Linkiesta

31 Maggio 2013
Soldi ai partiti: meglio le regole che le lobbies

di LUCA TELESE

Non fatevi fregare da questa balla del “No al finanziamento ai partiti”, grande campagna demagogica e dannosa. Non fatevi bidonare da chi vi racconta che tagliare i soldi della politica possa portare un guadagno ai cittadini. Anzi: se possibile, convincetevi del contrario.

So che è difficile: ma se vi serve un indizio, notate prima di tutto la calma e pacatissima rassegnazione con cui i tacchini del Palazzo stanno mettendo testa nel forno, preparandosi a votare una ridicola leggina auto-limitativa. E notate lo sconcerto di Grillo, come se fosse più preoccupato che felice che Letta accolga il suo tormentone. Se non fosse per la rabbia dei dipendenti del Pd (ancora non si è palesata, ma sono sicuro che presto la vedremo manifestarsi) l’annuncio della cancellazione del finanziamento pubblico è stato accolto, quasi senza batter ciglio, dai rappresentanti di tutte le forze politiche. Perché? Perché la politica, che è al massimo della sua arroganza, è anche al punto minimo del suo senso di autostima: ritiene che la battaglia per il finanziamento sia una battaglia improduttiva. E non perché ne é convinta in linea di principio, ma perché ritiene la posizione impopolare e indifendibile.

Così i politici oggi preferiscono chinare la testa e far passare a tempesta, magari attesa di un lodo, o di un emendamento-truffa, da infilare di soppiatto quando sarà il momento, per resuscitare qualche piccola prebenda. Sono disposti a subire tutto pur di non accettare regole. E invece bisognerebbe provare a spiegare ai cittadini una cosa molto semplice: la politica costa, sempre di più, e non si può accettare di finanziarla con le elargizioni di qualche Paperone, oppure grazie alle rendite miracolistiche di qualche blog.

La politica ha bisogno di finanziamenti chiari e trasparenti per far crescere la democrazia. Il problema di questi anni, infatti, non era che fossero riconosciuti dei fondi, ma piuttosto che fossero assegnati a pioggia, e senza nessun controllo. La politica preferisce prendere i soldi altrove, piuttosto che spiegare come li utilizza. Ed è per questo che dopo aver denunciato per anni sprechi e ruberie, noi giornalisti sappiamo che solo le regole possono impedire la corruzione.

Ed è così forte questo paradosso, che i partiti di oggi sembrano preferire perdere il finanziamento piuttosto che accettare di sottoporlo o condizionarlo a qualsiasi vincolo. Vi assicuro: per l’Italia è meglio che le campagne elettorali siano pagate con dei fondi pubblici che dalla lobby del tabacco o dei palazzinari.

(da linkiesta.it)
 

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Un commento »

  1. Perché il finanziamento pubblico ai partiti va eliminato?
    In periodo di crisi i sacrifici vanno fatti da tutti nessuno escluso. I politici e i partiti già incassano parecchi soldi attraverso: Le Fondazioni politiche e con stipendi stratosferici con ulteriori compensi annessi e connessi. Mentre il comune cittadino giornalmente deve affrontare tantissime difficoltà per non essere sopraffatto dalla disperazione e dalle tante difficoltà che gli sono stati poste innanzi alla propria vita per colpa di un’intera classe politica che già da parecchio tempo si è dilapidato un’ intero patrimonio. Nel passato sul finanziamento pubblico ai partiti il popolo italiano si è già espresso manifestando la volontà di volerlo eliminare. Ora se il popolo italiano è sovrano (non soltanto a parole) questa volontà va rispettata. Non fatevi fregare da chi sostiene: che il “No al finanziamento ai partiti” è una balla campagna demagogica e dannosa. In Italia i partiti sino a oggi oltre al contributo pubblico loro elargito si sono fatti pagare con i fondi delle varie lobby già esistenti nel nostro territorio italiano ed europeo. Per un proprio tornaconto i Paperoni e le lobby ormai già da qualche tempo depositano somme ingenti di denaro nelle fondazioni dei partiti o direttamente (con bustarelle) nelle tasche dei nostri tanti politici. E le inchieste giudiziarie di questi ultimi anni ci testimoniano questa consuetudine. Finiamola di prenderci in giro con la storiella: che in Italia è meglio che le campagne elettorali siano pagate con dei fondi pubblici che dalla lobby del tabacco o dei palazzinari. Vi assicuro che non bastano le sole regole per impedire la corruzione. Per far crescere la democrazia nella nostra Italia, la politica ha bisogno di leggi più rigide e condanne esemplari per far crescere la democrazia e l’onesta morale dei nostri politici. Il problema di questi anni e che i soldi assegnati a pioggia, e senza nessun controllo sono stati decisivi soltanto per affossare l’economia di una nazione intera, portandoci a vivere nelle condizioni in cui ci troviamo. L’unico guadagno che i cittadini possono ricevere e quello che questa classe politica se non cambia rotta o si rinnovi, veramente, nel suo credo politico è preferibile che si allontani definitivamente dai Palazzi del Potere. Perché non merita di continuare a ricevere quanto, fino adesso, ci ha sottratto, indebitamente e maldestramente, dalle nostre tasche. I politici si dovrebbero soltanto vergognare e basta!!!
    Cordiali Saluti
    Santi Fugazzotto

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