Il Fatto Quotidiano

16 Marzo 2012
“La nostra democrazia morto che cammina”

di LUCA TELESE

Dopo il check-up che ha rivelato l’arteria occlusa, l’operazione delicatissima, la degenza in ospedale e quella a casa, Tonino Di Pietro sta per tornare in pista. Sarà ospite a Servizio Pubblico per la puntata sull’anniversario di Mani Pulite. Ma la full immersion nel mondo reale lo ha
fatto riflettere molto sulla crisi della politica di cui parlava ieri, su questo giornale, il nostro direttore: “Io – esordisce il leader Idv – sono d’accordo con Padellaro, condivido la durezza di quel corsivo, e dico di più: non è solo la democrazia, ma lo Stato di diritto che è stato sospeso, in questi mesi. Sono molto preoccupato, serve un cambiamento radicale, una catarsi, oppure la politica muore”.
Il primo giorno a casa come è stato?
Mi sento un po’ miracolato, dal controllo che tutti dovrebbero fare a sessant’anni…
È stato un bello spavento?
Mi hanno riaperto un’arteria, ma ora è tutto come prima. Gli organi funzionano di nuovo, o quasi, perché manca solo la prova del nove… eh eh
E sull’analisi politica che pensi?
Ti racconto un aneddoto…
Prego
Il mio vicino di casa a Curno campa allevando quaglie, è un caro amico. Mi ha offerto un pranzo prelibato, a base di uova di quaglia…
Cosa c’è di strano?
Mi ha detto: “Vedi Tonino? Prima le vendevamo tutte… Ora con la crisi ce le mangiamo noi. Se non avessi un’impresa familiare sarei già fallito!”.
Che lezione ne trai?
Sta entrando in crisi anche la piccola impresa, quella familiare. È una tragedia.
Come vedi questa crisi?
Il capitalismo moderno è diventato neofeudalesimo. La finanza ha battuto l’economia. È una crisi di sistema, prima che di moneta.
E i tecnici?
Non può esistere un governo tecnico senza una maggioranza politica. Dagli tre mesi e vedi che fine fanno…
Si vantano di fare le cose che nessuno ha fatto…
Sembrano i chirurghi che in quella celebre barzelletta dicono: “L’operazione è perfettamente riuscita il paziente è morto”. Eeeeh…
Ma la politica non se la passa meglio.
Per carità. Bisogna cambiare squadra, cambiare le persone: la politica, il politico, viene visto come colui che è responsabile dei danni del Paese.
Cosa prevedi?
Tra un anno i politici che oggi sono nascosti dietro di loro verranno presi a pesci in faccia. Questi è un governo tecnico-mortuario.
Il palazzo è meglio o peggio della società?
È lo specchio del suo disagio. Parlo di inefficienza e di malversazione. Del Paese con maggiore corruzione, della maggiore evasione in Europa…
È tutto nell’anniversario delle vostre inchieste…
Purtroppo ogni giorno di questi anni è stato un anniversario di Mani Pulite. Le nostre inchieste sono state un accertamento radiologico che ha scoperto il tumore. Ma il tumore c’era già, e non è stato asportato come si doveva.
Abbiamo avuto un decennio di tregua, però.
Sì, ma ora? Nel 1992 Chiesa, e anche tutte le indagini di quell’anno, non erano nulla rispetto a quello che è successo oggi al consiglio regionale della Lombardia!
Che differenza c’è, allora?
Oggi c’è… la spudorataggine del menefreghismo. Formigoni nel 1992 non avrebbe potuto fare il governatore un minuto in più.
Perché voi eravate più duri o perché le leggi erano diverse?
Perché c’era il popolo delle candele accese, dei fax e della solidarietà. Adesso quella società civile non la senti…
È il pessimismo della convalescenza?
Ma no! pensa alla Lega… quando prendemmo Patelli, Bossi chiese scusa…
E ora difende Boni?
Non solo! Il popolo della Lega, quello vero, si riuniva in un capannone, metteva i soldi nella damigiana per risarcire i 200 milioni di Patelli. Mentre oggi l’indagato Pini fa l’emendamento anti-magistrati. È una follia.
Cosa è successo?
In questi venti anni – veleno dopo veleno – si è prodotta l’assuefazione. Tutti sembrano uguali. Quello che è successo a Milano è uguale a quello che è successo a Bari. Molti non avvertono più differenza fra destra e sinistra.
Però fra un anno si vota
Nulla è scontato. C’è il rischio di una legge elettorale fatta dai soliti noti per tenere fuori chi disturba il manovratore.
Hai usato parole dure…
Ho detto: “Se si va avanti così prima o poi ci scappa il morto”. Ma il morto per me è un cadavere metaforico, quello della democrazia.
Quel voto potrà esprimere anche un cambiamento, no?
Lo spero: è quello che difendiamo, con la foto di Vasto. Ma la catarsi comporta la necessità di una nuova fase. Te li immagini Casini o Schifani che gestiscono la transizione? Ma mi faccia il piacere!
E il Pdl?
Hanno un nuovo inno, sognano un nuovo nome… Ma se resta Dell’Utri che cambi nome a fare?
Sei pessimista?
In ospedale ho visto una realtà incredibile: il mondo che sta fuori dal Palazzo, quello che non arriva a fine mese. O parliamo a loro oppure saremo uccisi dalle metastasi di Tangentopoli e del berlusconismo.

twitter@lucatelese

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3 commenti »

  1. Bell’intervista, mi colpisce il pessimismo di Dipietro, meno combattivo del solito, forse per colpa della degenza. Del resto credo che sia un sentimento condiviso dagli elettori di sinistra che, come me, si sono astenuti per mancanza di alternative credibili al sistema di potere instaurato da Berlusconi sulle ceneri di Craxi. Ormai sono decenni che il sistema politico produce un crescendo malavitoso, che come una metastasi (titolo di apertura del Fatto di oggi) coinvolge le amministrazioni locali di ogni colore e risparmia il governo centrale solo perché è un provvisorio consesso di tecnici. Ma fino a quando?
    Il problema è uno solo: il sistema del malaffare è estirpabile? Se qualche partito ha una soluzione al riguardo si faccia avanti. Proprio Dipietro, nel momento aureo di Mani Pulite, sarebbe stato incoronato premier e avrebbe potuto fare pulizia. Ma prese tempo, troppo, tentennò, e alla fine fu troppo tardi, partorì un partitino. Anche Monti, appena insediato, ebbe l’occasione d’oro per tagliare alla radice i costi della politica (anziché spremere le famiglie e le imprese italiane di tasse: cura da cavallo che, come s’è visto in Grecia, è in grado di accoppare il cavallo), nessuno avrebbe osato dire nulla, ora è troppo tardi, si parla addirittura di introdurre l’ennesima legge ad personam (il funesto PD avrà il coraggio di approvarla?) per risparmiare a Berlusconi il processo Ruby. Al peggio non c’è davvero mai fine…

  2. Analisi giusta,caro lv,e a mio avviso,si potrebbe aggiungere che la sirena Grillo sta trovando un’autostrada per entrare nella pancia degli italiani. Prova evidente è quello che scrive adesso un vecchio democristiano come Zanzara (mio conterraneo che seguo da molto tempo),senza immaginarsi,che se prenderà i voti che i sondaggi sembrano attribuirgli (a Grillo) si farà solamente lo spazio per un altro posto a tavola! Oggi funziona così in Italia…ma forse mi sbaglio.

  3. Credo che di Pietro abbia detto la Parola Giusta: ci scappa il Morto . Purtroppo di morti ce ne sono scappati molti e molti ancora dovranno succedere visto L’andazzo della nostra Economia , mi rammarico vedendo che oramai Molti Italiani sono del tutto disillusi dalla nostra Politica, dall’Italia Tutta ,non si sentono piu’ partetecipi del tessuto Sociale, addirittura mi si lasci dire una stupidaggine ,ma purtroppo è vita attuale ,anche l’apertura incondizionata all’immigrazione da tutto il mondo si risolve con la perdita delle nostre Tradizioni, una anziana mi faceva presente che non si sentiva piu’ l’odore del Ragu’ in Italia, ma uno strano odore non di casa nostra,credo che siamo arrivati ad una fase davvero critica della nostra Societa’ oh si ritrova la legalita’ , il rispetto per chi Produce, il Rispetto per la propria Nazione ,i valori veri, altrimenti avremo davvero movimenti di Rivalsa Sociale anche Cruenti, ed alla fine non avremo l’Europa ma non avremo nemmeno L’Italia .

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