Il Fatto Quotidiano

25 Ottobre 2011
Il premier ridens seppellito da una risata

di LUCA TELESE

Una risata vi seppellirà”, profetizzavano gli anarchici nel secolo Novecento. Ma nel farlo immaginavano che il potere sarebbe stato rovesciato da una risata catartica, ribelle, liberatoria, la risata delle foto color seppia con gli scioperanti che si opponevano a braccia disarmate contro la polizia. Mai nessuno avrebbe immaginato – invece – che Silvio Berlusconi sarebbe stato sepolto da una risata affilata, sarcastica e feroce, una euro-risata avvelenata, una sarko-risata. Ovvero: dalla manifestazione plateale della sfiducia che la lingua della diplomazia non poteva esplicitare, e che quella del corpo ha reso invece un punto senza ritorno nella storia del crepuscolo berlusconiano. 
Cosa dice, all’opinione pubblica di mezza Europa, il sorriso di Sarkozy? Se la domanda era “Lei crede che l’Italia rispetterà i suoi impegni?”, la risposta disegnata da quel sorriso era un plateale no. Ed è davvero curioso, dopo anni in cui Berlusconi ha provato ad affermare in politica estera una sua lingua informale, che quel sorriso sia un contravveleno omeopatico, un atto di diplomazia altrettanto informale, aggressiva e anti-protocollare. 
Il bluff delle Finanziarie
Ma se la risata di Nicolas Sarkozy e di Angela Merkel è letale per la nostra diplomazia e per la nostra credibilità, lo è perché il premier di Arcore, in questi anni, ha aperto con le sue stesse mani la breccia attraverso cui ha ricevuto il colpo. E lo è anche perché questa estate, con l’epopea delle cinque Finanziarie (in cinque giorni) ha minato le basi stesse della propria credibilità. Il sorriso di Sarkozy è figlio di quel “contributo di solidarietà” presentato, dibattuto e poi ritirato come se nulla fosse. Ed è figlio di quella ridicola ed eterna diatriba sulle pensioni da tagliare, anzi da non tagliare perché Bossi si arrabbia, anzi sì, forse no. Quel sorriso è figlio della saga delle province cancellate con un tratto di penna, poi in realtà solo le meno popolose, poi anche le meno estese e meno popolose, e poi nessuna, finché non si tocca la Costituzione. L’Europa ha cominciato a ridere di Berlusconi (e non ha più finito) quando ha visto un premier che non riesce a mantenere più nemmeno gli impegni che prende con se stesso. 
È curioso anche un altro paradosso della risata sarkostica (o sarkastica). A seppellire la credibilità del governo italiano, sono i due leader che politicamente gli dovrebbero essere più vicini: il gollista di centrodestra e la popolare, ovvero i genitori delle due famiglie europee a cui il Pdl vorrebbe ancorare la sua storia. Almeno questo sottrae ogni possibile alibi allo scenario del complotto di qualche fantomatica internazionale ulivista o socialdemocratica: non sono stati Tony Blair o il detestato José Luis Rodríguez Zapatero a dare lo sfratto al premier, e nemmeno “l’abbronzato” Obama. Ma quelli che gli avevano concesso il loro credito. 
Emma: “Risolini inaccettabili”
Ieri le fonti diplomatiche del governo tedesco provavano a tappare la pezza con un rammendo più esteso del buco: “Le allusioni italiane sul sorriso scambiato ieri in conferenza stampa tra Merkel e Sarkozy sono basate su un equivoco”. Un equivoco a cui nessuno potrebbe credere, dopo quel filmato. E ieri facevano più male le manifestazioni di solidarietà che gli attacchi, ad esempio la solidarietà di Emma Marcegaglia che, definendo “inaccettabili quei risolini”, non facevano che sottolineare la gravità irreversibile del “sarko-sorriso”. In questi giorni, per capire come Berlusconi ha metabolizzato l’euro-sgarro di Bruxelles, bastava gettare l’occhio sui telegiornali Mediaset e sull’informazione minzoliniana: il sorriso era stato sbianchettato. Il Tg4 non lo faceva vedere. Il Tg5 diceva che l’Europa riconfermava la fiducia all’Italia. E il Tg1 di Minzolini si esibiva in un capolavoro di taglia-e-cuci. Prima mossa: far scomparire la domanda della giornalista (senza cui il Sarko-sorriso non aveva senso). Seconda mossa: accorciare il lungo imbarazzato silenzio, l’occhiata di Sarkozy, lo scambio di silenziosa complicità tra i due leader. Terza mossa: far partire il servizio dalle risate. Il clima goliardico era dovuto all’irritualità della domanda, e non al suo contenuto.
La vendetta dello smalto
Ma se vuoi capire cosa direbbe Berlusconi, se non ci fossero le forbici dei suoi zelanti chierici, basta leggere la prima pagina de Il Giornale, dove Feltri e Sallusti (in questo facendo giornalismo senza pecette o censure) davano corpo a quello che il premier pensa davvero: “Sarkozy come Zidane”. Sottotitolo: “Il marito di Carla Bruni ci offende ridendo di noi. Così imita il calciatore che aggredì Materazzi con un colpo basso. Una ripicca per non aver liberato il posto di Bini Smaghi alla Bce. Berlusconi lo gela”. Ecco, Il Giornale – sia pure con toni di patriottico alzabandiera, spiega che l’ultima patacca rifilata dall’Italia all’Europa è l’eurobanchiere imbullonato che – come ha scritto Eugenio Scalfari – mette in difficoltà il suo paese per difendere la sua poltrona. Ma se si allarga lo sguardo, e si consultano i precedenti, ci si rende subito conto che la Sarko-risata è una legge del taglione con cui Berlusconi paga le sue corna ai ministri spagnoli, i suoi “Mr Obamaaa!”, il suo Cucù alla Merkel, il suo “lavitolese” sulla “culona inchiavabile”, la sua diplomazia panamense che è perfetta per il Sudamerica, ma fuori da ogni senso nell’Europa dei parametri econometrici inviolabili. Non è bello che il premier abbandoni per un commissariamento internazionale, che sia squalificato con un cartellino rosso e un sorriso di scherno. Ma, da ieri – con buona pace di Minzolini – è semplicemente quello che sta accadendo. 

Foto | Flickr

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67 commenti »

  1. beh Bisi ha avuto un colpo da maestro

  2. Margerita è come è purtroppo come lei ce ne sono troppi. Ci sono persone che in buona fede dicono la loro ci sono persone che in buona fede dicono quello che altri gli hanno ficcato in zucca.

    Margherita appartiene al secondo gruppo….infatti non sopporta chi la pensa diversamente da lei o chi come i radicali esercitano un diritto.

    Tenna cercare di comunicare con una persona posseduta dalle ideologie e dalle idee di un giornalista è inutile ma come avrai notato molto divertente….

  3. quando ho scritto che la Serracchiani è un avvocato volevo dire che prima di essere al Parlamento europeo non faceva la pulizia dei denti . sì è vero sono intollerante .

  4. Littorio Mangano, tutti i tiggi nascondono le notizie e da sempre lo fanno (un merito sarà riconosciuto a Berlusconi: quello di far scoprire “oggi” ciò che avviene da sempre).
    Si dice che il tg1 del povero Minzolini lo faccia meglio di tutti; io non lo so perchè già dai tempi di Riotta non guardo più il tg1, non per prevenzione, ma per questione di orari.
    Da sempre la televisione non ci dà delle gran notizie, il gossip e la cronaca nera abbondano e, se vogliamo essere un po’ più informati, dobbiamo cavarcela da soli, magari con la radio che in linea di massima è molto valida (parlo di radio rai) o con Interne o con riviste …

  5. Sig.Margherita…l’organizzazione che il sottoscritto rappresenta, la ringrazia,e la prega di continuare con le sue esternazioni. Lei ha fatto incazzare il mio sotto-camerata Mondino(39) e,con grande sorpresa,abbiamo scoperto che tra le pieghe della mezza-sega,si nascondeva l’ “Edmondo Furioso”che tutti noi,fascisti come una volta,avremmo voluto conoscere. Adesso vediamo il vero Edmondo,quello che dà il meglio di se,quello che potrebbe farci fare il salto di qualità nell’azione demolitrice dei rossi (basta che non si presenti a nome di “Monduccio”,sennò,ci manderebbero tutti a farci fottere). Sembra che la Serracchiani non abbia più intenzione di ripresentarsi in video (si spera)dopo i giudizi del mio sotto-camerata,seguita a ruota da E.Scalfari che,sembra,intenda rinunciare all’editoriale domenicale su Repubblica,e addirittura,Corrado Formigli quando ha saputo che l’Edmondo aveva annusato il fetore delle sue ascelle,si sia subito gettato tra le spazzole di un autolavaggio. Che dire…se mi continua di questo passo,dovremmo riportarlo al rango di camerata-vero,cosa che non faremmo mai con il rasoterra Tenna,il quale,invece di impegnarsi,continua a propinare i consigli della nonna buonanima,che,se per caso fosse stata anche lei dei nostri,ora si rivolterebbe nella tomba nel vedere che razza di nipote si troverebbe nelle mani.

  6. @ Da Fogliano.
    La mia nonna, potesse leggerti, ti definirebbe un rigurgito del passato, che non lede, certo, ma che col suo olezzo, disgusta!
    P.S.
    Visto che è stata cremata, la mia nonna, non credo posse rigirarsi nella tomba…

  7. Si non fa la pulizia ai denti la serraccchiani e per quello che mi riguarda la trovo più bella della Minetti. Prtò vorrei farti notare che a sinistra si tollerano personaggi squallidi che non puliranno i denti ma i deretani dei loro padroni si eccome! e se mi scusi lo fanno con la lingua. Mentre per vendola magari èun piacere che riserva però al suo compagno, altri risevano questa cosa a De Benedetti p ai giudici di Milano.
    Chi fa più schifo margerita, una minus sapiens come la minetti messa li per premere un pulsante o chi si presta e si vende l’anima per puro antiberlusconismo?

    Intanto B. come al solito ha dimostrato di essere l’unico che possa garantire un minimo di stabilità nelle decisioni, se al suo posto ci fosse stato un governo di larghe intese si sarebbero sbranati i vari casini,idv, sel e pd su provvedimenti seri come la possibilità di licenziare nelle aziende in difficoltà ogettiva e certificata da bilanci.
    I giovani del Pd hanno auspicato anche in passato provvedimenti simili e più radicali, altri si schierano con la cgl in difesa di diritti non più sostenibili.
    E’ chiaro che anche a me piacerebbe un paese con diritti certi, ma la scelta fatta da Prodi e dalla sinistra di trascinarci in fretta e furia nell’euro anzi in questo euro che ha una posizione dominante tedesca, non ci saremmo avvicinati per necessità alle società più forti come competitività imitando la loro mancanza di regole e diritti a cui via via si arriverà per tenere la competitività.

    L’alternativa è avere diritti ma non lavoro, dato che le aziende che restano non assumono e quelle che lo fanno delocalizzano all’estero assumendo gli altri.

  8. uhei
    qui fra un po venite alle mani!
    ma ne vala la pena?

  9. il fratello di Umberto Bossi : in possesso della licenza di terza media inferiore è assistente al Parlamento con uno stipendio di 12 mila euro e rotti al mese. niente da dire ?

  10. La solita storia margherita, ripeto per me i leghisti sono un cancro, lo dico da sempre. Però ti è sfuggita la notiziola che Vendola utilizzerà il legittimo impedimento dopo aver attaccato B. proprio su questo più volte…come al solito certe notizie sfuggono..altre no.

    Ed ancora dove ha preso i soldi marco travaglio per il suo spettacolino patetico con monologhi allucinanti cotro il caimano e la partecipazione di tutti quegli attori di sinistra che piangevano per i tagli allo spettacolo?

    Li ha messi di tASCA SUA O è una sovvenzione? mi piacerebbe saperlo….

    EH…misteri della fede…..

  11. @55

    Signore E Signori, Vi ringrazio per l’attenzione.

  12. marghe commentami il tuo meraviglioso Travaglio su Boffo per favore
    ciao

  13. ecco su Boffo : perchè non ha fatto causa ( e l’avrebbe stravinta ) a Vittorio Feltri ? come mai Boffo e Feltri mangiavano insieme al ristorante pochi giorni dopo il terribile attacco di Feltri a Boffo ? è un misterismo mai chiarito. allora il mio Marco ha detto : beh boffo mostraci questa condanna per molestie .

  14. Già…e come mai travaglio va in vacanza con un mafioso?

  15. Margherita, su Boffo c’è un lunghissimo e interessante articolo su MicroMega: “Mistero Boffo (ovvero l’ombra di Ruini)”.
    Comunque Boffo E’ STATO condannato per molestie e se l’è cavata con un’ammenda di poco più di 500 euro.

  16. Nella politica non c’è moralità. Perchè paga sempre chi non ha niente. Portateci alla fame e saranno cazzi. Per tutti.

  17. Giulio ha ragione.

    Questi non si accorgono che la gente ha un limite di sopportazione, e poi quando hai fame non c’è bandiera o ideologia.

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