meno! Giacché s’impianta e si estirpa, in modo indefesso ed a-sistemico, con ciclica alterna (sconnessa) artefatta faciloneria “il boma” rimpiazzandolo con il solo timone” o viceversa, oppure pur mantenendo boma e timone facendone per prolungamento un tutt’uno si ibrida la barca…. Eloquenti ne sono stati i modelli sin qui testati dal Mattarellum” al “Nespolum”all’attuale “Porcellum quanto lo sarŕ con il prossimo mortaretto: Guzzettam!
    Poiché non lo potrŕ mai essere un sistema quello dell’impiantare sulla stessa asta dell’albero della vela (oltretutto ridotta del 25% rispetto al suo potenziale) il timone (altrettanto decurtato del 75%) oppure, viceversa, piantando sul timone l’albero della vela per prolungamento ottenendo un tutt’uno quando da un siffatto inconcepibili, esecrabili e scandaloso procedere mai, si potranno ottenere “sistemi” con risultati positivi! E, come suddetto, le cronache della realtŕ con le ultime rilevazione UE quanto quelle FMI imprescindibilmente lo dimostrano che siamo “stabilmente” ultimi e fermi e ce lo rinfacciano quotidianamente dell’inefficacia e dell’inefficienza del sistema in corso!
    Giacché da tutti questi intrinsecamente incompleti – limitanti modelli non si potranno di conseguenza attendere che limitati risultati se non perversi quanto lo sarebbe ricorrendo ai soliti suddetti famigerati incompleti od ortopedici modelli frutto di impropri imbastardimenti che non potremmo che farci ritrovare dove siamo: fermi, immobili e bloccati se non rischiando malauguratamente di ritrovarci per effetto di un nuovo decretato affrettato riformismo incardinato sul solo decisionismo di casta con abbia un automobile a due soli blindati cingoli quanto un potenziale immanente a sorpresa bipartitismo chiuso potrebbe racchiudere per meglio inglobarci rispetto quanto ogni mezzo attrezzato con buon senso dovrebbe minimamente esprimesi con le sue appropriaste quattro ruote (piů una di scorta) se automobile su strada e con una vela ed un timone correttamente allocati se per mare!?
    Quindi, per non venirne gabbati! Bisognerŕ muoversi darsi da fare per attrezzarsi a rendere funzionale la barca altrimenti si rischia di morire d’asfissia o da soffocante per impaludamento promosso da una siffatta sempre piů chiusa a riccio autoreferenzialitŕ!
    Quindi, SEMIALTERNO per incamminarci piů nella aperta e libera profonditŕ di una maggiore compiutezza della filogenesi democratica implementare e far suscitare l’entusiasmo necessario dei giovani quale linfa e lievito di un vero rinascimento aperto alle sempre nuove opportunitŕ che una siffatta realtŕ sviscera!
    Per meglio rispondere al grido di libertŕ che viene dal futuro! By Giulio Mancabelli

  2. Avatar Giulio MANCABELLI

    Nonostante la crisi, una nuova impetuosa primavera sta per intagliare nuovi orizzonti!
    Sì, i Californiani con la PROPROSITION 14 – TOP TWO – hanno iniziato ad esprimerla, capendo come poter minimamente stappare quel anacronistico bipartisan inciucio che li manteneva impacchettati da una fauna politica ridotta a soli elefanti e somari autoreferenziali! Quanto in altrettanto modo assurdo sarebbe concepire un (bipartisan) mercato senza concorrenza… Così come precedentemente i Britannici l’hanno intercettata, designandola col governo Cameron una coalizione governativa a Tory e Liberal Democratici che prossimamente contribuirĂ  assieme ad altre novitĂ  in evoluzione ad inaugurare una nuova epoca per finalmente contribuire a portare alla luce quell’idealtipo latente sottotraccia sistema elettorale SEMIALTERNO insito nelle cose ed acquisirlo come idealtipo sistema!?
    Proprio il fatto stesso che nella compagine mondiale molti e diversi siano i meccanismi elettorali rappresenta di per sé, il segno della loro implicita perfettibilità! Pertanto, quanto in fermento ormai, ad ogni latitudine che si sta sempre più muovendo ed imponendo in ogni dove, non può che rappresentare un semplice richiamo d’adeguamento, d’aggiornamento su tutte le front line! Contributi indispensabili per rendere sempre più fisiologici i sistemi organizzativi in un (mainstream) processo indotto sia dalle nuove tecnologie, da internet che più o meno direttamente stimolano, per “benchmark globale comparazione” l’acquisizione di sempre nuovi e più performanti: algoritmi, paradigmi protocolli… d’accreditamento attestanti intrinseche qualità sottese! Innescando così nel contempo quella catena o quell’effetto domino virtuoso (ovviamente lo speculativo la può leggere anche al suo potenziale “vizioso” contrario!?) che costringe tutti ad adeguarsi in quanto ogni sistema organizzativo si vede sempre più costretto ad effettivamente dimostrare di saperne concretamente esprimere… Criteri che in questo mondo d’informatizzazione stanno sempre propagandosi per inondare in modo pervasivo ogni disciplina, campo e livello, iniettando imprescindibilmente concorrenza quale elemento sine qua non indispensabile ad ingenerare in modo virtuoso qualità incrementale che insinuandosi in ogni dove, sta facendo conseguentemente scoppiare come detonatore tutte le contraddizioni, le magagne, le storture e le bolle di ogni genere e fatta, iniziando da quelle della finanza creativa, ecc. e sull’altra facciata le cricche di siffatti modelli elettorali frutto di statuizioni formalmente corrette questione riscontrato sin da Weber! Pertanto, quanto vien lasciato sul campo dall’incombente crisi inesorabilmente demarca gli effetti di questo suo inesorabile transito un incedere che sta diventando sempre iperbolicamente accelerata dall’informatizzazione (singolarità!?) Pertanto, gli schioppettani rimbombi echeggeranno sempre più ovunque, ad ogni latitudine, indiscriminatamente, su tutti i fronti e livelli mettendo sempre più così a nudo quegli speculatori che tuttora un siffatto anacronistico sistema permette occultare in quelle cricche e pieghe che concedono ancora dove potersi insinuare. Interstizi per ciucciare “oziosi vitalizi” molti l’hanno fatta franca ed altrettanti or ora, speculano per sempre più cinicamente poterselo permettere di continuare a farlo e così nuotare nei soliti privilegi ostacolando ogni innovazioni, aggiornamento, riorganizzazione d’adeguamento. Ovvero, cercando di non far partire quelle strutturali riforme necessarie a rendere competitivo il nostro sistema paese, pensando così di placidamente poter continuare come casta ad anacronisticamente innalzarsi la posta in gioco attingendo con la massima disinvoltura a quella solita sbilanciata prerogativa anche da quanto recita l’art. 68 (…senza vincolo di mandato!) di permettersi di continuare camuffarsi e gingillarsi esercitando con supponenza di poter continuare a gattopardescamente far intendere di cambiare tutto ma, per praticamente ripristinare quel solito famigerato gioco dell’oca strutturato e mantenuto con quei ciclici speculativi “pitstops” fatti d’inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali per mantenere sempre gli stessi meccanismi elettorali transitivi e rendersi appunto, come casta politica sempre più intransitiva!
    Quando, indifferibili non possono che esserne i relativi adeguamenti che necessitano introdurre per rendere virtuoso e dinamico il nostro Sistema Paese nel suo complesso per rendersi competitivo. Pertanto, improrogabile esimerci dal doverci migliorare sin dagli ingressi i meccanismi elettorali per renderli della massima integra compiutezza del -“both and or” criterio e tale da mantenere costante e permanente l’effetto concorrenziale per riprodurre un’altrettanto pervasiva efficienza; sia verticalmente quanto orizzontalmente propedeutica a riverberarne i piĂą virtuosi efficaci effetti per tutta la galassia di cui si compone politics, policy and polity! Meccanismi completi ed adeguati ai tempi a quanto il terzo millennio reclama per ingenerare soluzioni a bipolarismo aperto a sempre “crowdopensoursing” concorrenziali aperti apporti e contributi scevri d’ogni “imprinting” condizionamento: quanto si prefigura introdurre adottando il SEMIALTERNO per dissipare rischi autoritari secondo quanto sempre asseriva N. Bobbio che: “l’unica maniera per combattere la corruzione è l’efficienza!”
    Pertanto ben vengano gli accadimenti Californiani e Britannici quali spunti per caricarci d’un minimo di memoria storica e farci riflettere ed essere d’insegnamento per capire quanto glocali siano ormai divenute nel mondo le ripercussioni attestanti sempre più che democrazia e mercato non possono che essere facce della medesima medaglia che reclamano improcrastinabili adeguamenti sia nel micro che nel macro a check & balance criteri quanto in altrettanto modo si pretendono pretendo “global legal rules” & feed back controlli per rendere effettivamente in accountability!
    Quale unica strategia d’autotutela per uscire dalla crisi e superarla per non rischiare in modo sempre più repentine ed imminenti di prossimamente ricaderci o restarne travolti data la velocizzazione in attuazione che rende la società sempre più liquida (Barman). Giacché, la prosecuzione della qualità non può che essere intesa coma risultanza d’una strutturale dinamica resiliente induzione incrementale continuativa che in ragione della sua maggiore pervasività sempre meno potrà sottrarsi a quella pretesa d’incrementale miglioramento spinto in attuazione.
    Quindi, la rivoluzione del sistema della gestione delle primarie che la proposition 14 “Top Two” introdurrà in California sin dalle elezioni del 2011 permetterà d’instaurare nuovi inediti scenari a bipolarismo concorrenziale aperto. Un processo che potrà dare inizio a quel imprescindibile necessario fisiologico percorso d’affinamento sistemico che nel breve termine non potrà che sommarsi a quanto già in altrettanto evoluzione sta investendo ad altra latitudine la Gran Bretagna. Appunto, lì, i Britannici con l’inaugurazione del governo Cameron: una coalizione (Tory & LibDem) stanno avviando una nuova epocale innovazione transizione che li farà approdare al Proporzionale dimostrando così inevitabilmente quel fisiologico richiamo che esercita il Maggioritario sul Proporzionale per portarsi in equilibrio compensativo; essendo l’uno complementare all’altro. Il Maggioritario improntato su una dinamica centripeta rispetto all’altro il Proporzionale su quella centrifuga. Pertanto i Britannici intraprenderanno un percorso che si dimostra totalmente contrario a quello che secondo taluni nostrani esterofili invece vorrebbero farci intraprendere per arrivare al Maggioritario all’uninominale. Noi, dopo, aver abbandonato il Proporzionale della prima Repubblica (or ora, tanto preteso dai Britannici!?) appunto, noi dopo esserci impropriamente impaludati coi modelli misti dal Mattarellum continuiamo ad ulteriormente impaludarci con l’attuale Porcellum per appunto, ambire prossimamente ad propinarci un agognato Maggioritario all’uninominale, che qualche nostrano politico anacronisticamente ha messo in agenda (sicuro e/o per “supponente vocazione maggioritaria” di poterne diventare l’uno o l’altro dei due soli tenutari poli, induttivamente determinati da come il Maggioritario conseguentemente in modo bipartisan istituzionalizzandosi si blinderà sempre più in un’autentica autoreferenzialità nello spazio tempo!
    AutoreferenzialitĂ  che i Californiani con la proposition 14 “Top Tow” vogliono contrastare: l’essere andati in default li ha permesso di affinare innovative sistemiche soluzioni da prossimamente adottarsi e così accodarsi a quanto faranno i Britannici! Britannici che sono propensi di abbandonare quel Westminster modello pur essendo impropriamente considerato un classico da taluni quando enucleava discrasia pertanto non poteva qualificarsi sistema completo a lungo termine sarebbe imploso! Appunto quel Maggioritario all’uninominale gli stessi Britannici con la coalizione Tory-LibDem – Cameron – lo hanno per “downgrading” squalificato ed intendono abbandonarlo per acquisire un Proporzionale quello che abbiamo abbandonato noi!? Ciononostante di questa reciproca squalifica internazionale guarda caso ce li stiamo paradossalmente reciprocamente, indirettamente scambiando facendoli passare come sistemi elettorali completi quando nella stessa realtĂ  delle cose dovrebbe evidenziarci che entrambi non possono che essere delle semplici articolazioni ovvero, parti complementari di quel latente sottotraccia “sistema” lì, pronto ed in attesa d’essere acquisito e montato in modo organico articolato rispetto a quanto attualmente resterebbe lì permanentemente sottotraccia in modo scomposto e disarticolato! Pertanto dovremmo darci una scossa e caricarci di quel minimo d’orgoglio di cittadinanza rimasto e, pretendere dalla nostra classe politica che si proceda a rimuovere siffatti ostacoli, come quanto giĂ  attesta l’art 3 della nostra Costituzione rappresentati da siffatti limitati e limitanti modelli elettorali – Maggioritario e Proporzionale – essendo essi stessi delle semplici parti, articolazioni quindi pseudomodelli dichiarati dalla storia e da bandire come sistemi completi per provvedere applicare di piĂą completi meccanismi elettorali quanto il SEMIALTERNO prevede e propugna come idealtipo sistema ingenerare come di seguito esposto:
    1) Il SEMIALTERNO è un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto giacché
    2) la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandata elettorale” (consultazione a turno unico) al PROPORZIONALE PURA, la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi; ovviamente più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità e, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia;
    3) Ma, quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo ovvero, la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni (come all’art. 60) il SEMIALTERNO richiama una consultazione elettorale a turno unico a PREMIO di MAGGIORANZA (MAGGIORITARIA) anche questa “mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti sarà il numero dei collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio;
    4) Durante queste legislature “a mandata-votazione a Premio di Maggioranza” per evitare rischi di derive autoritarie essendo questa legislatura “a Premio” ovvero, incardinate prevalentemente sull’induzione della governabilità, sarebbe opportuno inserire un emendamento equilibratore volto ad “inibire l’art. 138″ per evitare ogni possibilità di revisionare la Costituzione. Basterebbe inserire un semplice “lodo” che inibisca l’art. 138 durante lo svolgersi di legislature “a premio di maggioranza” ed ovviamente, non per quelle mandate con votazione al proporzionale;
    5) Comunque, dopo ogni elezione (mandata) a Premio di MAGGIORANZA (o MAGGIORITARIO), si ritornerà alla votazione-mandata a “base PROPORZIONALE”;
    6) Il termine SEMIALTERNO deriva semplicemente dal fatto che pur diventando automatico “alterno” il passaggio dalla modalità maggioritaria a quella proporzionale questo viene inteso come livello di riferimento di base. Comunque, lo stesso automatismo a richiamo alterno non si attiverebbe in senso contrario essendo le mandate al proporzionale ad induzione centrifuga pertanto più in sintonia al logaritmo pervasivo del mercato!? Quindi, ogni legislature che “fisiologicamente” termina con un governo attivo e si concluda secondo i suoi canonici 5 (cinque o diversamente) anni come attesta l’art. 60 della nostra Costituzione, ci si rimette ad una nuova legislatura attraverso una stessa elezione a mandata al Proporzionale; teoricamente la modalità al Proporzionale potrebbero sempre continuare a ripetersi per lo stesso verso ininterrottamente!
    7) Il SEMIALTERNO comunque, aumenta la sua efficacia quanto piĂą l’induzione centrifuga del livello a base “proporzionale” (centrifugo – imperniato sulla rappresentativitĂ ) si manterrĂ  specificatamente distinto rispetto a quello suo contrario ma, complementare rappresentato dall’induzione – centripeta delle mandate al “MAGGIORITARIO od a Premio di Maggioranza” che incardina sulla governabilitĂ !
    Inoltre, il SEMIALTERNO non prevede alcuna soglia d’accesso in quanto si rimette all’insito strutturale suo auto correttivo automatismo competitivamente ingenerato ed indotto da quei complementari passaggi dal proporzionale al maggioritario e viceversa. Articolazione che permette d’ingenerare quel necessario virtuoso effetto rigenerativo di rettifica, quale meccanismo indispensabile a potersi così pragmaticamente ritagliare ogniqualvolta nel modo più appropriato ed adattivo possibile l’effettiva necessaria soglia autocorrettiva. Tutto questo si rende indispensabile a qualificare il SEMIALTERNO come idealtipo sistema completo, elastico flessibile, adattivo e coerente a quanto l’attuale cangiante realtà contestuale pretende dai sistemi, per così poterci meglio sintonizzare a quanto una siffatta cangiante società pretende poterli accreditare e qualificarli per tali: sistemi completi!?
    Giacché, dallo scenario internazionale in continuo movimento dovremmo finalmente capire che quanto sia stato precedentemente fattoci passare per sistema: il Proporzionale e Maggioritario non possono che essere delle semplici articolazioni reciprocamente complementari che enucleando induzioni contrarie centrifugacentripeta solo quando articolate ed assemblate in modo complementare possono assolvere alla funzione di sistema quanto il SEMIALTERNO patrocina evinto dalla storia poter assolvere!
    Pertanto, il dinamico concitamento ad ogni latitudine, oggettivamente sta a sempre più indicarci inequivocabilmente che la strada intrapresa per “mainstream” confluenza, non potrà che condurci verso quel bipolarismo aperto e trovare che potrà fisiologicamente meglio svolgersi attraverso quella esposta sua naturale emulazione che il sistema SEMIALTERNO incardina quale idealtipo sistema elettorale completo!
    Quale sintesi di sistema che enuclea quelle naturali complementari induzioni articolate in modo equilibrato e tale da declinare sotto l’aspetto: economico, sociale ed ecologico – quanto i criteri della “triple botton line” esprimono – per così poter massimizzare: governabilitĂ  – decisionalitĂ , economicitĂ  ed evolvere verso una responsabile incrementale sussidiarietĂ !

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