Dicono di me

10 Dicembre 2007
Parla il conduttore di Tetris: “Rompiamo il modello Vespa”

da opinione.it del 07-12-2007Parla il conduttore di Tetris: “Rompiamo il modello Vespa”

Luca Telese, il surreality della politica italiana
di Francesca Fiocchi

“Devo tutto a Piero Chiambretti. Da lui ho imparato che i format si inventano. Ho lavorato anche con Paolini, a Cronache marziane: abbiamo fatto le cose più belle proprio quando ci siamo allontanati dal format. I più riusciti sono quelli adattati. L’appiattimento dei sapori è triste. La politica è il format più complesso che esista”. Luca Telese ha fatto di Tetris, in onda su La7, tutti i venerdì alle 24, uno dei programmi meglio riusciti della tv italiana. Con lui una squadra fortissima di autori: dal produttore-autore Lorenzo Mieli ad Alessandro Garramone.

Maria Giovanna Maglie ha definito Tetris il programma più innovativo della tv italiana, un game show…
E’ il tentativo di fare politica in modo diverso. Rompendo con il modello Vespa, con la variante intellettuale Lerner o con quella buonista progressista Floris: a condurre Ballarò sono Tremonti e D’Alema. Noi, la politica, la dissacriamo. E’ difficile fare una tv apparentemente leggera.

Ci faccia capire…
Lo spettacolo ha mangiato la politica, ma anche la politica fa spettacolo. E’ un grande show: oggi i politici sono gestiti come vip, hanno strategie comunicative. L’irruzione della politica-spettacolo ha cambiato le regole del gioco. Puntare sulla sua sacralità non ha più senso. Per scherzo ci autodefiniamo un “surreality”. Le domande di politica, per intenderci, le fa Mike Bongiorno in “RischiaTetris”. Un momento divertente è il “Finto film”: Russell Crowe, doppiato da Luca Ward, racconta D’Alema meglio di qualunque altra cosa. Il Ministro degli Esteri ha un’immagine di capitano coraggioso, usa un’autorappresentazione di sé che è da kolossal e quindi va trattato come un film. Come i politici cambino spesso idea lo vediamo nella nostra rubrica “Ritorno al futuro”, dove il faccia a faccia è tra il personaggio di oggi e quello di vent’anni fa. L’altro nostro punto di forza è l’uso che facciamo del verosimile che finisce per prevalere sul reale.

Un esempio?
Il fumetto sugli amori di Berlusconi. Le battute come quella dello ius primae noctis sono citazioni vere: non è ironia, è iperrealismo. Il pensiero di Berlusconi sulle donne non può che essere trattato così.

Per chi vota?
Sono di sinistra e lavoro per un giornale di destra per la quale ho grande rispetto, pur non condividendone i valori di fondo. Sia a destra che a sinistra, oggi, è pieno di “leccaculo” bilaterali: noi trattiamo senza reverenze entrambe le parti.

Merito anche di La7, una delle tv più innovative e libere. Prima a RaiSat non era proprio così…
Campo Dall’Orto non ci ha mai detto una virgola su chi invitare. Scommetto che Grillo sarebbe potuto venire, anche come nemico di Telecom: la linea editoriale non ci condiziona. In Rai solo Celentano può avere la libertà che ha. Una volta abbiamo portato il meccanico settantenne di Berlinguer, un esimio sconosciuto: questa è la libertà sperimentale di La7. C’è meno ossessione dell’ascolto che in Rai. Il problema è che l’Italia è una caserma di nonnisti.

Qualche nome…
Costanzo. E’ l’esempio di chi vuole la tv come continuazione della politica. Salvo Mike perché non fa altro che i quiz.

Chi le piacerebbe invitare?
Costanzo, per un serio confronto. Una che mi ha deluso è invece la Melandri, seccata per non essere stata trattata come una statista. A uccidere i politici è la mancanza di autoironia.

Chi le piacerebbe come sindaco di Roma?
Valter Verini, uomo ombra di Veltroni. Già fa il sindaco. A destra scelgo Alemanno.

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