Blog

8 Novembre 2011
La quintessenza dell’Italietta

Telese, maggioranza traballante, si parla di pochi voti di scarto. Berlusconi secondo lei dovrebbe andarsene?
"Berlusconi è già andato via ed è andato via il giorno di questa estate in cui è apparso pallido come un cencio nella saletta stampa di Palazzo Chigi per annunciare non nuovi miracoli, ma lacrime e sangue. Da allora si dibatte in questa contraddizione, per cui da una parte lui è l'uomo del sogno, dall'altra quello che si prospetta è uno scenario da incubo e quindi, a prescindere da quello che si pensa di lui, non è più adatto al racconto che il paese sta subendo."
Perché se Berlusconi va via i mercati reagiscono positivamente?
"Perché Berlusconi è diventato la quintessenza dell'Italietta, del badoglismo, del tradimento delle parole date, della burla, della diplomazia del cucu e delle corna. In Europa nel momento della serietà, quello che vendevamo noi era uno stereotipo folcloristico, poi bisogna guardare ai fatti che producevamo. Abbiamo cambiato la finanziaria 5 volte e io la chiamo la finanziaria più pazza del mondo, in cui ogni giorno cambiava qualcosa e tutt'oggi non c'è il disegno collegato, il maxi emendamento che dice dove prenderanno i soldi, come e perché. In Italia si possono raccontare un po' di sciocchezze, nel resto del mondo no!"
Si prospetta un governo guidato dal terzo Polo, forse appoggiato da Pd. C'è il rischio che l'Idv possa restarne fuori, come il Pdl?
"Mah, non è un problema di chi esce bene o male, sinceramente non credo neanche che, con il dramma che viviamo, il problema sia quello di un partito piuttosto che di un altro. Credo che il governo, il governissimo dia una risposta debole, non si può uscire da 20 anni di berlusconismo con un pasticcetto in cui c'è un tecnocrate che applica il verbo della Banca Centrale Europea senza consenso e senza mandato. Bisogna avere il coraggio di andare al voto, di dire: noi vogliamo fare questo, noi vogliamo fare quello, battere Berlusconi nelle urne per non accreditare l'idea del colpo di Stato."
Se l'Italia andasse al voto quale potrebbe essere il partito sorpresa?
"Il Partito sorpresa è già in qualche modo Grillo che inizia a registrare in tutta Italia delle grosse percentuali . Credo che la sinistra di Vendola e anche quella di Di Pietro si avvantaggeranno dell'ennesimo pasticcetto, perché sembra che in questo paese tutti vogliano fare come diceva il mitico Ricucci: "i froci col culo degli altri", tutti vogliono fare lacrime e sangue ma non vogliono metterci la faccia, invece è il momento di metterci la faccia e di dire alla gente quello che si pensa sia giusto. Questi vogliono lacrime e sangue, ma vogliono nominare una specie di ufficiale politico che lo faccia al posto loro, senza lasciare l'impronta digitale e secondo me non è una buona cosa."
Come valuta l'atteggiamento dell'Udc, che in questo momento sta raccogliendo tutti gli scarti del Pdl?
"L'Udc in compenso svolge una funzione politica, non mi sento neanche di fare il fustigatore di questo atteggiamento, mi fanno ridere gli scarti non l'Udc che li accoglie perché l'Udc raccoglie tutti e ha sempre dichiarato di dover fare quello. Mi fanno ridere le Gabriella Carlucci che correvano contromano con l'autoblu e che adesso diventano partigiane del nuovo e dicono che Berlusconi non va bene dopo aver vissuto una vita su Berlusconi. Fanno ridere quelli che io ho definito "i tardopardi" perché sono dei gattopardi inseribili in un carattere nazionale, ma sono così tardivi che sono ridicoli, fino a una settimana fa dicevano che Berlusconi era la salvezza del paese e adesso si sono inventati il contrario."

da cadoinpiedi.it