Il Fatto Quotidiano

14 Dicembre 2011
Il PD si spezza ma non si spiega

di LUCA TELESE

E alla fine torna il “bersanese”. “Il Pd – dice il suo segretario – è un partito di governo che non perde il contatto con la realtà sociale. Chi ha più soldi non può mica mangiare dieci volte al giorno…”. Il bersanese come tentativo di dire qualcosa di sensato mentre nel partito risuona il tana libera tutti. Chi va a destra, chi a sinistra, chi esalta il rigore, e chi dice che bisogna cambiare finanziaria: il centrosinistra, un tempo critico, sta diventando criptico. Dice Furio Colombo, deputato eretico del Pd: “Il governo Monti all’inizio sembrava un stanza calda, dopo l’inverno gelato di Berlusconi. E ’ diventato una stanza tiepida dopo la lista dei ministri. Adesso, dopo la finanziaria, è una stanza gelida”. Il problema, come si diceva un tempo è politico. Quale deve essere la posizione del Pd sulla manovra? Quale è il giusto equilibro fra la legittima critica e l’opposizione pregiudiziale? Ieri Bersani ha capito che il partito è troppo sbilanciato sulla difesa dei sacrifici e ha provato a correggere la rotta incontrando i sindacati: “Chiederemo che vengano corretti alcuni punti sulle pensioni per garantire maggiore equità – ha spiegato – Ci auguriamo che il governo faccia qualche passo avanti e per quello che non sarà fatto insisteremo, vedremo quanto sarà collaborativo, cercheremo di convincerlo e chiederemo che sia attento al Parlamento e alle forze sociali”. E poi, quasi sconfortato: “Ieri (l’altroieri, ndr.) c’è stata una mobilitazione, qualcosa il governo la deve dire”. Era stata proprio la manifestazione unitaria Cgil – Cisl e Uil di lunedì a far deflagrare il dibattito, nel partito, tra due estremi non più conciliabili. Da un lato i cosiddetti “montiani del Pd” (così li ha efficacemente definiti il Foglio), l’area che tiene insieme sul sì alla manovra gli ex veltroniani, i lettiani e gli ex popolari capitanati da Beppe Fioroni. Dall’altro l’ala “laburista” del partito, raccolta sempre di più intorno ai due giovani leoni quarantenni: Matteo Orfini e il responsabile Economia Stefano Fassina. E poi a un ex ministro come Cesare Damiano. A loro si aggiungono, anche se fuori da una logica di corrente, il parere pesante dell’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati, e quello della sinistra interna guidata da Ignazio Marino. In mezzo, con il compito non facile di trovare una quadra, Bersani, che ha visto slittare verso la vecchia minoranza, una parte della sua mozione congressuale. LA CONTESA è deflagrata quando Fassina – da tempo inviso all’ala centrista e a quella riformista del partito – ha annunciato che sarebbe stato al fianco dei sindacati in piazza. Apriti cielo. Aveva aperto il fuoco Morando, ex leader della componente liberal: “E ’ insensato opporsi alle misure di Monti. Quella seguita dal governo tecnico è la linea che dovrebbe essere di tutto il Pd”. Ed è ancora più duro lo stesso Fioroni, che usa parole di fuoco per bollare il gesto di Fassina e di quelli che sono d’accordo con lui: “Andare a quella manifestazione è gravissimo errore. Non possiamo essere contemporaneamente pesce e carne, perché poi finiamo per diventare una pietanza insipida”. Il ragionamento dell’ex ministro, a tratti spietatamente sarcastico, è questo: “Non possiamo sostenere la manovra e poi manifestare contro. Se ci sono dei cambiamenti da fare si fanno in Parlamento. Altrimenti si tace”. Fioroni ce l’ha, ovviamente, con i suoi colleghi: “Ci dobbiamo mettere la faccia. Non possiamo fare le ombre cinesi”. Poi l’ex ministro annuncia una resa dei conti: “E ’ ora di sciogliere quei nodi e assumere un profilo di governo”. Fioroni – è questa la cosa più interessante – conclude prefigurando scenari futuri: “Quello che decidiamo ora è importante perché anche dopo le elezioni servirà un governo di grande responsabilità”. Se ascolti Fassina e Orfini ti stupisce quanto sia opposta la loro visione. Orfini è pacatissimo: “Suggerirei ai cosiddetti ‘ montiani ’ di essere più prudenti. La nostra base ritiene questa manovra iniqua e da correggere. Ed è esattamente questa la linea del partito”. Non si sente un apostata il giovane dirigente della segreteria: “In piazza ci si va, of course. Vengo da un giro nelle sezioni del Pd, in Puglia, in cui la gente è preoccupata per quello che accade. Bisogna vedere le facce dei pensionati che si sono fatti la casa da soli e pagheranno due volte, prima di parlare. Non c’è nulla di irresponsabile nel voler migliorare la manovra. Sarebbe sbagliato se un partito come il nostro dimenticasse la sua linea per accettare acriticamente tutte le misure del governo tecnico. Quella sì, sarebbe una resa della politica”. Sorride Or-fini: “Bersani ha detto che il Pd simpatizza per chi manifesta, quindi non mi sento affatto fuori linea”. Anche Fassina è andato. Sabato scorso era a Bruxelles, in un vertice del partito socialista europeo: “Io rimango fedele alla linea che abbiamo votato nei nostri documenti. Perché mai dovremmo cambiarla? Il governo Monti non ha le nostre posizioni, perché è un governo che si sostiene anche con i voti della destra e con loro deve mediare”. Chiedi a Fassina: il segretario con chi sta? Risposta sibillina: “E ’ con il Pd. Al fianco di chi paga il peso di questa manovra e chiede equità. Noi siamo con i lavoratori e i sindacati che questa equità la vogliono affermare con le giuste modifiche possibili”. Ma prendete Marina Sereni, vicecapogruppo alla Camera: “Tutto è migliorabile, e si possono anche trovare mediazioni. Ma perché tornare indietro? Se non si prova a rompere ora incrostazioni e rendite di posizione quando daremo all’Italia il segnale che dobbiamo cambiare per ricominciare a crescere?”. Dicono che il colloquio tra Monti e Franceschini fosse pieno di luci ed ombre, Paolo Gentiloni mostra scetticismo su Twitter. “Senza un coordinamento politico manca una regia e così la confusione regna sovrana”, dice Francesco Boccia. Il problema è che se dalla dialettica D’Alema-Veltroni si passa a quella Fassina-Letta, il rischio è che il risultato – lo stallo del Pd – non cambi. 

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16 commenti »

  1. Classico esempio di come martellarsi le palle e correre felici.Sono vent’anni che aspetto un segnale di vitalità dalla sinistra,che travalichi l’essere contro a ….e inizi a proporre che….Non c è nulla da fare,sono ingessati nel loro ruolo barricadero in doppio petto.Indossano ,a volte . il vestito da sciopero e credono che l’opposizione si faccia così.E te lo dice una di sinistra,figurati…..

  2. Giusto criticare e accettare quel che non vorremmo con diritto di mugugno.Ma, avendo memoria corta, pensiamo di esserci allontanati da baratro, solo xche’ e’ stata presentata manovra, con questa inedita “maggioranza”. Va prima approvata, come primo passo, per procedere con altre misure di crescita. Sono della generazione del dopoguerra, quando le scarpe si risuolavano e i vestiti si passavano da un figlio sll’altro! I cappotti si rivoltavano. Quanti sacrifici per frequent universita’ fuori sede! Se qualche rinuncia bisogna fare si faccia! Non ci sono misure irreversibili. Un sorso di medicina e forse si potra’ ripartire con rinnovato vigore. Tutti siamo incazzati, ma molto di piu’ con chi ci ha condotto sin qui, negando la realta’ dei fatti. Rischiavamo di restare anche senza stipendio e se continuiamo a far filosofia, il rischio e’ dietro l’angolo.

  3. l’importante è essere contro, sempre e comunque, alla sinistra in particolare, perchè la moda è moda bellezza!

  4. ieri sera sulla 7 tra la Serracchiani e un altro parlamentare per mezz’ora (spettacolo squallido)tu guadagni di piu’ no sei tu che guadagni di piu’……ecco che la gente tra le sue conclusioni,la manovra va’ votata pd pdl centro che meraviglia!si rischiava di non avere soldi per pagare…..ma chi ha fatto trutto cio’ Berlusca!bene perche’ quando la sinistra era AL GOVERNO FACEVA LA LEGGE SUL CONFLITTO D’INTERESSE E SI TOGLIEVA DALLE SCATOLE bERLUSCA.INVECE no,tutto e’ andato liscio, D’Alema contro…Veltroni contro….e perche’ non sono state fatte barricate in strada, perche’ Bersani che come economista capiva che le cose stavano cosi’ pericolosamente precipitando non si e’ legato ai cancelli del Quirinale e spiegava a tutti,la povera gente cosa poteva sapere dei conti dello Stato?e’ un film gia’ visto, e tu Luca Telese quante volte in tv ti abbiamo visto critico anche contro il PD perche’non ci spiegano che i tagli alla casta sara’ a gennaio e poi slitta a febbraio e poi a marzo e cosi’ via,e difficile per loro prenderci per i fondelli ancora…….

  5. maggioritario..2 grandi partiti omologhi che si autonominano in parlamento e si contendono i voti “moderati”..non è una democrazia rappresentativa..è una dittatura oligarchica (di classe)..ritirare ogni delega..non andare a votare

  6. pessima Serracchiani la quale spiega : 21 mila euro sono per i miei collaboratori…. ma sanno le lingue. ( e ci mancherebbe …. ! )

  7. ORMAI I POLITICI SONO OLTRE LA FRUTTA ED IL CAFFE’ :

    vi rendete conto che con un braccio votano il governo tecnico e con l’altro alzano il cartello con gli slogan nelle manifestazioni di protesta in piazza????

    …………ed inoltre non hanno cognizione nel capire quale delle due mosse sia piu’ giusta, NON PER L’ITALIA, ma per continuare a mantenere la poltrona che hanno!!!

  8. la lega : scene ignobili

  9. chiudiamo casa POUND ( scusa Ezra se offendono il tuo nome ) in tutta Italia : sarebbe sempre ora

  10. Be’ adesso viene a galla la rinuncia a fare reale opposizione al governo Berlusconi da parte del PD, che nei tre anni ha saputo solo frignare solo che “Berlusconi ha tolto l’ICI”… adesso si vede che iniquità aveva rappresentato l’ICI per le classi popolari…

  11. Popolo della sinistra! ! ! culliamoci nell’ultima illusione….nel 2013 vinceremo le elezioni,i conti saranno tornati a posto,e il nostro futuro governo abolirà i provvedimenti adottati da Monti sulle pensioni e prima casa! (scusate….due infermieri della neuro mi stanno suonando alla porta)

  12. una cosa che mi ha fatto male di te Luca Telese . che tu sia andato a casaPound e che poi tu non ci abbia detto chi è il proprietario del palazzo in cui ha sede casa Pound a ROMA

  13. lo dico io : IL COMUNE di Roma ?

  14. Il pd ha perso ormai ogni senso del pudore e del ridicolo e non merita neppure un commento .

    Preso atto che media e stampa, caste politiche e tecnocrati del governo attuale , governanti europei , sono asserviti a banche , mercati ed ai poteri forti della finanza, occorre oggi riflettere su quali soggetti alternativi possano offrire una risposta credibile per una rinascita dell’l’Italia e una rifondazione dell’Eurozona.
    Mi pare evidente che occorra nel tempo costruire modelli sociali diversi in Italia ed in Europa. Dunque il problema chiave a medio-lungo termine è l’individuazione, da parte dei cittadini, delle forze, politiche più idonee a dare l’avvio a questo processo di costruzione di una vera Europa dei popoli dove la politica con la P maiuscola, quella che persegue coraggiosamente il bene comune e ha come fine la democrazia reale , possa cambiare concretamente questo sistema iniquo e ridistribuire la ricchezza tra le masse impoverite…

    Benchè io non sia d’accordo del tutto con chi sostiene teorie di un complotto internazionale di agenzie di rating o altri potentati finanziari mondiali , ritengo sia evidente che una oligarchia di potere finanziario malato oggi governa gran parte dell’economia e della politica globale. Un potere dotato di istituti,banche ed apparati e uomini molto ben inseriti nelle strutture politiche dei vari paesi in grado di determinare le scelte dei governanti . In sintesi : oggi gli interessi della finanza dominano completamente la politica .Come se ne esce concretamente ?
    Per come la vedo io, In Italia, le forze che si oppongono a questo sistema sono al momento: Sel-Idv ,grillini ,indignados ed alcuni movimenti civici .Per quanto privi di collegamento ,leadership unitaria ed organizzazione, sono questi i gruppi che, stando anche ai quanto si evince dai loro programmi, potrebbero cambiare la situazione attuando, se favorite dagli elettori,riforme diverse da quella suicida,inutile , recessiva e funzionale alla finanza di Monti e dei vecchi partiti che lo appoggiano.
    In Europa invece l’unica via per creare almeno le premesse di un cambiamento ,sarebbe quella della stipula di un patto di alleanza tra Obama e altri governanti europei per isolare e costringere la Merkel a finirla di inseguire la finanza . Questo si dovrebbe tradurre nella creazione una banca europea indipendente e non privata ,gli ,Euro-bond il potenziamento del FMI ecc ,in attesa che nuove elezioni ci portino qualcosa di meglio.
    Per far tutto questo servirebbe in Italia una stampa e dei media liberi ,capaci di fare vera informazione come fin’ora o visto fare i solo a Santoro,,Gad Lerner e pochi giornali minori oltre a parte della rete sul Web.
    Senza una cultura alternativa ,onesta e libera,non può crescere la consapevolezza nei cittadini elettori ,senza controinformazione non può formarsi una libera coscienza collettiva in grado di produrre azione invece della rassegnazione acritica e qualunquista che fa solo il gioco del potere.
    Tutto questo per dire che,con questa crisi che affama e deprime interi popoli , mi pare sia venuta anche l’occasione ed il tempo in cui ognuno chiarisca la sua linea di pensiero, la discuta, se ne assuma la responsabilità umana morale e civile dando il proprio grande o piccolo contributo. Il tempo in cui ogni cittadino si muova cercando di guardare alle azioni concrete dei movimenti politici e non alla demagogia ed alle chiacchiere ipocrite imparando a distinguere .
    Limitarsi alla critica,alle lamentele sterili, per quanto giustificabili contro le caste politiche non basti più e può’ essere anche sviante da obiettivi ben più alti che dovrebbero coinvolgere tutti, a cominciare dagli intellettuali ed uomini di cultura,per tradursi poi in un voto diverso ,consapevole e responsabile per un cambiamento reale.

  15. Quello che il povero telese non riesce proprio a capire, è che avere posizioni diverse in un partito da milioni di elettori è fisiologico.
    Averne diverse,come ad esempio nei fallimentari movimentini per il quale lui stravede, è ridicolo.
    Esattamente come il suo modo di fare giornalismo.
    Prova a raccontare all’Alice qui di sopra il perchè dei Tabacci dei Tedesco e degli Introna nelle giunte a guida SeL.
    E narragli pure delle mitiche figure raccoltesi attorno all’IDVincontanti nel corso degli anni.
    O delle truffe mediatiche dei popoliviola o indignatos.
    Paura di perdere il consenso dei coglianazzi del web?

    Si valutasse il merito in questo Paese, telese farebbe ancora il lavoro di prima.

  16. Lino Jannuzzi il FATTO oggi

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