Il Fatto Quotidiano

3 Novembre 2010
Berlusconi, Fini e la danza del cerino

Il simbolo non ha nessuna pretesa futurista, anzi. Niente Balla né Boccioni, molto azzurro, molto verde, un anagramma grafico per recuperare le proporzioni di quello di Alleanza nazionale senza copiarlo: ti dicono c’è l’idea dell’ecologia, ma in realtà la cosa che resta di più è quel nome scritto a caratteri cubitali “FINI”.
L’atmosfera ieri, nel fortino di FareFuturo in via del seminario è ancora una volta quella incerta di questi giorni: leggera e terribile, spensierata, ma sempre sull’orlo del possibile dramma. Nelle foto che resteranno negli album di fondazione, da un lato del tavolo c’è Adolfo Urso vestito come per il matrimonio, con il gessato, la cravatta di raso giallo ocra (finiana pure quella, a dire il vero). Dall’altro lato, invece, c’è Italo Bocchino, in maniche di camicia bianca, un Clark Kent futurista. Anche questa selezione della coppia non era scontata. È il duo di conduzione del movimento, con il supporto istituzionale di Pasquale Viespoli, il capogruppo al Senato che non a caso prende anche lui la parola. Poi si fa una foto di gruppo che sembra quasi di famiglia: ecco Flavia Perina, dietro c’è Fabio Granata, quello in mezzo è Luca Barbareschi. Dice Urso, in modo quasi sibillino, nella dichiarazione cesellata con cura perché vada sui tiggì: “Il governo metta in cantiere le riforme, altrimenti – avverte il Viceministro – saremo costretti a parlare noi con il Paese e ad assumerci le nostre responsabilità”.
COSA vuol dire assumersi le proprie responsabilità? La verità che nessuno dice esplicitamente (ma che tutti conoscono), alla fine è questa. Tutti aspettano la riunione della direzione del Pdl di domani per capire che cosa accadrà e regolarsi di conseguenza. E il vertice di Futuro e libertà si riunirà venerdì, proprio per valutarne gli effetti: “Cosa darei per andarla a seguire”, sospira Flavia Perina. Ma anche i pidiellini attendono di capire cosa c’è nel manifesto che verrà presentato in questo weekend. E così alla fine il paradosso è tutto qui: i finiani giocano di sponda aspettando la direzione del Pdl, e i pidiellini giocano di sponda in attesa del discorso di Fini di domenica. Lo stallo si consolida e sono soprattutto gli errori, l’impatto delle inchieste e gli effetti speciali, a fare la differenza.
Intanto, però, qualcosa già filtra, sul piano dei contenuti, quello su cui – almeno in prima battuta – non si producono sfracelli. Tutto il testo sarà articolato intorno a quattro parole d’ordine: “Etica” e “responsabilità”, “cittadinanza” e “identità nazionale”. Sarà la concomitanza con la presentazione del simbolo, ma la suggestione fa sì che sembri quasi un manifesto elettorale. Potrebbe diventarlo, tra breve, se le cose precipitassero nella spirale delle elezioni anticipate. E che i finiani vogliano tenere il governo sulla graticola, lo dimostra anche il fatto che ieri circolava come notiziola di corredo del giorno il fatto che Futuro e libertà possa passare rapidamente a un “appoggio esterno”.
IN UNA GIORNATA come questa, l’attività ferve su entrambi i fronti. Silvio Berlusconi arriva a Roma nel pomeriggio e si trincera a Palazzo Grazioli con Umberto Bossi, l’alleato che continua a professarsi “fedele”, ma intanto sogna le elezioni anticipate. Con lui ci sono il capogruppo del Carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni e Roberto Calderoli. Nelle curiosità di basso impero si segnala la partecipazione di Renzo Bossi, detto “la Trota”, proiettato in un corso serale intensivo nel Cepu della politica. Ma la notizia è un’altra: forse proprio per fare spazio a questo incontro, forse proprio per stringere il rapporto privilegiato con il Carroccio, ieri è saltato il vertice di maggioranza. In tarda serata arrivano i due capigruppo, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello: il premier si consulta solo con i suoi fedelissimi. Ilvertice si farà questa mattina, proprio il giorno prima della direzione. Ma il messaggio che Berlusconi vuole mandare è chiaro: “La linea non cambia: o riusciamo ad andare avanti o si va al voto, non possiamo stare fermi”.
Il premier cerca di ostentare sicurezza, si mostra in pubblico al Salone della Moto a Milano: “C'è la massima tranquillità sull'attività del governo e sul fatto che il governo ha ancora una maggioranza e che governerà fino alla fine della legislatura”. Ma proprio a quel Berlusconi risponde gelido Bocchino: "il governo deve governare. Se Berlusconi non è in condizioni di farlo, lo dica al Paese, ai suoi alleati, al Parlamento. Io – dice il numero due di Futuro e libertà – non ci tengo a sostenere un governo che non si occupa dei problemi degli italiani”. La prova che nella maggioranza il malumore per le strategie dilatorie dei finiani sia palpabile è nelle parole sarcastiche e stizzite del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: “Da stamane – dice l’ex fedelissimo di Fini – Fli ha lanciato messaggi contraddittori. Prima parlano di appoggio esterno, poi dicono che non vogliono staccare la spina. Subito dopo avvertono che il governo ha cinque giorni di tempo. Io voglio ricordare in proposito che alle donne di servizio di solito si danno 8 giorni di preavviso…”,
È sera, Umberto Bossi esce da Palazzo Grazioli sollevando il braccio in direzione dei giornalisti, con il pugno chiuso. Almeno questa volta non è il dito medio. È già qualcosa.

Luca Telese

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25 commenti »

  1. Ieri sera ho guardato un po’ di Ballarò. C’era Bocchino che le cantava di santa ragione a Berlusconi mentre il ciellino Lupi faceva fuigure patetiche parlando del caso Ruby spiegabile per l’irrefrenabile generosità del premier nell’andare incontro ai bisognosi (il partito dell’amor profano, verrebbe da dire). Insoma Bocchino era molto più aggressivo critico e sprezzante degli esponenti del centrosinistra. Però poi si arriva al dunque: che avete fatto in questi 2 anni e mezzo? chiede Lupi (verrebbe da aggiungere negli ultimi 3 lustri, dalla famosa discesa in campo..). Silenzio imbarazzato di Bocchino? E che volete fare: qui le strategie dei finiani si impantanano. Vogliono staccare la spina? Cheidere le dimissioni di Berlusconi? Dare uno schifato appoggio esterno per rosolare l’odiato alleato? Mah… Di sicuro andare alle elezioni anticipate per non essersi dimesso dopo aver circuito una minorenne clandestina non sarebbe un bel viatico per Berlusconi. Le rischierebbe seriamente di perdere, nonostante la pochezza dell’opposizione. Quindi probabilmente non ci andrà. Ma allora? Sembra davvero il gioco del cerino?

  2. Ultimi sondaggi. PDL+ Lega 39%, PD con dentro cani e porci 34%, Alleanza di centro che va dai nostalgici dei campi Hobbit ai fautori della droga libera e degli amori zoorasti 20%. Di che parliamo?

  3. un “bocchino” da sogno per fini eiri…ma a me ormai il “bocchino” non mi fa più ne caldo ne freddo!

  4. no Luca sono i giorni della caduta di Bisanzio

  5. Lupi di CL : ha tirato fuori Kennedy e mal gliene incolse anche perchè tra Ruby e marylin c’è di mezzo un oceano…

  6. Ma i sondaggi li guardate? Stiamo ancora sotto, al lordo di Ruby, e anche se il pendolino Vendolino Erode qualche voto al Pd il totale non cambia…anche gli ebeti sanno che 27+3 o 24+6(le ipotetiche percentuali minime e massime di Pd e Sel)…la somma non cambia! Se qualcuno non se n’è accorto in Italia so vota con in sistema proporzionale con premio di maggioranza coalizionale, non serve a un c…o che Vendola prenda il 6, ma se volete pure il 10, se il totale non cambia

  7. ma la piantiamo di trattare la politica come una somma matematica? Vale cento volte il 6% di un Vendola che parla con passione che il 24% dell’attuale Pd che si sveglia a giorni alterni. Bersani almeno ultimamente s’è fatto avanti ed è stato abbastanza netto. Io ribadisco, che se vincesse il fronte dei cosiddetti rottamatori, tornerei ad ascoltare il Pd con interesse. Fino ad allora guardo Idv e Sel, o l’eventuale coalizione (se mai arriverà) che racchiuderebbe le diverse anime dell’attuale cosiddetto centrosinistra, possibilmente senza lo zampino del trasformista Casini.

  8. lo avevo previsto..l’avversario piu pericoloso era il fuorigicoco…Berlusconi è proprio un esperto di ruberie!

  9. glielo ripeto..sisgnor giudice.. ho fatto uso di MANETTE…ho legato il nano a letto e gli ho messo il cuscino sulla bocca per non sentire le sue dementi barzellette..mi dica.. sono una poco di buono?

  10. “se dominiamo per sei ore la “mona” siamo i padroni del mondo…lo ha detto Silvio Berlusconi!

  11. Se il centrosinistra non si pone alla svelta il problema di creare un alternativa credibile con un programma credibile e con persone credibili dobbiamo prepararci ad altri 10 anni di Berlusconi che poi il Presidente del Consiglio si chiami Silvio o Marina o Pier Silvio purtroppo cambia poco.E a proposito del cerino,questi vanno in televisione a fare i moralizzatori pentiti aspettando che qualcuno sbagli o commetta un errore per avere un risultato elettorale migliore per meri interessi di bottega… e poi stiamo ancora a discutere perchè la gente non va a votare !? Grillo farà ridere ma questi fanno piangere TUTTI !

  12. Per DeadMan87: io non ho trattato la politica come una somma matematica, sei tu che confondi la politica con le elezioni, che è come confondere l’amore col matrimonio o l’esistenza degli stati-nazione con la guerra…la politica è una cosa bella e alta, nella quale tu puoi valutare il 6% di Vendola più del 24 del Pd(che poi vedremo se 24 sarà), perché lo fai con passione e per tuoi ideali, ma se poi come insegnava Nenni”Piazze piene, urne vuote”cioè non sai convincere altri in numero abbondante della bontà delle tue idee e programmi, alle elezioni(che sono solo una manifestazione esteriore della dialettica politica)il 6 rimane 6…e non siamo a scuola, quando era sufficiente per la promozione

  13. Achille Serra e Sassoli fanno i rottamatori del partito come i lacchè della borghesia bene che fottono e piangono dalla mattina alla sera!

  14. è partita la caccia all’uomo! gli animalisti che fanno? pareteciperanno anche loro a questo spregevole gioco?

  15. da Vanity fair di oggi : Massimo Cacciari tiene banco a colazione in casa di un famoso imprenditore bolognese.

  16. Facciamo un gioco: Berlusconi se ne va perchè è un dittatore nel PDL, ha un confillo di interessi, non ha mantenuto le promesse elettorali ed è un pervertito sessuale. Cosa fanno nell’ordine Fini (anni senza un congresso in AN), D’Alema (abbiamo una Banca!), Bersani (una lenzuolata di privatizzazioni) e Vendola?
    P.S. Dimenticavo: ha telefonato in questura per la zoccola. Alzi la mano chi non ha telefonato all’amico medico per una TC, alla cugina all’ACI per la targa, all’amico vigile per la multa, all’assessore compagno di classe delle elementari per quel permessino a costrure, alla zia professoressa per la classe del figlio. Ma dai! In un paese che è mafioso su tutto ci si accapiglia per così poco….

  17. Per Margherita: Ruby o Marylin l’articolo è sempre lo stesso. E poi. Mitterrand con la figlia naturale, Sarkozy con la cantante un nanosecondo dopo il divorzio, i reali inglesi beh lasciamo perdere, Clinton col sigaro, Obama con la stagista, Craxi con la Pieroni, Togliatti con la Jotti in soffitta a Botteghe Oscure … mi sa che se cummannari è megghu ca futtiri, spesso le cose vanno assieme….

  18. P.S. Fini con la casa.

  19. Silvio è “tutto” tranne che “gay”. Non dobbiamo preoccuparci di niente ….. Mitico Silvio !!! Personalmente del “tutto” un po’ mi preoccuperei, del “gay” un po’ meno. Se son elezioni fioriranno. Prima di ciò si auspica una nuova legge elettorale che mandi al macero (non in Campania) il “porcellum” di Calderoli (legge elettorale fatta ad uso e consumo di Silvio e della Lega); se no son c…i amari.
    saluti
    Pasquino

  20. la mia versione non regge più? mica ho votato Pd io!

  21. adesso sta con sel…

  22. Il processo a luci rosse di ieri sera ad Annozero, prevedibile, noioso, con Travaglio sempre più invasato ..
    Comunque, vista questa incredibile ondata di moralismo in tema di morale sessuale, qualcuno si ricorda di Santoro quando, molti anni fa in un programma di cui ora mi sfugge il nome, a fine serata si collegava SEMPRE con un set di film pornografici? C’erano interviste morbosette, attori squallidissimi e assoluto compiacimento del Michele nazionale.

  23. Mi sembra un vecchio metodo della prima rinnegata Repubblica, dove allora Fini fu uno dei principali artefici e tifosi della fine del P.S.I. e la D.C…!! Il bluff del Presidente Gianfranco Fini! Il Presidente Fini scarica il Presidente Silvio Berlusconi chiedendone le dimissioni e lo mette spalle al muro: o continua la legislatura ma con la spada di Damocle di un’An de-berlusconizzata, Futuro e Libertà (Fli), su ogni singolo provvedimento, almeno in teoria; oppure deve decidersi ad andare a elezioni anticipate, con un Pdl in piena crisi politica e in caduta libera nei sondaggi. Un abile bluff. Con un corollario, seppur non decisivo, di valore positivo per ciò che eravamo abituati a considerare con il termine “destra”. Che sia una manovra di potere, lo rivelano anzitutto le motivazioni reali della rottura di Fini e l’origine di Fli. Dietro il divorzio fra Gianfranco e Silvio non c’è una spaccatura ideologica profonda, ma solo la messa all’angolo dell’ex leader di An nella cabina di comando del partito unico di centrodestra. Il giorno dopo la fondazione del Pdl sul famoso predellino, Fini liquidò l’ennesima trovata pubblicitaria del Cavaliere con la battuta «siamo alle comiche finali». Poi, come sempre aveva fatto fino ad allora, si è adeguato. Ma il ruolo di azionista forte assunto dalla Lega nel governo, il passaggio di fedeltà dei colonnelli aennisti che sono diventati più berlusconiani di Berlusconi, il suo isolamento nel partito e la deriva psichiatrica del premier hanno portato il Presidente Fini a staccarsi dal suo alleato-padrone. Solo dopo sono stati improvvisamente scoperti tutti i motivi di distanza quasi antropologica fra lui e Berlusconi. Dall’oggi al domani i finiani hanno riscoperto il valore della legalità, il rispetto delle istituzioni, le esigenze del Mezzogiorno, la socialità come bussola in economia e anche l’arrogante volgarità di Silvio il megalomane. Eppure siamo di fronte ad una schermaglia, per quanto ben congegnata per suscitare clamore e rifarsi una verginità politica. Perché, al dunque, come hanno votato i “futuristi” sull’immunità giudiziaria del primo ministro? Favorevolmente, anche se, per salvare un minimo la faccia, con la clausola della non – reiterabilità. E ora, perché non far dimettere seduta stante i quattro componenti di Fli nella compagine di governo, invece di annunciarla soltanto? E che senso ha agitare la bandiera delle dimissioni quando Fini sa per primo che Berlusconi, a cui riesce inconcepibile ammettere una sconfitta, non le darebbe e non le darà mai? È evidente che se non è proprio un gioco delle parti preventivamente concordato, trattasi comunque del solito teatro dei pupi. Con Fini a recitare il ruolo di rinsavito ribelle che punta una pistola scarica. Tuttavia, noi che pure ci siamo lasciati alle spalle le inservibili categorie destra-sinistra buone per il secolo scorso, una conseguenza di segno positivo sentiamo di registrarla per il buon nome di ciò che un tempo era chiamata “destra”. La rivendicazione della diversità etica e umana, ancora prima che politica, di Fini e dei suoi rispetto al mondo berlusconiano di affaristi, arrivisti, lacchè e mignotte rappresenta una piccola luce nel buio di questa Repubblica. Dall’altroieri esiste una destra che si dichiara anti-berlusconiana. Questo fatto, preso in sé e per sé, dal nostro punto di vista anti-sistema non dà garanzie. Il Fini – pensiero non è altro che la destra liberale europea asservita al pensiero unico della finanza padrona, dell’individualismo a scopo di lucro (lavora, consuma, crepa) e della difesa dell’ordine costituito. I “valori” rimangono questi. Però adesso purgati e liberati dal conflitto d’interessi del Cavaliere e dal suo cesarismo da avanspettacolo. È già qualcosa, affinchè i poveri corpi di Prezzolini e Montanelli si riposino dopo essersi girati e rigirati nella tomba per anni. Ma non è il film giusto che vorremmo vedere per un’Italia destinata a passare dalla padella berlusconiana alla brace Fini – Casini – Bersani – Montezemolo.

    Celso Vassalini.
    Brescia

  24. Comè che ha detto quel simpatico di monti?A si”Gli errori li fanno i Governi.Gli stipendi da favola li abbiamo riscossi e continuiamo a riscuoterli noi,a pagare sarete sempre voi. A si ,a farfugliato anche una frase tipo:Perché io sono un genio. Andandosene lo si è sentito mormorare:Ci voleva tanto?

  25. “Ecco perché la legge Severino non si può applicare a Berlusconi”
    Perché la legge Severino sulla decadenza da senatore non si può applicare a
    Berlusconi ? Perché la Legge Severino.. prevedeva solo chi ricopriva incarichi
    Istituzionali eletti dalle due Camere tipo: Presidente del Consiglio, Presidente
    delle due Camere e Presidente della Repubblica e altre Cariche Istituzionali…non
    prevedeva assolutamente i virtuali interscambi di nomine nei cosiddetti democratici Partiti o Movimenti..!! Capito..!! Quindi il Senatore Silvio Berlusconi deve rispettare immediatamente la Sentenza. Capito!!
    E il Il Senato dal suo canto, a dispetto dell’opinione di alcuni giuristi di parte, dovrà deliberare ai sensi dell’art. 66 Cost., non certo per formalizzare e prendere meramente atto della realtà giuridica contenuta in una sentenza di condanna definitiva, quanto per valutare in perfetta autonomia e indipendenza – poiché rappresentante in ultima istanza del popolo sovrano – la situazione politica nel suo complesso, tenuto conto degli effetti della sentenza in oggetto. La deliberazione senatoria pertanto potrà legittimamente essere di diniego della decadenza anzidetta, se il Senato valutasse che non vi siano i presupposti politici per riconoscerla, non ostante la sentenza di condanna. Una simile decisione è perfettamente in linea con la Costituzione, e anzi, non sarebbe tale una decisione parlamentare che si limitasse soltanto a prendere atto della sentenza di condanna e votasse la decadenza senza alcun vero esame del caso. Si attribuirebbe al magistrato, terzo potere dello Stato, una supremazia indebita sulle Camere rappresentative del popolo sovrano. Il che sarebbe un grave vulnus costituzionale e rappresenterebbe una palese violazione della Carta fondamentale, poiché in questo caso basterebbe una sentenza di condanna per mettere nel nulla la volontà del corpo elettorale, non potendo il Parlamento decidere come organo di ultima istanza. Quindi Presidente Berlusconi eletto dal suo movimento, per il rispetto di Noi Popolo Italiano Sovrano, sì, si accomodi al rispetto della Sentenza. Brixia Fidelis attende..!

    Celso Vassalini di Brescia

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