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21 Febbraio 2012
Chi tocca Fiat paga caro

C’è qualcosa di inquietante e violento nella sentenza che ieri ha colpito (in primo grado), Corrado Formigli e Annozero, condannandoli a pagare cinque milioni (cinque milioni!) di euro per aver criticato in una puntata le prestazioni di un’auto della Fiat, la Mito, definendole inferiori a quelle di altri modelli concorrenti. Cinque milioni per aver realizzato un servizio comparativo in cui si sosteneva che la Alfa Mito in circuito va più piano di altri due modelli di altre case. Il dato della velocità é un dato tecnico: ma anche se fosse stato un eccesso, o una forzatura? Anche se fosse stato un errore? Anche se fosse stato un dato interpretato male? Cosa significa condannare un giornalista a pagare cinque milioni di euro?
Il messaggio che arriva da questa sentenza é davvero preoccupante. Cosa accadrebbe a Formigli se, come sempre succede in questi casi, la Rai gli facesse pagare anche solo metá della cifra dovuta? Se questa incredibile condanna venisse confermata ci sarebbero due conseguenze immediate: in primo luogo la vita di Formigli verrebbe rovinata (costretto a lavorare fino alla fine dei suoi giorni per risarcire il Lingotto). E subito dopo sarebbe sancito da una sentenza il principio per cui i prodotti Fiat non possono essere criticati. Insomma: chi tocca paga, colpirne uno per educarne cento. E non con un risarcimento simbolico, ma con una pena insostenibile per un privato.
Tutto questo è incredibile per almeno due motivi. Il primo: in questi stessi mesi, malgrado sentenze sfavorevoli, é stato consentito alla Fiat di escludere alcuni dei suoi operai dalla rappresentanza, senza che questo abbia comportato (per ora) sanzioni o scandalo. A Pomigliano l’azienda ha potuto evitare di riassumere tutti gli iscritti a un sindacato (la Fiom) perché giudicati ostili o indesiderati. Il che vuol dire che nessuno può criticare le merci, ma che invece si possono colpire gli uomini.
Il secondo elemento di inquietudine riguarda il collegio dei periti che ha assistito i magistrati. Un pool ben assortito, composto di professori che hanno avuti rapporti con istituzioni finanziate dalla Fiat, a partire dall’attuale ministro Profumo. Se un giornalista viene schiantato da una pena insostenibile non si colpisce solo lui, ma anche tutti i suoi colleghi, che domani dovranno pensare cento volte anche prima di scrivere una sola riga. Chissà, forse anche io dovrei preoccuparmi prima di pubblicare questo post. Viviamo in un tempo in cui i diritti dei singoli sono ridotti a dettaglio irrilevante, e le merci diventano sacre e inviolabili.

Luca

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44 commenti »

  1. Di inquietante in questa vicenda c’è il corporativismo dei giornalisti. Quel servizo fu scandaloso perché veniva comparata una macchina (l’Alfa) con altre (Citroen e Mini) di cilindrata superiore. Per farmi capire da Telese e da Formigli, che evidentemente non conoscono certe cose: sarebbe come confrontare i dati di ascolto di una trasmissione che va in onda alle 20 con una che va in onda alle 23.

  2. E se fosse un medico, un architetto, un idraulico, un elettricista a sbagliare? Mi chiedo se esistono delle professioni e quindi dei professionisti, se ci si vuole chiamare giornalisti non ci si improvvisa e quando si sbaglia, perchè a tutti capita di sbagliare si chiede scusa e responsabilmente si accetta una sentenza senza cadere nell’ovvietà di alcuni politici. La pena è da far pagare quasi totalmente alla RAI che come editore non doveva permettere la pubblicazione di tale oscenità e in parte giustamente a Formigli che da professionista non poteva partorire una tale oscenità, me lo ricordo ancora…un servizio veramente ridicolo!
    Detto questo e tralasciando il fatto in se…se una persona sbaglia, con il giusto rispetto e maturità, si prende le sue responsabilità chiede scusa e se c’è da pagare per la malefatta qualunque sia il conto che paghi!
    Quello che più mi allibisce sono gli innumerevoli articoli che scrivete contro i politici e poi fate esattamente le loro stesse mosse…
    Torniamo alla domanda iniziale se un un idraulico sbagliasse un lavoro in casa e al posto che riparare un tubo allagasse l’abitazione, cosa gli direbbe? Scusa mi hai fatto un danno di migliaia di euro ma non te lo puoi permettere lasciamo perdere, anzi, continua così, così si che sei un vero professionista!
    Il lavoro del giornalista è molto importante perchè è potente, anzi è potere, un articolo può veramente far mutare l’idea a molte persone, per questo è fondamentale che chi fa questo mestiere ne sia consapovole e lo faccia appunto con professionalità, se non ne è in grado come per ogni professione meglio che cambi lavoro!
    Saluti Andrea

  3. Mi ricordo benissimo quella puntata, provai vergogna per Formigli. Un servizio così tendenzioso può scriverlo solo un ragazzino, non un professionista. L’equazione era: Marchionne essere sporco liberista quindi macchine Fiat andare piano. Telese, ok che sei incazzato ma lascia perdere la censura giudiziaria, che fai tenerezza

  4. QUESTA E’ MAFIA… MASSONERIA… LA DITTATURA DEI POTERI FORTI SUI DEBOLI, LA CONFERMA CHE VIVIAMO IN UN MONDO MARCIO SENZA GUSTIZIA CHE TUTELA I FORTI E GIUSTIZIA I DEBOLI E I POVERI!

  5. Gentilissimo, Formigli ha rotto il patto segreto tra aziende e stampa. Basta chiedersi che macchine usano per scopi privati i giornalisti di Gente Motori e Quattroruote? Che borse, computer, tv, telefoni hanno a casa i giornalisti che recensiscono gli oggetti dei nostri desideri e consumi? Il settimanale che vende di più in Italia tranne alcuni articoli all’inizio, insomma, dopo 30 pagine di pubblicità, è solo promozione di libri, film, musica, concerti, fiction. Diciamocelo, i giornalisti sono corrotti da tanto. E se uno di voi si mette contro chi paga l’esistenza dei media che vi danno lavoro, e lo fa adducendo prove deboli, il patto è rotto. È una guerra di mafia, questa.

  6. Evidentemente, Formigli non è Santoro, anche se tenta disperatamente di assomigliare a lui. E alla Rai, non ha chiesto le stesse garanzie di libertà di parola come avrebbe certamente fatto il marpione di Anno Zero… Va da se che ne paghi le conseguenze per la sua inabilità contrattuale, benché, ciò significhi uno smacco rovente per la categoria dei giornalisti, i quali si vedono costretti a ripensare bene a ciò che scrivono. Io, ovviamente sostengo la libertà di parola a tutti i costi, meno quando questa non rispetta la verità o danneggia le nostre aziende, specialmente in un periodo così difficile in cui si dovrebbe essere un po’ partigiani, e non svilire un nostro mercato pubblicamente, in modo europeo. Soltanto noi Italiani siamo così onesti da -sputtanare – le nostre produzioni, i nostri ministri, e tutto ciò che una parte politica ritiene vada a discapito dell’altra. E’ giusto perciò che Formigli paghi per la sua dabbenaggine, per la sua mania di grandezza che l’ha portato ad impelagarsi in discorsi molto più grandi di lui, al di sopra della sua mediocrità di giornalista.

  7. ciao luca.
    si sicuro la cosa che più mi appare singolare è la rapidità con cui sia uscita questa sentenza data la complessità. A volte anche un procedimento iniziato con ricorso per decreto ingiuntivo, che dovrebbe essere il più breve di tutti i civili, non riesce a concludersi in due anni, sentenza compresa.
    basta farsi un giro in Tribunale per farsi un’idea.
    Con questo non voglio dire che il processo sia stata una farsa, ma di sicuro quando ci sono questi colossi di mezzo è diventato sempre più difficile per il singolo difendersi.
    Immaginiamo il contrario. Chi mai si potrebbe permettere di fare una denuncia alla telecom o alla fiat, con il rischio che in caso di soccombenza dovrebbe supportare tutti i costi del processo, perizie, avvocati, etc?
    e in tutto questo non c’è ancora la responsabilità civile dei magistrati.
    Figuriamoci se fosse introdotta.
    Spero che l’appello si pronunci diversamente.
    un saluto
    valentina

  8. Faccio notare a tutti ed in particolare @Paolo che tutti sono liberi di criticare la Fiat: Quattroruote ha prodotto i dati poi manipolati malamente ad Annozero; e che il in nostro caro Telese, ha sfruttato una prova, sempre di Quattroruote, per criticare (giustissimamente) la nuova Lancia Thema. Il problema non sono le critiche, ma le calunnie!!!

  9. Dunque, se capisco bene, un Magistrato che la pensa come vorremo noi è un buon magistrato, altrimenti è marionetta dei Poteri Forti?
    Mi sembrano parole molto in voga qualche tempo fa, in bocca aduna persona di bassa statura. Anche morfologica.

    Poche storie:
    il servizio di Formiglio è stato colpevolmente mistificatorio portando a testimonio i dati della più importante rivisa del settore per dimostrare la presupposta inferiorità GLOBALE dell’Alfa (i dati cronometrici erano funzionali esclusivamente a questo nel contesto, e chi non lo ammette deve fare i conti con la propria onestà intellettuale) , per dimostrare come il Maglionico Marchionne non stesse agendo a salvaguardia dei propri marchi. Questo quando invece la stessa rivista promuoveva a pieni voti la Mito addirittura come la migliore della categoria!!! Roba dal peggior Belpietro…
    Sconcertal’ignoranza e l’arroganza di un giornalista che si professa esperto in materia:se si fosse semplicemente DOCUMENTATO PRIMA di vomitare idiozie a vanvera, cioè se avesse fatto il Giornalista, non avrebbe avuto problemi. Ma nemmeno materia per poter diffondere i propri preconcetti…

    Quindi, caro Telese, non abbiate Lei e i Suoi colleghi timore alcuno di esprimere le vostre personali posizioni contro chiunque, vedrete che nessuno verrà a limitare la libertà delle opinioni .
    Ma quando queste vengono date in pasto al pubblico senza ritegno e prudenza facendole passare per verità dimostrabili, avventurandovi a vomitare inesattezze tronfie di pregiudizi addirittura mistificando a proprio uso e consumo dati e riferimenti, e giudizi degli specialisti beh…
    allora sì la faccenda si fa delicata:
    DOVETE imparare a documentarvi, a farvi venire dei dubbi, a chiedere a chi è più esperto di voi prima che la supponenza da tuttologi vi spinga ad avventurarvi in territori “pericolosi”.
    Oppure basta trincerarsi nei banali “a mio parere”,”non ne sono sicuro, ma credo che”,”dovrei informarmi meglio, ma da quel che capisco” etc. etc. etc.

    Spero che quanto successo al povero Formiglio (massimo sostegno sul piano umano, per carità) serva di lezione, ma in ogni ambito in cui occorre una certa “ferratura” in una materia specifica il giornalista medio italiano ricade in banalità stereotipate autoreferenziali e colme di retorica.

  10. Randolph Carter,
    per inciso, la prova della Thema fatta dalla rivista quattroruote è stata largamente positiva, specie in relazione al prezzo della vettura: tra i 15 e i 20 mila euro inferiore alle vetture con cui veniva confrontata la vettura non risultò la migliore ma buona eccome…

    Telese -come Formiglio- si è malamente appellato a poche critiche decontestualizzate al solo uso di dar maggior peso alla critica dell’operazione di rimarchiamento di una vettura made in USA e in senso lato all’ operato di Marchionne. Critica che ci sta tutta, e che sotto limitati aspetti può essere condivisa (certo, se si conoscesse l’ABC delle strategie industriali automotive e la situazione del Mercato ci sarebbe stato qualche strumento in più per capire l’operazione, ma tant’è)
    quello che proprio non ci stava è l’estrapolare a vanvera solo quello che fa comodo per avvalorare i propri pregiudizi: il prodotto Lancia Thema di per sè è ottimo, poi -per carità- si potrà discutere il fatto che non sia una “vera” Lancia e che non sia italiana (se non per le finiture e il motore diesel), ma quello che scrisse a riguardo il buon Telese è al limite del becero belpietrismo minzoliniano…

  11. Certamente @Pal anche l’articolo di Telese ( http://www.lucatelese.it/?p=5652 ) era parziale, eccessivo (parlava di stroncatura, di bidone) e si dimenticava del piccolo particolare dei 15mila €uro di risparmio…
    Ma non l’ho citato come esempio di buon giornalismo (non lo era), ma come esempio di critiche discutibili ma legittime alla FIAT. Come prova che una certa libertà di dire cazzate c’è, eccome!

  12. Anch’io ricordo benissimo il servizio di Formigli, e ricordo anche che mi domandai dove fosse finita la professionalità del giornalista. I dati comparativi non si discutono, vengono dati ogni mese dalle riviste di auto, e nessuno fa causa contro di loro. Qui si discute il fatto che un paragone fra le velocità abbia determinato un giudizio categorico ed arbitrario sulla qualità dell’auto, sulla sua affidabilità ed in generale, sulla casa produttrice. Forse la sentenza non è commisurata. Ma quell’episodio è stato la negazione del giornalismo, e sono convinto che andasse sanzionato. In alcuni campi professionali, per errori del genere, ci si dimette.

  13. Caro Telese,
    può per cortesia invitare i suoi lettori a informarsi prima di scrivere baggianate? Ma il video lo avete visto o parlate a vanvera?
    Formigli ha usato un dato di quattro ruote. Parlava solo della velocità delle macchine. Lo dice chiaramente quando fa riferimento all’idea di sportività dell’Alfa.
    Leggetevi il pezzo di Milena Gabanelli oggi sul Corriere della Sera nella pagina dei commenti, pagina 44. E poi ripassate di qui che ne riparliamo.

  14. Carlo Santi, guardati tu prima tutta la trasmissione e poi critica è ovvio che se vedi solo lo spezzone di 2.30 min su youtube nn puoi capire!

  15. @Carlo Santi,

    Ora andrò a leggere volentieri l’intervento della Gabanelli,
    vorrei far notare comunque che:

    l’unico dato di 4Ruote usato è quello del tempo sul giro in pista,
    dolosamente omettendo di aggiungere che:
    1 – Il tempo total è stato influenzato dal fatto di non poter far sbandare/pattinare la vettura oltre certi limiti perchè Fiat, per questioni di sicurezza, ha valutato di non rendere totalmente disinseribile il controllo di stabilità, ma di mantenerlo sempre attivo su 3 livelli: Neve/bagnato-Normale-Sportivo mentre normalmente le vetture hanno solo l’opzione attivo o spento.

    2 – LA Mito alla fine della prova era stata giudicata da Quattroruote LA MIGLIORE delle tre, esaltandone l’equilibrio generale, le prestazioni su strada e dando giustamente poco peso al risultato fra i cordoli, essendo una condizione di guida totalmente estranea all’uso normale.

    Riparliamone anche alla luce di questo.

  16. Letto l’intervento di Milena Gabanelli,
    che mi pare basato più che altro sull’ entità della penale,
    non tanto sul merito della stessa, e sulla possibile imparzialità dei periti.

    Sulla prima cosa posso trovarmi d’accordo, specie se si tratta di un privato la multa dovrebbe essere commisurata,
    per la seconda questione francamente non saprei definirla: d’altra parte chiunque si occupi a certi livelli di industria automobilistica in Italia non può, in un modo o nell’ altro, aver avuto a che fare con Fiat ad n certo punto della carriera.

    Si insinua poi il sospetto di un monito severo contro il diritto di critica, ma francamente mi pare che il monito sia a non criticare con argomenti e dati fuori contesto facendoli passare per dati di fatto.
    Francamente, con tutta la simpatia personale che posso avere per Formigli e considerando validissimi molti suoi altri servizi, credo che il giornalista in questo caso abbia francamente toppato agendo con arreganza senza la minima prudenza e senza pensare alle inevitabili conseguenze.

  17. Provo ad esporre questa riflessione: Mi metto nei panni della FIAT,dunque,ci sono due giornalisti che hanno esposto palese denigrazione nei confronti di un mio prodotto. Il primo,Luca Telese,in un articolo sulla carta stampata (18-6-2011) dice della mia Freemont: “fotocopia della vecchia Dodge Journey ” “i tassisti non la sceglieranno nemmeno se gliela regalassero” “consuma quanto un carrarmato” “prevedono di venderne 30mila in Europa,quando Multipla,Croma,Ulysse e Sedici messe insieme vendono 27mila (chiusura con presa di culo). Il secondo,Corrado Formigli,vuole far passare l’idea che la Mito è un bidone,però,lo dice in televisione,con un pubblico di 4milioni di persone. A questo punto,io FIAT dico: i giornali ci fanno una sega,possono dire quello che vogliono,la televisione nò! è un mezzo troppo potente di influenza di massa,quindi,qualunque critica attraverso quel mezzo,và fermata! E che nessuno si azzardi a riprovarci! Vi sembra una tesi plausibile?

  18. @Andrea,
    la condanna è avvenuta solo ed esclusivamente per quei due minuti. Tant’è che Santoro è stato assolto. Mi pare di capire che lei non ha letto la sentenza, ma ha fretta di emetterne di sue.
    @Pal,
    il punto è esattamente l’entità che diventa un deterrente. Chi tocca la Fiat muore. Se ci fosse stata una condanna a 50.000 euro (che di questi tempi non si dà nemmeno se Celentano dà del deficiente a un critico) nessuno avrebbe detto nulla. Neanche Formigli.
    Ma , oggi ha ascoltato l’editoriale di Mentana? Dice molto semplicemente questo: la Fiat ha pagato giornalisti per decenni, ha offerto vacanze a cronisti e direttori proprio per fare sì che nessuno toccasse (con penna le macchine). Ora (questo lo dico io, non Mentana) nessuno tocca la Fiat, perché è un big spender (porta pubblicità).

  19. 1) Ma le sentenze non vanno sempre rispettate? Non sono il Vangelo?
    2) Ma se un signore mi buca le ruote della macchina, e un’altro vine e me la incendia, perchè non posso chiedere il risarcimeto a quella che me la incendia visto che ormai un’altro mi aveva bucato le ruote? Cioè perchè non possono andare a chiedere un risarcimento per un report mandato per televisione ma che già era stato pubblicato su una rivista?
    3) E se la fiat spende e ha speso denaro per pubblicizzare e fare propaganda presso giornalisti e organi di stampa dove nadce la sua indegnità? E’ vietato dalla legge?
    4) Il diritto di critica e di cronaca da quando copre le affermazioni false a prescindere che siano denigratorie o meno?
    5) Quanto felici saranno stati gli operai fiat italiani, starnieri, binchi negri, indiani o altro a scoprire che le auto che stanno costruendo fanno schifo e il loro posto di lavoro andrà perduto al fine di salvuaguardare il diritto di critica di un giornalista che in quanto tale deve poter dire una falsità altrimenti è censura (secondo lui)?

    La verità è che da anni è nata una classe giornalistica che fa della critica dell’avversario politico un mestiere molto ben remunerato e che si giustifica moralmente, anche quando la critica è falsa, perchè tutto è lecito in guerra.
    E contro l’avversario qualsiasi attacco è lecito.
    Ma la legge, che quegli stessi giornalisti a parole intendono difendere assiema ai magistrati, dice diversamente.

    Il diritto di critica copre solo le affermazioni corrispondenti al vero.
    Le affermazioni false possono essere dannose (cioè denigratorie) o non dannose.
    Nel primo caso le affermazioni false e danose devono portare al risarcimento di un danno.
    Il veicolo fiat nel servizio veniva indicato come di qualità inferiore ai due veicoli, circostanza dai giudici ritenuta falsa.
    Per effeto di quel servizio la Fiat ha subito un danno corrispondente al mancato guadagno per le vendite di quella vettura, e un danno per l’immagine della fiat in generale.

  20. Berlusconi è finito finalmente.

    Il diritto è ripristinato:

  21. E’ finito l’interrengno.

    Ho consciuto grandissimi e finissimi giuristi docenti universitari di fama mondiale sbandierare e rinnegare principi di diritto fino a quel momento sostenuti solo perchè bisognava combattere l’oppressore.

    La seconda repubblica è morta assieme a Berlusconi.
    Siamo nella terza.
    Il diritto tornerà ad essere una cosa seria.

  22. @ Carlo Santi,
    ripeto, non ho mestiere per poter giudicare i metodi con cui è stata calcolata e divisa l’entità della pur giusta sanzione, ad ogni modo più di un milione di euro per un singolo cittadino senza redditi eccelsi è praticamente “impagabile” : spero che per Formigli ci siano degli strumenti assicurativi ad alleggerirne il peso…

    Questa volta Mentana non mi è piaciuto molto:
    che FIat abbia operato nel modo descritto è verosimilissimo, anche se l’impronta di Marchionne, mi dice chi si professa “insider”, pare avere inciso dando una sterzata in senso opposto limitando, tra le altre, anche le spese per -chiamiamole- “pubbliche relazioni” ( peraltro non senza effetti sulla benevolenza della stampa italiana…)

    Ma pensare che Volkswagen, Ford, PSA, GM, BMW, Daimler, etc. etc. etc. non abbiano agito allo stesso modo è francamente da ingenui (o detto in malafede)…

    La retorica usata dal buon Enrico è poi stucchevole e basata su argomentazioni piuttosto puerili, tipiche di chi parla per sentito dire, come troppo spesso fanno i giornalisti quando si trattano argomenti settoriali, e -questo giustamente- è sfacciatamente di parte per la categoria dei giornalisti.
    Ma qui non si tratta di “scrivere o dire cose sgradite” ma di aver malamente affastellato alla rinfusa baggianate mistificatorie senza il minimo fondamento. Anzi, con il fondamento in realtà opposto alla tesi che si tentava di portare (nella fattispecie le presunta “inferiorità” della Mito rispetto alle concorrenti Mini e DS3).

    Credo poi che la sentenza non metta certo a repentaglio la libertà d’informazione, ma piuttosto costringerà il giornalismo a tornare ai tempi in cui si facevano vere inchieste, approfondendo ed onformandosi sui temi trattati consci che a “spararle a vanvera” si rischia qualcosa…

    Ma su una cosa sono pienamente d’accordo con Mentana:
    se Fiat, una volta acclarato in modo cristallino che il servizio mandato in onda è stata una porcheria, decidesse di decurtare a Formigli la pena a livelli simbolici (o almeno ragionevolmente sostenibili) ci farebbe una gran figura.

  23. Quanto costerebbero due minuti di pubblicità sella stessa rete in cui il prodotto fiat è stato denigrato per tentare di bilanciare quel servizio infame?
    Credo più di 8 milioni di Euro.
    Ma almeno Formigli ha chiesto scusa ammettendo l’errore?
    Insiste nelle sua posizione.
    Rispetto la sua opinione (sbalgliata ) sul diritto di cronaca ma solo a patto che paghi la cifra dovuta.

  24. Carlo Santi
    è ovvio che il servizo è stato contestualizzato al momento della sua messa in onda quindi non è vero che è stato considerato solo il video. Il servizio è servito per sostenere la tesi che la Fiat vendendo una Mito “lenta” avrebbe rovinato Alfaromeo, vendendo un prodotto obsoleto a questo aggiungendo dei risultati di una rivista di settore e quindi facendo credere che 4ruote sostenesse la stessa causa di Formigli, ovvero auto lenta=auto obsoleta=Alfa rovinata da Fiat quando ovviamente tutto questo non era espresso nell’articolo di 4ruote, che anzi premiava la Mito con un titolo IPERTECNOLOGICA.

    Formigli paga molto anche il sottointeso della trasmissione, cioè il fatto che non è esistita una vera analisi, era tutto a prescindere contro Fiat e sottolineo in maniera del tutto strumentale e pressapochista.
    Più che una trasmissione di informazione sembrava una campagna pubblicitaria denigratoria…

    A questo punto basandomi sulle tesi esposte da Mentana ed altri giornalisti, preso atto che il servizio (non sembrava un servizio giornalistico vista l’incoerenza dei dati e l’evidente ignoranza da parte dei cronisti), come si suppone che Fiat paghi per far scrivere belle cose su i suoi prodotti (sostenuto da Mentana su TGla7) io…potrei supporre che Formigli, Annozero e co…per quella trasmissione presero soldi dalle case estere o concorrenti a Fiat, per quale motivo non potrebbe essere andata così? Ah dimenticavo… non querelatemi, perchè questo è DIRITTO DI CRONACA!

  25. Quella sentenza è la fine del giornalismo militante.

  26. L’unica cosa inquietante è la tua incompetenza, Telese, è la tua indignazione perbenista da socio della casta degli intoccabili, ovvero i giornalisti. Tu e il tuo degno compare Enrico Mentana. Ridicoli. Giornalisti senza fare la prima cosa che un giornalista dovrebbe fare, ovvero analizzare i fatti. Quel servizio fu una schifezza, calunnia pure, venne raccontato che le tre auto avevano la stessa potenza mentre la verità è che la MITO era una 1400 da 135cv e le altre due erano 1600 da 160cv. Formigli non disse neanche che la MITO ha, per ottime ragioni di sicurezza, il sistema esp non disattivabile, il che toglie qualcosa in termini di velocità ma regala tantissimo in termini di sicurezza, elemento primario per il guidatore (che di certo non compra la MITO per andare a fare i test in pista!: Formigli non disse nemmeno che IL TEST COMPLETO DI QUATTRORUOTE LO HA VINTO LA MITO. Ed inoltre Formigli ha solo dato una spaventosa dimostrazione di incompetenza in fatto di automobili, oltre alla enunciazione del delirante concetto (tanto più per chi come lui e COME TE si spaccia per ecologista e sensibile ai temi ambientali e comunque alla sicurezza del cittadino) secondo il quale la macchina si compra per andare a 200 all’ora, e se anche è meno sicura è lo stesso! E tra l’altro Formigli ha continuato a mentire anche dopo terminato il servizio, perchè a domanda di Castelli, ha risposto in studio che le tre auto avevano tutte la stessa potenza e cilindrata, cose falsissime. Io sono di sinistra e provo SCHIFO, Telese, per questo tuo giornalismo ottuso, disinformato, qualunquista e fatto con il birignao, con la puzza sotto il naso di chi non si degna di informarsi prima di sparare scemenze. Siete ridicoli e infatti nessuno vi crede nel caso specifico, perchè CHIUNQUE ha rispetto per la professione di giornalista non può che provare disgusto per quel servizio di Formigli. Dovresti vergognarti come e più di Formigli.

  27. E tra l’altro il danno che ha fatto Formigli con quel serviziaccio calunniatorio è presumibilmente ben superiore a 7 milioni, tanto è vero che la Fiat aveva chiesto 20 milioni. Direi che a Formigli gli è pure andata bene.
    Quello che sconvolge è la cialtroneria di un tale servizio, fatto con la smaccatissima intenzione (del tipico giornalismo a tesi) di infangare la Fiat solo perchè era una puntata dedicata al conflitto Fiat/sindacati. Solo in Italia esiste un giornalismo così cialtrone come quello di Formigli e sostenuto da Telese, secondo il quale per “dimostrare” che la Fiat ha torto in materia sindacale, bisogna provare a sputtanarla inventandosi che una sua auto fa schifo. Peraltro tentativo che ha avuto risultati catastrofici, un vero autogol, visto che anche su questo blog, letto al 90% da gente di sinistra, Formigli e tu stesso venite giustamente presi a pernacchie.
    Se Formigli avesse proposto di mandare in onda una porcata del genere a quelli di Top Gear (la miglior trasmissione televisiva al mondo di analisi delle automobili, della BBC), quelli di Top Gear gli avrebbero riso in faccia e gli avrebbero detto che uno così in una redazione non è degno nemmeno di fare le fotocopie.

  28. Telese non è Formigli.
    Ha preso una cantonata, ma è solo una opinione.
    Quella di Formigli pretendeva di essere scienza e verità.
    Vergognoso.

    E’ la prova che la sinistra italina sarà sempre suicida.

    Quando Moretti disse che con quei leader la sinistra non avrebbe mai vinto doveva riferirsi solo a sè stesso.

    La sinistra radicale pasticciona, isterica, lagnosa, bugiarda assistita raccomandata e milionaria di Formigli e Santonoro sono il cancro della sinistra.

  29. @wilde,
    Formigli ha fatto un servizio ripugnate, Telese ha scritto un commento ridicolo e totalmente insensato, ma non è questione di sinistra o destra, è questione di impresentabile giornalismo italiano. Quello di destra fa le stesse cose e molte altre ancora anche peggiori.

  30. Infatti non lo è.
    Telese ha detto delle sciocchezze di sinistra ma sono solo opinioni.
    A volte si può sbagliare come può sbagliare chiunque.
    E’ un giornalista di sinistra ma se era di destra non cambiava nulla.
    La storia di Formigli è diversa.
    Quella è premeditazione.
    DEsiderio di distruggere il nemico anche con la falsità o la reticenza o la capziosità o la furbizia.

    E questo è giornalismo militante di sinistra.
    Telese è un giornalista di sinsitra ma non mi sembra un militante come fede o come santoro.

    Il servizio doveva dimostrare che la fiat fa pessime macchine e per questo affama gli operai.

    Tesi suicida oltre che stupida e falsa.
    Soprattutto per uno di sinistra e per la sinistra.
    Ed è la sinistra isterica e autolesionista alla Moretti.

  31. La Fiat ha ricevuto un risarcimento miliardario scandaloso. Ammesso che Formigli abbia sbagliato,il giudice ha esagerato:il giornalista non guadagna quanto Marchionne. Sempre in tema di prevaricazione dei diritti altrui,qualcuno conosce il comportamento antisindacale tenuto dalla Fiat nei suoi stabilimenti? Informatevi sul clima di spionaggio in cui si lavora alla Sata di Melfi. E’ normale che dopo la condanna in Appello,la Fiat faccia ritornare in fabbrica i tre operai licenziati,ma li tenga in una stanza senza far nulla? Il risarcimento va bene,il reintegro immediato no. In tal modo si viola la sentenza di un Tribunale.

  32. Ti pagano per non fare nulla e ti lamenti pure?
    Siamo all’assurdo.
    I soldi non si trovano per terra,.
    Il reintegro non esiste in nessuna parte del mondo.
    E’ una assurdita giuridica.

    E poi se la fiat fa così schifo perchè quei tre insistono a volerci tornare?

    Perchè non si cercano un posto di lavoro più consono alle loro esigenze imprescindibili?

  33. Scusami Wilde , ma nel tuo ultimo commento, dimostri proprio tu tutta la tua faziosità. Ma come le senteze a favore Fiat vanno applicate, perchè “finalmente il diritto tornerà ad essere una cosa seria”, mentre le sentenze che condannano la stessa FIat possono essere disapplicate…… Affermi “ti pagano per non far nulla” ma quei lavoratori chiedono proprio di lavorare, hai mai sentito parlare di dignità, o è un concetto a te sconosciuto.
    E per ultimo, caro Wilde, paladino della giustizia , vivi in Italia e in Italia l’art 18 è legge (ed io spero lo resti ancora, proprio per salvaguardare la dignità e la libertà dei lavoratori) pertanto fintanto che esiste và applicato….. anche alla FIAT!!!!

  34. La libertà di informazione non corrisponde alla libertà di disinformazione (o diffamazione) e lei Sig. Telese dovrebbe essere il primo ad impararlo dopo gli articoli (faziosi? inesatti? manipolatori? scandalosi? decida lei) fatti su Thema e Fremont.
    Vi siete abituati a diffamare il tiranno e vi siete abituati all’impunità.

    Si critica Libero e Feltri ma poi ci si comporta alla stessa maniera..

  35. Le sentenze si devono applicare sempre e si possono criticare sempre.
    E’ il primo principio della democrazioa.
    Per questo i processi sono pubblici e perchè il potere giudiziario
    non è titolare di quel potere ma lo esercita in nome del vero titolare.
    Il popolo italiano.
    Le sentenze sono sempre pronunciate in nome del popolo italiano.
    Il popolo da, il popolo ritira.
    Non ce lo scoridamo.
    Con la scusa della dignità non si può prendere in giro la gente che onestamente lavora e di garanzie stupide come quella dell’art 18 non beneficiano.

    E prima della legge viene la costituzione.
    E prima della costituzione viene la ragione.
    E prima della ragione viene il popolo italiano.
    Se un datore di lavoro può assumere ma non può licenziare perchè la legge e la magistratura lo ostacola così tanto da rendergielo impossibile, non è più un imprenditore.
    E un socio o un suddito di una repubblica democratica socialista.
    Il fatto che lo preveda la legge, non vuol dire che la costituzione debba essere saltata.
    E se anche la costituzione dicesse che tutto ciò sia giusto, il buon senso nenanche la costituzione può superare.
    Se la costituzione dice che la luna è quadrata non per questo ha ragione.
    Un soggetto può essere un imporenditore se assume e licenzia se non può farlo non è piu un imprenditore e non esisterrebbe più la libertà di impresa prevista dala cost.
    Poi la legge ipocritamente fissa l’obbligo oltre i 15 dipendenti e per questo le imprese rimangono nane per evitare di non essere più imprese ma baracconi di stato.
    Non per niente le grandi aziende vivono tutte di stato come da paese di socialismo reale.
    Che è fallito.
    Che fallirà sempre.

    In ogni caso quei lavoratori non chiedono di lavorare.
    Chiedono visibilità.
    Vogliono un mondo che è finito.
    Vogliono la fama.
    Vogliano fare ed entrare in politica.
    E lo faranno.

    Non ci prendiamo in giro.

  36. Certo che le sentenze si possono criticare, ma in uno stato di diritto, si applicano e se una sentenza sancisce la reintegra nel posto di lavoro , questa deve essere eseguita.
    Il licenziamento in italia esiste, prova a domandarlo ai lavoratori di Termini Imerese o della Irisbus o ai lavoratori dei treni di notte o delle migliaia di aziende che hanno proceduto alla riduzione di personale in questi ultimi 4 anni di crisi.
    Forse non ti sei documentato bene, ma l’art 18 non vieta i licenziamenti, ma dichiara inefficaci o annulla quelli intimati senza giusta causa o giustificato motivo, e questo avviene dopo un processo e con giudici che emettono la sentenza proprio “in nome del popolo italiano” e non per rendere impossibile licenziareagli imprenditori , ma molto più semplicemente perchè c’è stato un abuso un non rispetto delle norme, o mi vuoi far credere che gli abusi e i comporatmenti non corretti li hanno solo i lavoratori dipendenti ,mentre tutti gli imprenditori sono stinchi di santo .
    Hai mai sentito parlare di dimissioni in bianco fatte firmare all’atto dell’assunzione, in particolare alle donne per potersene sbarazzare se rimangono incinte ?
    O di licenziamenti di impiegate che avevano l’unica colpa di essere segretarie di manager “caduti in disgrazia” e come le schiave devono seguire il destino “del capo”? O di lavoratori, in particolare stranieri, a cui viene data una busta paga con assegno corrispondente, salvo poi se vogliono avere il rinnovo del contrattodi lavoro a termine dare indietro in liquido un paio di centinaia di euro al “datore di lavoro”?
    E sul nostro sistema industriale, se proprio ne vuoi discutere , pesa molto di più la difficoltà dell’accesso al credito, con banche che con le piccole imprese in situazione di difficoltà che chiedono un minimo di sostegno, vengono invece strozzate.
    La mancanza di regole sui pagamenti, per cui una piccola azienda si può vedere spostare i pagamenti da parte di una grande impresa di cui è fornitrice di 30 , 60 o 90 giorni senza di fatto poter far nulla se non sperare di essere comunque pagata alla fine! Altro che art 18 che provoca il nanismo.La realtà è che siamo un paese dove non si fa politica industriale, dove non si sovvenziona la ricerca, dove i settori che rimangono sono quelli a minor valore aggiunto, con prodotti ormai maturi, ed esposti alla concorrenza dei paesi emergenti, un paese dove FIAT non sta investendo nulla dei paventati 20 milardi di € ed infatti continua a perdere mercato, non per colpa dei lavoratori ma perche è da anni che non presenta un nuovo modello nel settore delle auto di medio-alto livello, la novità è la Panda……. E un imprenditore è tale se sa intraprendere , innovare, creare sinergie, non se può licenziare indiscriminatamente.
    Questo è non prendersi in giro!!!!!!

  37. Sono stato chiarissimo.
    So perfettamente cosa dice l’art. 18.
    Ma esso combinato con la situazione giudiziaria italina detrmina l’impossibilità per licenziare.
    In italia si fa politica industriale.
    Questi sono i risultati.
    L’Italia dovrebbe invece avere una politica del lavoro e del welfare.
    L’economia la fanno le aziende, non lo stato.
    La storia delle dimissioniin bianco sono un tentativo ridicolo e ignorante di aggirare l’art 18, ma non funziona e non ha mai funzionato.
    Se il lavoratore o la lavoratrice si rivolgono al giudice il datore di lavoro non ha scampo.
    Innovazione sinergie intrapresa sono chiacchiere vuote.
    Se ritieni di essere così bravo fallo tu l’imprenditore,
    Chiunque può teoricamente farlo.
    E non sono necessari capitali.
    L’uomo più ricco del mondo è Bill Gates e a 20 anni ha creato il mondo come lo conosci senza un dollaro.

    Una grande azienda se deve ristrutturare lo deve poter fare per salvare l’azienda, in caso contrario sopravvive per tre anni con gli aiuti di stato e poi chiude.
    Così invece di perdere il 30 % della forza lavoro la perde tutta.

    Contenti voi.

    Lo so che la legge permette le ritrutturazioni per crisi industriali, la il combinato disposto magistratura siindacato mobilitazione, è infallibile.
    Un ecatombe.
    La desertificazione.
    Le prime 10 aziende quotate in borsa è roba di stato esclusa mediaset che invece vive di monopolio protetto.
    Queste sono sacche di socialismo reale.
    Il 95 % delle aziende italiane sono soto i 15 dipendenti e sopravvivono solo perche a loro non si applica l’art. 18.
    E nonostante il massacro fiscale e burocratico.
    Solo queste le salva.

    Le altre che invece hanno l’art 18 vivono di stato e di mazzette.
    Sveglia.

  38. Comunque la sentenza è stata applicata, i tre lavoratori sono stati reintegrati.
    Beccano il denaro senza lavorare.
    Sarebbe moralmente un furto legalizzato, ma tant’è.

    Se voglioni di più è un problema loro.
    Mentale.

  39. Se l’art. 18 considera il lavoratore come un robot, una macchina, che una volta staccata dalla catena di montaggio, si può riattaccare come se niente fosse, è un problema della legge.
    E’ come se imponesse al lavoratore licenziato la vita eterna.
    Non è che perchè la legge lo prevede l’imprenditore può essere condannato a concederla.
    Il daore di lavoro può essere costretto a pagare, magari a far entrare il lavoratore in azienda ma noente di più.
    Se il lavoratore vuole la vita eterna se la deve guadagnare.

  40. Concordo con Mentana,
    se la Fiat, acclarato che il servizio mandato in onda è una schifezza, decidesse di decurtare a Corrado Formigli la pena a livelli simbolici ci farebbe sicuramente una gran buona figura.

  41. La Fiat non farà sconti a nessuno, soprattutto per evitare il ripetersi di attacchi che lederebbero l’azienda stessa, inoltre, i milioni di risarcimento assegnati con sentenza del tribunale, andranno a coprire parte delle spese pubblicitarie a cui dovranno far fronte grazie alle calunnie ricevute da Formigli. E’ ora che la categoria dei giornalisti impari a proprie spese cosa significa scrivere cose inesatte o, ancor peggio, non controllate con scrupolo professionale.

  42. In effetti basta guardare i siti e i giornali specializzati italiani di auto, da Automobilismo in giu, fino a autoblog; quando esce fuori un nuovo modello della casa Torinoamericana tutti a spellarsi le mani, decantando e scopiazzando dai comunicati stampa ufficiali. Un esempio è il freemont, operazione semplice: prendi i progetti del nuovo Voyager cambi i loghi con quelli fiat e il gioco è fatto, tutti i giornali a decantare l’originalità del progetto, stessa cosa per la nuova thema, una c 300 con su appiccicato il logo lancia. Ma dietro a tutte queste forzature la colpa è nostra, è delle persone addormentate dal marketing che fanno i loro acquisti con la pancia, con il loro lato animale, senza nessuno spirito critico, affascinati dai messaggi pubblicitari che parlano al loro lato bestiale. Ecco perchè dire che un auto fa segnare un tempo di qualche centesimo inferiore è un sacrilegio da 5 milioni di euro, perchè in fondo e solo dopo aver acquistato l’auto più potente che ci accorgiamo che la maggior parte del tempo stiamo in coda nel traffico a consumare frizione e fegato.

  43. Si ma i posti di lavoro saltati per colpa di una informazione pubblicitaria dannosa chi li paga?

  44. http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/08/lavoratori_Pomigliano_basta_parlar_male_co_8_120308031.shtml

    Questa come la (non) commenta Sig. Telese?
    Evviva la libertà di stampa, sopratutto di “alcuna” stampa……………….

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