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11 Agosto 2008
Io e l’antiberlusconismo

In merito al suo articolo "Quanti disoccupati se finisce l’antiberlusconismo": io la ricordavo partecipare a serate – organizzate dai girontondini di varese – assieme a pancho pardi che presentava il suo unico e ultimo libro contro berlusconi. all’epoca (2004?) lei dichiarava di avere la tessera del pdci e concordava nel condannare l’anomalia italiana, l’avvelenamento cioè della democrazia italiana causato dal monopolio mediatico del cavaliere. dunque molti disoccupati se finisce l’antiberlusconismo, certo. ma anche molti occupati con >berlusconi. la sua carriera ne è un fulgido esempio. che differenza c’è tra lei e casarini? casarini almeno non si è ancora ridotto a cane da guardia dei potenti.

Gioegio

Alcune precisazioni. Primo: votavo e voto rifondazione. Secondo: consideravo e considero berlusconi un’anomalia italiana. Terzo: continuo a guardare con simpatia ai girotondini, considero un grande Travaglio, ma questo non mi impedisce di raccontare un fenomeno, se serve, con ironia. In alcuni casi, vedi Ricca, anche con divertimento. Vede, la differenza fra me e Curzio Maltese, che ha volgarmente accusato Travaglio di cercare guadagni economici (una balla) è che io invece penso che il girotondismo (editoriale e non) copra uno spaventoso vuoto di opposizione. E che abbia successo per questo. Però ciò non significa che i girotondini siano tutti uguali, o tutti santi. Travaglio e la Guzzanti sono grandi talenti, Pancho un simpatico miracolato (dovrebbe essere meno monocorde), Ricca lo trovo un pò megalomane.

LuTel

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9 commenti »

  1. Non solo….

    L’anno che lei ricorda comunque era il 2003. Il libro era una biografia su Cofferati, e non un libro “contro” Berlusconi. Anzi, personalmente sono del tutto convinto che la sinistra riuscirà a costruire una alternativa la Berlsuconismo solo quando riuscirà a prescindere dall’ossessione del “contro”. Il che non significa, come pensano e scrivono alcuni tartufi dell’inciucismo, che non si può criticare il Cavaliere. Anzi, il contrario. Ma che si finisce fuori dal mondo se si continua a gridare a un regime che non c’è, perchè grazie a dio siamo una democrazia. Vede, anche quando c’era la Dc, la tv era controllata, Santoro sotto assedio, la Rai passata ai raggi X. Anche il potere ulivista, a meno che non si creda ala favoletta del professore buono, ha piazzato i suoi uomini e goduto di vasta impunità, garantita da solerti ciambellani che un minuto dopo il voto si sono riciclati a destra. Tutto questo io lo considero disdicevole ma nornale. Però Sabina Guzzanti è stata fatta fuori da Raiot da una direttore di nomina margheritica. Questo lo trova anche nel libro di Travaglio, e purtroppo è un fatto.
    Luca

  2. ci siamo sbagliati entrambi. era il 2005. qui http://varesegirotondi.splinder.com/ ho trovato l'”evento” e il commento all’evento. quello di cui parlavo io era un incontro organizzato da Varese Girotondi il 15 febbraio 2005. Titolo dell’incontro era “la spina nel fianco.” sottotitolo: “i movimenti sono stati un problema più per la destra o per la sinistra?” partecipavano pardi, fini e lei. “una spina nel fianco” è tra l’altro il titolo dell’unico libro di pardi contro berlusconi (forse mi sono espresso male nel mio post originale, il libro era di pardi, non suo).
    per quanto riguarda le sue considerazioni sul regime non posso concordare. se per regime si intende un sistema di controllo sociale io dico che ci siamo pienamente dentro. opinioni politiche e modi di essere e fare non arrivano che dall’alto verso il basso. non c’è più confronto e il dissenso è ormai ottimamente emarginato grazie al quasi completo controllo delle tv (che spostano milioni di voti, guarda caso la maggioranza silenziosa grazie alla quale si può vincere ogni competizione elettorale). la carta stampata è controllata da grandi gruppi con enormi interessi politici ed economici. però la democrazia è formalmente garantita. ma cos’è democrazia? solo il voto? a leggere Zagrebelsky e Bobbio pare proprio che ormai la democrazia italiana sia solo un simulacro inutile e in via di disfacimento. non pretendo una perfezione ideale. solo dignità di cittadino e non la sudditanza imposta al servo. tra l’altro ricordo che non serve il carro armato. in democrazia se si controllano i voti grazie al controllo dei cervelli (e quindi di stampa e tv) si può tenere il potere all’infinito. per il resto, prima del carro armato del regime sovietico, c’è la denuncia per diffamazione, i processi infiniti, il lodo alfano, la digos, il manganello, il silenzio mediatico. Montanelli nel 94 scrisse così: “Oggi, per instaurare un regime, non c’è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d’Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione. (…) Il risultato è scontato: il sudario di conformismo e di menzogne che, senza bisogno di ricorso a leggi speciali, calerà su questo Paese riducendolo sempre più a una telenovela di borgatari e avviandolo a un risveglio in cui siamo ben contenti di sapere che non faremo in tempo a trovarci coinvolti.” Si sbagliava però sulle leggi speciali. Ma queste sono opinioni appunto, ed il fatto che possano essere espresse è comunque ancora indice di una qualche libertà. Concludo dicendo che, se ho dato impressione di disprezzare il suo lavoro come giornalista, ho sicuramente sbagliato e me ne scuso. Il problema vero è che un giornalista valido in un quotidiano-ingranaggio-del-regime diventa spesso solo una sorta di specchietto per le tante allodole che riescono a dire che “il giornale” sia libero (e pure che libero sia ancora un giornale – anche se lei ovviamente su libero non ci scrive). saluti.

  3. Ma perché questo catastrofismo. Quando prodi ha vinto, due volte! La situazione mediatica era la stessa. Mi creda, ne sono convinto: il problema é la qualità della classe dirigente della sinistra! Come si può vincere, divisi, con i calearo e le madie?
    Luca

  4. Caro Luca,
    per quel poco che ho letto, le faccio i miei complimenti per l’onestà intellettuale e per il continuo sforzo di obiettività che applica ai suoi “scritti”. Mi permetta una domanda: se dovesse indicare un motivo, una parola od un pensiero per cui lei è di sinistra, cosa direbbe ?

  5. Luca, un rifondarolo che scrive sul Giornale: chessàdafàpeccampà…

  6. Ho scoperto solo oggi, 12 aprile 2009, che Lei è di sinistra. La mia ammirazione e la mia stima, io che sono leggermente di destra, iscritto al MSI dal 1961, aumentano a dismisura.

    Un forte abbraccio, ce ne fossero di ” sinistri ” come Lei.
    bruno paternò
    rimini

  7. Caro Telese,
    ho scoperto oggi di essere un perfetto cretino che non ha capito niente della vita, anche se esercito un’attività che richiede l’uso del cervello e non delle sole braccia, quella forense.
    Ero convinto che Ella, scrivendo su IL GIORNALE, fosse non dico di Destra (che mi sembra un termine alquanto riduttivo) ma almeno di ispirazione liberaldemocratica e comunque NON fosse COMUNISTA e per questo Le avevo chiesto di incontrarLa su FB stimandola per le sue indiscutibili qualità di ottimo giornalista.
    Leggo ora che Ella vota PRC e allora mi rendo conto di essere anche un vecchio rimbambito di 73 anni e La prego solo -se e quando ha tempo- di farmi capire come sia possibile votare PRC e scrivere sulla stampa berlusconiana dando l’impressione a chi legge di condividerne i temi principali.
    Perdoni il mio ardire e gradisca i saluti di un perfetto cretino.
    Massimo Filippini

  8. Con la dialettica si giustifica tutto.
    Ma la domanda è: ma perchè non la prendono al Corriere, o a Repubblica, o all’Unità?

  9. Appena Montanelli litiga con Berlusconi, scopre che è un mafioso, fascista, piduista. Montanelli faceva il grandissimo giornalista e non il muratore. Non è proprio possibile litigare con il proprio editore ed evitare di comportarsi come una moglie in una causa di separazione? Cosa pensi di Montanelli?

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