Il Fatto Quotidiano

6 Marzo 2011
Siamo tutti diversi da come eravamo

“Di Lui mi piacerebbe non parlare. Però posso dire una cosa. Il problema non è solo Lui: ma quello che resterà dopo di Lui. Anche quando Lui cadrà ci vorranno almeno 15 anni per disintossicare il Paese da quello che ha seminato. Siamo tutti diversi da come eravamo. Anche la comicità è cambiata, è diversa. Il bello è che ancora non riesco a capire come… Però ti voglio raccontare dei segnali inquietanti che ho raccolto”.
Roma, teatro Vittoria: Paolo Rossi è seduto nel suo camerino, molto spartano. Mangia una coppetta di gelato prima della terza replica del suo nuovo, amarissimo, esilarante Mistero Buffo. Mi dice: “E´ buonissimo, anche se ieri c´era dello zabaione e ho dovuto buttarla via…” (capirò solo un´ora dopo perché). Per il suo Mistero Paolo si è costruito un proprio grammelot, e si è calato dentro l´immaginario dell´Evangelismo apocrifo come se fosse il suo elemento naturale. In scena, e anche fuori, alterna battute, riflessioni ad occhi aperti, il racconto degli ultimi sei anni di professione, con due nemici da combattere: “Sono sempre in trincea”, sorride.

Mi spieghi questa cosa della comicità? In che senso è cambiata?
E´ cambiata perché siamo cambiati anche noi, i simboli di riferimento, i principi, la lingua. Posso raccontarti un aneddoto folgorante?
Certo.
Poco giorni prima della mia partecipazione a Vieni via con me entro in un bar del centro di Milano. Non ti parlo di un’estrema periferia. Ero a porta romana…
E´ importante?
Certo, senti qui. Il barista, che mi conosce, mi dice: “Ma è vero che non ti pagheranno?” E io gli rispondo: “Forse, ma per me non è importante”. E Lui: “Ah…”
Non era convinto?
No. E infatti mi fa: “Certo, diamo tutti quei soldi a quel pentito di Camorra…” E io, che non avevo capito: “Ma quale pentito, scusa?”

E lui?

Quello pelato, quel Savino…

Meraviglioso. Anzi, terribile.

Non è finita. Ancora non avevo preso piena coscienza. E infatti dico: “Ma non è un pentito di Camorra. E´ un giornalista che ha scritto un libro, sulla Camorra. Si chiama Saviano…”

A questo punto si arrende?

Macchè. Mi guarda, con occhio scettico, e mi fa: “Sì, certo. Si chiama Saviano. Fa il giornalista. Però intanto i nomi li ha fatti!” E qui è successa la cosa incredibile che non riesco ancora a spiegarmi.

Cioè?

Sono scoppiato a ridere. E non riuscivo a fermarmi. Loro ci sono rimasti malissimo. Ma pure io. Ovvero: non avrei dovuto ridere. Non mi stavo divertendo, anzi, stavo male, però mi veniva da ridere. C´era qualcosa di drammatico, in quel paradosso ma la situazione era anche comica. Era drammatica perché comica, e viceversa: e questa fusione inscindibile sono i tempi in cui viviamo.

Altro esempio.

Quando leggo il sondaggio secondo cui i ragazzi del liceo sono convinti che Matteotti sia stato ucciso dalle Brigate Rosse. Se ci pensi è comica anche questa. E´ come scoprire che stiamo vivendo in una strana forma di Matrix. Nulla è serio, ma tutto è terribile.

Fammi un altro esempio così.

Sono tempi feroci. tempo fa passeggiavo per corso Buenos Aires, tutto transennato per dei lavori. Pensavo allo spettacolo, ero distratto. Ad un certo punto mi ritrovo nel labirinto e non so come uscirne.

E allora cosa fai?

Sposto una transenna, che mi cade. Fa un gran rumore. E sai che succede?

Ti ferma un vigile?

Magari. Arriva una specie di banda minorile di Boliviani e – in cinque minuti – sfascia letteralmente tutto. Tut-to, capisci?

E tu che fai?

Nulla. Arrivano in due, finita l´opera, corrono verso di me, tendono la mano e…

Ti picchiano?

Mi gridano, entusiasti: “Così si fa, dammi il cinque!!!”

Di nuovo tragico e comico?

Qui con un sapore diverso, telefonato. Prima mi sono vergognato come un cane. Poi ho cercato di fuggire dalla scena del delitto. E quando ho girato l´angolo mi sono detto: “Cristo, ero diventato il capo di una banda di Boliviani!!” E poi ho avuto un flash.

Quale?

Hai presente Chaplin quando impugna lo straccio rosso e dietro si forma un corteo perché tutti pensano che sia una bandiera?

Al contrario, però.

Ecco, è un Chaplinismo con la faccia da Scarface. Ed è la lingua di questo tempo. Però, mentre pensavo al fatto che urtando una transenna ero diventato il capo della gang dei Boliviani, di nuovo… E´ stato più forte di me, mi è venuto da ridere.

Sei cambiato, sul palcoscenico, sei più attento ai registri drammatici . Possiamo dire, pomposamente, che hai superato la mezza età?

La risposta più semplice è: ho smesso di bere.

Per questo non potevi prendere lo zabaione?

Se sento una particella di alcool adesso provo disgusto.

Davvero?

Io ho sempre odiato l´alcool. E inizio a credere che tutti gli ex alcolisti in qualche modo lo odino.

Cosa è stato, per te, il bere?

E´ stato anche una benzina. E´ una benzina molto più diffusa di quanto non si pensi, sui palcoscenici, perché ti fa passare la paura. Poi, però, ti divora.

Proprio tu, che detestavi le pubblicità progresso…

Ed è ancora così: ho fato una polemica, in scena, con quel manifesto che dice: “La droga ti spegne”.

Messaggio sbagliato?

Sì, perché bisognerebbe dire: “Prima ti accende, poi ti spegne”. Altrimenti, se tuo figlio ci casca, pensa: “Ma perché a me sembra una gran figata?”

Come hai trovato la forza?

Non c´è stata nessuna scena del tipo L´uomo dal braccio d´oro. E´ stato come tuffarsi. Una volta fatta, è fatta.

Sei riuscito a trarre ispirazione anche dalle sedute tipo club degli Alcolisti Anonimi.

Ci ho fatto uno spettacolo: immagina la potenzialità di commedia di una scena dove venti uomini si alzano e dicono: “Sono Piero, e non bevo da 200 giorni…”, “Sono Carlo: e non mi faccio da 3 mesi…”, “Sono Luigi, e non gioco a poker da un due settimane…”

E quando arrivi, tu cosa dici?

Sono Paolo, e quando vedo che mettiamo insieme tutte le dipendenze del mondo, mi dico: “L´unico modo che abbiamo per uscirne davvero tutti è passarci i nostri vizi l´un l´altro”.

Sei sempre l´incorreggibile giullare anarchico.

No, davvero: capisci che bello l´ex alcolista che gioca a poker? E prova a immaginare l´erotomane che diventa eroinomane.

Sei un genio del male.

No, sono un comico. Che come comico nota delle cose diverse.

Fammi un altro esempio.

Nel mio spettacolo c´è una battuta sul precetto evangelico della cruna del´ago.

Divertentisisma.

Ebbene, quando faccio gli spettacoli con le scolaresche, a quella battuta non ride nessuno. Allora una volta chiedo, per scrupolo: “Ma voi lo sapete cos´è la cruna dell´ago, vero?” Silenzio.

Un secchione si trova sempre.

Oh, sì. Ma il secchione mi ha risposto: “Un romanzo di Ken Follet”. Ecco, l´Italia di oggi è anche questa.

Che pubblico hai?

Di tutti i tipi. Di centrodestra, di destra, e anche di centro.

Vuoi dire di sinistra!

No, io li chiamo centro. La sinistra è finita nel 1989. Nel vecchio Pci c´era la passione, quella che faceva prendere le ferie per friggere le salsicce. Poi c´era la lotta di classe. E poi c´era una nomenclatura di stampo sovietico. Ebbene, caduto il muro, la terza cosa poteva sparire. Invece sono scomparse la passione e la lotta di classe. Ed è rimasta solo la nomenclatura di stampo sovietico.

Dedichi le battute più feroci a Bondi.

Si, poverino. Quando penso che uno così ha potere mi fa rabbia. Poi lo perde e mi fa pena. Poi apre bocca e mi fa rabbia di nuovo.

Quale è la battuta più antica del tuo repertorio.

Non è mia. Me l´ha regalata il famoso carabiniere che mi fermò a un posto di blocco, nel 1977, con una R4 rossa.

Quello che ti chiese: “Può declinare le sue generalità?”

Io dissi: “Mi chiamo Paolo Rossi”. E lui: “E´ fratello del centravanti?” E io: “Ma secondo lei uno ha due figli e li chiama tutti Paolo?” Ecco, dopo trent´anni fa ridere sempre. A me quel carabiniere mi ha spalancato una carriera.

di Luca Telese

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25 commenti »

  1. grazie

  2. Ma sì, continuiamo ad autoassolverci e a raccontarci la storiella dell’orco cattivo che ci ha ridotti così.
    Eh sì, che colpa abbiamo noi: siamo dei poveri bimbi indifesi in balia della banda Berlusconi che ci ha fatto diventare tanto brutti cattivi e disonesti anche per mezzo delle sue orrende televisioni che siamo stati costretti a guardare.
    Berlusconi che ogni giorno ci involgarisce e ci corrompe, non ci possiamo difendere, assolutamente no, siamo costretti, non possiamo fare scelte degne o testimoniare comportamenti e stili di vita sobri e decorosi e soprattutto solidali (la solidarietà, questo altissimo valore che tutti abbiamo deciso di ignorare, presi come siamo stati e come siamo dal nostro egoismo ormai alle stelle)!
    Molto comodo e soprattutto molto redditozio per il mondo dello spettacolo cavalcare una simile mentalità e soprattutto nella più totale malafede, come testimoniano i vari Paolo Rossi che in questo modo, con un’perazione veramente miserabile, si garantiscono i loro lauti guadagni.
    La cosa grave è che questo tipo di convinzione è ormai talmente radicata: tutti a cercare il colpevole del nostro imbarbarimento senza invece capire che i responsabili siamo noi per primi, siamo diventati marci e nessuno, se non noi stessi, è responsabile di ciò, compreso l’analfabetismo che, purtroppo, non è stato certamente causato solo da B.

  3. @ breny

    Qualche anno addietro, un mio collega, Ralph, primo violino alla filarmonica di Berlino, mi spiegava, secondo lui, come siamo fatti noi Italiani. ” Voi siete molto abili a costruire dei miti quanto abilissimi a demolirli, non appena un dissidente qualsiasi, magari interessato, vi suggerisce di cambiare mito. Noi, per esempio, Hitler, lo abbiamo eletto ed amato -e c’è chi ancora lo ama-. Voi, Mussolini, l’avete addirittura appeso per i piedi, dopo averlo ammazzato! Non vorrei proprio trovarmi nei panni di Berlusconi, il giorno fatale…!”
    Quanta verità, nel tuo scritto!

  4. Paolo Rossi : memorabile il suo spettacolo a Venezia durante il carnevale di qualche anno fa.

  5. @Tenna

    Ti sei dimenticato di dire che come ci sono dei folli che venerano Hitler, ancora oggi da noi c’è chi va in pellegrinaggio a Predappio.

  6. @ Reccanello
    Non confondere la curiosità storica con l’amore per un mito che aveva follie anti-semite, ancora oggi amato e adorato, in Germania, e non soltanto da giovinastri senza cervello, ma anche da anziani che ringiovaniscono persino se solo nomini il loro fhurer…
    Gli innamorati – pur sapendo che Giulietta e Romeo sono un’invenzione – si recano sotto il Verone… Per assurdo, nel Colosseo, trucidavano i cristiani, questo però non tiene lontano i turisti. A Predappio, credimi, non si va per onorare Mussolini, solo per curiosità, la stessa che ti porterebbe a visitare la Mole di Torino, la reggia di Caserta o la Torre di Pisa. Gli Italiani tutti, me compreso, i miti li innalziamo con facilità e nello stesso modo li abbattiamo senza remissione: Cavour, Mazzini, Garibaldi sono l’esempio storico di questi giorni, per l’Italia.

  7. Marina mi ha imbavagliato pure al letto e ho scoperto che non le piace farlo senza protezioni…ma per chi mi ha preso? io faccio tutto con la mia scorta…

  8. noi non siamo la destra dei bocchini!!!!!

  9. Rossi ha detto una verità sacrosanta: La sinistra è rappresentata da mediocri politici che non hanno passione ma solo amore per le proprie tasche e poltrone.
    @ Reccanello : Hai ragione ! Non solo: In molti salotti spuntano come funghi busti del Benito Nostro,Il calendario più venduto in edicola è quello con il suo grugno inviperito,nascono ristoranti con bottiglie di vino con le immagini del ventennio d’oro e molti collezionisti hanno abbandonato le figurine Panini per i cimeli delle camice nere.La cosa più divertente ed insieme il gadget più gettonato nei vari studi professionali però e il tagliacarte con l’aquila romana e la scusante a questa idiozia è che dicono di essere tifosi laziali anche se abitano a Pozza di Fassa.Ho qualche dubbio che i visitatori di Predappio sono semplici curiosi anche perchè molti di loro poi fanno seguire alle scampagnate i discorsi (spesso assurdi) ed in alcuni casi, purtroppo, i fatti ….sicuramente non degni di una civiltà evoluta.

  10. No capisco perchè stupirsi di quelo che ha detto Paolo Rossi, quando è noto che Berlusconi ha detto che vorrebbe strozzare con le proprie mani quelli che scrivono sulla mafia…

  11. Berlusconi vuole fare riforma epo-cale della giustizia? ma perchè ora i giudici oltre a esser matti si dopano pure?

  12. Stiamo discutendo di paolo rossi ?? Avete tempo da perdere !! Solo il compagno telese riesce a vedere qualcosa di positivo nel comunista dichiarato paolo rossi.

  13. il Giornale di famiglia : i magistrati guardoni….

  14. mi dispiace solo aver visto Paolo Rossi da Piroso .

  15. Non lo conosco bene,Paolo Rossi, ma in qualche occasione l’ho visto risultandomi simpatico.
    Il problema dei comici è che sono schierati.
    Non sono feroci con tutti, calcano la mano solo contro il centrodestra.
    Eppure per fare dell’ironia feroce motivazioni bipartizan ce ne sono a bizzeffe, anzi spesso accade che ciò che viene attribuito al centro dx, anche con riscontri, poi risulti peggiore per il centro sx.
    Abbiamo assistito a performance terribilmente feroci anche quando il centro dx era all’opposizione.
    Se non ricordo male poi addirittura sparirono in tanti dalla TV.
    Bisogna smetterla una volta per tutte di ragionare come dei camikaze ed essere più obbiettivi non è possibile vivere con un chiodo fisso qualunque esso sia.
    Che cavolo di opposizione c’è da parecchi anni? Sa solo dire di no.
    I tagli alla scuola non vanno bene, ok allora dimmi dove li avresti fatti ed in quale misura.
    E così via.
    Così si potrebbe cambiare il voto, altrimenti è solo aria fritta.
    Se chiamassi Paolo Rossi maledetto nano alcolizzato ed anche drogato sarei catalogato solo come stupido o anche fascista?

  16. si potrebbero dire un’infinità di cose per denudare finalmente e pubblicamente questi eterni indignati nostalgici di u’era migliore, quando a dominare il costume allora cosi castigato – ricordate cicciolina – era la sinistra virtuosa.
    riguardo una sola – 1 sola 1- bugia degna di pinocchio, ricordo che la macchina infernale della tv è in mano ai nemici di berlusconi, da santoro a lerner, passando per floris e fazio eccetera, ma tutti sono c oncordi a ripetere a papagallo che gli italiani sono influenzati dalla tv di berlusconi.

    e questo lo dice una che non à berlusconiana, ma solo amica della verità, ma è evidente che l’agenda mediatica è operata dalla cosidetta sinistra. e non se ne puo’ piu’, non esiste un talk show che non abbia come soggetto il berlusconi . mi domando se non vi annoiate

  17. Gradevole l’intervista a Paolo Rossi.Visto che viene citato Saviano mi piace sottolineare che ieri sera ,a Che tempo che fa,mi è sembrato più rilassato e mi ha dato l’impressione che sia molto innamorato,di chi non saprei.Io lo stimo tantissimo e mi fa tenerezza perchè ha la maturità di un cinquantenne ma è ancora un ragazzo che fa una vita non proprio spensierata.Non mi si dica che però ha tanti soldi perchè nella scala dei valori il denaro non è la cosa più importante.

  18. @Luca Telese,
    Stamattina mentre andavo a prendermi una bottiglia d’acqua ad un distributore aziendale ho trovato alcuni miei colleghi che discutevano nell’ordine:
    – Amici.
    – Grande Fratello.
    – Campionato di calcio.

    Io la penso esattamente come ne ha parlato Saviano da Fazio: Dei problemi se ne parla, perché farlo è riconoscere gli ostacoli da affrontare, al contrario del pensiero di B. e soci che per tornaconto tendono a nascondere la polvere sotto il tappeto. Infatti non la vedi, non c’è. Però visto la media intellettuale delle persone, vedi gli aneddoti di Paolo Rossi, i miei colleghi di cui parlavo sopra, per non parlare delle arcorine girls e relativi genitori, ci vogliamo stupire se il paese è ridotto ad una barzelletta in cui nemmeno le situazioni gravi sono prese sul serio.

  19. Il problema non credo sia guardare i programmi Mediaset. Io guardo Amici dalla prima edizione, sono cresciuta con il Grande Fratello (che adesso non vedo più), a scuola sentivo le mie compagne discutere, indecise su quale corteggiatore avrebbero scelto loro se fossero state al posto di quella tronista. Il problema non penso sia guardare Mediaset, il problema è quando le cose le vedi superficialmente, le ascolti credendoci ad occhi chiusi, senza la minima criticità. Io sono cresciuta a pane e Mediaset, sono anche milanista, ma il mio voto Berlusconi non ce l’avrà mai.
    Stamattina anch’io parlavo di Amici e dell’ultima puntata di ieri sera, ma che significa?Guardo Amici, ma leggo anche i giornali, so pure chi ha ucciso Matteotti, pensa un po’…

  20. @Elisabetta90

    il problema non è infatti la televisione delle reti mediaset. Anch’io sono cresciuto con molti programmi di quelle reti, bim bum bam, deejay tv, drive in…
    Il problema di quelle persone che passano una discreta parte del proprio tempo a spiare nel buco della serratura che sono quelle trasmissioni, a parlare di cose cosi vuote e inutili. Questa TV è diventa una specie di rifugio, una sorta di paraocchi sul mondo reale così difficile, spesso queste persone mostrano cosi poco spirito critico e scarse capacità intellettuali. Quello che sostengo non è sempre valido, ma purtroppo conosco i miei polli (ovvero i miei colleghi e conoscenti a cui certa tv fa presa), e se provo a chiedergli un parere su un fatto di attualità cascano dalle nuvole! Vorra dire qualcosa?

  21. Provo a spiegarla meglio
    Dal mio punto di vista la televisione spazzatura fa più presa proprio sulle quelle persone che hanno meno spirito critico, perché quindi meno dotate intellettualmente. E per questo mi trovo circondato da un sacco di decerebrati.

  22. carissimi, era un po’ che non ci si scriveva
    dunque, piccolo contributo
    gli è che paolo rossi l’ho visto a napoli fare il solito spettacolino anti B.
    e no, e nooo, nooooo
    ma insomma vogliamo fare la satira della satira ?
    ecco i ruoli: bersani: postino pensionato; franceschini: alunno di liceo; veltroni: direttore di banca; bindi: preside di istituto magistrale; vendola: bidello; telese: boy scout (capo).
    Insomma sti’ qui sono comparse. potrebbero aver girato FAME, nella parte melodrammatica di attorucoli senza futuro
    buona notte – prendete pure qualche spunto
    saleppe
    p.s. ah, dimenticavo: resistete anche voi !

  23. caro saleppe, non fai ridere

  24. fa’ nullla

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